Rivista popolare di politica letttere e scienze sociali - anno VI - n. 20 - 30 ottobre 1900

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE ,~· SCIENZE SOCIALI Aggiungo, in nome dell'esperienza. che spesso la cainorm non viene esercitata a Roma o dal ministro o dal suo gabinetto; ma alta periferia da qualuuque mascalzone - sindaco, pretore, delegato, carabiniere - che per veudett.a, o per far dispetto ad un deputato, manda alle autorità superiori, che ne lo richiedono, una informa,zione fa Isa, e quasi sempre Il on suscettibile di confuta perchè segreta, sulle condizioni llel condannato di cui s'istrnisce il processo per la grazia e sulla impressione che produrrebbe nel pubblico la gmzfo stessa. In questi casi, anche quando il ministro per la sua naturale bontà, e perchè l'indole del reitto lo consente, è ben disposto a fare la grazia, se ne astiene, anche per criteri rispettabilissimi, di fronte al rapporto sfavorevole del Procuratore Generale, che infine, iinche nella massima buona fede, viene formul:1to in base ad una informazione falsa e disonesta dello autorità locali. Si capisce, che quando il delinquente è altolocato ed h,1 forti protezioni, il parere delle autorità locali cùnta nn fico secco o si accorda pieuo credito a t11,le parere anche quando si sa ch'è contrario al vero e venne richiesto per se1i1p!ice ipocrisia; in vece gli scrupoli ministeriali saranno invincibili quando si trnttenì di poveri disgraziati - talora ingiusta,meute conlla.nrrnti - che non hanno patrocinatori. La situazione del primo caso illu,trerò con un fatto concreto e relativamente recente. Si trat,ta <li un cani,- liere cito aveva fatto un vuoto cli cassa di cil'ca trecentomila lire - vm,to, che dissestò una provincia. Il figlio del condannato ern sindaco e consigliern provinciale della citt,ì. - un capoluogo - d'onde doveva110 partire le informazioni delle autoritiì. locali; è fo.cile immaginare che non potevano essere contrarie. Al cavaliere ladro <li 300 mila lire fn com'inutata la pena della reclusione nel confino in Roma ... doy'era domicilixta la figlia! In cento altri casi nei quali il condannato sarebbe meritevolissimo di grazia, questa viene rifiutatrt in base ad nua informazione falsa o per difetto d'istruzione. E il pubblico, che tutto vede, perde ogni fede, non solo Hella gmzia, ma anche nella gi·1istic:ia ! E' doveroso aggiungere, J)erò, che i ministri italinni si mostrano larghi nell'accordare le 91·azie, ,wche qnaudo queste vengono raccomandate dai piìt noti <leputat,i sovversivi, dai quali non hanno <la spera.re alcun voto eompincente. Tutto ciiì prova che non e' è affatto bisogno <lei nuovo istituto delta grazia coudicionnlc perchè camorre, ingiustizie, fa ,·ori tismi si doplol'Ìno nella, conct>ssiono o nella ripulsit delle grazie sovrane. Spero anzi che l'on. Gianturco, nel caso che non volesse allargare o trasformare il provvedimento nel senso che dirò appresso, vorrà toglierne occasione por discilJlinaro in guisa l'istrnzione per l'esercizio della sovrn1rn clemenza, da evitare le inter111inabili l1mgherie che attua'.ment>' trasformano iu una amarissima ironi.t la grazia concessa: sono numerosi i casi nei quali la grazici arri va dopo eh 'è stata scontata hi vena! .. .* * L'interes~e sociale, altamente inteso, esige elle alla gra::.in condi:ionale venga sostitni ta la conclanna co~ulizioncile, verso la quale quella YOrrebue essere nn pruno passo in attesa dei risultati che essa <hrà e che si sperano tali da convertire anche i timidi in favore tiella misur,1. più radicale. La condannci concl,icionale, normalmente pronunziata dal magistrato, conccrnerel,be i tlelinqnenti cli cla,te categorie, i quali verrebbero condannati, ma la esecuzione della sentenza verrebbe sospesa sino a tanto che essi mantenessero buona condotta e non commettessero 1111 nuovo reato. I benefizi lli questo sistema, di cui mi sono piì1 ampiamente occupato nella mia Sociologin crimin,i/e (Voi. 2, paragrafo 152) sono nL1merosi e tntti importanti dal lato politico, economico, morale e sociale. Li riassumo brevemente. 1° La condn11,na condi;ionale diminuirebbe almeno di due terzi il numero delle doman,le di g1·azia - oltr" trentamila! - che ogui anno pervengono al ministro guardasigilli; che ingombrano molte sale del ministero, che fanno a111uenta,re S('n,iuilmente il personale - come si riconobbe dall'on. Finocchiaro Aprile che fu costretto a crem·e una di visione specia.le - e impongono uu notevole lavoro perturbatore nello preture e negli Uffici del Procuratore del Re e del Procuratore generale. 2° Ridurrebbe enormemente la corruzione politica esercitata dai 1Uinistri coi deputati, e dai deputati cogli elet,tori, riducendo in pari misura le domande e le concessioni di grazia sovrana condizionale come la vorrebbe Giant,urco; incondizionata com'è a,ttnalmente. ;io Ristauili-rebbe nn poco cli giustizia tra ricchi e poveri di fronte a certe condanne. li ricco condannato atla inulta o all'ammencta può permettersi il lusso, e sfogarsi il capriccio di commettere un dato reato perchè la paga senza alcun sacrifizio; il povero o si rovina e toglie il pane ai propri figli vagandola, o deve farsela tramutare in prigione auclle per atti commessi ;,euza saperr:, cl11i costituì rnno un reato. Pl'rciò la condcinnci condiziona.le toglierebbe nel maggior numero dei casi qnella irrazionale equivaleuz,i tra pena pecuniaria I' privazione della liuertà riconosciuta d,tlle leggi. Nè queste son fisime di sentimentalisti; ma poderosi argomenti riconosciuti da un ministro conservatore del Helgio, il Le_jenlle. 40 Produrrebbe importanti effetti economici: a) per lo Stato: sottraendolo al bisogno continuo di allargare contintuìme.nte le prigioni sfollando quelle attuali con diminuzione uotevole delle spe$e tli mante11imento; b) per i privati che dal soggiorno più o rneuo prolungato in prigione di un mombt·o della famiglia vengono spesso rovinati; e) per la economia so0iale, cui non vorrebbe sottratto il prodotto del hn-oro di migliaia di dé'teuuti. Nell'in~eme si tratterebbe di molti U1ilioni per ogni anno. 50 Infine i risultati pii1 importanti sarel!bero quelli morali. Non c'è da illudersi: alla ·marea, montante e minacciosa della recicl-iv1i non c'è che un rimedio vero e radicale: far sì che nelle prigioni entrino il minor numero possibile di persone; che non vi entrino anche qui,ndo esse abbiano commesso nu reato. Sicnro ! nell'interesse morale t1olla società è cento volte µreferiuile la impunit,à per corti. dilinquenti, al loro soggiorno iu prigione. E questa non è l'opinione di anarcl,ici come Kropotkine o Merli110,ma anche di uolllini come il Farrer, di magistrati ed anche di un capo dello Stato. La prigione, infatti, corrompe in modo spaventevole; diminuisce la, forzti e lit possil.)ilitù, della correr.ione distruggendo o diminuendo la forza iuibitoria (e in IJiò si accordano l'anarchico Kroptkine col magistrato De l<'ore~ta); prepara i maggiori delitti; trasforma gli ouesti in diso11esri; educa e perfeziona nel delitto. La coucordia degli osservatori di ogni sorta e di ogni colore su queste consegnenzc del soggiorno nelle prigioni è veramente meravigliosa Ho citato il Kropotldne e il De Foresta; aggiungo il parere di llentham e di O,car re di Svezia; di D'l)livecroua e di Beltrami Scalia; t1el senatore Canonico o d'YYeruès; di :-ipencer, di Prins, di Villa, di Lucchini, di Garofalo .... <li conto altri tutti competentissimi e non sospettal.)ili di tene1·ezze pei delinquenti. e di scarso orrore pel delitto. Tutto si riassume nel motto celebre ,lei gran Conclè, che chiuso alla llastiglia per orcliue di ~fazzarino scrisse: cntré innocent cn p1·ison, j"en sortirai co11p<ible, che viene completato dal giudizio di un grande 111agistrnto inglese, lord Coleridge, elle, alludendo alla deploreYole tendenza cli con- <lannare al carcere per lievi reati, giudicò che i tribunali divengono fcibbriclie cli clelin(JllCnti come le prigioni erano state da altri dichiarate le scuole normali clcl ilelittr. Questa concordia di giudizi i, quasi tutti fondati sul sano sperimentalismo sociale, mi piace corroborare colla intuizione geniale di nu nostro grande, Gian(lomenico Romagnosi, che a,·eva deplorato la facilità. colla quale si creano nuovi re,tti - : e in gran parte il fa,tt,o segna un progresso, i cui inconvenienti possono essere soltanto elimiuat,i dalla conclannci concli.::ioncile - riconobbe che. h a: giustizia puublica iu molti piccoli delitti guadagna « pi1ì colle conciliazioni, colle remissioni e coi p1·ivciti « coinpe11si, che colle formali e scrupolo,e procedure». Tutto questo non ignora Emanuele Gianturco, che, a varte ogni considerazione politica, è un valoroso e dotto giurista. Auguriamoci dunque che dopo avere ruostrato le sne unone intenzioni col decreto di qrnzia conclizionale voglia far llimenticare ciò che c'è d'incostituzionale presentamlo il disegno di legge sulla conclamia co II cli.ziona le.

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