Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 13 - 15 luglio 1900

RIV!STA POPOL.4.Rt~· Df POLITICA LETTERI!.' E SCIENZE SOClALf 247 ln,iidic do' partili politici, di mezzo a cui è sorta, la coscienza politica del paese non è slata mai. C'ìmc nelle ultinie elezioni cli maggio, mc~lio rispecchiala. o. n1ai, come con ruHi111a parola Ciel paese, hanno clcttor'aln1ontc lr]onfalo il principio della libertà e la catlsa del pi-ol0tarialo bolga. Jn non posso qui notar,} tutti i difetti clolla riforma li,,•lg-a. 1 ni'• le insitli(•. che coslrin-,cro perfino i socialisti. irà ctli ,1nn pochi, come il Vandorvol,lc, strenui p-ropugnatori di ràJJJlrl'~nntanza proporzionale, a con1hrttt.. ·rla. il Jiicoolo collegio.· il volo plu1•a!e e lo scr11tinio di li,;ta - che la r'iforma. su lo tracce cfol ;,i:-Jtcma cli D'llondi. non ha ca,~ddlt~io dalla ll'gislazionc clctloÌ'tll,1 helga - deturpano la fi•mnomia pura e genuina della ra1,)Jre,;enlanza proporzionale. Basta cennare che alcune proYincc sono sucltli\'ise in !) o G circoscrizioni elettorali con .l, ~; 3 o -I deputati: in altro, \'i sono circoscrizioni di G,8, 1l deputati : Bruxol!cs ne 11<11nina IR Como lo in-Jirlio del gabinetto ili Van den Peerclioom - che costituitosi per comhaLterc la rapprcs1111tanza proporzionale. doYCltc rassegnarsi, come dico H.òwnonL a. proporla, per conservare le po:,iizioni · illegiUi111amcnto aCqLti$ite, sdtto ·11anticd regime maggioritario, do! sc~t•oto disegno di organizzare Jatat)• J:trelsontanzà delle m111oran• io soltan lò nollo drancli è:rcosèr1zion1 c!ctt0rJli, ()Vo il partito cattolico aveva.. 1;erclulq l'ifluenza - e le tricheries del nuovo gabi- ~ '~..li:!'!'l?-"'l-~-..,- ~ H. Dumont attendeva, in gennaio, i risultali bcloi avec pleine conflcnee - e· la sua confidenza non "'è staia smentita. :-.ra migliori e maggiori sarebbero stati - se il Parlamento avesse. aputo o potL1to schivare i difetti, inerenti al si.-tcma di D' IIonclt. della li.-ta libera, o libre concurl'enee des l[stes. li che accade, nel parer mio, fatalmente - quando il tipo schietto e genuino elci qu0zicntc non è rispettato_ ,. Anche in Italia, intenti prtna del 1882 a combattere il collegio piccolo, c' impigliammo nel sistema dello squiltinio per lista, e poi - giacché questo sistema era dav,·cro, come scrisse il Taine, une jon9lerie, e gli studiosi di diritto pubblico l'avevano, pria dell'esperimento, giudicato, condannando l'erronea sentenza del Rnyer-Collarcl - tornammo al vecchio Collegio: ora, ira lo squiltinio uninominale ed il voto per lista, stiamo per smarrire la diritta via. li Gcnala istesso, che cli certo si deve considerare, nella storia degli ordinamenti politici, come benemerito della rappresentanza proporzionale, ha, nel parer mio - ciò non ostante - contribuito a ritardarne il trionfo. Egli non doveva distrarre il Parlamento con la proposta del metodo suo semiproporzionale: non clovea, appoogiando il voto limitato, fasciar credere, erroneamente, che tale sistema ritraesse il principio della rappresentanza giusta. Questa non era la sua opinione. netto Dc Smct dc l\laeyor costrinsero l'opposizione é i socialisti a respingere una s0luzionc bastarda di rappresentanza politica - la quale riu 'cì a confondere, nel dibattito parlamentare, il De [."uisscaux. socialiJOHN HULI. (malùtconico dinanzi ai suoi nuovi acquisti): Ei, pe' moHi studi fatti sull'argomento, riteneva che al volo limitato fosse preferibile il voto cumulativo proposto dal Grey e nel 1867 strenuamente difeso ai Comuni dal Mili e dal Lowe. Ricordo altresì che all'uno c.ifall'altro anteponeva il Quanto tempo ancora ci vorrà prima di potei· ricavare qualcosa da queste due vacche (Transvaal e Orange)? sta. col \\·neste, ministro di Stato, inlransigenti,;sirno nella politica della ncgaziòne assoluta. dei rliritli delle minoranze. e determinò i socialisti. per disciplina del partito, che C()mlannò la rappresentanza proporzionale, disgiunta dal suffragio universale, a comhattcre una riforma. che. in sostanza. vivamente dcsillerav~no_: tanto che ils Jai~aicnt, c_omc dice il Du1nont. mdtrcctement tout cc c1cùlpouvatent pow· en as,mrer le succes. Onde il \\·neste accusò il Vamlcr- ,·ehlo di double je11:r,: /011/ en c-herelurnt, come disse nel Parlarncnlo il :31 ottobre, à jeler de la poudre a11,1;ueu,1;de Carmée socialiste. >lon ostante ciò - poiché il sistema di D' Hondt s'i111pcrnia nel concetto fondamentale elci quoziente - la prima e recente esperienza della riforma belga ha reso 0111aggio al principio della giustizia elettorale nella rappresrnlanza politica del Paese. Perchò - mentre, avanti le uJtimc elezioni, il Sena.o helga si componeva di 70 cattolici e 31 liberali - dopo. i catt0lici scesero a !'>8 e i liberali salirono a •t:3: e la Camera dc' Deputati - che contaYa 1l2 cattolici, 12 liberali e 28 socialisti - ora ha 85 cattolici, 1 socialista cristiano, !J-! liberali o 32 sociali,;ti. lo conclutlo che, se pur la riforma hclga non risponclc a tutte le civili esigenze suporiori della rap• pro. ·cn tan,m prop()rzionalc, è, di certo, dans son e,isemble., come dice IL Dumont, un qjforl considérable vcr la j11stù:eelcclorale - e l'esperienza. fatta in uno dei pa0si più costituzionalmente ortodossi di Europa, e1Sten lollt cns inldressrinle po111' foct, <:('((:.r: qui s'in· yctielent des in-tilulio1~s politiyucs et parlementaires. (Floh di Vienna'. voto unico, propugnato dal ~Iackay e dal Merchand: :comunque anche nel parere del Gcnala esso non applichi perfettamente la libertà e l'eguaglianza elettorale. Sistemi tutti, che possono favorire le mino- . ranzc, non ne dubito; - ma qui sla il punctwn saliens: che la. rapprc:-cntanza delle minoranze non è confondibile con la rappresentanza giusta o proporzionale. li voto limitato è aslrattò: le minoranze, o le favorisce troppo o troppo poco: è, sema dubbio, contrario al trionfo assoluto della maggioranza; - ma non ri trac il cri terio fondamentale dc)Ja proporzionali là. E qui aYeva ragione il Bovio, quando diceva al Ge1111.la: « Voi prestabilite le propor.ioni. » Non si può difatti negare che la minorilfJ clause sia aprioristica e non rispecchi le condizioni reali ed effettive della costitucnza elettorale. :-.Ia la rappresentanza proporzionale non st~ tuiia qui : non la effigia il voto li1nit.alo, e nemmeno 11 ".oto cumulatiYo, non il voto unico e il sistema della lista Jihcra o libre coneurrence des liste·, proposta nel_ 18-!6 dal Considcrant, propugnata nel 1862 dal Morm cd anche dal Bcllamy, p1)scia nel 18G6 dal Fischcr, e Yia via dall'Association Réformisle cli Ginevra, auspice il Navillc. La rapprcscnlan7.a proporzionale si rispecchia mirabilmente nel sistema del •dcbre giureconsulto Tommaso ITarc - ccl è il sistema del quoziente. * * La storia ,li qucst0 sistema è stata fatta : e tocca al duca cli Richmond il merito di averne per il primo, nel 1780, espressa l'idea fondamentale. Poi, nel•

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