RlVlSTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOClALl 355 conflitto impari o interminabile non colpirebbe clirettamente nessuna dello dne cause della malaria. Tn vece di ricacciarsi da capo nelle tane scavate dalle popolazioni del Lazio, invece cl'imµigliarsi in opere idrauliche di cui nessun ingognere può prevedore le conseguenze, non è forse più opportuno e pii\ prudente, ora che il nemico è segnalato, attaccarlo di fronte f L'acqua non è pericolosa Benon per la zanrnm di cui essa contieno le larve; la zanzara non è pericolosa se non per il panissita a cui offre asilo. Per vincere la malaria, cominciamo dunque dal dare la caccia all'insetto o dal faro la o-uel'l'a al protozoario. 0 La Società l)er gli stlllli d<•lla Malaria ha fatto sporimcntare una serie •li sostanze atte ad uccidere gli anophele,:, sia nelle loro uova, nolle loro larve, nelle loro ninfe, sia nel loro stato di svilnppo completo. Nel periodo primario del loro sdluppo, le zanzare hanno bisogno dell'acqua ch11le porta e dell'aria che le mantiene in vita. Si possono quindi mischiare alle acque dormenti dico ha il nummo dubbio, con un filo di sangue o nu microscopio può dissiparlo. La presenza. dell'ematozoario nei globuli del sangue è nn segno manifesto del contagio. Si rifletta orn froddamen te al pericolo cl10 costituisce con la sua sola presenza l'uomo infetto dal virns: dove esiste nn solo malarico, basta una zanzara per infettare nu intero villaggio: dovo non vi è nessun malarico per infettare le zanzare, il male noti può manifestarsi. Così che la mahiria è tipo spiccatissimo cli malattia contagiosa: bisogna trnttarla non come unà endemia, ma come un'epidemia,. Il primo dovere che incomb(\ a quanti han compreso la gravità del male e ne conoscouo oramai le cause, è dunque quello di guarire gli uomini colpiti da malaria.. Per fortuna, nei casi cho non sono uè troppo antichi nò troppo gravi le febbri intermittenti ammettono un rimedio specifico: il chinino, che por l'ematozoario del Laveran è, nelle prime fasi dello sviluppo, un veleno infallibile. Già ladiffo. sioue data all'uso di uu ,f ri meclio, per il q mile i -"contadini italiani lll)- trono ancora una npngnanza ist.in ti va, ha potuto in pochi a11ni diminuire se non -la cifra dei ma la.ti, al1110110 quella <lelie vit• time. D,t 55,9S7 mort-i, coutati nel 188S, il totale nel ]898 è disceso al l ,378. Ma molto ancora resta ii fare perchò la salute penetri nei remoti villagi. Si pro para gh\ una proposta per cliieclere cho in ltalirt il chinino CO· stitnis<'a un monopolio, corno il tabacco e il sale. delle sostanze tossicht\ per qnesti insetti o puro versarvi degli olii, come il petrolio, cho, interponendo 11110 strat,o vitreo fra l'aria o l' acqua, soffochenin no le uova e le larvo. Nl'ile case si bruceranno dello poh-eri a baso di anilina, ohe col loro profumo riescono rnortali alle zanzare alate. Le formule raccomandate dagli scienziat.i nou souo ancora passate nell'osperienza co1nu11<': certi proclot.ti che sembra.no officaci non sono ancorn discesi a 11n prezzo popolare. ;'Ila hisogua considerare che lo ricerche souo appena cominciate. Come seri vevano, or non è molto. dnescienziati itftliaoi (I:: se lo &tato e i privati hanno fatto quant'era possibile persalv,tre le vite dall'oidiurn o dall,i fìlosera, si sapn\ faro il necessario per ~aranti re hi vita dell'uomo coutro le zanzare della malaria. 1l genernle in capo Waldersee Sar,,bbe poca cosa, J)erò, <•ffrireai malati i mezzi di curarsi a buon mercato. Bisognerebbe potn-li costringere ad assorbire la polvere amara, e bisognereh be, soprattntto, impe· dir loro ili vi vere t-ra le zanzare e gli 1101uini, infettantlo in giro gli stngoi, i campi e i villagi. Il malarico è uu appestato. Dal giorno in cui il veleno è penetrato nel suo sanguo, egli deve perdere la sua libertà, che costi- Pure, la distribuzione degli insetti che propagano il male non potrà mai esser completa. o, - ciò cheò più grave, - non colpin\ il malo nelle sue radici profonde. Por clistrnggere una zanzara infetta, occorre un ecatom bo delle zanzare impQrtune e inoffensive. E clii può affermare che al 11umP.ro delle zanzare distrutte non sfuggiranno appunto quello più perniciose? Se si attacca sulle acque la flottiglia delle uova e delle uiufe, si dovr:\ compiere un hworo incredibilmente peuoso per sopprimere non già un male attuale, ma una possibilità cli male avvenire. E' dimostrnto, infatti, che la zanzara non trasmette ai suoi discendenti il veleno della malaria. La zanzara nasce pura, cli ogni infezione: verchè dh·enti a sua volta il veicolo della febbre, occorre cho essa atting,i il germe alla sua sorgente, che è l'uomo. E' dunque, iu ultima analisi, nel malarico che bisogna corn battere la malaria. Nell'uomo non troYiamo gli agenti porniciosi diff"nsi sulla snperfLcie infì.nita delle acqun, nò tra la folla innumerevole dogli ahita11ti dell'aria. [I malo si riconosce da sintomi tro11po ohi.w:i : se il me- (1) A. CELLI e O. CASAGR.1:-;01, Eer la distruzione delle zan:are (Atti d~lla Società per ;li Studi della Malaria, I, 18119). (Liistige Bliitter di Berli1t0), tuisce uu pericolo pub-· blico. Si ha il dovere di coudannarlo all'isolamento, in qualchll lazza.rotto di moutagna, dove la terra socca, dove l'aria sanì, purn e dove non saliranno gl'insetti che nascono sulle acque. Egli tornerà ad essere un libero cittarlino, padrone dei suoi diritti, quando il sangue delle sue vene sarà stato disinfettato. L'ultimat,um che gli scritti recentemente pubblicati sulla, nrnlaria hanno, it quanto sembra intimato ai poteri pubblici, non si è ancora ufficialmente formulato; ma si può riassumere sin da ora in due parole: chiuino e sauatorii. Questi tlue rimedii non possono, nò l'uno nè l'altro, essere applicati a una popolazione assai numerosa senza l'intervento dello Stato. Il primo è di uso facile, e non richiede se non un sacriftcio di denaro; il secondo è veramente eroico, e, corne certe panacee che si propongono contro l'alo<•olisrno, sembra che richieda una dittatura sanitaria.. ì\la, qualunque sia la serie delle <lifficolttì materiali e degli scrupoli politici, il 1110111eutocli agire è venuto. Gli amici dell'Italia aspettano fiduciosi lo sanzioni llhe il governo vorrà dare alte conch1sioni della scienza italiana.
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