332 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIE.VZE SOCIALI dell'ordine del giorno, a cui nuoce, per la ~ua impo1:- tanza la brevità del tempo che strozza ogm larga discussione. Ma CABRINIr,elatore per l'emigrazione temporanea, e l'on. ~AINO, per l'emigrazion~ transo~eanica e sul progetto d1 legge che sta davanti alla Camera, sanno così abilmente condensare le loro parole, ed evitare gli scogli, che anche questo tema può dirsi trattato abbastanza esaurientemente. Il lunghissimo ordine del giorno CABRlNr-ì\1Arnion, cui si raccomanda l'azione pratica del partito sugli emigranti, socialisti e non socialisti, italian_i. conclude C?l raccomandare al gruppo parlamentare d1 propugnare m Parlamento : « ci) l'abolizione del dazio di Psportazione della mi- « seria nazionale, fatto pagare sotto forma cli tassa sui « passaporti, ecc- ; « b) l'aumento dei fondi destinati a rimpatriare i « disoccupati, gli infermi, ecc. « e) l'istituzione presso gli uffici del lavoro, esi- « stenti sotto differenti nomi in Francia, in Germania, « in Svizzera, ecc., di Segretariati per gli emigrati ita- " liani (nella discussione della proposta Colajanni sul- « l'Ufficio clel lat>oro, chiedere l'estensione della sua com- « petenza alla emigrazione). 'l'ali segreta,riati forniranno « dati, spiegazioni, notizie riguardanti -il mercato del « lavoro, la domanda e offerta di mano d'opera, le leggi « sociali, l'assistenza. Corupileranno bollettini e li tra• "-smetteranno agli uffici-d'Emigrazione in Italia )>. E' approvato. • Stabilito che l' 8° Congresso si terrà tra clue anni, in località da scegliersi, il presidente AN01rnACOSTA fa un eloquentissimo discorso di chiusura clte ò accolto da grida entusiastiche di VtvA IL SoC!ALISllOe clall' lNNO Df~I LAVORATORI .-\.c. la~iccionldausntroian è indecadenza inl ~nilterra La superstizione economica che la piccola industria sia sul punto cli sparire viene vigorosamente attaccata dal principe Kropotkine nel Nineteenth Centu-ry cli agosto. Pel 1897 egli da le seguenti cifre, che acquistano maggiore valore dalle ulteriori sue considerazioni : Numero Numero ~ledia' del!" delle di ooerai fabbriche persone per 'ogni impiegaie fabbrica Industrie tessili 10,883 1,051,564 97 Altre industrie 79,059 2,755,460 35 Fabbriche senza motori 88,814 GìG,-146 8 Totale: 178,756 4,483,-170 25 ll Kropotkine ritiene che la terza cat6goria comprenda circa un milione di operai: quasi un quarto del totale. Solamente una piccola parte dei lavoratori delle industrie - non più di un'ottava parte, se riteniamo che il totale debba essere portato a -l,800,000 per- _sone - trova occupazione nelle grandi fabbriche che impiegano più di 500 operai. Da tre ottavi ad una metà sono impiegati nelle fabbriche cli media grandezza,_ che in_:ipiegano?a 1oq a 200, ed occasionalmente smo a ::>00operai; e circa la metà nelle mio-liaia di piccole fabbriche e botteghe. Le mille e mifie piccole cose, che adoperiamo giornalmente, vengono prodotte principalmente nella piccola industria; e, giudicando da ciò che si sa eleo-li altri paesi, si deve essere indotti a ritenere che l'insieme dei valori prodotti nella piccola industria nella Gran Brettagna non deve essere molto al disotto di ciò che viene pro?ot~o n_elle~raneli fabbri~he. Cosi ai pochi usurpato1'l, d1 cui scrisse Marx, s1 devono sostituire circa 200,000 ,padroni (employers). Quanto più si esamina lo stato presente della piecola industria, tanto più, pensa il Kropotkine, si deveessere indotti a ritenere che essa, contro il comune pregiudizio, sia in cor-1tinuosviluppo, e che essa ab-- bia conquistato nuovi campi negli ultimi cinquant'anni, e che hanno ragione quei meccanici i quali, come fece il professore "·· ·Unvin, ritengono che · debba ancora guadagnare in importanza quando la forza. motrice elettrica potrà essere ottenuta a basso prezzo in ogni aggregato umano, grande o piccolo. Il presupposto di attaccare il marxismo è evidente in questo studio del Kropotkine, i cui dati andreb-- bero a confermare le vedute del Bernstein, che sotto altro aspetto vennero esposte dal Graziadei. Noi, limitandoci a riferire i dati, ci permettiamo di aggiungere - riserbandoci ogni giudizio sulle sor- - prese che ci potrà riserbaré la forza elettrica nell'avvenire - che si può anche negare che esista la grande industria, quando nel suo dominio non si devono comprendere nemmeno le fabbriche che impiegano più di cento operai. Il tutto sta nell' intendersi sul valore da dare alle parole: grande, piccola indu- - stria. Chi sa? Domani le fabbriche che potranno occupare cinquecento operai di fronte a quelle che ne· occupano cinquemila ci sembreranno piccole. No1. Nota su F. Nietzsche Io abito in casa mia, ncn ho mai imitatoalcuno. Mi sono beffato di qualche maestro, che non sapeva beffare sèstesso. (Prefazione alla Gaia Scienza). ~fori re? io non posso morire! ( Poesie pag. 53). li più grande dei ribelli è morto; Rappresentante· cli un'epoca, cli una tendenza, fu discusso, sarà discusso ancora, non come l'autore del Superuomo, ma come lo scrittore di « AI cli la del bene e del male» dell' « Anticristo », della Gaia Scienza. Non é facile dare un giudizio, né è facile dire ciò che ha tolto e ciò che ha dato al mondo : se la sua fu solo opera di distruzione, ovvero anche cli costruzione. Tacciano i gazzettieri ed i facili compilatori, corvi notturni, cli cri t.iche e biografie ! In Federico Nietzsche, c'era un musicista di primo ordine - un pensatore celeberrimo - un genio religioso - un poeta nato. Da qui la complessità delllavoro e la difficoltà del giudizio. Certo, il piccolo pastore, che recitando i versi della Bibbia, faceva piangere i condiscepoli, intraprese una lotta soprannaturale. Tentò scuotere dalle fondamenta l'odierna società, e tutti gli sforzi diresse contro il cristianesimo, contro la morale cristiana, la religione cristiana, l'arte cristiana. Qualche volta gridò pure avere ucciso il Dio dei cristiani! Disse di voler mutare la essenza degli uoinini, e iniziò una crociata contro ogni sentimento, ogni affezione, ogni pietà. Fu vinto. ::\l'ella pazzia silenziosa, la testa restò alta, l'occhio aperto, pieno di orgoglio e di disprezzo. Fu un Prometeo, un Capaneo. Ecco la tragedia! Epperciò la vita cliF. Nietzsche può spiegar la dottrina del filosofo, dell'artista. Molto vi è da chiarire in codesta vita, che può dare metodo ed idea. La fanciullezza - la adolescenza - la giovinezza timida e gonfia di sentimenti ; la solitudine continuata e la rottura cli amicizie, rapida e brusca ; la mancanza assoluta di uri amore e Io stesso errare per l'Italia sono caratteristiche da non trascurare. Mihi ipsi scripsi - egli grida chiudendo un libro. Sarebbe forse esagerazione affermare che egli pensò per sè,
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