RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI disagio: ma mi limito dietro l'osservazione del fenomeno :fisiologico internazionale: il quale ci dimostra che quando non è in gioco l'incolumit\ della ncstra tena, il fatto di conquista o di interventi armati non si addice se non a quelle nazioni che ne hanno la potenzialitil vera sostanziale nElllOsviluppo della ricchezza pubblica e privata, ed una ragione legittima nell'interesse diretto mdefettibile. E precisamente perchè io ho una concezione molto positiva di questo fenomeno fisiologico non posso tacermi quando si portano innanzi cause astratte, morali per trafugare in modo più spiccio merce di contrabando; e mi ribello se trovo la gento che si scandalizza quando una pel'Sona animosa dice pane al pane e vino al vino P. - \perplesso e agitato). Un momento, un momento! 11 caso attuale è ben dive1·so: in China hanno mass,1crato i nostri marinai, i missionari, i ministri, e bi-ognava .. F. - (ferrnanclolo con un'alzata cli rnano). Qui t'aspettava 'ru mi fai entrare nel cuore della questione. IO: la questione è lunga ed io vorrei esaurida in poche parole Dunque, secondo te, non si tratta cl conquista: abhiamo una ragione sufficiente nella vendetta dei nostri morti e nella difesa della nostra dignità di na,.ione. Questa ragione esiste indi~cussa e indiscutibile; ma è dessa così pura, candida, verginale, per così dire, come a tutta prima ce la potremmo :figurare I O piuttosto non siamo noi Europei venuti a tale sbaraglio grazie alle nostre velleità cli conquiste, di espansioni eolonia!i 1 Questo è brigantaggio collettivo. non è i}lcivilimento: perchè noi ci arricchiamo colle ricche,1ze cli questi barbari e li impo,·eriamo colla nostra cosidetta civiltà, la quale importa fra essi squilibri e turbamenti economici terribili, che non possono li per lì fronteggia1·e. Questo disagio e spostamento cli interessi, che sono più sensibili in quanto le popolazioni. poverissime, vivono collo stretto necessario, si sommano colla irritazione d'ordine intellettuale e tradizionale, ingenerata in loro da.Ila lenta, perenne goccia delle missioni cristiane; goccia che va scavando qua e là il grave monolito della religione millenaria. Ma la parola dei i\lissionàri, da sola o sposata agli scambi commerciali pacifici. costituisce una vera· conquista della Civiltà Europea: mentre ne restano pregiudicate ì"efficacia, la purezza e la semplicità degli intendimènti di fronte a!le genti l'rnngelizzate, se noi, non più inermi, non più predicanti amore e pace, ci facciamo cupidi e minacciosi padroni dei loro porti, delle loro coste. dei loro prodotti. O che forse noi, cciu tutta la Civiltà che diciamo cli avere e con tutta la Barbarie che vogliamo ch'essi abbiano·, pretenderemmo trovarli immuni dai difetti nostri, non solo, ma per giunta dotati cli speciali virtù? (Pausa\. Punto e daccapo. Come ,·edete mi pare giù d"essere in tribunale a difendere una causa. :M:aquesta è ,·eramente lii, causa della Civiltà, non quella che da secoli lia sempre difeso l'Europa, a base cli menzogne, cli retorica e cli prepotenza. tanto da disgustare ed allontanare tutti i popoli che ne veniYano in contatto, o che dal sno seno uscivano, da Colombo a ... Canevaro. 1_Si mette a 1"iclere: poi guarclcwclo me e accennando al 1J.1clre) Già egli le piglia per, 1·esie queste; idee, e dì la verità, (rivolgendosi a lui clirettarnente) non c1·eclevi certo di trovarmi così sovve, sivo, come si direbbe oggi giorno; non è vero? Io. - Al contrario, io credo che papà tuo t"abbia ammirato, e... P. - Già, giàl ma ~ono anche un po' stupito; non capisco come certe idee abbiano fatto presa su lui ... Del resto io vi fa,·cio osservare che il mondo è sempre stato così e che sarà difficile cambiarlo coi vostri discorsi. F. - Eppure, vedi babbo, anche senza i nostri discorsi. il mondo si va appunto mutando. Certi fatti, oggi, si calcolano cli piì1 al loro giusto valore. Quello che una volta facevano isolatament e oscuramente pochi uomini di alto intelletto, alcuni filosofi, ora lo si fa da molti, in maggiore o minor misura, per un più forte potere di riflessione. per un più pt'rspicuo spirito pratico, , enza essere grandi intelligenze e senza pretenderla a :filcsofì. E poi la cultura. com111cia a non essere più p<1trimonio esclusivo di quelli che hanno interesse a non divulgarla; e man mano che essa si allarga, si nota una più facile sincerità cli giudizi, una più salda conformazione della cosc:enza pubblica. P. - Si, si; tiratemi sempre in ballo questa famosa cultura, che non serve se non a fabbricar spostati ... F. - Anche qni, abbi pazienza, tu e tutti quelli che ripetono questa famosa antifona in buona fede, . iete vittime cli un pregiudizio Perchè non è l'istruzione, la cultura che producono il proletariato intellettuale, ma sibbene l'as,oluta sperequazione sui benefici fatta dallo Stato verso alcune classi di cittadini. Talchè ad alcuni pochi privilegiati è lecito guadagnare ed arricchire sui 111eschini salari e &ul!a miseria dei molti. Di qui soro-e che è spostato tanto_ il bracciante analfabeta che e11,ig~a m cerca d1 lavoro rimuneratore, quanto il laureato e diplomato che non trovano sfogo sufficiente alle loro attitudini ed attività, neppur mutandosi da cerebrali in manovali. Ed è appunto per questo, come bene han fatto intendere Pantaleoni, Turati, Nitti e lo stesso Oolajanni coi suoi Cinesi cl'Europa, quando si hanno solo uomini da esportare e nun capitali, bisogna avere il coraggio cli rinunciare alla fregola di espansioni coloniali a base cli imprese guenesche, se non si vuole aumentare il nosti:o marasma e la nostra povertà. P. - Tutto ciò ,ani magari giusto, ma, per ritornare alla China, ormai è chiaro che era impossibile sfuggire ad una spedizione armata dopo le atrocit \ commesse dai òoxers sugli Europei. F. - Bravo I tu mi rimetti in carreggiata, e mi fai ri. pensare a molte cose assai gravi, su cui voleva richiamare la tua attenzione, e non invano, io spero Ormai, (rivolgendosi a rne) ii pare·? LTiisono impelagato in qncsla di:;cussione e debbo t, armene fuori alla meno· pegg·o, come omaggio a quella laurea che i miei maestri mi decreteranno un giorno nella loro benignità. Io. - l1Jomposamente griclanllo) Udite! udite! P. - .Aneliamo pure innanzi, se così vuoi, ma temo che tu non mi smuoverai dai miei coiniucirnenti. F. - Chi lo sa! I fatti son fatti e non è facile spiegarli in diversi modi. 'Ila, per tornare alla Cina, è innegabile che quando non le si sono stretti troppo i panni a<ldosso, essa ba saputo adottare. sia pure lentamente (e ciò si comprende), molte innovazioni della nostra civiltà. ì\Ii pare che basti citare !"apertura , i alcuni po,ti importanti al commercio europeo, la tolte· al1'l.adei culti, l'istituzione di ferrovie, del telegrafo, la sua entrata nel!'.Unione Postale Tutte cose che hanno avuto luogo dietro un contatto lungo, paziente, fattole subire dal bianco, non brusco, tirannico come quello che ha occasiona'o la facile $pedizione anglo-francese del J8GO. condotta a termine per circostame simili alle presenti. i\fa i Cinesi allora erano armati di cannoni cli legno. oggi hanno quelli .Armstrong e Krupp, i fucili Mauser in luogo di balestre ecl un'altra organizzazione militare: ecl in più una Jarga esperienza diplomatica della nostra vita politica e relative debolezze. \-ecli San .l',Iun. .A-tutto questo, come ho giù detto, aggiungasi il cli0 agio economico, la m.seria, che fanno della China una seconda e colossale Italia, caete1·is paribus. e il fortissimo spirito di nazionalità identificato con quello religioso, la cui abolizione in Cina ai nazionalisti d"Europa farebbe tanto comodo; e ne avremo d'avanzo per ispiegare, non solo gli attuali dolorosi avvenimenti, ma anche per giustiocar!i ... P. - Andiamo. non dire .. corbellerie. P. - Si, ripeto, per giustificarli. Basta che ci guardiamo un po' attorno in casa nostra, per· vedere che bella stoffa cli moralisti siamo noi Europei del vecchio e nuovo conf·inen te .. lo. - Quanto a questo magari non fosse ve1-.) quello che tu dici, ma purtroppo tra Calcante e Tartu"o sono palleggiati i nostri destini. 7. - (inettenclosi le mcmi agli orecchi). Dio mio! che valanga ci scomuniche da questi d .e barbassori. Badate che siete carini tanto, ve l'assicuro, e non vi dico altro. Io, anzi, fossi in voi, mi farei cinese. F. - (ridendo) Questo no: altrimenti saremmo obbligati a pensarne e a dirne delle peggiori. Ti I are? J\(a piano un po, che io. cari signori, non ho ancora raggiunto la prova dei fatti, e ad essa io tengo assolutamente, perchè son certo che vi obbligherò a dir corna dell'Europa prima cli tartassare la Cina, oppure vi ridurrò al silenzio Buon per me che tutti gli avvenimenti chiamati in giudizio sono conosciuti a puntino : per cui , imango sciolto dall"obb!igo di stempe1·armi in particolari. Si par:a dunque sempre della Causa della Civiltà, che si deve difendere e imporre; della, Civiltà contemµoranea, perchè q nesta, si dice, ha toccato cime mai raggiunte nei secoli anteriori. Io riuin ·i non vi posso menzionare tutte le guerre 1·e!igiose fatte in nome di Cristo dai *
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