RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCTENZE SOCIALI 343 suppone la diminuzione delle spese. Ma qual'è il servizio civile, che può sopportarla, se tutti quanti hanno bisogno cli un aumento dei rispettivi bilanci, Uu accenno solo alla riforma tributaria c'è, ma per soli corpi locali: e non è sbagliato. Vuole che si ponga un freno alla tassazione del pane e delle farine; ma gli sembra imprudente una misura radicale come quella proposte"' dall'on. Carcano nel 1898 Vuole eziandio che si ponga un freno alla dison\lstà o all'inettitudine dei :\1.unicipi, che alienano o vincolano per lunga serie di anni il patrimonio collettivo e i servizi pubblici più interessanti a compagnie ingorde. La botta va, diritta ai suoi ~miei della Concent1·azionemonarcliiw cli Palermo. A Sidney Sonnino doveva riuscire facile intrattenersi delle riforme sociali; su questo terreno ha buoni prececleuti: quelli dell,~ inchiesta sui contadini in Sicilia e della fondazione della Rassegna settinicinale. Delle quistioni sociali lumeggia il predominio odierno e si· può consentire con lui, anche lasciando correre l'ombra che vorrebbe gettare su ciò che riguarda la pura democrazia, quasi che possa ammettersi sul serio il di 1·orzio tra politica ecl economia. Egli si accorge già << che incliviclualismo e collettivismo sono principi entrambi necessari e prodotto di una Inghilterra,India,e China John Bull (ai Chinesi): Guardate la felicità di questi Indiani,e venite con me. Io vi preparo un simileavvenire. (Simplicissiinus cli Monaco) evoluzione secolare; che Stato e Comune si socializzano ogni giorno più, quasi senza accorgersene". Alla buonora! }'orse la fiducia che egli palesa nella cooperazione e nelle compartecipazione ai profitti è sovl:'rchia; forse esagera i mali dei tnists, quali sono attualmente, e l'efficacia che accorda alla pri11m per com batterli. Pure giova lasciarlo nella relati va illusione; infatti non saranno pochi i servigi che all'umanitii. potrà rendere la cooperazione; e bisogna incoraggiarlo· nel desiderio della riforma del contratto cli locazione d'opera nelle sue nuove e svariate forme industriali di salario e di cottimo. e nell'altro della riforma dei contratti agrari a base fe<lerale, cioè coll'assenza della bestiale uniformità legislativa italiana. Non c'è una parola sulla colonizzazione interna. Il silenzio cleriva dalla coscienza che nulla si può fare in proposito senza i molti milioni che lo Stato non ha 1 Se così fosse bisognerebbe lodarlo dall'essersi astenuto da .una promessa che si riduce ad una canzonatura volgare. Bisogna invece esplicitamente biasimarlo per altro motivo. Egli protesta contro l'iniquo intervento dello Stato nelle lotte tra capitale e lavoro, e pare che abbia avuto in vista, ciò facendo, la scelleratezza commessa dallo Stato mallllaudo i soldati a raccogliere il riso cli i'\Iolinella o a mungere le vacche di Cremona. Però vuole proibito lo sciopero in alcuni servizi pubblici : ferrovie, poste, telegrafi, illumiuazione. E per chè non pel servizio della panificazione, dell'acqua ecc.~ Con ciò si ritorna alla, odiosa militarizzazione, alla schiavitù larvata, Si potrebbe concedere che lo sciopero venga proibito - e sarebbe sempre enorme cosa - nei servizi, cui presiede lo Stato; ma proibire lo sciopero quando il servizio è in mano clelle compagnie è una tirannia ·senza pari esercitata a benefizio. esclusivo dei privati, dei capitalisti. Scioperarono i fpolicemens e i ferrovieri e gl' impiegati del gaz in Inghilterra, in Isvizzera, negli Stati Uniti, e il mondo non cascò, ed un poco più di giust,izia venne fatta a coloro, ehe la meritavano. Del resto se lo sciopero si vuole proibirlo, c'è una forma civile e moderna cla adOJ)erare: l'organizzazione dell'arbitrnto obbligatorio come l'ha stabilito la Nuova Zelanda. La militarizzazione come la proposero Di Ruclinì e Pelloux e com.e la ripropone Sonnino sarebbe il ritorno alla barbarie, alla servitù m~dioevale. Un tasto doveva riusl}ire doloroso al rappresentante per San Casciano: quello puramente politico. Su questo terreno egli è triRtamente pregiudicato dalla complicità con Crispi, dalla parte rappresentata nella presentazione e difesa dei provvedimenti politici, nella votazione del regolamento-capestro del 3 aprile 190). Ma egli ha preso una virile determinazione : ha rinnegato il passato. Partenzaper.ila China La nonna: I<.c: he vai a fare da quei massacratori V Il soldato: Andiamo a fare come loro. ( Cri cli Parigi) L'uomo mi fa credere che egli abbia ciò fatto con sincerità, e bisogna dichiararsene contenti - sia oppur no la determinazione il prodotto della lezione delle cose. Se questa ha giovato ai socialisti; perchè non deve ammettersi che sia stata, salutare anche per gli altri 1 Già è un buon sintomo il vederlo amareggiato dai « nomignoli odiosi ,, - forcàioli - coi quali lui e i suoi amici vengono clesignati; ciò farebbe sperare che egli si libererà da tutti i Cambray e da tutti i Digny che della forca furono gli a,pologisti; nè è dà tenersi in minor conto la dichiarata avver;;ioue per la conciliazione col Vaticano. Si spera solo che questa non sia la nota del n1omento, e che sarebbe poco spontanea perchè suggerita da quella celebre dell'Osse1·vatore Romano. Più esplicitamente dichiara che ~ i conservatori Ji. « berali non aspirano ad alcuna rC'azione...; che c'è la " necessità cli rinvigorire lo Stato, nel quale tutti de- << vono ravvisare la migliore guarentigia della giustizia .a civile e dell'ordine sociale, un organismo atto a tu- «. t.elare il raggiungimento delle più elevate idealità cli « patriottismo, di fecle, di libertà morale (1) e di pro- « grosso umano .. Che fiwri della libertà no·n vi è pro- " gresso dtwaturo e normale, perchè senza di essa intri- <r stisce ogni virtù, e che accanto ad essa conviene svi• « luppare in tutti il senso della responsabilità ... » In ciò possono anche convenire repubblicani e socialisti. I quali saranno pure di accordo con lui nel volere sbandito lo scetticismo, e nel far sl che la politica in ltalia clivcnti sinonimo di moralità,, di sincerità, cli onestà, di fede e di volontà,... tutta roba che nei nostri politici sinora non c'è stata,
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