Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 15 - 15 agosto 1900

298 RlV!STA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SClENZE SOCTALI che dice la buona 11entura. L'insegnamento si dà nella stanza principale di una casa abitata. I muri della classe sono coperti da quadri che contengono le sentenze dei saggi. Il mobilio si compone di piccole tavole e sedie per gli scolari, e di un tavolo e sedia più grande pel maestro. Su ciascuna tavola ùn calamaio e un pennello che fa la funzione della nostra penna. Sul tavolo del maestro oltre i libri l'immancabile pipa. La sr.nola non !1a orario, onde nessun ordine, nessun metodo è possibile nell'insegnamento. La prima frase che si mette sotto gli occhi dello scolare è la seguente: Ogni uomo è buono· fin clalla nascita Poi : Un maestro che eclucci senza se-' verità è mi indolente. Ai ragazzi s'insegna a disprezzare gli stranieri, e cbe la China è la sola grande potenza d,illa terra. Un proverbio as.,ai fa,·orito è che la 1Jietà filiale è la 11wclre di cento virtù, e nessun altra virtù è coltivata e n tanta pazienza nel cuore dei fanciulli, Quanto alle bambine la loro istrm,ione è nulla: su cento, appena una sa leggere. La maggior parte dei chinesi vivono e muoiono senza nemmeno supporre i benefici dell'educazione; ma la verità è che i chinasi sono troppo povn·i per poter pagare un maestro. ('l.'heLiterary Digest, 15 luglio). Paul 1'/tirion: Il pericologiallo. - I massacri recenti sono stati provoc1ti clAJl'attitudine dell'Europa verso la Cina. L'Europa ha creduto cli potere osare tutto contro i vinti dal Giappone. Essa non ha visto nella Cina che dei domini da cliv;clere, una preda da farsi a pezzi, e ciascuna ddle potenze europee. anche le piccole, come il Belgio, si è affrettata cli prendere parte alla curée. La Germania e ringhilterra hanno cominciato. ,L'affare cli .Kiao-Ceu fu un atto cli µirateria; l'Ingbilierra, la Pi-ancia, la Russia hanno imitato. In una parola si considerò la c:na come res nullius e si credette che non c'era che sbranarla. La concessione cli una nuova rete ùi ferrovie doveva completare 1 intrapre.=a I Cin':lst cosi sono stati spinti all'esasperazione quando hanno compreso la portata cli questa in vasione straniera La rivoluzione dei Boxers ch'è p:ù che uno scatenamento cli fanatici, è stata preceduta da una rivoluzione di palazzo, che ha avuto per causa. un intrigo infernale della politica inglese, che è Ja responsabile cli ogni cosa. L'fnghilterra sospingendo il debole imperatore alle riforme, non aveva per piano che cli far stabilire uno Stato cinese del Sud che essa doveva dominare. L'imperatrice ha sventato il complotto, mettendosi alb testa della resistenza nazionale. I Bo:i.:ers hanno fatto il resto. (I,a Quinwine, 16 luglio). Felice Momigliano, La Chinae i luoghicomuni. - Leg• gendo i giornali della penisola sulla questione chinese, ho visto ricordato qualche nome esotico di autore che si è occupato cli quell'interessantissimo popolo, ma rarissimi ho visto quei che abbiano ricordato Carlo CattanE>o e Giuseppe Ferrari. Eppure Cattaneo in uno cli quei frammenti storici, che sono monumenti cli coltura, in poche pagine sintetizzò Je vicende storiche cli quel po• polo, ne illustrò il pensiero, l'arte, la religione coneggendo la leggenda, da ti·oppi storici accettata ad occhi chiusi, dall'immobilismo chinese. Sette anni dopo, Giuseppe Ferrari, nel 1867, pubblicava l'opera La Chine et l'Europe nella quale sfatò il pregiudizio della sostanziale cliversitù. fra l'evoln~ione storica della razza bianca e quella della razza gialla. i\1algrado che Herùer abb:a scritto che la China si poteva paragonare ad una mu,nmia avvolta in un drappo di seta, e I-legel, il gran sultano clelriclealismo, che nella China era impossibile qualunque mu1amento, la verità è che la storia dello stato chinese non è gran fatto diversa da quella degli altri popoli. Il Ferrnri, nella sua opera, con logica serrata, afferra nei punti più salienti le due civiltà cli Oriente e cli Occidente, non trascura nessuna rivoluzione politico-sociale, nessun sistema cli :filosofia, e trova termini di raffronto fra avvenimenti e istituzioni rlisparat.issime. Rama nelle Indie imita Agamennone; Yalmichi riprodusse Omero; la guerrn di Troia ha i suoi ris ontri nell'India e nella Cina; le conquiste di Tsin rispondono a quelle dei romani; l'epoca di Tang risponde a quella dei Carolingi; Pitagora, Kàpila, Lan-Tse si equivalgono; un rivolgimento analogo al Cristianesimo avvenne in China per opera del Buddismo; il papato cattolico non è gran che diverso dai Lama; le invasioni tartare nella China e le germaniche in Europa sono quasi contemporanee Ammesso che Eerrari sforzi un pocbino i fatti per amore alla sua teorta cle1 per1ocl1politici, è provato che la ~iviltà chines_e, _anteriore _cli '2? se· coli della romana, subi Je stesse fasi cl ·lJa c1v1lta europea. E' eno1·e credere che l'amore alle tradizioni e l'orgoglio nazionale abbiano allontanato i chinesi da ogni innovazione dal cli fuori Essi hanno accettate le tre culture del mais, della patata, del tabacco, rinnesto del vaiuolo, e'. dopo il trattato cli Shimonascki, per quanto_ refrattari alla febbremilitarista;a-sentirono a provvedersi cli 600,0 1l) fucili cli nuovo modello e di farvisi addestrare da ufficiali tedeschi. (Ecluca~ione politica , 31 luglio) C. D. TVright. ColumbiaTriumphans I - L'ascenclenrn commerciale degli Stati Uniti è a-sicurata; e si può rilevare da ogni sorta cli dati. Una fatt,,r·a ordinaria neo-li Stati Uniti produce più cereali che tre in Inghille1~-a, yuattro in .Fi-ancia, cinque in Germania e se_i in Austria. Ciò dimostra che in Europa occorre maggiore lavoro '.:be negli Stati Uniti, dove si applicano largamente le forze meccaniche Questo dato somministra la chiave della preminenza dell'America sui mercati del mondo. La stessa osservazione venne fatta da lord Cromar a proposito della fornitura delle locomotive ame1·i: cane nel Soudan. La testimonianza delle esportaziom conferma. La supremazia commerciale cli un paese dev'~ssere misurata dalla somma delle sue esportaz1orn, che 111cl1ca l'avanzo della sua produzione. Ora al 31 dicembre 189!1 o-li Sta-ti l'niti importarono per 7~8,845,571 dollari ed ~sportarono per 1.252, 903,987 clolJari. Invece l'Inghil terra importò in dollari 2,36 J,61!1,989; esportò l,i89,9ì1,039, La Germania importò 1,236,88•,380; esportò 949,957,960. ì\Ientre le esportazioni degli Stati Uniti sono cresciute continuamente, quelle delle altre Nazioni sono cli contmuo diminuite. Gli Stati Uniti sono divenuti i fornitori di pane del mondo Essi possiedono il 50 0[O dell'area del carbone; ne producono il 30 010 di quella totale del mondo. Le esportazioni degli Stati Uniti cresco..no rap_1clamente in quasi tutte .le colonie inglesi: in Austraha furono cli 7.818,130 dollari nel 1893; si calcola che arriveranno a 24 milioni nel J900. (Century, luglio) Lui_qiEinaudi . .EmigTazioue tenipora.nea italiana ( Gl'1: taliani in Svi:.zera), - Gl'italiani in Svizzera sono anelati crescendo continuamente: da 18.000 nel 1870 a 100.000 ci1·ca ogo-i: quasi tutti emigrati temporanei. In media essi guaclagn~no abbastanza bene: i muratori a Basilea prendono da L, 4 81) a 5; a Zurigo da~ ,80 a 5.80; a Lucerna da 4,30 a 4 50 ecc. lavorando 10 ore al giorno, e dai 7 agli 8 mesi dell'anno. Anche gli operai del Sempione guadagnano abbastanza bene: gli sterratori da L. 2.80 a i.\JO; i manovali da 3.4 J a 3.f'0; i muratori -l lire; i minatori da 3.60 a 5.50. Le loro miserie non derivano dal basso prezzo dei salari, m~ da quell'agglomeramento inevitabile quando una folla cli persone si riversa su clinn lavoro producendo uno sqnt: 1il,rio fra la domanda e l'offerta cli alloggi e cli genert alimenlari. Il fatto che ~!'italiani diventano ognora più numerosi in Svizzera e v1 sono meglio pagati che in Italia. dimostra che la nostra emigrazione è gi-anclemente proficua all'It,1,lia e alla Svizzera. Certame 1te rimangono danneggiati gli operai svi1.zeri che esercitan•, gli stessi mestieri clegl'italiani, ma il rimedio migliore che si possa suggerire agli operai svizzeri non è già cli a:lottare provvedi_- menti prote1.ionistici contro i nostri emigranti, ma dt adattarsi il più rapidamente possibile alla trasformazione che va subendo la S,·izzera, ed emigrando all'estero verso impieghi superiori ove Ja concorrenza italiana pur troppo non si fa sentire. Gl'italiani dalla l<'r l parte devono cercare, poco a poco, cli sopp1'Ìlnere quei motivi che gi 1stificano l'avversione contro di loro della popolazione operaia svizzera. I delitti commessi dagli italiani, sono più emozionanti cli quelli degli sviZLeri, ma non ò vero che sieno più numerosi. Resta però mc lto da :fare onde elevare gli immigi-anti italiani al livello degli operai svìLzeri che rappresentano l'aristocrazia del lavoro; ma anche in ciò si va lentamente migliorando. Non sono piccoli i benefici cli una dimora più o meno lunga cli un operaio italiano nella vicina Repubblica. Se

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