Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 13 - 15 luglio 1900

• RlVlSTA POPOLARE D! POLITICA LlffTl~'JU~ E SClENZl!,' SOCIALI che è a conoscenza di certi ambiei1li degenerali per mollezza di vita e per falsità di principii, mette maggiormente in rilievo quelle che esso chiama delicatezza dell'una e fierezza dell'altro. Lo svenlurali,ssimo padre del disgraziato Sautoro in una lettera pubblica allude a dei biglielli, che l'anno legittimamente sospettare qualche cosa di più intimo_ e di più grave che la semplice incompatibili là di carattere. Queste le premesse da cui i continui dissidii e maltrallamenli, da cui la patologica so,-raeccilazione morbosa del Santoro, che lo ha condotto all'eccidio di due innocenti creaturine affatto monde di colpa - delle proprie figliole! - e al suicidio. Non cerco una spiegazione del. fallo nella sua ultima manifestazione brutale, non sto a ragionare sul perchè del doppio parricidio cosi barbarameo le -- anche per il modo - consumalo. ì\'o, non le chiazze di :rnngue mi interessano, per quanto mi commovano. 11 mio pensiero va più in là e volge a ben diverse considerazioni. Certo un cervello normale nello es01·cizio delle sue funzioni non polrà rendel'si ragione intera del momento patologico di un cer- · vello affello da la pa;,_zia più violenta, ,ia pure determinala da c-ause momentanee ed accidentali. La pazzia non ammette ragioni, appunto perchè è abbuiamenlo delle facoltà ragionanti. Ma quando la pazzia o meglio !o sconvolgimento subitaneo delle facoltà mentali e lo accecamento' de la psicLe non sono un vizio naturale organico, od un ritorno ala- , ico, od altro fenomeno del genere, <', pur ~avendo la base in una natura Yiziosa (nevrastenica), sono determinali e trascinati al fallaccio da J'allori sociali, birngna Yolgere un po' lo sguardo a questi e cercare di misurarne o, per lo meno, di rilevarne l'importanza. Ciò tanlo più può essere utile, quanto il fallo che ve ne dà occasione, uscendo da la media normale de la bestialità umana, può essere maggiormente suggesli vo. A me pare che la calaslrofe di via Satriano abbia avuto tre cause efficienti, cl.e, come i lre allori principali de la tragedia. agendo magari in concorso con altre, ma s•,iegando un' azione principalissima, ab biano trascinato il Santoro al triste passo. Questi lre fattori principali per me sono : 1.0 La base costitutiva de la famiglia - falsa, ipocrita, mercantile. 2.0 L'educazione de la donna nella famiglia borghese - frirnla, sciocca, Yuota. 3. 0 La particolare psicologia militare - insulsa, soperchiante, feroce. Mi mancano i dati di fallo per uno studio seriamente positivo, dati di fallo da rintracciarsi con accuratezza nella vita del Santoro; sul suo fisico, nella sua famigl a, nel carattere morale della moglie e su altro ancora; ma per una rivista come la nostra può non sembrare inutile, nè precipitoso - dati gl'i11lendimenti di chi scrive - lo affermare sinteticamente la natura dei fattori, senza scende1·e allo esame analitico, opera questa da scienziato dedito allo esame minuzioso delle singole manifestazioni patologiche. .. * * D1eevo dunque che il primo fattore sarebbe la base costitutiva della famiglia. « L'educazione ed il carattere dei due coniugi, CE:L\T[ NEI, Td1PO DEL LOROFIDANZA.\11•:.\TsOi , rivelarono però in antitesi perfetta dopo il matrimonio; e la delicata ed arislocralica gio,·ane, ABITUATA A COMANDARnEella casa paterna, male si adalla va al metodo di vita da vera massaia, che le DIPONEVAil marit.o « (Mattino· 24 25 giugno). E così la più antinomica incompatibilità di ca1·attere si manifestò frJ. i du~ coniugi sin dai primi tempi della loro unione. Ebbene, perchè nel periodo di fidanzamento non si rnn curali di rilevare que~la diversità di carallere, che anzi CELARONO?E se l'hanno rilevala perchè han voluto unire con una catena indissolubile due nature anliteliche ? l~ pe1· qual ragione il matrimonio deYe essere indissolubile? Ecco delle domande che suonano come altrettante accu•e, ma cli cui non sono responsabili gli individui singoli. La società nostra non ,·a lanlo pel sottile in l'alt.o di matrimoni. Quando l'affar J commere i a I e si presenta buono. bisogna affrellarne la conclusione. Non imporla che gli sposi non si conoscano bene; si conosceranno appresso! :\'on è necessario che solo pronubo delle nozze sia I' amore; questo può magal'i mancare affallo ; verrà poi in seguilo e se non verrà, Yal lo stesso, si l1·0Ye1·mà odo di cercarlo altrove. C'he la donna abbia, come sposa, una posizione iu socie là ; che l'uomo possegga quest'altro mobile necessario della casa, che si chiama moslie; che le esigenze economiche e le convenienze sociali sieno rispellatc, il resto val men che niente 1 - Qu.este le basi del conlt'alto matrimoniale, a differenza di lutti gli altri contratti, indissolubile. - Non l'unione rii due cuori, l'accoppiamento cli due anime, falle per intendersi ed amarsi, ma l'unione cli due sostanze o di due titoli, o lo scambio fra l'una e l'altro Non il matrimonio, ma il mercimonio, e mercimonio indissolubile, malgrado la s4sseguente abituale violazione dei palli. Secondo fallare: - Educazione della donna. « Lui, uomo 01·dinalo, avrebbe voluto eh.: la moglie avesse più cura della casa; ma la signora Costa era venuta su :-IELI.',.\GIATEiZI E SENZA ALCUNAPREP,\- RAZIONEAl.LAVITA :)J FA.\IIGI.IA » (Corriere di Napoli) . Le mamme OCCUj)atee preoccupale dalla necessità di trovare un m ,rito alle figliuole - quando non sono completamente assorbite dalle cure personali - fanno di esse de le pupallole, che sanno acconcial'si b ne, che slu<liano delle intere settimane sulle pieghe di un nastro o sull'adallabilità di un riccio e di un pizzo; che, lulle dedite all'arte dell'ornamento, pel' alti1·are gli sguard, cli giovani non meno effeminati di loro, igno,·ano affatto il go"erno de la casa; non curano di rendersi ragione <lei doveri di una moglie; non in tendono la sacra parola cli mamma. J,:• così che spesso in cambio di una casta Penelope e cli una brava mas;,aia voi trovale la :Messalina e la ,pupallola di Norimbe1·ga, frivola, piccina, p1·etenziosa, che non sa discorrere altro se 11011 di merletti, e che ma()'ari saprà dire pardon e merci con mollo garbo, e sap~à .. sol'ridere ai zerbinolli che si lira dietro, ma che non si abbasserà ad attaccarvi un botl:)ne alla camicia per non umilia1·e la sua dignità e per nou guastarsi le manine delicate. - Decoro e sorriso di salotti : artefice di disperazioni domestiche. Tronfia, tiranna sprezzante ne la sua delicata depravazione aristocratica. . Terzo fallare : - La psicologia militare . Chi era il San loro 1 <<..... feroce in tutte le sue manifestazioni passionali e()'li l'aveva (la moglie; spesso percossa, minacciata, s~vi1.iata L'inl'ehce porla un clenle incisivo spezzal., nella mascella su re rio re per etfetlo di un pugno rice- \'Ulo un giomo da lui ..... « La signora I· a dichiaralo all'ic:pellore: che il marito era irascibile, violento, e èhc rei· un nonnulla la percole"a, che un giomo le aveva scagliato contro un lume » (f)ungolo Parlamentare). . li Corn··re d,i Napoli dice:<<era poi un uomo assai fiel'O >), ed il Mattino lo qualifica << di cl'l,1·atte1·e m,- li(arm,enlc fìerq, ))

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==