Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 17 - 15 settembre 1900

34° R!VfS1'A POPOLARE DI POLITICA LF.TTERE E SC!F,NZF: SOCTALI dei terreni nelle città tedesche da I miliardo e mezzo nel 1870 a 9 miliardi nel 1890. La produzione del ferro grezzo da 1,900,000 tonnellate nel 1870 è salita a 7,400,000, e quella degli articoli tessiti si è triplicata. E' notevole pure l'elevazione del tenore di vita: il consumo del frumento si è elevato del 38 OtO, quello della birra del 75 OrO, quello ddla carne del 30 0[O. In pari tempo è diminuita l'importaiione dei generi di consumo inferiori, come la segala e il mais. Nel 18n ,i contavano in Germania 15,780,00'.l giovenchi, nel 1897 18,490,000; ossia si è avuto un aumento del 17,1 0[11 mentre la popolazione è cresciuta ciel 16,4 ()O. Le vacche da latte che nel 18ç0 producevano in media l:i1.0 lire l'anno, nel 1900 ne hanno prodotto da l 800 a 2000 (J ahrbuch fur Gesetzebung). M. S. Wellby : Alla corte del Re del Re - Una domenica alle 10 :::.ntimeridiane ci fu concesso di far colazione con Menelik. Traversato uu padiglione entramruo in una bella tenda circolare dove il re sedeva in uu sofà basso a molle. Aveva dinanzi uu gran cesto pieno di J)iccoli pani tondi, chiamati injerrn, che stava mangiando, e più avanti altri cesti coperti da dei panni e che contenevano pure pane e piccoli piatti di spezie. Ai lati sedevano i governatori delle provincie, i generali e gli alti dignitari che da monti di carne cruda tagliavauo i pezzi migliori di Yorandoli avidamente, tutti con cfava.uti llelle caraffe di tei - bevanda abissina - che si riem 11ivano subito appena vuotate. Il silenzio regnava uella tenda; e fu interrotto soltanto quando fu portato lo chainpagne. Qu.:-,ndo il 1e stava per berne, gli addetti al suo servizio ne sorbirono alcune gocce nella palma della mano stendendo lo scùimma per scongiurare il mal'occhio. . Noi Europei fommo fatti sedere a una tavol.t lunga e stretta di fr011te al monarca, e tritttati splendida• mente, con numerosi ·inje1Tri e da/Jo, zuppa eccellente, frittate e una <[nantità di piatti di carne cucinata in varie maniere. Dopo che noi sorbirumo il caffè furouo introdotti a nrnnghire, i comandanti, in online di grado, e poi i soldati. . 11 dopo pramo il resi\lente inglese· Jfarrington presentò al Negus nn messaggio fonografico della regina Vittoria. Il Negus mustrù immenso gradinrnnto di quel genere tli messaggio, e ue rii11ase colpito. Volle ascoltarlo piì1 volte e conseutì ch'io fotografassi la scenn, La stessa cerimonia si ripetè dinanzi alla regina Taitì1 che, se nuu capì una parola d'inglese, si mostrò contentissima cli udire più volte ripetuto il suo nome. Sotto Menelik la popolazioue e la prosperità. dell'Abissinia sono, senza alcun d11bbio, aumentate. Essenzialrneute diverso dal suo predecessore &gli ha saputo interamente cattivarsi la benevolenzit dei suoi sudditi. Egli si preoccupa sempre. degli umili. ,Si racconta che di.:ici anni fa, durante la peste, pùr dare m1 esempio si mettesse egli stesso a coltivare la terra, rlistribuentlo !)Oi i prodotti tra i colpiti dal morbo. Per tre an ui nou mangiò carne di bue: - perchè - tlicern, - dovrei io nuotare nell'abbondanza quando il mio popolo soffre la fame 'I (Harper's Montl1ly Maga::ine). Anwlcl Ward: I missionariinEgitto. - L'opera dei missionari in Egitto diventa ognora più imprudente e pericolosa. Essi vanno predicando che il maomettanismo è ispirato da Satana, e che la conquista dell'Egitto e del Soudan cla parte dell'Inghilterra è voluta da Dio per estiqlai·e la falsa religione. I missionari reputano un compito facile quello di convertire i turchi al cristianesimo ; ma essi non si accorgono che pel fatto solo cbe il goYerno temporale si t.rova di accor'fo col governo spirituale eccitasi la diffidenza degli indigeni. La Chiesa e i missionari, dai vescovi in giù, perciò, dovrebbero adoperare maggiore avvedimento ad evitare qualche grave inconveniente. (Nineleenth Oentiiry, Agosto). L'impiegodei condannatni ella lavorazionedella terra. - Un0 dei principali fattori del retto funzionamento peni• . tenziario è il lavoro, leva potente contro l'ozio, che guasta e corrode anima e corpo. L'importante problema ba però gravi difficoltà. Anzitutto non può negarsi che il. lavoro all'aperto diminuisce sensibilmente l'intensità della pena, ma appun' o perciò tale facoltà cleve ess ·-re concessa ai puniti come un premio ai loro sforzi verso il ravve limento, revocabile se in prosegnio non se ne mostrassero deo-ni. Condizioni indispensabili all'impiego dei condannati, è che essi sieno costantemente separati dal consorLio degli uomini liberi, e che sieno sorvegliati da ao-enti operosi, attivi, intelligenti, rigidi, inesorabili nella disciplina Una p1·eaevole relazione del signor llfarcovich, dirett:1re dello stabilimento penale di Marburg, pubbl.cata nel B'cittet fui· Gefangnisskwule (Vol. 32 Fase. Ili e IV1 narra cli ingenti opere compiute dai conclaunati. Il medico di quel penitenziario afferma che nei lavori all'aperto niuno cadde vittima dei soliti mal,mni carcerari, e che, anzi, i malati ri-anaroho. Anche l'a-petto dei vecchi è vege o, e mentre_ il corpo prospera !"anima migliora e guarisce. (Rivista di discipline carcerarie). L'araldo della nuova letteratura italiana. È Gabriele D'Annunzio, scrittore eloquente, di stile irreprensibile e che esprime i suoi pensieri con p:trole d'immortale bellezza. Egli ha raggiunto una fama europea, e può essere chiamato l'araldo della nuova lettemtnra italiana. Possiede il grande stile e troverà posto tra Dante, Virgilio, Sofocle tlai quali può dirsi cliscende11te. Questo italiano è impregnato dello stile di Dante; ha talora le grazie di Boccaccio; le sue sentenze portano l'impronta di Leonardo tla Vinci; scberrn colla leggiadria di l\farino; colorisce come Cat,erina da Siena e il Frate t1a Scarperia. Non è umoristico o volgare: quando, co111e nel Piacere, egli imitii i laidi colori cli Zola o l'eleganza corruttrice cli Bnurget, la forma sembra che respinga la sostanza e allora in D'A11111mzioappare come questa pessima. ~fa la sua maniera, genuina è lo stile rlantesco o 11uollo di Leoaardo da Vinci; egli possie<le l'aroma preserva.tivo, che l'arte innesta sulla realtà. Vi sono periodi nelle s11-1oJpere pitt moderne, che sembrano datare dai 1ieriotli aurei dell'Italia. E' indiscntibile l' inc,1.ntoche esercitano i suoi scritti. La sua fortuna attualmente è a 11':tpogeo. ( Qiico-terl!J Re1•iew - Luglio) (J )· G. T,an:a/onc: Dantenei licei. - Ju generale uoi nostri licei, a La Divina Commctlbt ll si studia in maniera Micia e frcrlda. Il poema, così pieno di alte .itlcalitil. o <li alte passioui, per poco non ,liventa alle menti gioYanili piì1 pesant,e tlell'algcbrn e della trigonometria. M,t ~i riesce, con- questo metodo, a innamorare i giovani, del divino cn,polal"Oro 1 No. Pochi, molto pochi, r~vranno sentito nell'auimo e nel pensiero l'alito yivificaute e fortificante della poesia dantesca. Ora io vorrei ohe i pochi diventassero molti, r~rnli il mnggior nnrneru, e ohe nelle scuole liceali piì1 <'he a. far comprendere Daute in ogni suo particolare si mirasse ,i far sentire Dante: più che ad esercitare l'acn111e del criterio e la pazienzz. dell'erudito, si P1irasse ad accendere i cuori <li passioni generoso e a render le fa11tnsie cnpaci delle bellezze e delle sublimità dantesche: che i professori di lettere della scuola secondaria, iusomma, fossern educatori artisti o poeti, anr.i che filologi. (Aspasici - 20 agosto). (1) Abbie.mo riprodotto, riassumendolo in poche linee, e attenuandone l'entusiasmo, l'articolo di questa antica e autorevole rivista inglese per clare un saggio del conto in cui D'Annunzio è tenuto all'estero. Ciò deve fare piacere ad ogni italiano. La Rivista nel primo anno di sua vita esaminando il Nietzschismo del fortunato abruzzese ne riconobbe il grande valore letterario; ma non ha potuto mutat·e giudizio sul contenuto morale delle maggiori opere sue. N. d. R. Chi spedisce Lire Quindici alla nostra Am ministrazione, riceYerà, franco di porto, una collezione conipletci della Rivista Popolare (1893·9tl) diretta da Antonio Fratti. 011. Dr. NapoleoneColajanni proprietariod, irettorer-esponsabile Roma, Tip. I. Artero, Piazza Montecitorio, 124- 25

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