Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 21 - 15 novembre 1900

R[VISTA POPOLAR/ 1.' DI POL!T!CA LlffTi'.'nt•: R SC/11.'NX/•,' snCJALL zioni generali della nostra economia, che la semplice intuizione basterebbe a rilevarle, se pure essa non si eleva sino alla concezione delle altre conseguenze - pure più complesse e meno immediate - della dissodazione silvestre e della quotizzazione, conseguenze, che potrebbero assommarsi in questa: accentramento, nelle mani di pochi, della proprietà terriera e conseguente e crescente sua improcluttiviti~. FRANCESCO C1CCOTTI. Per la vei~ità Riconlerauno i lettori lo sc11~atiRsi1110parole che la Uivistri scrivov,t nel 11.del 30 luglio l!JOO a 1n·opo8it,u della 1rnblilicaiioue del toncnto Hcchi, Ca.cciii gros.~ci. o <lolla polemica, suscitata i11 Sal'llcg11a th questo libro di impressioui. Quando la .Nivista. iutorvennr. col 1,uo autoreyoJc od i111parziale g,ucliiio, il giornale Tiri NnoM Sa.rcleg,w <li Hassari, aveva giù da qualche sol.tinrnua ~messo ili disuutere I 'opern del Boch i. . A t:ras;-inarlo di nnovo no Ila polo mica s'i llC:tricarono parecchi pnbblicisti notissimi tlol continente, i quali coufondeuclo spesso l'arte con la sostanza tlel lihro i11 questione, scri~sero mirabilia clel Bechi, ri111pro,·orn1l(lo tutti, con 1111accol'(lo miraliilo, l'intolkrnnza, la pennalosit.ì, hL furia cieca, e ln ferocia dei s,u:cli, che aveYano - secondo loro - rnalmc1rnto o rica111biato cl'ingb,t,i-- tlllline uno scrittore cli garbo tutto brio o coraggio. L'intonazione degli articoli è sempre la stessa; tanto che si potrelibe quasi creder:, ad trna campagna organizzata por rendere meno difficile od impacciosa la situa;r,ione del tenente Becbi. lo ho seguito qnosta, specie di riscossa a fayor drill'autoro di Caccia grossa, e confesso fra.11onmeuto l'opi11ione mia. Gli sforni abili, ed i ragionamenti ingegnosi che sono negli scritt,i (li quegli. egregi pubblici~ti, ~i riducono, in fondo in fondo, ad nmt buonn a:io11a, a(l uua eizionc di c1wra, tendente a preparar terreno al poco perito ·o scrittore tosoauo, e Ml attenuarne la leggerezza, la poca, siucoritù o le osagorazio11i davvero madornali. Iuso111ma, il tenore di quegli scritti o lo scopo cui essi mirano, secondo mé, non fanno ohe allargar I.L macchia. Perchè svisare i fatti per voler clifondero a tntti i costi nno scrittore, mettiamo puro, facile, arguto e piacevole, il qnale· piì1 elio ad illustrar si11ccrni11e11tc lrL regio11e presa in osa.me, pens,t ad illustrar sè stesso, architetta11do un cumulo di i11esattezzo (chiamiamoh gentilmente così) che vonchbero g,Llioll:trl.o per u11a specie di eroe; uscire dal vero campo della cliscn~;;iono e a.ttaccarsi a oerli ragionamenti a.cl hominein per V()ler Llifondere u110 scrittore, il 111rnle!lescrh·ell(lo una terrn non si preoccupa affat.to degli elementi ser1: che dovrebbero conoonere alla compilazione del s110 libro, ma si forma allo. toriolle leggendario che tntti i paesi, a11che i pi,\ civili, hanno, e si di,·crto a f:11: dello spirito rivoltante assumendo delle pose da 8arcla11apalo condannato a, girnr la macina, e spaccbt le più gros~e panza.no di questo mondo 11011per altro che por t·salt:tre il suo cnor d'oro o o prepa rnr maggiori foste .,,l suo ritorno nei sa.lotti profumati di Fironzt1, mi pa.rc tale una enol'lltità da trnscinare nella pole111ica :rncl1e lo persone piì1 indifferenti. Sll ai reoonsionisti fosso stato detto: il temn ,; di,f'c11rlcrc Haclti c ,,t siw libro, quegli egregi ~ignori non aneuliern potuto andare pii1 meravigliosamente d'accordo. L'esame llol lavoro, lo si rileva suliito ad occhio o croce, è tutt'altro che spas.,ionato. Alcnui, ;-,,·orisRimo, ani,·ano fino a concedere che nel libro ci sono dello i11etiattezzc, 111;1lo, giustificano: tutti lJOi concludono e ripetono in coro: Bechi ltci detto lei rcrità,. Il bello è che la pii1 parto cli questi signori non è stat.-1,mai in Sardegna! Per ultimo, s,tlta snl palo il . ignor Sem llenolli, e rif,\ assai malamente - perdoni la francher-za ciò che altri foce prima e meglio di lui, A sentirlo si dirnbbe ohe a,teh'egli svolga il tema prestnhilito: lrt rli8 i b 11cm tk1~'t3 i7fl awg~~fh eah è, atl O 11 ta cli LI 11 certo Rpirilo tl'intliponcloma, uhc tratto lrntto I:). porta a rico11oscero I:, le<rnorPzza e la. poua profond1ta dell'autore che clifend;~ fi11i<co poi. por uoutraddirsi co~ì ape1ta111e11too con tau la ingo11nitì1,da far cr~clcre proprio si t.rat.ti tli qtwlla solita b1w11ei ci:;w,w cm acccnn,wo dia11li. Lasci:u110 gi11tli,;o il lettore. Il sig11or Se111Benelli, nel fascicolo 8. clclla llrtssct;1111 intarna.,;ionnle ;;cri,·c qncste teslna_li parole: « lnquosto liliro il Ueohi cerca ,li fare nn po' tligitL· stizia s1dle cause del hrigautaggio o colla JJl'Ol'n elal /iitlo rende rospousalJile molta gente <lolla q11ale ncs- 's1u10' sospettorchbo: t'nniionari, ra.pprnso11ta11ti <li gin- ~tizia, sillllnci o 111olta part,c rlolla popolazione ~,1rch. E le provo che il Bccl1i po1.-t-.a 110n 80110 dt certo <lit maltursi in cl n/Jbio ». Dnuqno s0110 provo olti111a soco11tlo il ;;ig. llt:nelli. .\ndin,no an111ti. « Intanto ptirc\ l'a.11Lorodi q1ie~to libro a.uc11~ato cl,~ 1rn co111itato il Pro Sanl,iuia ... è sbtto 111inacci,Ltodi gravi lllisurc disciplinari. I•: si,L; il ll1J1·lliche /w dello la verità (sic!) 8co11tipiirc lei pe11a. I,,, 1•0,;cl1elle e rn I'(' 1 a.n110 pagate. Sola111ente io erodo che so l_'a.11tore H V?SSel)Cnsnto, a,yanti tli scrivere questo libro d1 o~sorc n!111acc1:1toP?.1 cli una collllan1m o 1wggio, l'avrebbe sur1tto uon zm.t ->Criatà e 110/l'ei11nlisielci fatti sa.rchuc and,ilo 1m po' ptn et /011clo D. ·o colllO ! :l\on so;;to11(J,·a poc'anzi, 0011 lus~o stutli..t,~ di pftrolo, che> l_eyrorn ~hl i Bechi J1?l'tnto no'., .,0110 eh certo clii mettersi in <l11l1/Jw :> cliv il -'>echi !,ci (tatto In vcritcì .' Xon ha scritto cl,o suonti JHll.'ll la, pcnu procnratagl i do I suo cornggio poichò le eose l1cllce rnrc vanuo J!WJOtC ! . . .\. quale <lellc <1110a~~erzwn1 clobbi:11110 crotlcrt'? alla prima o alla seconda? · "fa lasciamo i 0011111,ent,:i li faccia per mo il lotLorc., e tirinmo vin. • Così com 'ò, buon Dio, pcrchè eh.re ;i, cpicsto liuro il titolo di diffamatore o cli calunniaforn / ]',; a.nzi un lihro piacevole, di una _piacerokzza, so volete, nl1Jna11tolcr;gcra. . Tl Bflchi non ha. sc:dtto ohe 1111hbro i-ero o al111ono vcrosin1ilc; se ,·olete 1m po' snperficialc, pernbè (lo~•oya esser di piì1. (Esserlo di piì1 - nilcrn dire. Supponiamo si !',ratti di nna clistradouo <lel proto). l!'inalme11te il si"11or Honelli concluclc: " 7'111ì 1lctr8i oho egli (il Hechi) ,~on sia qua e lit molto preciso; 111,t <p1csta mancanza è 1111poco voi nta cla.lca rattoro a.111e110 ciel libro, (O bolla! occorre proprio scrivorn tlello i110• sattezr.o :i bello 0 tudio, por rendere 111110110111li.uro che ha la pretesa. di tl ire scrn polosamon te J.t veri tit, ·il li Bochi del resto ama anche troppo (s'è Yi~to infatti !) la :farderrna; t;a11Loè vero che ogni jlO('O lu~cia il suo rnccoiZto per cantarne le lodi in tutti i to111. _/;' te l'accusano! mcntrn fl st:at,o un uomo geuoro;;o ccc. ccc » Mag11ifica q nesta, 11lti111a osplosio1,e c1i stlegno I Vin· ohe il sig11ol' Bonolli ci presenti Galileo rlinnnzi al tn_- li1111alo·dcll'Jnqnisizio11c. E te lo r1cc11,a1,o Il lleul11, 11ucsto novello ctl eroico ba11tlitoro !lolla ,erità ! ~ * " niucliohi il Jet-Loro, :, sua posta, dell'oquilihrio ·o tlel cri torio cito informano questa piccola recensione: io inta11t.o vorrei ohicclero al sig. Bc11elli oho declama co;;ì bono lo lodi tlel Dllchi: Come mai, tlopo a Ycr ;;o ·te· 1111toche l'autore di l'accin yrossn ha detto la rentlÌ, egli teme per la Stlèl contla1111ae peggio 1 Possiliilo elio i 11ostri magistrilti co11cla11ni110un giu,·i111i nffìuialo, xo/u pcrchè ha élc/to il varo. ossi olio esigono sc111 prn h veri t,ì, tntta l,t Ycrit.ì o II iento altro che la verit>\ 1 Via, per temere così \'Ìrn,111onte ,lella co11tlauna del Hocl1i, qualche cosi~ di grosso ci lm pur lfa essere, e un qualol,e cMa t11tt,'allro che conforme alla ,·crit.'t se il timore tlol tiig. He11oll i ò giustificato. li Li111oreè ginstiftoatitisimo, porchò il Bechi 110n contento dolio 11·1111erose iuosatteY.,,e inserito nel suo liliro, por claro uu' hlea chi,tra o grnmle (troppo gran,lc) della delinqnenr.a fiorenf,o nel pae~e do,·e egli compi va il suo dovere, se risso c,11Hlitlamen te, che nel dllnggio cli Bitti, 11011 c,·ari Jii1nigli1i lei ,,nei/e non avesse 11nrappl'c~enta11tein (Jetlerii; e per rib,idire quesl,t asserzione, soggi1wgeYa che il pretore stesso entrnnt noi n umoro. essent!ogli stn,to ucciso un fratello in ri%a e avendo anch'egli un r.,pproscnl,rn(o di stta t'itn,iglia in carcero, il padre.

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