RlV!STA POPOLARI~ Df POLITICA LETTI!-'Rfi: E SCIENZE SOCIALI GUGLIELMO IEBNEGKT Repubblicani e socialisti sono stati colpiti in questi aiorni da una comune sventura. G~1glielmo Liebneckt, il decano, l'organizzatore, il combattente valorosissimo ccl instancabile del partito socialista tedesco, é morto a Berlino la mattina rlel 7 agosto. Guglielmo, l\Iartino, Cristiano, Luigi Licbneckt era nato a Giesscn nel 1823 da una famiglia d' impiegati dello Stato. A Gicssen, a Marbourg, a Berlino egli ·tudiò per clcdicarsi ali' insegnamento; ma l'infame politica di :\Ietternich e la lettura dei libri cli Saint-Simon fece cli lui un ribelle. Costretto, nel 1848, ad emigrare in !svizzera, a Zurigo, egli giunse poi a Parigi troppo tardi per poter prendere parte alle giornate cli febbraio; ma l'anno susseguente, però, fu l'anima <li quel nucleo di patTiotti tedeschi che volevano impiantare, a mezzo dcli' insurrezione, la repubblica in Germania, come risposta a Federico Guglielmo IV che non voleva nemmeno sapere cli dare una Costituzione. ln questo periodo LiebneckL fu due volte imprigionato. Posto in libertà quando sali al trono Guglielmo T, si rifugiò nuovamente in !svizzera, ove si dette tutto all'organizzazione socialis la delle forze operaie. Espulso dalla Svizzera anelò a Londra ove conobbe l\farx, e ove visse poverissimo, quasi abbandonato da tutti. Nel 1862 tornava a Berlino ed entrava nella redazione della Norclcleutshe Allgemeine Zeitung, servendosi di quel giornale come d'arma formidale contro la monarchia. Accortosi, però, che il direttore Brasse non era altro che uno strumento di Bismarck allo scopo di deviare il movimento socialista, egli, lasciò la redazione, non guardando chc ciò significava la miseria. Dopo infinite vilissime persecuzioni della polizia, rifugiatosi a Leipsig, vi fondava, nel 1865, assieme a Bebel e llepner, 11 n-ollcstaat. Durante la guerra :ranco-aermanica egli non solo co:nbattè coraggiosamente fa politica di conquista, dichiarando l'annessione dell'Alsazia e della Lorena un c1tlo di spogliaàone, ma si pronunciò anche recisamente contro la nomina·di Gu~lielmo a imperatore di Germania. I francesi avendogli mandalo un indirizzo di felicitazione per la sua nobilissima condotta, egli veniva imprigionato sotto l'accusa di alto tradimento, ma alla fine della guerra veniva rilasciato perché l'accusa mancava di ogni benché minimo fondamento . ..\fa per la Polizia egli doveva essere un traditore per forza, e nel marzo 1872,, con Bebel e I-Iepner, veniva tradotto dinanzi alle Assise di Leipzig. La splencliè'a riaffermazione e difesa delle sue idee che fece dinanzi ai giudici, costò a lui e a Bebel la condanna a due anni di fortezza; ma i collegi elettorali cli Glauchau e di Stollberg strapparono i due valorosi combattenti al carcere .. Nel 1890, poi, Berlino nominò Liebneckt suo deputato con 42,274 voti, che crebbero a 51,569 nel 1893, e a 58,778 nel 1898. Cadute le leggi eccezionali, nel 1890 egli assunse a Berlino la direzione del Vorvarts, e a quel giornale e all'organizzazione del partito si consacrò tutto, fino a che la morte con un colpo apopletico, a 76 anni, lo faceva sparire dalla battaglia che aveva combattuta veramente « fino all'ultimo respiro ». Oratore potentissimo, paraaonato ad O' Connell, egli, a difesa dei diritti popo1ari, tenne testa come un leone· a Bismarck, in quel parlamento che chiamava « la foglia di fico dell'assolutismo ». Forte nemico degli equivoci d'ogni specie, sicuro di sé, e ; del partito che con gli aHri deputati socialisti era riuscito a.!stringere in un'organizzazione ricca, disciplinata, combattente, formidabile, egli combatté uomini ed istituzioni, pronto come un grande capitano ad accettare e dare battaglia su qualunque terreno. Quando dai reazionari tedeschi si parlò cli restringimento di suffragio per impedire i progressi del socialismo, Liebneckt scrisse: « r oi lotteremo sino alla << fine. Nessuno può toglierci « il suffragio universale o al- << tro cliritto. Alcuni anni or << sono ciò sarebbe stato forse << possibile ; oggi no : siamo << Lroppo forti. « La lotta fra il dispotismo « e la libertà sarà intera. Le << differenze che sono tra noi « si re~oleranno pacificamen- « te e lealmente, io lo spero. « Noi sappiamo, noi demo- « cratici, ove andiamo e che « cosa vogliamo; i nostri av• « versari non lo sanno. Bi- « smarck non è più nulla per « noi, e nemmeno l'Impero : « solo la Germania è tutto ; « e la volontà del popolo « tedesco deve essere sovrana e prevalere su « tutte le altre. E se la lotta è inevitabile, siamo « pronti ». Uomini come Guglielmo Liebneckt s'impongono: e la scorsa domenica più di 500,000 berlinesi riverenti hanno assistito ai solenni funerali del grande cittadino tedesco, ai quali presero parte nel corteo imponentissimo di novo chilometri ben 50,000 so~ cialisti. Quanto prima pubblicheremo : Campane ,u Pasqua di PAOLO REMER, Commeaia in un atto del briilante autore cli SIGNORA SOLE, scritta appositamente per la « Rivista ».
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