RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Da quando una serie non interrotta di scoverte ha permesso di utilizzare le energie naturali, il vecchio paese di navigatori e di agricoltori, si è trasformato nella fucina del mondo. Le viscere della terra si sono aperte e han dato le loro incommensurabili ricchezze: e migliaia di grandi officine sono sorte a cantare le glorie del ferro e dell'acciaio. Il cotone è stato per lunghi anni un monopolio dell'Inghilterra: i suoi navigli, fatti di ferro e nutriti di carbone inglese, andavano neJle colo11ie a prendere la materia prima e dopo averla tramutata in stoffe e in tela, la rispedivano in tutto il mondo. L'Europa prendeva dall'Inghilterra vestiti per i corpi e teorie liberali per le animo. La Fictorian ero, il periodo della regina Vittoria, è stato veramente il più felice ohe la storia ricordi. Per avere una idea delle risorse naturali immani che l'Inghilterra ba nelle sue viscere, basterà (lire che la. produzione del carbon fossile è rappresentata nel mondo sopra tutto da tre paesi: l'Inghilterra, gli Stati Uniti e la Germania. Secondo una recente statistica del governo di Washington (Monthly Suniinfry of coniinerce and fi1umce) mentre questi tre paesi non formano che 1110 della popolazione del mondo, producono 516 di tutto il carbone ohe alimenta le industrie. Questo faUo, che non è che h, ragione ultima deJla loro superiorit:'l, industriale, superiorità che solo la utilizzazione di altre forze e di altre energie potrà devim·e, è sopra tutto favorevole all'Inghilterra. Dal 188[) fino al 1899, essa non ha prodotto mai meno cli 200 milioni di tonnellate inglesi di carbone (1 tonnellata, 907 kil); ma lH'Oduce circa 230 milioni cli tonnellate all'anno. L'industria del ferro è stata a sua volta una dello cause maggiori della superiorità britannica. Ond'è che l'lnghiltena, avendo raggiunto •-il piì1 alto sviluppo industriale, è stato il paese del libero scambio. Cobclen ha diffuso da Mancliester il verùo della libertà commerciale; Bright ha fatto con immagini bibliche l'apologia della libertà poi itica; d11,~fanchcstei·, rla Liverpool e da Birmingham sono partiti per cinqtrnnta anni carichi di mercanzie per tutto il mondo e teorie Jibemli. La industria inglese ha an1to 11n11~,uperiorità incontestata: trenta anni fa, dire che un articolo ern inglese, significava affermare cbe era solido ed elegante. Anche oggi l'eco della tradizione è rimasta,: così chi vive fuori della industria non vede grandezza maggioro dell'Inghilterra. Quando gli altri non erano ancor nulla, l'Inghilterra ha avuto il dominio industriale del mondo, sfruttando le sue immani risorse. Ella ha dato al mondo lo spettacolo unico cli una città di sei milioni di abitanti, dovo esisteva mrn cittii., che fino a qualche secolo fa aveva assai meno abitanti di Napoli. Essa ba dato al mondo lo spettacolo ancor più grandioso del Lancasl1ire dove sn una piccola zo11a dintorno a Manchester è raccolta una popohtzio110 superiore a quella di Londra e che compie la proùnzione più immensa. Ha dato infine fra i tanti lo spettacolo cli quella zona in cui è nato Chamberlain: la Blctck Country, il paese nero di Birniingham, che h,t inondato per un secolo il mondo dei suoi prodotti; i p,:odotti di Birmingbam, di Sheffidd, di Coventry, ohe parea non dovessero, non potessero rnai soccombere ad alcuna concorrenza. Dal-principio del secolo fino al 1871, o si puù anc_he dire fino al 1874, è stata 1(1mitrcia ascendente della mdustria inglese: una marcia ininterrotta, epica, nella sua grandezza, il periodo grande del libero scambio. Tutti si modellavano allora sull'Inghilterrn: gl'industriali inglesi godevano sui mercati la celebrità incontrastata dei politici inglesi nei Parlamenti. I politici inglesi affettavano un superbo disdegno por il continent1i, fieri del!~ loro insiilarit11 ocl orgogliosi della loro supremazia commercialo e della loro grandezza industriale: una serie non interrotta di guerre assicurava frattanto all'Iughilterra il più grande impero coloniale che mai la storia abbia registrato. L'appellativo di inerry Eng/and non fu giammai giustificato come dalla storia inglese dopo il 1820. Per molti anni gli inglesi hanno esportato capitali e merci: e tanta ò stata la loro esportazione cli capitali che hanno potuto, dopo, per lungl,i anni ,tvere t111a esportazione di merci assai inferiore all'i111portar.ione. Così, insieme al successo, sono entnite tutto lo al,iBibliotecaGinoBianco tudini della prosperità: lo stnncla.rcl of lijc dello classi operaie si è di molto elevato, ma si è elevftto assai più il Ji,0 0110di esistenza dello classi medie. In nessun paese del mondo, forse, la borghesia e l 'aTi~tocrazia vi ,·ono meglio e piì1 largamente che in Inghilterra. L'idea di utilir.zare tutte le risorse, di p1otlurre il pi/1 che si possa a buon 111,)rcato, si è andata sempre piì1 allontauaudo, per il carattere stesso della produzione. Negli ultimi trenta anni è accaduto ohe in Inghilterra si sono sviluppate assai lo arti belle e tutto ciò che si attiene al lusso. All'esposizione di Parigi la pittura inglese era la più considerata, per fa sna eleganza e per la sna soliclit,\. Così le stoffe da parati (meravigliosi i protlotti Liberty), l'ammobigliarnento, tutto ciò ohe rappresenta gli agi della vita, è in progresso continuo. Le abitudini della prospcrit;\ sono penetrate: tra cui J)iù perigliosa <li tutte quella di non rischiare in intra.prcse nuove se non in forma assai comoda. Negli 11Hin1iquaranta anui lo sviluppo dello compaguio lim,ilccl è stato enorme. Uhi scorra qnalclrn gior ualo co111eil Fi11anciot Xcws rimano colpito dal l'atto che lo compagnie liniitcd sono oramai 1ft baRe di tntti i principali rami della produzione. D'ordinario chi ha un affare m10,·o da lanciare, si rholge a un promoter, a un uomo di IJirnca antore,,ole: so l'affare è deguo di conside!'azione. una co1upagnia liinitecl ò fondata e delle azioni sono collocate J)l'esto. Queste azioni so1w d'ordinario di cinque o dicci sterline: qualche ,·olta di una. Tutti coloro che af.lid,ino i risparmi propri ai banchieri concorrono a queste e1uissioni: quasi semprn è il banchiere che sceglie. I risparmi hanno il piì1 delle volte nn utile investimento: ma accade anche che chi fornisco il capitale si disiuteress,, alla produzione. Ora sono circa trenta aimi che iu Iughilterm si ,·a manifestando un senso di malessere. L'organismo è troppo solido perchè rnostri i sintomi del male: ma chi osservi attenta111eute vede che qualche cosa è mutato. La posizione rclcitiva dell'Inghilterra è ora <li gran lunga minore che nel 1870, L'Inghilterra è sempre il paese pi'I ricco e più prospero di Europa. Ma da varii anni a questa- parte la posizione è venuta a cambiare. L'Inghilterra ha accresciuto ancora il suo commercio o ha sviluppata la sua industria: ma altri che prima non ern11 nulla, son sorti e le han fatto concorrenza: e in qun,lche pnuto l'hanno superata. Se prendiamo due periodi: il periodo intorno al 1860 o quello frn il 1890 e il 1897 Yediamo che !'In• ghilterra, pur sviluppandosi enormemente, è cresciuta meno degli altri paesi. Ca popolazione inglese ha avuto un aumento relativo del 32.ìO Oro; iI couunercio totale Llll au wi,nto del 117 Oro; lo esportazioni 1111 aumento <lei 74 Oro. Invece le popo· ]azioni che formano l'impero gonnauico sono cresciute in numero auch'c~se del 32.70 010; ma .il commercio ~enel'alo è a11me11tato del 157 010 e il commercio di es1wrtazione del_ 13!). Piì1 straordinario aucora l'aume11to degli Stati Uniti, tlo\'e è rnpprese11tato rispottiva111ente da 9ò.30 por la popolazione, J6i\ per il commercio totale, 2J3 per il co1111uerciodi esportazione. L'Austria e l'[talia, che prima 11ou ave\'ano quasi in dustrie, ue liauno ora alcune assai potenti: la Russia è in una grnnde trasformazio11e industriale, cui ha contribuito non poco il risparmio francese. La. posizione 1·elcitivn dell'fnghilterrn è d11ucp10diminuita: iu rapporto alle altre nazioni ossa ò, insomma, ora assai 11,eno di ciò che era, non dirù tra il 1870 e il 1873, al! ·apice dèllo sviluppo, 1na ani>ho ciù che ern nel 1860. Senza <lnbbio il suo impero colo11ialo, in cui il sole non muore mai, si è esteso assai: ma vi sono non poche colonie britanniche in cui i tedeschi e i belgi fanno piì1 affari degli stessi inglesi. Xo11 vi è nnlla che dia lo spirito cli rontine piì1 della ricchezza sicura, piì, del dominio incontrastato. Quando .,li altri paesi la\Coravano febbrilmente a ri11aova.rsi, l'Inghilterra godeva do! suo primato, pii, che Hdenk nel domani. La ricchezza dà anclie l'arroganza. Molte intlustrie inglesi caipnù dire che Hon al.Jbian voluto modificarsi: ùa~ta leggere le ultime inchieste industriali iiwlesi per vedere qua lo spirito di resistenza gli inglesi abbiano opposto a og11i trasformazione. Abituati acl attendere siguorilmento, a non ·offrire la merce, ma ;:ul aspettare i compratori, lmnno guardato uon senza, un corto disprezzo i batt-aglioui ùi comm<'sSi <.
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