Rivista popolare di politica letttere e scienze sociali - anno VI - n. 20 - 30 ottobre 1900

388 RIVISTA. POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Il Dana dopo essersi intrattenuto brevemente della organizzazione e del sistema municipale della Germania e della Francia - di cui loda la burocrazia nazionale, risponde ai riformatori municipali dell'America; i quali osservano che il successo del governo delle città europee é dovuto non alla forma della loro organizzazione, ma alle condizioni favorevoli nelle quali esse funzionano. E' certo, soggiunge il nostro autore, che notevoli differenze esistono tra le condizioni delle città americane e· que~le d,elle città europee; un giudizio esatto, qnincli, non s1 puo dare che dopo lo studio deUe medesime. Le differenze sono di tre specie: 1°nella rapidità dell'accrescime~ to ; 2°_l)el carattere del corpo elettorale; 3° nello spinto politico generale del popolo, o specialmente nello spirito e nei metodi dei partiti politici. 1° E' stato ben dimostrato, da Shaw e da altri che la, superiorità dell'amrninistra.zione delle citt.à europee non deriva dalla minoro rapidità del loro accrescimento. La organizzazione e le funzioni attuali sono di data recente· perciò non hanno accumulata quella esperienza, eh~ viene negata a noi. •Di più l'incremento della popolaziono nelle città europee durante .la seconda metà del secolo scorso ò stata quasi così rapida quanto quella delle città americane. Ma dall'uno e dall'altro lato dell'Atlantico i grandi problemi dell'amministrazione della città sono di recente origine. 2° S'insiste molto sulle differenze nella composir.io)le del corpo elettorale, In Inghiltena e in Germania il suffragio è ristretto ai contribuenti; negli Stati Unit.i prevale il suffragio universale. Irl. America gli elettori muni~ipali sono più ignoranti, più eterogenei e meno devoti al benessere della città, e la grande proporzione dei forestieri, specialmente, tende ad abbassare il livello della cittadinanza. In quanto all'estensione clel suffragio, questo è univ~rs_ale in Francht;; eppure_ le sue città sono meglio ammm1strate delle città amencane. In Inghilterra il suffragio è meno ristret,to cli quello che si crede che sia in America. In Manchester quasi esattamente una persona su sei ha ~iritto cli voto;_ ed in N~w-Yor~- una su cinque. A Berlmo la proporz10ne degh elettori con la popolazione totale è maggiore che in Manchester (17,2 "[ ). È vero che in Germania il sistema dello tre classi di elettori assicura ai ricchi nelle città una preponderanza di cui spesRo abusano; ma gli elettori della classe più bassa non mandano al Consiglio uomini così indegni come quelli che si mandano nelle città americane. Ad ogni modo le limitazioni elettorali, benchè siano state esagerate, in Germania e in Inghilterra escludono dal voto i peggiori e più pericolosi elementi. Il suffragio universale pe1· le città americane non è stato sperimentato come il sistema più sa.piente, poichè molti cittadini senza domicilio fisso e senzi~ mezzi di sussistenza sono facilmente indotti 11 fare mercato dei loro diritti politici. Ma il rimedio evidente non sta nel ricorrere al sistema sindacale, ma nel privare dal voto i cittadini cli bassa qualità. Una riforma che limitasse il voto ai contribuenti non raggiungerebbe l'intento perchè in America i cittadini che pagano imposte sono pochi E ciò non perchè siano i molti nella impossibilità, di pagarle, ma perchè il sistema dei tributi locali spesso non colpisco tutti i cittadini. A Boston sopm 73,000 elettori solo 28,000 pagano tasse sulle proprietà. Ne11·York nel 1890 ebbe circa 332 mila elettori, dei quali meno di 15,000 figurano nelle liste dei contribuenti. Ora ò possibile che a New-York colo_ro che possono pagare una imposta personale. siano in minor numero che a Boston? In tali circostanze nessuna municipalità europea vorrebbe limitare il suffragio ai soli contribuenti. Se ciò si facesse si escluderebbero dal voto nn grande numero cli commercianti, di professionisti, di operai abili (skillecl). La riforma dunque è necessaria; ma non nel diritto elettorale, sibbene in quello tributario in guisa da costringere tutti - meno i poveri - a pagare; e ad interessarsi maggiormente alle cose della città. L'ignoranza nella popolazione delle città americane è grande e reale; ma non è maggiore che nelle città europee. In New-York nelJa popolazioue al lli so1n·a cli dieci anni gli analfabeti sono il 7,7 °ro, il 4 in Chica.go; il a,2 in Brooldyn; il 5,7 in Boston. Iu tutta l'Inghilterra e Galles le proporzioni, tra gli achùti maschi sono tlel 3,7 °ro; in Francia del 4,9; n1entre sono molto mono • in Germania. Si avverta intanto che nelle città americane l'analfabetismo è circoscritto tra gli immigrati stranieri la maggior parto dei quali non hanno preso lit cittadinanza. e perciò non ltan110 il diritto di votare. A dimostrare ancora che la superiorità del corpo elettorale europeo non spiega la 1.rnonaamministrazione locale, ricordiamo che in Inghilterra il suffragio amministrativo non è cambiato dalla data del lvlnnicipal Corporations .Act del 1838. E allora la popolazione inglese era pi_ì1po:--era e piit ignorante che oggi nou sia; eppure le città sm da allora furono bene amministrate. Non si neghi intanto che in America il grande numero dei forestieri o dei nati da forestieri non complichi e non ~·enda difficile il problema . della buona. amministritr.wne locale: da un terzo .ad una metà degli elettori amministrati vi sono di origine straniera - il 47 °r in New-York; il 45 in Chicago, San Francisco e Clevel~ud· il 30 in Boston secondo il censimento del 18!)0. Quest~ circostanza, non esclusa interamente dalle città europee deve indurci ad altri provvedimenti. Si avrebbe do'. vuto escludere la centralizzazione dei poteri nel Sindaco e si avrebbe invece dovuto cominciare dal restrin- _qerel'iinini_qm<::ioncclellcpc1·sonenon b1wne · questo iiltiino provvecliincnto s'impone snbito dal foto'politico e da q1Mlloeconomico. Similmente si dovrebbero rinvicroriro lo leggi sulla naturalizzazione. Si dovrebbe richiedere un piì1 lungo soggioruc, agli stranieri prima di accordar loro il diritto cli votò in una città. 3° Finalmente si dcvouo esaminare le condizioni d_ell<;s>pirito pubblico e dei partiti. In Europa vi sono, s1 dtee, dello chtssi dirigenti di elevata intelligenza, cli una educazione ed esperienza politica lunga. Esse sono composte delle più aristocratiche, ricche, ed ag·iitte, cho possono dare tempo ed tmergia alla cosa pubblica,. La massa del popolo, più per tradizionale deferenza che per intl'nzione cosciente, sceglie in tali classi i J)ubblici ft!n1.ionari. I_partiti politici a cnnsa di queste relazioni <11classe, e m parte per altre ragioni, sono esenti dai mali che affliggono quelli di America. Essi non esercitano il saccheggio (spoil) (]); si astengono quasi completamente dall'intervenire negli affari puramente municif.Ja,li. In America tutte questo condizioni·sono interamente rovesciato. Non c'è alcuna classe diri"ente rico-- nosciuta; i più intelligenti sono assorbiti n~la ricerca furiosa della ricchezza; le masse non hanno alcuna clef~renza per _i migliori o più abili cittadini, ma seguono prnttos·;o gh a~enti politici affaristi (bosses) e i demagoghi. I partit1 nazionali, specialmente per le clientele o per gl'illeciti guadag11i, sperperano le finanr.e muuicipali. Dis·~raziatamente queste accnse contro la vita awo- .ricana-, benchè esagerate, contengono molta parte divoritù. Il disinteresse dalla polit.ica nazionale o mtmicipale uefìli Stati Uniti dei cittadini più colti e meglio etluc11,t1, ò la, principale causa dei mali politici. E il rimedio, perciò, in quanto nlla vita rntrn1cipale non è nella centralizzazione dei poteri nel sindaco, ma nel far sì che le classi migliori partecipino alla vita pubblica. La ingerenza dei partiti politici nazionali nello cose municipali, ch'è uua delle cause di cattiva amministrazi_ono,~omo scrisse Eaton, non sarebbe che a~grnvata é d1sc1phnata dalla, concentrar.ione dei poteri uel sindaco; bisogna invece rinforzare i consigli per liberarsene. Dovo è avvoi;tuta la coucontrar,ioue nelle mani del sin• ~laco, come a New Yorck, Brooklin, ecc., Ja gra11dissiwa rnfluenza che· quest'ultimo esercita, ha spinto i partiti ad aspra lotta per guadngnare il posto con ogni mozr.o. Da un'altra parte bisogna rifol'mare l'oro-,tnizzazione o la nomina dei Consigli; un terzo dei sui'i membri dovrebbe essere nominato iu ogni elezione, o la rappresentanza proporzionale dovrebbe pure essere ammessa. Si ricordi che prima della riforma del 1835 in Inghilterrn i partiti politici intervoniw,no pi11 intensamente ed esercitavano maggiore co1Tnzionc nelle faccende mu- (I) Gli ame1·icar.i chiamnno saccneggio (spoil) l'abitudine che hanno i partiti politici vincito1·idi cacciare i funzionari appartenenti al partito contrario da tutti gli uffici e di sostiturli con loro amici. ~, questo uno dei grnvi inconvenienti della mancanza di bt1l'OCl'azisatabile, che in Europa apprezziamo male. Tale mancanza in America dà luogo bd una sfrenala co1Tu?.ione,. N, d. l{,

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