-1-74 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl In queste, uomini e donne sono impiegnti nello stesso lavoro, benchè la concorr<'nza sia. Jin1itat.a a pochi rami. Dove non sono impiegati nello stesso lavoro ò impossibile climostr;u·ti quanto la dift'erenza nel pngau1ento ò dovuta al sesso, e qirnnto alla ineguaglianza nul lavoro; 2° Nelle principali occupazioni, nelle qnali lo douno competono cogli uomini nello stesso lavoro, la rimunerazione a cottimo sembra pre\·aleute. f 11 qnesti casi i guadagni delle donne se111brano cgimli a qnelli degli uowini, più di frnquente che in qnelli otli qnali il l;1voro è p,,gato a giornata. Generalmente le donne sono iuferiori agli uomini nella quantità prodotta; 3° Nelle occupazioni nelle quali prevale il salnrio a giornata e gli uomini e le d()nne sono impiegati nello stesso •lavoro, il più basso salario delle donne può cssern spiegato colla piì1 breve durata dtilla giornata di lavoro della donml e col fatto che la concorrenza av• viene nei pili bassi gradi di efficienza. Nei la.1·ori a piì1 basl!a efficienza le donne talom guadit~nano tanto o più degli uomini; ma cio raramente avviene uei lavori più alti; 4° Lo svantaggio un.turalo della minore produttività del favoro delle douue è rinforzato da,lla consuetudine; 5° Non ostante la minore produttività delle donne, sembra che ci sia la tendenza all'aumento al loro impiego nelle occupaiioni nelle quali sono sLate al lavoro, come anche nel campo delle nuove industrie. Ciò in parte è dovuto alla. maggiore trattabilità delle donne. l'L1ò anche avvenire che i salari dello donne, comparati a quelli degli uomini, ei11,noaacho al di@otto della, produttività del loro la\'Oro. Lo ,t,indard o[ living inferiore delle donne, 111, parziale loro dipendenza da altri me1:zi di euesisten,ia e la loro mancanm cli uuioue impedisce che tisse ottengano il giusto ealario che sarebbe loro donito. Pinalmentm si ripeta che queste conclusioni si riferiscono eoltantu 11,la.voro manuale. Senza dubbio in un certo grado esse sono anche applicabili alle occupazioni euperiori; ma in queste la inforiorità della donna ·è Illinore, e l'inl\uenza dell11,consuetudine, del tenore di vita e di altre altre canee di carattere irregolare e tempor11,neo è molto maggiore. .M:. B. HA~DIOND. (Dalla Political Scienie Quartel'ly, settembre 1000). {I) Qui l'autore riporta m:merosi dati statistici e tabelle snl lavoro a cottimo (pie~i o a giornata ( time) che per ragioni di spaz;o siamo costretti a sopprimere. N. d R. Nota letteraria Scrittricisiciliane ANTONIETTA CARUSO. (1) Antonietta Carnso si presenta per la prima \"Olta al giudizio del pubblico con un voi umetto di scene sto. riche, assai notevole per la elevatezza del pensiero, la gentilezza de' sentimenti e la drammacità clellti forma, che d& vita e calore a' protagonisti ed agli episoclì di quella g1ierra delle Dnc Rose, seguìta alla tremenda g1wrra de' Cento <mni strage e terrore spar»e per il suolo inglese. Ho detto che la signora Ca.ruso affronta per la prima volta il giudizio del pubblico, non perchò ella sia scrittrice novellina, ma perchè quest,o è il suo primo lihro dopo una lunga e lusinghiera vi<rilia d'armi sui fogli politici e letti:,rarii rli questa città 0 e del continente. Di lei ricorderanno qualche srritto sin~olare di ofticacia snggestiv,\ i ltitLol'i <lei Tempo, del .\1onicnto, della N1iova G<i,:etta di Palermo, do1'e, o col nome pro. prio o con gli psuudonimi di P<iola, Do1ia Sol, Dc/in, a intervalli pubblica.vi• articoli di critiea e bozzetti 1H~i quali era un'impronta decisa di originnlità, c'era un'attitndine all'analisi uon ordinaria, e, sopratutto, un atteggia• 1Antonietta Caruso. Margherita d'.An_7i<$. (La Rosa bianca t: la Rosa rossa). Palermo, Remo Sandron ed. 1900. Bibl otc-:i Gino B.a.,co mento virile senza riscontro forse nella letteratura mu• liobre di questi ultimi tompi. - •• Rinvigoritosi con gli anni l'intolletto della Carnso, Pirro Aporti ne accolse con animo lieto gli scritti nel Pensiero Italiano. dov'ella fu apprezzatissima per l'origina.lit.<\ caratteristica della forma. Ormai, sicura <li sè e pervenuta alla piena matnrit:\ dell'ingegno, ha deci;;o di raccogliere in volume alcuni do' snoi lavori princ:- pali perchè abbiamo il suggello d11lla critica, l:t quale - so la serietà dt:l pensiero e lo studio amoroso della fornrn sono ancorn te1rnti in 'l ualche conto, - dovrebbe fare onesta accoglienza albi forte e sapiente prosatdco. * •• Dello studio su ~farghedta cl'An~iò non mi par facile <lare qui il riassunto. Sulle orme degli storici piì1 autorernli, sincroni e posteriod, dal Comines, all'Hume e al Voltaire, Antonietta Caruso liberamente a grandi tratti ritessti i romanzeschi ~ drnrnmatici episo,lii della guerm delle Diw Rose, e lu 6gnre de' principi, delle principessi:,, de' guenfori ci sfilano dinanzi delineate cou vigorosi tocchi indimenticabili: E<lorirclo il Nero, Giovanna d'Arco, il conte cli Somerset, il conte tli Wa,rwiok, il rluca di Glocester, Elisabetta Woodville, Carlo il Teruerario, Riccard" III, e su tutti e su tutto, gigantesco, il fant.asma cli Margherita d'Angiò, che, dalle sorti sbattuta, l'altera anima non piega pur fra le squallide mnra della prigione, pur all'orribile ricordo cl1Jlla fine del tiglio - angoscia ineffabile che le toglie il sonno e la fa clarn in is111anie. Eccola colpita a morto l:t fiura sovrana, vinta dallo sdegno non cl11ll'uruana debolezza, soffocata dall'ira quando il turbine della passione l'ha avvolta, o qliando l'odio implacabile lo infuria nell'a• ni111a.Por tutto il volume, la singolart1 figura di Margherita - in cui parmi id1,alizzato da un raro tempe• n,mento cli artista l'amor materno - sovrasta e s'im - pone « eroi mi pei campi di guerra, fuggiti va e assalita per le foreste, regina per le Corti, or vittoriosa, orn purcossa, battagliera e audace, provvida e feconda, sfortunata e terribile, tt1tta vinta infine, donna di volontà, di vi rt11 e di dolori ». • • • La scrittrice rievoca e colorisce l'et:\ in cui la tremenda guerra delle Due Bose si svolse, o ci dà vi vissima l'impressione di quei tempi barbari e feroci in cui era possibile che sol un uomo compiesse quello che ora solo una moltitudine pub. E con uno stile pieno di enorgia e di sapore classico, fiorito qna e là di soavi poetiche im1migini, che rivela Io studio i;ignorile della forma, ma non è artificio mai ; ehe ricorda Machia \·clii e gli storici e i prosatori piì1 cospicui di nostra terra, ma è pur moderno o personnle, ella vien ritesseudo il passionale racconto. Une rose sbocciano su la sua tela: una pallida rosa bianca, una rosa purporea; e non itlealità di profumo, non vaghtizz,i di forma, non sospiri cli questo rose dolenti, travolte, moribonde, che guardano at• tonite di sugli elmi, di i<ngli scudi, cli sulle arrui, dove i combattenti le posero a insegna, ispireranno pace di af. fetti, palpiti di pietà agli animi inferociLi. Tutte, tutte le rose di:,lla terra riposanti sui pett.i felici, emblemi cli gioia, emblemi cli beltà., non lavano l'onta e la tristezza di quelle sorelle malmenate. Antonietta Carnso, dunque, con poetica ispirazione, ricostruisce I, sottil trama della storia e della leggoutla c ci fa palpitare e ci comrnuove rivelamlosi efftcacissi111a seri ttrico. lo non so quello che di Margherita <l'Angiò penseranno i critici gravi, dotti, solenni che infestano come cavallette il nostro dolce paese; i'ua so bene che se l'Italia non fosse tuttavia la terra beata degli Arcadi, degli Accadewici e de' pedanti, il \·olumc di Antonietta Caruso avrobhe a quest'ora levato rumor grnn,lo co111c rivelazione di un prorliginso te111pera111e11todi ~crittoro - lasciate cho adoperi il sostantivo maschilt1 chò qui proprio ci vuole. Certo ò - nè J»trmi di a1·ervi insistito abbastanza - che in Margherita D'Angiò la profondità del peusiero, la vivezza· delle imagini, la sapitinza <'!elio stile si fondono armonicamente; e la lettura del breve scritto, così intenso d'idee, riesce di un fascino irresisLibile. Molli oggi trattano la monografia storica, ma da emcli ti ve;,an ti; io 111 i penso che questo libriccino della Carnso - in. cui ci sono frasi
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