Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 13 - 15 luglio 1900

lUVlSTA POPOLARE Dl POLTTICA LETTElìE E SCIENZE SOCIALI dalla fatalità delle cose, si sono sobbarcati al sacrificio di ristabilire in questo Parlamento la libertà della tribuna parlame1,tare . .!Ila le persone rimangono; e rimangono altre ptJrsone, come in:lici di altre cose, e non di secondario valore. Per esempio fra la finanza democratica dell'onorevole Carmine, ed i concetti tributari clell',.norevole Rubini, l'uccorclo non credo che possa es,ere perfetto, anzi creèo che debba essere scarsissimo. Quando vedo sullo stesso banco dei mi11istri ronorevole Saracco e ronorevole Chimirri, io ricordo che il Saracco è un degno rappresentante deU-antica sinistra del Parlamento subalpino, le mille miglia lontano, in fatto di politica inter.1a dalle idee dell'onorevo'e Bruno Chimirri. il quale, sia detto a suo onore, non ha nascosto m,.i i propositi suoi, completamente antagonistici a quelli cli questa parte della Carnera Ma ·11,i sono di conforto gli onorevoli Saracco e Morin: e il perchè, consentitemi che ve lo dica in ultimo, non pour la bonn~ òottche, ma perchè fordine del mio discorso a questo mi conduce. h iassurnendo: le persone che siedono su quei banchi rappresentano per me, e forse per molti fra voi, l'incertezza e la contradi,ione nella finanza, come rappresentano un'incognita nella legislazione sociale e nella politica estera, la quale, nel momento attuale è il perno essenziale di ogni discussione politica italiana. Date le incertezze delle prime Comunicazioni del Governo, noi speravamo di sentire qualche cosa di più dalle dichiarazioni successil'e; ma ci fu una interrogazione dell'onorevole Bovio, che voleva dire molte cose ed aspettava molte risposte: ma il ministro dell'interno, astuto, come sempre, sfuggì invece dall'entrare nel nodo della risposta : e nulla -potemmo apprendere al di Jr\ di quello che già sapevamo. QÙalche c sa si seppe, ma rapprendemmo sol tani o dalla bocca dell'onorel'ole Sonni, o; il quale, presa occa sione da una dichiarazione nella discussione del regolamento, ci fece conoscere che il passato ~.linistero, visto il risultato delle ele ioni del 3 e '10 giugno, al'eva ere• duto di non poter disporre più in questa Camera di una maggio: ar za tale da consentirgli la vita. Jo non raccolgo l'autorevole informazione cli un autorevolissimo giornale di pa, te conservatrice, che da Milano ci annunziava che il Ministero passato era stato licenziato cla chi aveva il diritto e la facoltà di licenziarlo, ma io non posso acconciarmi a questa spiegazione Non si sarebbe attesa la elezione del presidente della Carnera nuo,·a, non si sarebbe impegnata una lotta, non fatto la nomina dei senatori, avvenuta come tutti sanno, se certamente non si al'esse avuta intenzione di affrontare le conseguenze ultime delle elezioni del 3 e del IO giugno. l\'essun raggio di luce dunque cla questa parte. lln raggio di luce c, fu in questa Camera, e venne dall'alto del seggio presidenziale, venne col discorso Villa: e fu raggio cli luce che c·infuse nuova vita, ci elette coscienza della nostra forza e incoraggiament9 a perseverare sulla via che abb'arno battuta sinora. (Commenti). * * Ho accennato a questa incertezza all'interno, ma non ~tiamo meglio in quento alle finanze: alle finanze che oggi sarebbero maggiormente in , iscussione trattandosi di dover accordare l'esercizio provvisorio per altri cin - que mes1. Certamente non è il caso di andare a discutere tutte le cifre cli questo ese1·cizio provvisorio, pel' quanto io possa a,·ere la ferma convinzione che quel pareggio, tanto decantato, quest'araba fenice non si sia ancora completamente e sicuramente raggiunto. Dico sicuramente raggiunto, poicbè il pareggio di un bilancio d'un miliardo e 700 rn lioni all'.incirca, quant'è il bi ancio de:Jo Stato italiano, non Io possiamo considerare mai come un bilancio veramente in pareggio definitivo e consolidato sino a quando è l'accidente di un solo anno. Pensate che vi è fra gli introiti principali dello Stato quel prodotto del da,.io dognnale sui cereali cui da un giorno all'altro voi potete essere costretti a rinunziare. E quando questo avl'ertimento vi viene da me non potete menomamente pigliarlo in so spetto, poiché io sono parti&'iano del dazio sui cereali per ragioni economiche, ed e questo uno dei dissensi che ho con molti amici di questa parte della Camera E' però innegabile che se si presentassero congiunture come quelle del 1898, gli uomini che sono nl Gorerno mancherebbero completa mente al loro doYere se non le sospendessero immediatamente. Ed allora' Allorn dove andrebbe il pareggio? E che pareggio e che assetto definitivo della :finanza vi può es ere lù dove u11 solo incidente atmosferico può mutare completamente le sorti della concliz;one finanziaria dello Stato"? L'esame delle condi1,ioni finanziarie nostre non dobbiamo disgiungerlo dallo esame delle condizioni economiche del vaese. Gnai a quel Parlamento, gnai a quei finanzieri, i quali si accontentino esclusivamente del così eletto pareggio ar;tmetico cl I bilancio! Questo pareggio ~ritmetico è certamente un fattore potente del buon assetto economico del paese e -fioanziario dello Stato. ma non è tutto; non bisogna mai prenderlo come u , elemento a sè. La necessità di riforme in fatto cli tributi s' mpone in modo straordinario. A me piace a questo proposito fare una dichiarazione: la parte democratica tt·oppo si il!ucle con certe pa,·ole. La parte democratica, quando sente parlare, per esempio, di imposta sul reddito, che è stata vagheggiata su questi banchi della sinistra, e in ispecie, se non sb~glio, clall'onorel'ole Giolitti, dovrebbe pensare che questa imposta sul reddito si ridurrebbe non ad una trasforma,ione tributaria ma ad una specie cli e ,uilibrio. Si direbbe: giacchè si soffre in basso, facciamo anche soffrire un po' in altol No, o signori, non è questa la trasformazione tribut.aria cli cui ha bisogno il paese!· I.a trasformazione vera sarebbe quella che climimd.,;se le al <j:1oteclelle imposte e facesse scomparire certe categorie cli piccoli contriòttenti. Qualunque altra riforma delle impC'ste nel momento attuale riuscirebbe assolutamente illuso1·ia: tirate Je somme, pagherebbero tanto i democratici quanto i cons ·rvatori: e il c ntribnente caclr ub, dalla padella nella brace. O_ra non è possi: ile parlare cli trasformazione di tributi senza volgere la mente alla diminuzione delle spese: ed è ql\esto il solo errore che io ho notato in diversi discorsi, perspicui e, davvero notel'oli, dell'onorevole Giolitti ll pttnctum saliens è uno so!o: diminuire le ~pes.i (lello St,1to. n Quali le CAtegorie di spese che possono essere suscettibili di diminuzione? Come ottenere questo intento? Ecco il punto che l'onore,·ole Giolitt.i non ha toccato; ecco il punto che, ne sono sicurissimo, non verrà toccato dagli attuali governanti. * * E vengo al punto climaggiore attualità, cioè a-~liesteri. Gli esteri rappresentano l'insidia ve.ra alla finan,a italiana. La politica ester.i nost a fino ed ora non è st ta che un impinguamento delle spese mii tari. La rinnovazione della triplice alleanza, ciò che ba I eso al paese, ciò che essa costa, sono cose a tntti note ed io non ho bisogno di ill,,strarle. E' bene però che gli italiani non s'illudano sul va· ]ore della triplice alleanza per il futuro E" fuori di dubbio, lo sappiamo da testimonianze di ogni genere, che la Germania che dovrebbe essere il fulcro della triplice, la mantiene per i coniodi suoi. n·ente altro che per i comodi suoi. 1-: cl, I resto non se ne lascia sfuggire occ"sione; parlo della Germania, non parlo dei rappresentanti legali della medesima, pe1·chè questi tro1·eranno sempre mod, cli indorare la pillola: ma Ja Germania del popolo è piena cli diffidenza, se non di cl'spreu.o ,erso l'Italia. Questa è la ve,·ità (.llformorio Rumori) che nessuno dovrebbe lasciarsi sfuggire . . . lo sento rumori: io raccomando a quelli egregi miei colleghi, i quali trovano occasione di protestare cont o questo mio giudizio, di leggere i principali giornali che si pubblicano in Germania. lo naturalmente non ,·og:lio farmi richiamare dal presidente della Camera, pe1·cbe è una cosa che non mi piace; ma, se non avessi questa paura. se non avessi l'intenzione di evitare il richiamo del presidente. potrei narrare degli episodi abbastan ·a caratteristici i quali potrebbero dimost.l'are ai c,,Jleghi che banno 1·urnoreggiato che io sono semplicement J nel vero. Che cosa ci ha dato la triplice nel pnssato? Nessuno potrà dire che ci ha dato requilibrio del ì\Iecliterrnneo; noi non v'abbiamo assicurato finorn che Ja preponderanza e il predominio t'elringhiltena; : oi abbiamo anzi per:foto qua'che cosa specialmente nell'Adria•

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