Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 14 - 30 luglio 1900

RIVISTA POPOL.4.Rl~· DI POLITICA. LETTUlE E SCIENZE SOCfAL! traddizione, mi permetta l'amico lettore che io dica al Bertolini che non avevo bisogno della sua lezione pel' apprendere che l'Inghilterra si è arricchita, non ostante che le sia da tanti anni contr<tria la bilancia commerciale. Allo s,·il uppo meraviglioso della 1·icchezza e del progresso inglese alcuni anni or sono consacrai la prelezione al mio corso di statistica nell'l.iniversità di Napoli - prelezione di cui si occuparono i maggiori giornali d'Italia. Ed a controprova della inutilità delle sue pedantesche lezioni, rimando il Bertolini al n. 11 dell'anno VI della mia Rioista popolare, in cui nella Rioista delle rioiste (pag. 220) sono riassunti i dati statistici sul progresso inglese esposto dal ìVlulhall nella Contemporan,1/ reoiew e che non ho bisogno perciò di conoscere dal riassunto che ne dà il De Molinari nel Journal des Econom[stes Del progre•so e della prosperità inglese, infine, mi sono intrattenuto in uno di quelli articoli, che ho pubblicato nella Nuooa Antologia, che il Bertolini finge di conoscere, ma che certamente non lia letto. Ed ora ritorniamo alla spiegazione della contraddizione apparente tra l'eccedenza delle importazioni sulle esportazioni e l'aumento della ricchezza constatati in Inghilterra. Per fare quella che il Bastable chiama l'equazione dei debiti occorre esaminare le diverse parli del conto corrente del dare e dell'avere di un paese: li '1° posto ne li 'esame di queslo bilancio spelta alle importazioni e alle esportazioni. 2° Accanto alle importazioni ed esportazioni si devono mettere in conto le somme prestale che un paese riceve o dà. 3° L'interesse annuo del capitale preslalo e che agisce in senso i1n-erso. -l0 li rimborso di un prestito p1·ecedenLe effettuato. 5° I guadagni dei commercianti indigeni che Yivono all'estero,. e i profi Lti degli stranieri che vivono nel paese. 6° Gl'im·ii di denaro in un paese a scopo di beneficenza, o per doni di ogni specie. J•:• così che le somme inviate annualmonLe nel Regno Coito dagli Irlandesi naturalizzati negli Stati Uniti si elevano ad un totale considerevole. 7° La esportazione invisibile di Giffen, che ha :ma grandissima importanza, e ~he viene rappresentala dai guadagni della marina che trasporta e dei commercianti. li beneficio aonuo di questa esportazione inoisibile vieoe calcolato per l'Inghilterra ad un miliardo e mezzo di lire. 8° Le spese fcttte al difuori dal governo di uoa nazione la rendono debitrice per questa somma; e, iin-ersamente le spese di altri gove,·ni in un paese, lo metteranno nella situazione cli creditore. 0° l tributi o indeonità pagati da un paese ad un altro. Esempi contemporanei: i cinque miliardi dalla Francia pagati alla Germania e l'indennità dalla Chioa pagata al Giappone '10' Infine le spese dei nazionali che viaggiano al difuori rendono un paese debitore, mentre esso è creditore per le spese degli stranieri nell'interi'io del suo territorio (1). Tenuto conto della enumerazione degli elementi ch'entrano a comporre le partite ciel dare e dell'arnre di un paese fatta dal Bastable, si arriva a comprendere come l'Inghilterra non s'impoverisca non o,tante l'eccedenza delle importazioni sulle esporLaùoni. Questa eccedenza viene saldata e certamente superala cogli elementi indicati ai n. 3°, 4°, 5°, 6° e 7° li Medley, che aveva esaminato brillantemente lo stesso argomento in 1 he Germany Bogey, in risposta al Made in Germany di ìi\Tilliams, pel saldo della eccedenza delle importazioni st:lle esporLaziooi, tenne pure conto del reddito delle doti che le miliardarie americane portano ai nobili inglesi, -e degli alti stipendi che le colonie, e specialmente l'India, pagano ai funzionari inglesi. ~1) BASTAIILE : La theorie du commerce internationale. Paris, Giard et Briere p. 100 a 103. Ad ogni modo il Bertolini dovrebbe riflettere che il Ba,;table, la cui competenza non vorrà mettere in dubbio, nell'equazione dei debiti di un paese meLLe io prima linea le importazioni e le esportazioni. :\on è ·cosa seria, specialmente dal punto di vi~ta monet,1rio, trascurare la importanza della bilancia commerciale; tanlo più per l'ltalia, che per saldare l'eccedenza delle importazioni sulle esportaìioni, asgra • vala dagli inte1·essi che paga all'estero per debito pubblico, titoli ferrovia1·ii ecc, non l1a le risorse dell'lnghilteera. li nostro paese non può c0ntare che sui n. 6° e 10' cioè sugl'invii degli emigrati italiani ie sulle somme che i viaggialMi slranie,·i lasciano n Italia, le quali certamente superano i 600 milioni all'anno; ed io credo che si debba molto a tali risorse l'attuale suo ris,·eglio economico. Ma ricorro adesso, per difendermi dalle critiche del prof. Bertolini, alla spiegazione suaccennata della contraddizione paradossale inglese1 Manco per sogno! Proprio nell'articolo : Le nostre esportazioni, che somministrò la maleria per le amene osservazioni del Bertolini, dopo avere notalo che in Inghilterra aumenta la eccedenza delle importazioni sulle espor• tazioni soggiungo: Da ciò non si vorrà concludere che l'Inghilterra s' impooerisca, come pessimi ;1icamente ajf erma il ffilliams; poichè essa possiede ben altre risorse, enumerate dal Medley nella brillante risposta data al primo, sullo spaura~chio della Germania. Ed 0t·a non resta, ,:dia mia Yolta, che dare un consiglio al prof. Ber-Lolini: legga gli articoli che vuole ,·ias;;umere e criticare, perchè, riassumendoli e criticandoli seoza leggarli. si espooc al pericolo di. essere ritenuto un critico in malafede. ---- Dottor NAPOLEONE 001.AJ.\N:Kl Deputato al Parlamento. ----- ~-~~--~- ~~-~- -- ~ --- ---- - Caccia grossa (1) La stampa letteraria ha fatto una eccellente accoglienza a questo volume tipograficamente elegante del tenente Giulio Rechi. Noi se non do,·essimo che occuparci dei precri letterari di questo lavoro cli un ufficiale che assume lo pseudonimo poco glorioso cli Jlfiles,_ potremmo accordarci con-li altri critici facendone menzione soltanto nella rubrica ~iserbata ai cenni bibliogra ici ed alle l'ecensioni. Ma crediamo nostro dovere fare qualche cosa cli più. A m,itutto il titolo cli queste scene ci suscita un senso di pena e· di afflizione profonda. Caccia grossa! J\Ia si tratta della caccia al leone, alla tigre all'elefante Oh no l Si tratta semplicemente di una caccia aJJ uomo, che· resta sempre uomo, anche quando è jrigante; tanto più quando quest'uomo è divenuto t>rigante in for1.a della azione fatale esercitata dall'ambiente sociale, dalle condizioni storiche. Assai più sconveniente è che questo disprezzo verso l'uomo-brigante lo manifesti un militare, il Miles gloriosus, che ha preso parte a que;ta caccia, dalla quale- è uscito trionfante. Il titolo per un cittadino, ed anche è soµrattutto per un militare non è generoso, non è nmano, non è e:lucativo. Ma se Je no tre osservazioni si dovessero lim·tare al titolo ce ne saremmo già sbrigati; ma dobbiamo farne altri. Passiamo sopr.1 all'adulatoria dedica al marci.i. 1.assis e alle patenti di gen,aliti scientifica, che ass_egna _a1ltbn che colla se enza non hanno che vedere; e rmunz1amo a seo-uir a la Nuova .Sardegna, che ha fatto una critica spietata delle conoscenze geografiche del _Rechi e di altri episodi narrati nel suo libro; ma dobbiamo .associarsi al valoroso criornal · democratico d1 Sassari, che ha protestato fìer~mente contro i _giuùizii esagera~i, se non falsi e calunniosi, che lo scrittore ba messo m (1) Scene e jigw·e rlel banditismo sardo. - i\lilano, La. Poligrafica, Società editrice, 1900 - L. 3. *

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