RIVISPTOAPOLAR DI POLI1~ICALETTERE E SCIENZESOCIALI AnnoVI. - N. 20 Abbonamento post.a.le Roma30 Ottobre1900 AGLI ABBONATI CHE NON HANNO PAGATO. Preghiamo 1,ivamente q1ielli 1ibbonati che ancorn - e da diversi mesi! - non si sono messi in regola coli' Amministrazione, a .farlo subito. La Rivista che non y1uircla a spese per se,npre piit iniqliorarsi, pur niantenenclo lo stesso prezzo di abbonamento - che minore non c· è in Italia! -, ci pare abbia ragione di pretendere che tutti i suoi abbonati la paghino_ puntualmente, e no,i le .faccùino buttare in spese vostali _dei denari che potrebbe impiegare in modo più ittite. La • grazia e la· giustizia cui ha insistito il Cantalupi, è vero e reale nel senso da lui esposto; ma non ha la importauza che gli ha assegnata, per la semplice ragione, che non modifica lo stato attua.le - certameute non bello; non creit nulla 11 titolo e l'occasione a scrivere mi ve11gouo sommi• <li nuovo, non aumenterà la inframmettenza parlatnennistrati da una, critica acuta, che Andrea Cantalupi, il tare illecita, e non reuderà ·più stretti i rapporti tra pubblicista colto o coraggioso, ha fatto al decreto del ministro e deputati sulla base disonesta del clo ut des. 7 ottobre relativo a,ll'istituto della, Grazia condi=ionale. Direi anzi che la disciplina della grazia potrà diminuire La rel,izione tlell'on. Gianturco, che precede il sud- la corruzione politica. Nè mi allarma il pericolo che il detto decreto, lascia in: In e h i na . C_antalUJ?_ivede_neIJ_e gra: tendere di che cosa si zie condi:nonali pet reati t.ratta: la grazia sovrana ,, politici, di un incoraggiaperderebbe, nella maggior 1nento alle apostasie o cii parte tloi casi, il carattere } . ~ , ventimenti che f<irebbero che le ha assegnato l'ar- .e'. · verqogna. Oh! no: il vero ticolo 8 dello Statnto del delinquente politico non regno. Con la grazia nelle saràicondottoall'a,postasia condizioni att,uali il be- dalla spada di Damocle neftciato commettendo un della grazia concliziona,le, altro reato nou subisco -----::-:-=::-:::::::--.._ ·~.i..i:mJr--..iir~, e dalla paura di lSSere l'aggravamento di pena, trattato come recidivo! che spetta al reciclivo. Il Cantalupi ritiene che Coliti r;rn=ia concli.oionale, 1/JJII~~~ colla grazici condizionale quale viene stabilita dal ..,..,.,,,,,,..,.. in ultima istanza decide-· decreto del 7 ottobre, iu- ~-----,-- rebbero i gabinetti dei mivece, il reo cl1e l'avr,i nistri, e che uoi e non ottenuta, ma che se ue << dobbiamo ingrandire la chiarirà immeritevole ri- " macchina delle grazie cadendo nel delitto, in ve• « p(>r non correre il ·ricc, incorrerà noi castigo, «schiodi non ingrandire che spetta al recidivo. Il o: una macchina periconuovo reato cancellerà, « losissima di favori. cle_jnrc, la grazia sovrana. « Perchè, finora almeOra il Cantalupi, pur « no, non si è trattato riconoscendo le buone « quasi mai cl' altro. Le iutenzioui del ministro, e « grazie spicciole si conle benefiche influenze che 'i;:;.<-,---.,;,,i. « cedono ai llrotetti e ai potrà avere il provvedi- -~~~~~~~~ « raccomandati, che sian mento, muove adesso dne « magari furfanti matri· critiéhe principali: 1° è « colat-i, perchè essi coincostituzionale; 2° farà 'd:r - « noscono le vie e i mezzi esplicare maggiormente f _. _ - · ~ « con cui si arriva a sorla corruzione politica e ~~ _ - " prendere la buona fede l'asservimento dei depu- ; ~-sz:;__ ~-- « di un ministro; gli altri tati al ministro. « non conoscono queste In quanto al primo ap- « vie e questi mezzi, e non punto, per quanto !'on. - Forza! forza! Gil1 tutti insieme, che a momenti è « banno nulla da sperare. Gian turco nella relazione fatto il buco nell'acqua!!! . . . , , « Per i primi c'è la letaccenni a precedenti della ( Uomo di Pietra di Milano1 « tera particolare con cui Prussia, e di altri Stati di Germania, e al precedente ita- « si domandano, magari successivamente, informazioni liano del decreto d'indulto del 22 aprile 1893, è chiaro, da « alla procura; per i seconcli c'è il modulo stampato; tutto il contesto dello stesso <.locumeuto ufficiale, che " e il moclnlo stampato vuol dire, press'a poco: è carne si tratta di un istit1tto ntiovo. Come tale non può e non « da cannone e si può lasciarla dov'è ». dev'essere disciplinato per Regio decreto, ma per legge. 'l'utto questo è vero, e lo deplorai prima cli essere Gli stessi difensori clella misurn del ministro ricono- deputato, perchè sono noti i retroscena che della gl'a.zia scono, che cr l<inonna potrebbe 1itilinentl! essere inunitci fauno spesso una manifestazione camorristica, uu mezzo cli scinzionc legislativa, per nicig_qiorcgwirenti,qia ». Il par- indecentissimo per aumentare l'injl,ion.c<i cli un deputato lamento, dunque, non deve permettere la prOJlria meno- uel collegio, e che sulla deputazione meridionale agisce mazione senza protestare, e deve richiamare il ministro poderosamente per mantenere fedeli a qualunque miuia-ll'ossen,anza dello Statuto. stero quelli che l'amico Giustino Fortunato chiamò i cinesi JI. lato polit,ico-morale del provvedimento stesso, su di Montecitorio, prima che la Cina fosse venuta in moda.
RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE ,~· SCIENZE SOCIALI Aggiungo, in nome dell'esperienza. che spesso la cainorm non viene esercitata a Roma o dal ministro o dal suo gabinetto; ma alta periferia da qualuuque mascalzone - sindaco, pretore, delegato, carabiniere - che per veudett.a, o per far dispetto ad un deputato, manda alle autorità superiori, che ne lo richiedono, una informa,zione fa Isa, e quasi sempre Il on suscettibile di confuta perchè segreta, sulle condizioni llel condannato di cui s'istrnisce il processo per la grazia e sulla impressione che produrrebbe nel pubblico la gmzfo stessa. In questi casi, anche quando il ministro per la sua naturale bontà, e perchè l'indole del reitto lo consente, è ben disposto a fare la grazia, se ne astiene, anche per criteri rispettabilissimi, di fronte al rapporto sfavorevole del Procuratore Generale, che infine, iinche nella massima buona fede, viene formul:1to in base ad una informazione falsa e disonesta dello autorità locali. Si capisce, che quando il delinquente è altolocato ed h,1 forti protezioni, il parere delle autorità locali cùnta nn fico secco o si accorda pieuo credito a t11,le parere anche quando si sa ch'è contrario al vero e venne richiesto per se1i1p!ice ipocrisia; in vece gli scrupoli ministeriali saranno invincibili quando si trnttenì di poveri disgraziati - talora ingiusta,meute conlla.nrrnti - che non hanno patrocinatori. La situazione del primo caso illu,trerò con un fatto concreto e relativamente recente. Si trat,ta <li un cani,- liere cito aveva fatto un vuoto cli cassa di cil'ca trecentomila lire - vm,to, che dissestò una provincia. Il figlio del condannato ern sindaco e consigliern provinciale della citt,ì. - un capoluogo - d'onde doveva110 partire le informazioni delle autoritiì. locali; è fo.cile immaginare che non potevano essere contrarie. Al cavaliere ladro <li 300 mila lire fn com'inutata la pena della reclusione nel confino in Roma ... doy'era domicilixta la figlia! In cento altri casi nei quali il condannato sarebbe meritevolissimo di grazia, questa viene rifiutatrt in base ad nua informazione falsa o per difetto d'istruzione. E il pubblico, che tutto vede, perde ogni fede, non solo Hella gmzia, ma anche nella gi·1istic:ia ! E' doveroso aggiungere, J)erò, che i ministri italinni si mostrano larghi nell'accordare le 91·azie, ,wche qnaudo queste vengono raccomandate dai piìt noti <leputat,i sovversivi, dai quali non hanno <la spera.re alcun voto eompincente. Tutto ciiì prova che non e' è affatto bisogno <lei nuovo istituto delta grazia coudicionnlc perchè camorre, ingiustizie, fa ,·ori tismi si doplol'Ìno nella, conct>ssiono o nella ripulsit delle grazie sovrane. Spero anzi che l'on. Gianturco, nel caso che non volesse allargare o trasformare il provvedimento nel senso che dirò appresso, vorrà toglierne occasione por discilJlinaro in guisa l'istrnzione per l'esercizio della sovrn1rn clemenza, da evitare le inter111inabili l1mgherie che attua'.ment>' trasformano iu una amarissima ironi.t la grazia concessa: sono numerosi i casi nei quali la grazici arri va dopo eh 'è stata scontata hi vena! .. .* * L'interes~e sociale, altamente inteso, esige elle alla gra::.in condi:ionale venga sostitni ta la conclanna co~ulizioncile, verso la quale quella YOrrebue essere nn pruno passo in attesa dei risultati che essa <hrà e che si sperano tali da convertire anche i timidi in favore tiella misur,1. più radicale. La condannci concl,icionale, normalmente pronunziata dal magistrato, conccrnerel,be i tlelinqnenti cli cla,te categorie, i quali verrebbero condannati, ma la esecuzione della sentenza verrebbe sospesa sino a tanto che essi mantenessero buona condotta e non commettessero 1111 nuovo reato. I benefizi lli questo sistema, di cui mi sono piì1 ampiamente occupato nella mia Sociologin crimin,i/e (Voi. 2, paragrafo 152) sono nL1merosi e tntti importanti dal lato politico, economico, morale e sociale. Li riassumo brevemente. 1° La condn11,na condi;ionale diminuirebbe almeno di due terzi il numero delle doman,le di g1·azia - oltr" trentamila! - che ogui anno pervengono al ministro guardasigilli; che ingombrano molte sale del ministero, che fanno a111uenta,re S('n,iuilmente il personale - come si riconobbe dall'on. Finocchiaro Aprile che fu costretto a crem·e una di visione specia.le - e impongono uu notevole lavoro perturbatore nello preture e negli Uffici del Procuratore del Re e del Procuratore generale. 2° Ridurrebbe enormemente la corruzione politica esercitata dai 1Uinistri coi deputati, e dai deputati cogli elet,tori, riducendo in pari misura le domande e le concessioni di grazia sovrana condizionale come la vorrebbe Giant,urco; incondizionata com'è a,ttnalmente. ;io Ristauili-rebbe nn poco cli giustizia tra ricchi e poveri di fronte a certe condanne. li ricco condannato atla inulta o all'ammencta può permettersi il lusso, e sfogarsi il capriccio di commettere un dato reato perchè la paga senza alcun sacrifizio; il povero o si rovina e toglie il pane ai propri figli vagandola, o deve farsela tramutare in prigione auclle per atti commessi ;,euza saperr:, cl11i costituì rnno un reato. Pl'rciò la condcinnci condiziona.le toglierebbe nel maggior numero dei casi qnella irrazionale equivaleuz,i tra pena pecuniaria I' privazione della liuertà riconosciuta d,tlle leggi. Nè queste son fisime di sentimentalisti; ma poderosi argomenti riconosciuti da un ministro conservatore del Helgio, il Le_jenlle. 40 Produrrebbe importanti effetti economici: a) per lo Stato: sottraendolo al bisogno continuo di allargare contintuìme.nte le prigioni sfollando quelle attuali con diminuzione uotevole delle spe$e tli mante11imento; b) per i privati che dal soggiorno più o rneuo prolungato in prigione di un mombt·o della famiglia vengono spesso rovinati; e) per la economia so0iale, cui non vorrebbe sottratto il prodotto del hn-oro di migliaia di dé'teuuti. Nell'in~eme si tratterebbe di molti U1ilioni per ogni anno. 50 Infine i risultati pii1 importanti sarel!bero quelli morali. Non c'è da illudersi: alla ·marea, montante e minacciosa della recicl-iv1i non c'è che un rimedio vero e radicale: far sì che nelle prigioni entrino il minor numero possibile di persone; che non vi entrino anche qui,ndo esse abbiano commesso nu reato. Sicnro ! nell'interesse morale t1olla società è cento volte µreferiuile la impunit,à per corti. dilinquenti, al loro soggiorno iu prigione. E questa non è l'opinione di anarcl,ici come Kropotkine o Merli110,ma anche di uolllini come il Farrer, di magistrati ed anche di un capo dello Stato. La prigione, infatti, corrompe in modo spaventevole; diminuisce la, forzti e lit possil.)ilitù, della correr.ione distruggendo o diminuendo la forza iuibitoria (e in IJiò si accordano l'anarchico Kroptkine col magistrato De l<'ore~ta); prepara i maggiori delitti; trasforma gli ouesti in diso11esri; educa e perfeziona nel delitto. La coucordia degli osservatori di ogni sorta e di ogni colore su queste consegnenzc del soggiorno nelle prigioni è veramente meravigliosa Ho citato il Kropotldne e il De Foresta; aggiungo il parere di llentham e di O,car re di Svezia; di D'l)livecroua e di Beltrami Scalia; t1el senatore Canonico o d'YYeruès; di :-ipencer, di Prins, di Villa, di Lucchini, di Garofalo .... <li conto altri tutti competentissimi e non sospettal.)ili di tene1·ezze pei delinquenti. e di scarso orrore pel delitto. Tutto si riassume nel motto celebre ,lei gran Conclè, che chiuso alla llastiglia per orcliue di ~fazzarino scrisse: cntré innocent cn p1·ison, j"en sortirai co11p<ible, che viene completato dal giudizio di un grande 111agistrnto inglese, lord Coleridge, elle, alludendo alla deploreYole tendenza cli con- <lannare al carcere per lievi reati, giudicò che i tribunali divengono fcibbriclie cli clelin(JllCnti come le prigioni erano state da altri dichiarate le scuole normali clcl ilelittr. Questa concordia di giudizi i, quasi tutti fondati sul sano sperimentalismo sociale, mi piace corroborare colla intuizione geniale di nu nostro grande, Gian(lomenico Romagnosi, che a,·eva deplorato la facilità. colla quale si creano nuovi re,tti - : e in gran parte il fa,tt,o segna un progresso, i cui inconvenienti possono essere soltanto elimiuat,i dalla conclannci concli.::ioncile - riconobbe che. h a: giustizia puublica iu molti piccoli delitti guadagna « pi1ì colle conciliazioni, colle remissioni e coi p1·ivciti « coinpe11si, che colle formali e scrupolo,e procedure». Tutto questo non ignora Emanuele Gianturco, che, a varte ogni considerazione politica, è un valoroso e dotto giurista. Auguriamoci dunque che dopo avere ruostrato le sne unone intenzioni col decreto di qrnzia conclizionale voglia far llimenticare ciò che c'è d'incostituzionale presentamlo il disegno di legge sulla conclamia co II cli.ziona le.
RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Abbiamo nel nostro codice la libernzione conclizionalc; è scarsamente applicata per un mondo di motivi, c·.he non è il caso di esporre; ma non ha dato cattivi e pericolosi risultati per qnanto ne fossero alh1rmati taluni quando fu proposta. Li darà eccellenti, come li ha dati altrove, la condanna condizionale. E se li classe cattivi, forse non ci sarebbe modo di revocare la legge 1 Chi ha la pretesa di fare leggi eterne 1 Emanuele Giauturco è un conservatore , ma egli rimaDendo tale douebbe invidiare la gloria di un altro conservatore, il L~jeulle, che fece accettare la conclcmnci condizio1icile nel Belgio colla legge del 31 maggio J 888. Con ciò egli provvederebbe alla sua fama assai meglio che con cento altre riformine. La società italiana gliene sarebbe riconoscente. Lami~aolemica Riguarda due quistioni f?ndament~li per il partito repubhcano d'Italia e per la politica contemporanea. Dottor NAPOLEONECOLAJANNI Depntato al Parlmnento. Agli la legittimità sua, e su le contraddizioni stridenti, che l'esame di questa Carta disvela, come causa fondamentale della decadenza nostra e della miseria, che strozza, nuovo serpe di Laocoonte, le migliori energie nazionali - per acuire nell'anima del Paese il bisogno e la necessità di ritemprarsi su la base della vera sovranità - che, dimenticata nelle urne de' plebisciti, fu contiscata dalla Carta costituzionale del 1848. lo credo che questa indagine - scientifica e storica - intonata alla rivendicazione del diritto, che ne' limpidi orizzonti della civiltà moderna hanno i popoli liberi, di dettare la legge fondamentale della vita pro- .. pria - possa couferire al partito nostro, più che ogni altra disquisizione astratta su la forma dello Stato, una significazione ed una !isonomia propria. E tanto più, io credo - dopo che nel 1878 è mutata, per dir oosì, la base della legittimità statale italiana: in quanto che il passaggio della Corona - allora come ora - non seguì e non è seguito, col rispetto geloso alla parola plebiscitaria solenne di una grande, nobile e gagliarda parte del Paese - • • a1111.c1. della Romagna, dell Emilia, della •roscana, del1' Umbria, delle March!') - ove la coscienza popolare di iutta l'Italia cen1a la legittfmità della Carta costituzionale del Chiunqueprocurerà UN NUOVOABBONATO trale - eliso, come dissi nella polemica col Nitti, il principio dell'eredità - volle con le affermazioni patriottiche e civili della .,ovranità sua consacrare il diritto immanente in uno Stato moderno di costituirsi: senza pregiudicare il libero volere de' discendenti con pastoie ipotecarie ed irrazionali su l'avvenire del Paeile. Paese; · 2" l'unità del partito. Lo studioso obiettivo ·della storia italiana contemporanea e dd diritto pubblico moderno ravvisa - come dissi alla Camera: fin dal 1892, e come ho dimostrato in questa stessa rlivista, - mia con traddizione sostanziale, nella vita pubblica nostra, tra b parola sovrana dd popolo italiano nel '60, '66 e -'70, e la Carta costituzionale del 1848. riceuerà in dono, a scelta, una delle seguenti pubblicazioni dell'on. Dott. NAPOLEONCEOLAJANNI: Jllou1'enieHls sociaux e'li ltalie; .Ire e s111•0,posili di Cesa,·e Lonibroso; Nel t•egno dell,, lllafi,a ; Gli IJUici del la1'ot•o ; La Gt•ande ••• Questa Carta non rispecchia l'autorità sovrana dell'Italia moderna. Giudicata incompatibile - a~che nel 1848 da Cailo . ~lberto - col genio e co' bisogni clel secolo, non po.- teva diventare la norma di vita per l'Italia surta Chiunqueprocurerà DUE NUOVI ABBONATI Questo non hanno inteso i miei contraddittori che si atteggiano a riiidi interpreti della dottrma mazziniana: facendo anche un po' la burletta su l'importanza - giuridica e politica - che ha riceuerà, a scelta, tre delle suaccennate pub~licazioni, o l'Att1•ar,e1•so 111 StJi~~e,•a dell'on. dalla rivoluzione L'Italia si affermò co' plebisciti - i q_uàli sono il ùocumen to storico e giuridico della suprema autorità sua. prof. El TORECICCOTTI. Il primo re sabaudo, figlio de' plebisciti italiani, riconobbe nella nazione questa autorità la quale si collega alla tradizione giuridica delle Costituzioni, che sbocciarono nel tramonto del seoolo xvm: ed ha, in documenti diplomatici e storici solenni, la cresima della parola rega.le, allo scoppio delle commozioni civili in Europa verso la metà del secolo xix e a' primi albori del risorgimento nostro nazionale. Se, quindi, l'Italia politica contemporanea è surta su l'ipornoclio della sovranità nazionale, va d'incanto che uon poteva e uon può nell'orbita sua penetrare una Carta - la quale, col principio della regalità invadente attinto alla Carta baclée del 1830, 'tripudia su le migliori conquiste della civiltà democratica moderna. * * * Questa Carta non resiste al martello della critica scientifica: e - poichè è la base, su cui si asside il nuovo Stato italiano - io credo che sia evidente per il partito republicano d'Italia l'utilità politica della indagine su nell'Italia contemporanea il problema costituzionale: dal Comitato direttivo sottoposto al dibattito illuminato del Congresso di Firenze. · Senza considerare che questo problema non solo si collega, come bene av• vertì l'amico Schinetti, alla predicazione indimenticabile cli Alberto Mario; ma anche, e sopratutto, alla tradizione stessa di ì\fazzini e di Garibaldi: i quali, nel tramontodella lor vita gloriosa, consigliarono al popolo italiano - come p<,stulato della democrazia moderna e rimedio a' suoi ruali - la rivendicazione integrale della sovranità sua: che, per principio di ragione storica e costituziouale, iji epiloga appunto nel voto universale e nel diritto de' popoli liberi alla legge fondamentale su la forma politica e l'ordinamento sociale dello Stato. * * * Ricordo d'aver letto che i compagni hegeliani della prima giovinezza di Francesco Fiorentino non sapevano, come il Fiorentino c'informa, dir due parole, senza ficcarci dentro il Begr~o· - Beqriff' di quà, BegrW' di là! In sostauza però, diceva il Fiorentino, niuno di loro a,ea, nouchè letto, neppure avuto tra mani .nessuna -0pera di Hegel in nessuna lingua del mondo. Anche di Mazzini si parla - .più che non lo si legga!
. R!VlSTA POPOLARg Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOC!ALI Perchè, se c'ò spirito illuminato refrattario all'apriorisnio dogmatico, nemico della storia e dalla scienza, . ò appunto lo spirito superiore cli Giuseppe Mazzini. E se egli oggi potesse sporgere il capo foor della bara, nessuno più di lui flagellerebbe i poveri feticisti suoi - che in un'ora solenne per la vitr1, del partito tenclo110 a dividerlo e scinderlo: favoleggiamlo tli deviamenti e tentennament.i fantastici, di offese alla dottrina e alla · tradizione repubblicana! Oggi che il partito socialista d'Italia - llopo una pre- ..-dicazione unilaterale nociva alla causa della, democrazia moderna, si dichiara r..-pnblicfl.no, se,,.uendo l'esem- _pio e la -direttiva di tutto quanto il soc~11ismo scientifico contempqraneo; ed accoglie, spiegtHtdo ri,l vento la .bandiera della cooperazione sociale, il postula,to econo- _mico della dottrina mazziniana, che nou è giit nna fi- -gliar.ione di Owen e di Saiut-Siinon, ma precede in Italia le Associazioni procluttirc di Lassalle e "li Aieliers "!'[ationcllll~ cli Blan~ - oggi i cosi detti rnnzzi~iani pnri, .rnvece d1 crescer forza al pitrtito, agitau<lo questa dot- -trina e questa tradizione, che sono un titolo d'onore per ,-noi nella storia de' partiti e del movimento politico ita- _Jiano; -in vece di proseguire, serrati, nellf\ via aspra delle battaglie diuturne contro l'edificio odierno, con tutte le _forme della discussione pubblica, nel circolo, nel comi- _zio, dalla tribuna della stampa e dal parlamento - Rerrati. -e fidenti che, corrosa la base, non c'è forza di ba- _fonette capace di -punteJlarla, contro lo mo-ioni indefet- _tibili della storia e del diritto -- viceversa 0 costoro oo-gi appunto, si separano da uoi e salgono su la ciml del _monte_, crisudliz::uti in miei fonnola, in un clu_qnia, in nnci c1strazwne, e di là contemplano l'idea pura della rivo- .] nzione ! . Alberto Mario, 20 anni fa, dinanzi ad un a.ltro tentativo di scisma mazziniano, scrisse eosì: « Leggesi nelle Tusculane che il filosofo ginuosofista dall'orto all'occaso fissava il sole con occhi immobili -ritto sulle forventi arene con al torno piede. Ma i o-iu'. ·nosofisti erano contemplatori senza giudizio ». "' • g difatti i republicani scismatici, che sono uu framm~nto nel p~rtito mazziniano, non sanno che cosa, vogliano. O _almeno noi ignoriamo. E ci illtrn1inino, dunque. Vogliono la rivoluzione 'I « In opinione nostra - seri vova il Mario, che se ne intenlleva - chi non la farà mai sono coloro che si sono cristallizzati in una formola, in un dogma, in un 'astrazione. Prova ne sia che non l'hanno mai f:1tta D. La rivoluzione è un3: fol>bre, a cui soggiace un po- ·polo, quando s1 appassiona per un'idea - che bisogna additargli: E ques~'iclea dev'esser~ tlll c~iritto. O_qliviene dato ocl e~ se /.o pi[!lui. __Ecco lei nvolnzwne - lr1,pagina della 1·ag1one cost1tnz1onale, che non si scrive! :~ qual? _il d_ir_ittosuprem_o di nn popolo, se non il du1~to eh nven;d1care a tutt:1 la_sch_eda e la franchigia costituente - m base a cm è rn pieno arbitrio suo cli proclamar la republica 1 « Credono - diceva il Mario - che predicando una volta la settimana lari voi uzione d~lla tribuna d'un giornale, lu rivoluzione abbia a scoppiare per 1a magica virtù deil'invocazione ». E noi invece siamo, con lui e i nostri maggiori, convinti che iu questo modo non la si farebhe mai. Perchè la politica non è una ideologia, sibbene la scienza desunta da' fa,tti .infiniti e multiformi della conviYenza civile i quali C?stituiscono l'ambiente, il clima storico 1 clella naZ'i0ue. Noi dobbiamo p_en~t_rar~i,n questo ambiente, pulsare _tutta qua~ t_ala societa 1 taliana, - per vedere se il carat- . te_re_grnncl1co ~ella Carta e le sue rlisposizioni arretrate _a_bb1a11a0vuto mfluenza su_ la storia nostra di quest'ultuno mezzo secolo, che s1 chinde in Italia col triste ·primato dell'analfabetismo, della criminalità e delle Lass~: senza un sorriso di gloria oltre i con fini delht Patna - senz!1, nessun barlume di speranza per le sorti depa_uperate della finanza publ>lica, per le sofferenze coce_nti del proletariato italiano ! I mazziniani scismatici non intendono: uè che la indagine scient_ific_a e ~torica su l~ costituiione politica <l~llo Stato g10v1 - più che ognt altra disputa accade- ,m1ca ~ all:-i,causa repubblicana:_ nè che tale indagine ,,P0S;~a1-mpnmere al nostro partito una sio-nificazione e fisouomi~ _Pr<?p/ia inconfondibile - nella 0 parte fonda- .mental_e -~1 d1nt_~o _P_ubbl_ico,in rappor~o al processo evolutivo ilella politica contemporauea rtaliaua, Ho detto altrove che questa indagine potrebi)e esser comune agli altri partiti popolari. M:a sembra cbe i socialisti non abbiano sn ciò concetti chiari e precisi. Poichè nel novembre del 1899 per esempio, la Critica Socicile, per bocca di uno tra 1 pii\ valorosi scrittori suoi, proclamava ch'era con/onne alla loro rlottrina il concetto, espresso dall'on. Sacchi: che, cioè, sia necessario riconoscere. lei legittimità, delle istituzioni che l'Italici. si è clata in liberi plebisciti nell'eserci:io clcll1t sovmnitcì popolcire - e il Bono,;\i lasciava volentieri alle indagini mie se qttesta legittimità, _qiuriclica siti da imp11_qnare per vizio cli forma o no. Cosl anche una leggera puntii di ironia contro chi si occupa della Carta albertina attestava nella Propa_qanclct la stessa indifferenza di spirito ne' socialisti napoletani. Senza considerare nè l'uno, nè gli altri, e nemmeno l'on. Sacchi, che l'Italia, nell'esercizio della sovranità popolare, non ha mai dettato la legge costitutiva della vita sua, nè ha accettato lo Statuto del '48 - incompatibile, per giudizio cli Carlo Alberto istesso, dinanzi al fremito delle libertà popolari europee, con la monarchia nuova piemontese del 18!8 : ~enza considerare che il vi.zio ili forma intorno alla le_qittimitcì _qiiiriclica è causu del conflitto con le esigenze democratiche e le aspira- :doni popolari, e che quindi la illegittimità è dimostrata non solo a priori, in nome ili un diritto astratto e r'."zionale, 1~a a posteriori , in nome cli un diritto positt vo e storico : senza considerare che è, storicamente o scientificamente, iucoucepibile una sostanza asti-atta, avulsa dalla forma, e che i problemi intorno alla eomnnis 1·ep11blic(IsJponsio sono di suprema importanza - nou solo scientifica e storica, ma politica . Nè sembra che i radicali - attestando per bocc1L dell'ou. Sacchi una completu atarassia dinanzi alle formo politiche. cui sarebbe estraneo l 'iinpiilso del movimento politico,_ determi~ato in_vece (lalla conipagine clclle forze popolari - mostrmo cluarezzit e precisione macrcriore. Almeno i socialisti - dinanzi al conflitto e ~Ila inaclcittetùilitcì - si sono, nell'ultimo Cono-resAo di Roma .dichiarati nettamente repubblicani. i\Ca i radicali 1 ' Costoro, a cni ò indifferente - per la- i"noranzft di quel che davvero in Italia consacrò e non ~onsacrò -i-n l_iùeriplebisciti, la sovranit:'t popolare - tutto il probl~ma fondame~tale su la costituzioue politica del Paese, o che ravvisano 1111carattere statutario nella serrali o-na riforma elettoriile del 188:2- la quale lasciò p~r ,-,';aa parte, immutata la degradazione ci\7 ica della' nazio~e - io non so <lavvero che concetto e seutimeuto abbiano non gin della Yita sociale rispetto alla forma politica dello _Sta_to; ma del l?ro stesso partito - se partito racliC{tic s1gn1fica, come disse benone il Bovio alla Camera nel 1880_, trasf<?nnetre cl~lle ra.1lici lo Stetto presente, cioè inntctre i poteri supremi e la le_qgefonclmne11tale. Concludo. * * * .E concludo - ripetendo che l'indagine statutaria deve g101 7_a1:e :"11". cat)Sa republicana: non solo per i due mo_t1v1 s1gn1ftcatt dal Mario, e cioè _che ht forma polittca, segnata dallo Statuto, non collima con le ragioni cle~unte dall:i, v_ariet~ inconfondibile delle stirpi italiche, !)Vlt~en_tene ~1~lett1, nel cozzo della storia, degli interesst _e della c1v:1Ità; e perchè, secondo l'insigne patriota, non 1:; _gran misura la regalità ~a~·tecipò, su' campi di batta 0 1Ia e sul terreno della polttica alla liberazione e alla comp?sizione de!l'unità nazion~le: tralasciando il t~rzo_motiyo, che ,~at:ebbe_poi il primo, ~cl ò che egli e1'."1e1mblrnano. d 1stmto: rn quanto che st nasce repubblicano, come s1 nasce poeta o pittore es,;endo arte . ?I tre. che scienza · la politica, la qu'ale si nutre di 1dealt. ~fa, io S<?°:di parere che la inrlagine abbia una grande uttltt~ pohttca - sopratutto perchè, penetrandÒ nella genesi ~ nel carattere giuridico della Carta costituzionale, ~1 può : a posterioristicamente - desumere da 50 an1!1 dt stor_u~ sublLlpina ed italiana il corollario della matlattalnlitcì o inconciliabilità tacitiana - se nel suo })r<?cessoevolutivo, nelle stridenti contraddizioni - pa~man tra le_a~-retrate disposizioni statutarie e le conqmst~ della ~1v1ltà democratica - il partito saprà rint_n~cciare_e d1mostrare l_acausa fondamentale del la paralls_1ll~lo1?sa, che mo1·t1fica tutta quanta la vita pnùbltca italiana! -
RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOClALI Il ohe val meglio, a )nio mo' di vedere, della proolrtmazione accademica di una pregiu11izialo astratta sullo forn1e politiclJe dello Stato: e, quindi - cont,ro radicali sociali8ti e republicaoi scismatici - io conU11uo a erodere che l'esame della Carta ha LUJ significato granclo e può crescer forza al partito repnl.llicanu c1' Italia. R. MmAIIELLI. I candidati iCainohannotrionfato! Sono terminate le elezioni in"lesi e i risultati complessivi riuscirono disastrosi ~ partito liberale, nò più, nè meno di quanto era stato previsto. Quando si pensa che Chamberlain scelse il momento che &li sembrò più favorevole, ed anticipò di due anni le elezioni per assicurare il successo a Tommy .\tkins, il tipo popolare del soldato inglese coll'uniforme dal colore Khalci, non si restera affatto sorpresi apprendendo che la maggio - ranza conservatrice è auMa ben altre vittorie gloriose, o almeno clecenlt, av.eva ottenute l'Inghilterra in a!Lri campi e i risultati furono assai diversi dagli attuali. Ad ogni espansione territoriale, ad ogni impresa militare in altri tempi, anzi, successe immediata una reazione in senso in-. Yerso. Si avverta, inlìne, che si è verificato un caso non del tutto nuorn in Inghilterra: le grandi città sono state le più fanatiche nell'imperialismo; le contee (le campagne) hanno tenuto fede ai liberali. Parigi non • l'ha data vinta ai nazionalisti nemici della repubblica nelle elezioni comunali? li caso si é ripetuto a Londra in magl>iori proporzioni colle elezioni politi• che : nazionalisti francesi e imperialisti inglesi si valgono! • Egli è che l'Imperialismo oggi non è un fenomeno transitorio e suggerito dal puro e semplice amore della gloria. Elaborato nei romanzi di Disraeli, che ne tentò le prime applicazioni al governo, sistematizzato dallo storico Seclhey, diffuso dalla instancabile Primrose League, esso ha esploso con tanto vigore· irresistibile adesso, perchèha trovato il contenuto mentata di un paio di voti su quella che venne fuori collo elezioni del 1805, che segnarono la vera grande disfatta del partito nberale : disfatta procurata e favorita dall'atte"- giamef!tO dei sociali_sti, c~e forse m un avvenire non lontano potranno pentirsi dell'errore di tattica. Soldatifrancesie tedeschinChina. economico, e percnè parla agli inglesi in nome del tornaconto. L'Inghilterra che si sente minacciata nel suo primato in, dustriale ed economico dagli Stati Uniti, dalla Russia, dalla Germania - che si apparecchia febbrilmente alla grande lotta contro la parente di razza, come bellamente ha dimostrato il nostro Para.toro - spera conservare l'attuale ricchezza, subordinata a]Ja vendila dei suoi prodotti, mercé la grande Federazione Imperiale, in via di realizzazione e che dovrà avere una estensione sotto tutte le latitudini, quale non ebbe mai alcun a I t r o impero. li guadagno numerico esiguo, però, viene reso importantissimo da altre circostanze. Alcuni dei liberali eletti - Rosebe-rry, Asquith, Fowler, il grande azionista delle Clzartered - sono dei liberali ... imperialisti. I litlle En,qlandery, i veri liberali della scuola di Cobclen, di Bright e di Gladstone non possono ralSoldato francese : È sLrnno, io non mi ricordo pit1 !Jerchè ci siamo l.lattuti nel '70 ! Soldato tedesco: Nernmeu io! .Jegrarsi affatto della loro mala compagnia. Questi liberali... imperialisti, che del resto riescono antipatici a tutti, prc1.-to o tardi compiranno la loro evoluzione verso l'Unionismo di Chamberlain. 1 guadagni dei liberali imperialisti sono stati scarsi ; e Roseberry ne esce diminuito; ma un altra circostanza rende più dolorosa la sconfitta dei liberali nel 900. J lib,:rali furono sconfitti clamorosamente nel 1895; ma, però, es~i potevano confortarsi constatando che rimaneva larghissima la base nel paese, poiché su. cinque milioni di votanti i loro avversari non ebbero che una maggioranza di poche migliaia di voti. Oggi, invece, la maggioranza di voti ottenuta dell'imperialismo è enorme, scniacciante. Gl'imperialisti a buon diritto perciò potranno assicurare che l'immensa maggioranza del popolo è con loro. E c'è chi scrive da Londra ad una autorevole riYista (Die Zeit, 20 ottobre) che se le elezioni fossero state rinviate a primavera o semplicemente a discussione finita del bilancio, il governo sarebbe stato battuto. 1oi non dividiamo tale ottimismo. * • Si può sperare che l'accecamento imperialista sarà di breve durata? Se esso si fosse svolto improvviso e fosse stato determinato dall'ubriacatura delle vittorie del Transwaal, l'ipotesi sarebbe giustificabile. (Cri di P:uigi). Se e quanto durerà questo Leviathan politico non si può dire, poichè troppo facilmente la storia dà delle smentile sonore ai profeti ; e in questo secolo l'ebbero solenni Ledru-Rollin ed Engels, precisamente a proposito dell'Inghilterra: l'uno prevedendone imminente la decadenza irreparabile dal 1 50 in poi, mentre invece da allora ebbe inizio il periodo della ma~giore prosperità; l'altro segnalando a breve scadenza, se non sbagliamo verso il 1854, una grande catastrofe, che non Yenne. A.cl ogni modo se dal passato si dovesse indurre il futuro· si potrebbe concludere che l'Impero inglese non potrà sfuggire alla sorte dell'Impero di Roma, di Carlomagno, di Carlo V e di Venezia. .. * * Ciò che sembra prossima è, non la decadenza materiale, ma la trasformazione politica. Tra non guarì; forse, l'Inghilterra liberale, democratica e autimililarista, non sarà più che un ricordo, e verrà sostituita dall'Inghilterra dimentica delle riforme interne, tuttà intenta alle conquiste, aristocratica - e la è ~tata sempre! - e reazionaria. Basta una sola trasforma·- zione per rendere sicuro l'avvento del resto~ l'imperialismo non potra. sussistere ed evolversi senza la coscri.ionc. l'::fatalo; e di questa faLalità si è res0 interpetre logico lord Roseberry. ,. "'
RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Ma da questa trasformazione attendono il bene i socialisti I Quando essa si sarà avverata, Bernstein non potrà più farci il quadro lusinghiero della evoluzione democratica e della sapiema dell'aristocrazia inglese ; ma Hyndmann potrà rallegrarsi di vedere rigogliosi i germi del male, che produrranno il malcontento profondo e generale, e rimossi gli ostacoli principali allo sviluppo del socialismo ; di cui si a- • vrebbe già avuto un accenno nelle votazioni piuttosto lusinghiere ottenute dai candidati della democrazia sociale e del partito indipendente del lavoro, il cui capo, Keir Hardie, é rientrato in Westminster battendo un liberale imperialista (1). Noi confessiamo che avremmo preferito la evoluzione quale, in base ai fatti, l'aveva delineata il Bernstein. E troppo a noi sembra che s'illudano coloro che pensano che un ceto operaio colto, agiato, bene organizzato quale l'ha l'Inghilterra non potrebbe tollerare à lungo la reazione ... Se vi attecchirà l'esercito permanente~ si accorgeranno i lavoratori inglesi dell'errore incommensurabile commesso gettandosi nelle braccia dell'imperialismo I ,,. * * Le considerazioni suaccennate riguardano il futurp più o meno probabile, più o meno prossimo. Ciò che é certo, ciò che é attuale é la degenerazione morale di cui ha dato tristissimo spettacolo l'Inghilterra. La glorificazione indecente, iperbolica cui é stato fatto segno Tommy Athins reduce dal Transwaal costituisce una delle aberrazioni più rattristanti e scandalose dello spirito umano. Si sono glorificati mercenari senza valore, che si so.no battuti dieci contro uno, come se fossero gli eroi delle Termopili; 11i sono glorificati dei miserabili pronti al saccheggio e all'offesa delle donne, dei vecchi, dei fanciulli, come se fossero stati i cavalieri senza macchia e senza paura. In altri tempi avrebbero loro inflitto il trattamento che in una birreria di Londra inflissero al generale Haynau dopo le stragi di Brescia I Ma la degenerazione morale é stata più evidente e più grave nel. popolo in massa, assicurando il trionfo di Ioe, di Chamberlain ; per quanto anche lui debba sentirsi imbarazzato dal risultato delle elezioni avendo ottenuto due voti soli in più della maggioranza precedente, che aveva dichiarata insufficiente per condurre a bene la guerra d'Africa. È grande la degenerazione morale ; ed é rapida. Non sono lontani i tempi in cui Dilke e Parnell, il Re s~nza corona, furono costretti a ritirarsi dalla vita pubblica pel reato di adulterio ; né appartiene al passato remoto il caso di Mundella costretto a dimettersi da ministro perché azionista di una società andata a male. E ora? Ora gl'inglesi esaltano, seguono, rendono onnipotente Giuseppe Chamberlain, su cui pesano le accuse le più gravi, ch'egli non ha saputo, né potiyo smentire; Chamberlain ch'è indubbiamente l'organizzatore dell'audace atto di brigantaggio, conosciuto sotto il nome di Raid Jameson; e che vVilliam Stead, Stanhope e Labouchere hanno proclamato ministro senza onore, svergognato uomo di affari, politico senza scrupoli. Chi egli sia non si potrà rilevare al g;usto che dalla lettura del terribile pamphlet dello Stead : The eandidates oj Cain. E i candidati di Caino oggi sono i rappresentanti del popo_loinglese e lo rappresentano degnamente. (1) I lettori ricorderanno l'articolo di Bernstein riportato nel n. 17. Per lo accenno alle idee di Hyndmann leggano nella Rivista delle riviste di questo numero l'intervista tolta dal Mour,ement socialiste. N. d. R. Chi per lunghi anni ha ammirato l'evoluzione progressiva, pacifica, continua, e che dura da due secoli, della nazione inglese, assistendo a questa rapida degenerazione morale, prova una stretta al cuore; e la proviamo noi ."ortiss1ma. Altravolta qui stesso fu provato che Bismark, un tedesco, un uomo del Nord, aveva commesso atti più continuatamente disonesti di Francesco Crispi, eppure era circondato dalla venerazione dei suoi concittadini. La disonestà, senza il merito di aver creato un impero con un ciclo di battaglie veramente gloriose, di Chamberlain é maggiore di quella di Crispi e di Bismark: e i suoi concittadini l'hanno inalzato agli onori del trionfo ! I candidati di Caino gli fanno .numerosa corona! Che ne pensano coloro che credevano possibile il fenomeno Crispi soltanto sotto il clima del Mezzogiorno e tra i degenerati latini ? LA RIVISTA. ·Muniacimnioricoanminnicoiunri ouoi (Sindacoe Consiglio) Nell'ultimo numero della Political &ience Quarterly abbiamo trovato un articolo del professore E. Dana Durand, che riproduciamo quasi integralmente, modificandona alquanto il titolo (Counci.loersus A1ayor nell' ori~inale) per renderlo più suggestivo. I motivi che ci hanno indotto a quest_a riproduzione sono diversi e tutti importanti; 1° E bene che i nostri amici sappiano che la vita americana non é più quella di una volta. L'ammirazione che suscitano tuttavia i classici libri del Tocqueville e di Laboulaye non ha più ragione di essere. Basterebbe a sfatarla la lettura degli scritti di Brice, delle riviste americane e del terribile If Christ came to Chicago di W. Stead. La vecchia Europa é stata riabi]jtata. Napoli e Palermo di fronte a Chicago ed a New-York fanno eccellente figura in quanto ad amministrazione corretta!... 2° Nell'articolo del Dana Durand, in base a fatti ed a buone considerazioni, si é fatta la difesa del regime rappresentativo nei corpi locali contro l'accentuata tendenza all'aumento del potere personale del sindaco. Al di là dell'Atlantico si riproduce, o meglio si estende, la corrente in favore dei poteri personali, che in Europa si dilata colla denigrazione sistematica del regime rappresentativo. Negli Stati Uniti la corrente ha trovata spianata la via nello stesso sistema presidenziale ; e noi dobbiamo avvertire in proposito che in repubblica i forti poteri del Presidente, che non ha sotto i suoi ordini un forte esercito permanente, non costituiscono un pericolo per la libertà, come nelle monarchie d'Europa. 3° Alla discussione dell'argomento gl' Italiani sono particolarmente interessati. Infatti il Dana Durand, al male grave che deriva dalla pessima composizione del corpo elettorale, in gran parte composto di stranieri corrotti e analfabeti propone come efficace rimedio : i freni energici contro l'immigra~ione. Siamo sempre al Lodge Bill 1 E questo, come si sa, colpisce maggiormente l'emigrazione italiana. I lettori giudichino, legaenclo l'articolo di Dana Durand, della giustezza e defl'importanza di tali motivi. Iu America si constata una forte tendenza ad aumentare i poteri e le responsabilità del Sindaco. I poteri si accentrano. Le nuove costituzioni comunali (Kew-York, Boston, Chicago, Cleveland) tolgono al consiglio la nomina o la rimozione degli impiegati e le defed~cono al Mlb!JOr. Il movimento non è dovuto a corruzione _e ad
RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI usurpazioni; ma è caldeggiato da uomini superiori ad ogni sospetto, e mira a dare efficacia al potere esecutivo ed a circoscrivere il Consiglio nel compito legislativo. Non rnano11,no coloro ohe deplorano la castrazione (cmascu,lation) del Consiglio; nrn i più osservano ohe i Consigli si sono discreditati e ohe i legislatori sono stati pessimi ammiDistratori. Quali ohe siano le oa,use del movimento bisogna esaminarle sotto cliversi punti di vista, e porsi sopratutto questi quesiti: questo trausferimento di poteri dal Consiglio al Sincfaco è consentaneo al principio democratico? se non lo è, vi siamo noi costretti dalla in11naturità delle nostre popolazioni cittadine per la democrazia 1 è un movimento toruporaneo o permanente 1 non è possibile trovare un giusto equilibrio tra il potere legislativo e l'eseouti vo ? e se non è possibile, non è forse pili logica e pii1 uatnrnle la costituzione di numerosi corpi rappresentativi, anzioltè l'aftidarsi a singoli individui, per affidar loro il ooutrollo e l'autorità responsabile nel governo municipale? Anzitutto si deve esaminare ciò ohe insegua l'esperienza mtrnioipale. li sistecol nuovo sistema dette· la caduta. di Seth Low, ben conosciuto come il miglior Sindaco che abbia avuto Brookl_yn, col trionfo cli un altro che seguì. in tutto la :J.'mnin<my, e di cui fnrono scoperte le relmdoni coll'incredibile :l'rust clel ghiaccio. Jn Filadel6a, coll'aumeuto dei poteri del Sindaco dopo il lt:!87 è stn,ta, impossibile, con nna sola eccezione, una buona scelta a Sindaco, ed il Consiglio è peggiorato. Una inchiesta fatta nel 1897 rivelò enormi abusi e corruzione in tutta l'amministrazione. La ~pesa da 13,273,000 dollari nel 1887 aumentò ad oltre 23 milioni nel 1895. · Lo stesso è avvenuto in molte altre città (Indianapoli, Quincy ecc.); tanto ohe l'onesto Gamaliel Bradforcl, clre è stato tra i prnmotori del sistema del sin• claco, ha riconosciuto le turpitudini ohe ha generato. Si può conchindere, adunque, che in America il sistoma dei maggiori poteri nel Sindaco non è stato dimostrato superiore al preced(Jnte che li concentrava nel Consiglio. Che cosa o'insegnatl'Emopa ~ • Si ammette da ogni parma del Consiglio, qualunque ne sia il metodo di elezione e l'organizzazione. ha fatto cattiva prova. Nei primi ternpi funzionò abbastn,nza bene, con problemi amministrativi semplici e con elettori cli buona qualitn.; ma, ooll'introdDzione del snffrn gio universn,le, coll'inflnenzfl della i1nmigrazio11e stnwiera, coll'ingerenrn !lei partiti politici e coll'ingrnndi-mento delle funzioni 1111111icipali, il si~terna delle ass1:•mblee fallì completamente. [utanto non si Iranno 11,ncorn e;,perienze numeroso pur decidere se sin, migliore il Risterna della \loncentrazione dei poteri uel Sindaco. Sino 11,lla tcrzn, o alla quarta ,lecadr. di fJUesto secolo i Conrnoi amministrati dalle assemblee det.te1·0 eccellente risultato. Dopo, i m:1li andarono crescendo ; ma ai mali ta.lora si apportarono rimedi peggiori. Così le riforme del 1849 e del 18:\7 per New-York dettero un governo municipale talmente inefficace e corrotto, che 11011 può immaginarsi maggiore. L'esperienza sinora insegna che saIl Generalissimion China. te, ohe le città d'Inghilterra, cli Germania, cli Francia, ed anche d'Italia, sono meglio goyernate delle città americane. Hanno strade Jn,rghe e ben pavimentate, acque puro amministrazione scientifica dell'igiene, polizia onesta ed att,iYa. Le loro f'u11zioni sono anche piìt estese di quelle dello città amerio,tnt>,l'ufficio di C()n;;igliere in qneste città è un onore no11 una disgra.zia,. Nei consigli cli Gla~go"·, di Birmingham, (li Lo11dr,1.,di Parigi. cli 13erlino. di Dresda siedono politici eminenti,scienziati e profcssionist,i cli larga fama, uomini ricchi, ben noti filantropi accanto ai migliori rappresentanti delle classi lavoratrici. Gli incaricati dell'esecutivo sono o uomini di esperienza o di grande abilit,ù, professionale. Raramente il rnmore di uno scandalo tocca l'integrità delle autorità oitta· cline. E questi risultati, tanto differenti da quelli americani, si ottengono col sistema del Consiglio e del suo controllo sul potere ese• Il conto di \Valdersee al fuoco ... fotogrnfico. rebbe stato meglio il conservare il potere di controllo o le responsabilitì1 ai Consigli e cli\"iderne bene le attrilmzioni col potere eseontivo, anziohè affidarsi ad un solo, al Sindaco. Dove si è agito in questo senso i risultati sono stati oocellenti. A Minueapoli e Atalantn, il Consiglio ha grandi e ben definiti poteri ed è notevole l"integritrì. e.l'efficacia dell'amministrazione. 'l'alorn si sono attribuiti al cn,mbiamento del sistema 1 risultati clovnti 11,Jcunbia,meuto degli nomini. Spesso le cose sono 11,ppn,rsedi verse dalla realtà col sistema del Sindaco. Un .Vfoyo1· senz,1 impacci, con una enorme olienteht, col controllo sulla macchina elettorale, ooll"abilità nel nasoouderil al [Jll bblico il vero carattere della sua amministrazione. è riuscito frequentemente ad assicurare la propria rielezione o il trionfo del suo partito. Si de,e confessare che Boston ha avuto, per la maggior parto degli aDni scorsi, siDdaoi effioac.i ed onesti: mn, 11,ltrecittà non sono state del pari fortunate. In New York il sistema ha generato la :l'<winiany llctll, che si è sovrnpposta anche ad uomini eccolleDti come Graoe ed Hewitt; per due volte è stato nominato sindaco un uomo oscuro e illetterato, che ha fatto occupare i posti da avventurieri della pii1 bassa specie; e sotto il suo successore, eletto dalla Taniinany, una commissiola:-e cl'iDchiesta legislativn, nel clipn,rtimento della polir.ia riscontrò soandal_isconosciuti nelle altre città civili. La prima elezione cutivo. Infatti mentre in Germania e in Francia il controllo del Consiglio sul potere eseclltivo è forse tanto assoluto quanto in Inghilterra, è in quest'ultimo paese, però, che il Gousiglio prende la parte piì1 attiva e diretta nell'amministrazione. Esso elegge il Sinrlaoo e tutti gli altri funzionari. La posizione del Sintlaco è piit cli dignità ohe di responsabilità, bonchè si snppong,t che sia granrle la sun, esperienza del Consiglio e la sua inf-luenza sulle varie coinmissioni, delle quali ex officio è membro. Egli non ha voto. Gli altri membri principali dell'esecutivo sono ,1,mministrntori professionali, ohe servono per un tempo indefrnito, ma, strettamente sotto_posti alla direzione del Consiglio. Il Consiglio si di vide in varie com.missioni corrispo11de1lti ai Ya.ri rami. Le mille faccende ohe in America sono di spettanza clell'esecuti vo, in Inghilterra sono di pertinenza tlol Consiglio. Con ciò non si orecla che l 'esecnti vo non abbia potere e influenza: i funzionari espertì guidano e conducono il Consiglio e le sue commissioni. Queste pt11·lo piì1 controllano e approvano semplicemente. 11 Consiglio cosl controlla e <lirige l'intera amministrazione della. città e vi partecipa in grado nou piccolo. Ne è il capo amministrativo e legislativo ad una volta. Il governo dolle città è una unità o il Consiglio è !t1 sua. vitn,,
388 RIVISTA. POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Il Dana dopo essersi intrattenuto brevemente della organizzazione e del sistema municipale della Germania e della Francia - di cui loda la burocrazia nazionale, risponde ai riformatori municipali dell'America; i quali osservano che il successo del governo delle città europee é dovuto non alla forma della loro organizzazione, ma alle condizioni favorevoli nelle quali esse funzionano. E' certo, soggiunge il nostro autore, che notevoli differenze esistono tra le condizioni delle città americane e· que~le d,elle città europee; un giudizio esatto, qnincli, non s1 puo dare che dopo lo studio deUe medesime. Le differenze sono di tre specie: 1°nella rapidità dell'accrescime~ to ; 2°_l)el carattere del corpo elettorale; 3° nello spinto politico generale del popolo, o specialmente nello spirito e nei metodi dei partiti politici. 1° E' stato ben dimostrato, da Shaw e da altri che la, superiorità dell'amrninistra.zione delle citt.à europee non deriva dalla minoro rapidità del loro accrescimento. La organizzazione e le funzioni attuali sono di data recente· perciò non hanno accumulata quella esperienza, eh~ viene negata a noi. •Di più l'incremento della popolaziono nelle città europee durante .la seconda metà del secolo scorso ò stata quasi così rapida quanto quella delle città americane. Ma dall'uno e dall'altro lato dell'Atlantico i grandi problemi dell'amministrazione della città sono di recente origine. 2° S'insiste molto sulle differenze nella composir.io)le del corpo elettorale, In Inghiltena e in Germania il suffragio è ristretto ai contribuenti; negli Stati Unit.i prevale il suffragio universale. Irl. America gli elettori muni~ipali sono più ignoranti, più eterogenei e meno devoti al benessere della città, e la grande proporzione dei forestieri, specialmente, tende ad abbassare il livello della cittadinanza. In quanto all'estensione clel suffragio, questo è univ~rs_ale in Francht;; eppure_ le sue città sono meglio ammm1strate delle città amencane. In Inghilterra il suffragio è meno ristret,to cli quello che si crede che sia in America. In Manchester quasi esattamente una persona su sei ha ~iritto cli voto;_ ed in N~w-Yor~- una su cinque. A Berlmo la proporz10ne degh elettori con la popolazione totale è maggiore che in Manchester (17,2 "[ ). È vero che in Germania il sistema dello tre classi di elettori assicura ai ricchi nelle città una preponderanza di cui spesRo abusano; ma gli elettori della classe più bassa non mandano al Consiglio uomini così indegni come quelli che si mandano nelle città americane. Ad ogni modo le limitazioni elettorali, benchè siano state esagerate, in Germania e in Inghilterra escludono dal voto i peggiori e più pericolosi elementi. Il suffragio universale pe1· le città americane non è stato sperimentato come il sistema più sa.piente, poichè molti cittadini senza domicilio fisso e senzi~ mezzi di sussistenza sono facilmente indotti 11 fare mercato dei loro diritti politici. Ma il rimedio evidente non sta nel ricorrere al sistema sindacale, ma nel privare dal voto i cittadini cli bassa qualità. Una riforma che limitasse il voto ai contribuenti non raggiungerebbe l'intento perchè in America i cittadini che pagano imposte sono pochi E ciò non perchè siano i molti nella impossibilità, di pagarle, ma perchè il sistema dei tributi locali spesso non colpisco tutti i cittadini. A Boston sopm 73,000 elettori solo 28,000 pagano tasse sulle proprietà. Ne11·York nel 1890 ebbe circa 332 mila elettori, dei quali meno di 15,000 figurano nelle liste dei contribuenti. Ora ò possibile che a New-York colo_ro che possono pagare una imposta personale. siano in minor numero che a Boston? In tali circostanze nessuna municipalità europea vorrebbe limitare il suffragio ai soli contribuenti. Se ciò si facesse si escluderebbero dal voto nn grande numero cli commercianti, di professionisti, di operai abili (skillecl). La riforma dunque è necessaria; ma non nel diritto elettorale, sibbene in quello tributario in guisa da costringere tutti - meno i poveri - a pagare; e ad interessarsi maggiormente alle cose della città. L'ignoranza nella popolazione delle città americane è grande e reale; ma non è maggiore che nelle città europee. In New-York nelJa popolazioue al lli so1n·a cli dieci anni gli analfabeti sono il 7,7 °ro, il 4 in Chica.go; il a,2 in Brooldyn; il 5,7 in Boston. Iu tutta l'Inghilterra e Galles le proporzioni, tra gli achùti maschi sono tlel 3,7 °ro; in Francia del 4,9; n1entre sono molto mono • in Germania. Si avverta intanto che nelle città americane l'analfabetismo è circoscritto tra gli immigrati stranieri la maggior parto dei quali non hanno preso lit cittadinanza. e perciò non ltan110 il diritto di votare. A dimostrare ancora che la superiorità del corpo elettorale europeo non spiega la 1.rnonaamministrazione locale, ricordiamo che in Inghilterra il suffragio amministrativo non è cambiato dalla data del lvlnnicipal Corporations .Act del 1838. E allora la popolazione inglese era pi_ì1po:--era e piit ignorante che oggi nou sia; eppure le città sm da allora furono bene amministrate. Non si neghi intanto che in America il grande numero dei forestieri o dei nati da forestieri non complichi e non ~·enda difficile il problema . della buona. amministritr.wne locale: da un terzo .ad una metà degli elettori amministrati vi sono di origine straniera - il 47 °r in New-York; il 45 in Chicago, San Francisco e Clevel~ud· il 30 in Boston secondo il censimento del 18!)0. Quest~ circostanza, non esclusa interamente dalle città europee deve indurci ad altri provvedimenti. Si avrebbe do'. vuto escludere la centralizzazione dei poteri nel Sindaco e si avrebbe invece dovuto cominciare dal restrin- _qerel'iinini_qm<::ioncclellcpc1·sonenon b1wne · questo iiltiino provvecliincnto s'impone snbito dal foto'politico e da q1Mlloeconomico. Similmente si dovrebbero rinvicroriro lo leggi sulla naturalizzazione. Si dovrebbe richiedere un piì1 lungo soggioruc, agli stranieri prima di accordar loro il diritto cli votò in una città. 3° Finalmente si dcvouo esaminare le condizioni d_ell<;s>pirito pubblico e dei partiti. In Europa vi sono, s1 dtee, dello chtssi dirigenti di elevata intelligenza, cli una educazione ed esperienza politica lunga. Esse sono composte delle più aristocratiche, ricche, ed ag·iitte, cho possono dare tempo ed tmergia alla cosa pubblica,. La massa del popolo, più per tradizionale deferenza che per intl'nzione cosciente, sceglie in tali classi i J)ubblici ft!n1.ionari. I_partiti politici a cnnsa di queste relazioni <11classe, e m parte per altre ragioni, sono esenti dai mali che affliggono quelli di America. Essi non esercitano il saccheggio (spoil) (]); si astengono quasi completamente dall'intervenire negli affari puramente municif.Ja,li. In America tutte questo condizioni·sono interamente rovesciato. Non c'è alcuna classe diri"ente rico-- nosciuta; i più intelligenti sono assorbiti n~la ricerca furiosa della ricchezza; le masse non hanno alcuna clef~renza per _i migliori o più abili cittadini, ma seguono prnttos·;o gh a~enti politici affaristi (bosses) e i demagoghi. I partit1 nazionali, specialmente per le clientele o per gl'illeciti guadag11i, sperperano le finanr.e muuicipali. Dis·~raziatamente queste accnse contro la vita awo- .ricana-, benchè esagerate, contengono molta parte divoritù. Il disinteresse dalla polit.ica nazionale o mtmicipale uefìli Stati Uniti dei cittadini più colti e meglio etluc11,t1, ò la, principale causa dei mali politici. E il rimedio, perciò, in quanto nlla vita rntrn1cipale non è nella centralizzazione dei poteri nel sindaco, ma nel far sì che le classi migliori partecipino alla vita pubblica. La ingerenza dei partiti politici nazionali nello cose municipali, ch'è uua delle cause di cattiva amministrazi_ono,~omo scrisse Eaton, non sarebbe che a~grnvata é d1sc1phnata dalla, concentrar.ione dei poteri uel sindaco; bisogna invece rinforzare i consigli per liberarsene. Dovo è avvoi;tuta la coucontrar,ioue nelle mani del sin• ~laco, come a New Yorck, Brooklin, ecc., Ja gra11dissiwa rnfluenza che· quest'ultimo esercita, ha spinto i partiti ad aspra lotta per guadngnare il posto con ogni mozr.o. Da un'altra parte bisogna rifol'mare l'oro-,tnizzazione o la nomina dei Consigli; un terzo dei sui'i membri dovrebbe essere nominato iu ogni elezione, o la rappresentanza proporzionale dovrebbe pure essere ammessa. Si ricordi che prima della riforma del 1835 in Inghilterrn i partiti politici intervoniw,no pi11 intensamente ed esercitavano maggiore co1Tnzionc nelle faccende mu- (I) Gli ame1·icar.i chiamnno saccneggio (spoil) l'abitudine che hanno i partiti politici vincito1·idi cacciare i funzionari appartenenti al partito contrario da tutti gli uffici e di sostiturli con loro amici. ~, questo uno dei grnvi inconvenienti della mancanza di bt1l'OCl'azisatabile, che in Europa apprezziamo male. Tale mancanza in America dà luogo bd una sfrenala co1Tu?.ione,. N, d. l{,
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