Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 17 - 15 settembre 1900

RIVISTA POPOL'ARE DI POLITICA LETT.liRE E SCIENZE SOCIALI 335 immorali? Cosi hanno fatto da Socrate a Cristo e a Lutero, da Bruto al Cromwell tutti i Schajfende, i novatori; e !'umani ta, venerandoli come eroi o adorandoli anche come dei, dopo averli condannati quali delinquenti, ha riconosciuto quel diritto: il N. non ha fatto che ridurre a teoria questa pratica costante dell'umanità. Ma, si oppone, accordare quel diritto ai creatori significà in realtà fare che lo usurpino una folla di indegni che si crederanno o si atteggeranno a tali. - Ciò è sempre avvenuto; ma chiunque si arroga il diritto di mettersi in nome cli una nuova idea al di là del bene e del male, lo fa a sue spese; la giustizia storica lo attende : l'umanil~t giudica in appello e lo glorifica come novatore o ne conferma la condanna come delinquente. E pel N. è preferibile che tali usurpazioni avvengano piuttosto che, predicando e convincendo che nessuno ha mai il !diritto cli andar contro la morale e il diritto tradizionali, trattecrazia quel problema dei problèmi, da cui lo Stuart Mill faceva dipendere il suo avvenire, in qual modo assicurarle il governo spirituale e temporale dei mi- &liori, quell'aperta aristocrazia del merito sognata ctal Saint-Simon e dal Comtc, dal Carlyle e dal Novicow che deve salvarla da la demagogia e da l'oclocrazia? In generale non si bada abbastanza a questo problema: si spera una tale elevazione spontanea della folla da rendere automatica la scelta degli ottimi o anche possibile un diretto governo di essa. 1on é quest'ultima una g;rande illusione? È lecito dubitarne, è lecito credere che no-i democratici si parli un po' troppo della capacita del popolo a governarsi direttamente da sé. Che il controllo da parte di esso sia necessario, che la partecipazione diretta in certi casi sia utile, nessun dubbio : ma che sia ottima cosa, come dice il dogma democratico, il trionfo della democrazia diretta sul regi m e rappresentativo , nere i creatori dalle innovazioni utili all'umanità. Polizia internazionale considerato s'intende non nella sua degenerazione ma nel suo stato normale, non si può credere senza contare su una tale elevazione della folla alta e bassa che né presto nè forse mai è lccit0 attendersi. A me pare che sotto la falsa distinzione di padroni e schiavi, se· nenasconda una che è stata e sarà, sempre vera, quella tra coloro che per natnra e per edur-azione sono e quelli che non sono capaci di dirigere e governare. Ai capaci solo spetta il governo: a riconoscere questa necessita bisogna educare il popolo. E quanto tale educazione sia per essere difficile dimostra il fatto che non si compie da sé con l'elevarsi del livello spirituale, ché anzi il rispetto della capacita non crescé ma diminuisce passando da .. * * Come si vede, siamo ben lontani da certe fanciullaggini di certi epigoni. E anche più lontani si va, se si guardi al tipo ideale del superuomo quale lo sogna Zarathustra. Si è detto che è una glorificazione dell'istinto ed egli invece predica la disciplina degli istinti « come mezzo di educazione necess::i.rio per elevarsi ». Se n'è fatto l'apostolo deU'egoismo e Zarathustra afferma: « a noi fa orrore la massima degenerante che dice tutto per me » e proclama « una virtù che dona essere la virtù più sublime» e approva solo « il sano e santo egoismo dell'anima che cerca tesori, perchò la - Io ho la lista di tntt.i i briganti del mondo .... - To ho tutte le loro biografie. - Io, lo loro fotografie ..... ~fa, rorse, sarebbe stato meglio proteggere le vittime. sua virtù è insaziabile nel voler donare ». Certo disdegna la pietà, ma solo percltò questa è per lui la forma più vile dell'amor dell'uomo e più alto è farlo magari soffrire per elevarlo: donde la durezza, che non è crudeltà, ma forma più virile d'amore. ::--fondunque, come si dice, la blonde Bestie primitiva, ma il creatore in cui si raccolgono, atte~giandosi in una forma nuova, i risultati di secoli cti cultura, il creatoré forte di corpo e di spirito, forte sopratutto della sua volontà di dominare e di plasmare gli uomini secondo la sua immagine e la sua idea, e guidarli verso i nuovi destini ch'egli intravvede, ecco il superuomo del N. Togliete ciò che gli dà cli tirannico il sogno nietzschiano del dominio, sostituite a dominio direzione e voi avrete un pastore, una guida, un reggitore d'uomini ideale, conscio del suo diritto, da proporre qual esempio a tutti quelli fra noi, che credono esercitare un'utile azione su la folla alta e hassa adulandola invece cli dirle dure verità, accettandone le idee invece di imporle le nostre, lasciandosene condurre invece di guidarla. Guidarla e non tiranneggiarlo, egemonia e non dominio: ecco l'abisso che ci separa dal~- J\Ia ciò non toglie che il sogno barbarico di questo non sia utile, se può riuscire ad imporre a l'attenzione della demo- (Pischictto di Torino). l'ignoranza rispettosa dd merito a quella semicultùra presuntuosa che di tuttO si crede capace. A quella educazione bisogna dunque lavorare: ma parmi che mal si provveda ad essa parlando sempre a la folla, alta e bassa ripl3to, della sua capacità a governarsi da sé e poco del suo dovere cli farsi governare eia chi ne è capace. Ora, come nessuno forse meglio del N, può formar l'educazione del perfetto reggitore di uomini, così pochi possono insegnargli meglio qual via sia da seguire per giungere a quella educazione del popolo che sciolga il problema dei problemi della democrazia. .. * * Questi gli insegnamenti del X - :VIa son cose che tutti sanno. - Tutti no : e poi non basta la cognizione astratta, ma ne occorre la comprensione intera e il sentimento profondo per ottenere nei migliori quella riforma dello spirito democratico che lo allarghi si da comprendere quanto hanno cli utile e di vero le tendenze individualistiche e aristocratiche. Quella comprensione e quel sentimento io non so che ~Itri possa dare come dà la conoscema non superficiale clell'ope,ra nietzschiana: é dunque un insostenibile paradosso mettere il N. fra i migliori educatori della democrazia? Prof. PIETRO FONTANA,

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