Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 19 - 15 ottobre 1900

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LliTTHRE E SCIENZE SOCIALI 37 I Incominciamo da un argomento che ha, attinenza alle condizioni finanziarie degli insegnn,nti secondarii, - del che ci sbrigheremo brevemente, por passare poi n,d altro. Ognuno per es conosce l'odissea dell'infelice progetto di legge per la parificazione degli stipendi in tntte le scuole seconùririe; progetto che, dopo tanti sforzi, non si è l)Otuto ancora ridurre in porto (1 ). A ta.le proposito ])iù d'un giornale, ecl uno specialmente che si occupa di cose dell'istrnzione, lamentò, appena sciolta testè la Camera., che la legge clegt-iSti))encli agl'insegnanti tecnici non si fosse ancora approvata. e ne fece ricadere tntta lei colpn sull'ostruzionismo politico. )fa sarà bene rammentare ehe dal 1892 in poi quella legge, fin d'allora promessa come atto cli giustizia, non fu mai fatta veleggiare debitamente; r,lte al suo corso si opposero continui ostacoli. e ciò ad opera, non dei deputati dell'Estrema, nè d'altri settori della Camera, bensì cli quella ùurocrcdn della, Minerva, fa quale ipocritamente voleYa far ricadere su altri la colpa cle' suoi loschi maneggi, mentre essa ò sempre intenta acl opporsi a tutto <Juanto tenda a sollevare gl'iusegnanti secondari i dalla condizione affliggente cho foggiò loro. E certo fu sbitlorcliti-vo che si conservassero a I loro posto ufficiali amministra,tivi che, o per mala fede o por incapacità, seppero perpetrare errori di quella fatta! Snlle condizioni finanziarie llegl'insegnanti ci sarebbe molto e molto da dire, anche pel modo cou cui il Ministero dà a taluni mezzo cli gnadagnarc quanto Yogliono, mentre costringe altl'i a rimanersene col puro, insufficiente stipendio, a costo cl'iu6niti sacrifici e privazioni, e mancan1lo al decoro professiona.le, per es. in talune citti\, ove la vita costa carissima e ove non si possono aver fonti tli guadagno, perchò questo ò a~sorbito cla certi fortunati, c1ai disonesti a cui tutto è lecito, od ò impedito cla dis1losizioni non sempre e<Jue. Ma passiamo acl altro; vediamo in quale maniera il ì\Iinistero della P. I rispetti le leggi ch'esso pure ha emanato; vediamo inoltre come esso tenga mano allo agi re illegale cli certa gente. E solo per brevità ci restringiamo a pochi casi, - chè cli tutte le irregolariti\, e illegalità che si commettono o dal Ministero dell'Istrnzione direttamente o sotto la sua egida, o col sno consenso, tacito o no, si potrebbero scrivere -volnmi ogni anno. Avvertiamo poi qui che, se ci.tiflmo fatti positivi, 1weUn affare comod.o Portat,e, portate il denaro nel mio regno. Hiempire bene que~t,11c, assa vuota ...... Asuffrngio clell"asserto bastorit cittìre un paio di fatti. a) Uno dei burocrati dal sof'lìù esiziale di cui sopra, uno dei piìt potenti e prepotenti nella camarilla, pochi anni fa ebbe a dire ad m1 Professore d'Istituto tecnico, il quale si lamenta ,·a dei meschini stipendi: Ma che! i p1·ofessori sono pagati fin troppo ! Qui gioverà accennare che <Juei burocrati si sono preparati e fatti appro-vare (per Decreto regio!) stipendi lautissimi (5-7 mila lire come nulla, senza le appendici), e per ogni promozione, aumenti di stipendio ùi 500, cli mille lire e più! Mentre gl'insegnanti tecnici hanno persino aumenti. di 24 lire! b) Pochissimi anni fa, appunto quando si trnttaYa tli fornire dati alla Commissione parlamentare incaricata degli studi per apprestare ht precitata legge sugli stipendi, dal Ministero dell'istruzione fo commesso uu errore di llirca mezzo milionr, facendosi apparire che d'altrettanto in viù del •vero occorresse gr:ware il bilancio per poter aumentare di qualche cosa i ridicoli stipencli degl'insegnanti tecnici. Ora, se per gl'ingenni quello fu un errore vero, per chi ci -velie non potè essere che un errore falso. Infatti non è credibile ohe funzionarii, i quali cla anni e continuamente hauno sulle dita certe cifre, potessero sbagliarsi in tale maniera, potessero commettere un tanto errore, destinato a far credere impossibile l'aumento degli stipendi pel so-verchio gravame cl\e ne sarebbe venuto al bilancio; - errore stato fortunatamente rile- -vato dalla Commissione parlamentare, che p1ue non aveva continuamente, nè cla anni, sulle dita le cifre relative! ( l) Vedi nota preeedenle. ...... così vi p:,gltorò, senza scomodarmi, l'indennità di guerra. (Liistige Bliitter di Berlino). cisi, riferiti a persone determinate, non lo facciamo por spirito cli persom1liti\, per mal animo contro il tale o tal altro in cliYicluo : ma solo perchò quei fatti precisi e positivi sono necesrnri a confermare la verità di qna11to abbiamo indicato prima. Colle sole tesi generali, colle sole astrazioni non si rimedia ai mali; le piaghe debbono essere sanate, non nascondendole, bensì trattandole all'occorrenza col ferro e col fuoco; nò si potranno estirpare gli abusi se non denunciandoli nella loro vera essenza. Il R Decreto 30 settembre 1892 N. 773 (confermato e richiamato da Decreto Ministeriale ùel 24 Febbraio 1893 pubblicato a pag. 421 tlel Bollettino clelln P1ibùlica Istruzione, N: IO, clell'8 Marzo 1893, e riconformato cla altro Decreto del clecembre 1895, oltre che cla più note e disposizioni prese dal Ministero di P. I.) - statuisce agli art. 3 e 4 che: a) le promozioni tlei Prof. delle scuole secondarie non possono aver luogo prima ohe intercedano almeno TR~ anni dalla promozione (o nomina) procedente; - ù) qualsiasi promozione non può avvenire che da una classe a quelJa immediatmnente superiore. Ora badisi bene al caso segtiente : Il Bollettino della P. L N. 49, del 7 settambre 1899 a pag. 2078 reca : <I SCUOLE TECNICHE < Con R. Decreto 29 Settembre 1899. « C.0 • Dom. (1), titolare di lingua italiana con lo (1) Sopprimiamo il nome del Professore, come l'indicazione della scuola a cui esso appartiene, ritenendo inutile di esporre alla pubblicità quello di chi, fino a pl'Ova contraria, non ha fatto altro che accettare un favore; la colpa è del Ministero che illegalmente glie lo concedette.

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