RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOClALl Ilvaloereconomico esociadlell'ts~osìzione ~ I. - È una vecchia questione quelJa di saper se le Esposizioni diano o no una vera utilità - almeno nel dominio nazionale. Dal 1855, la Francia ha preso l'abitudine di riunire nella sua capitale, a tappe più o meno regolari, i prodotti delle industrie del mondo. Fu con uno splendore sempre più crescente che nel 1867, 1878, 1889 essa offri ai visitatori di tutti i con- ,tinenti, lo spettacolo del progresso umano. Ma qualunque fosse stato il resultato di queste colossali esposizioni, si trovò sempre una minoranza di gente di cattivo umore secondo .gli uni, di persone mo! to dei suoi ·scambi ; il tal altro, in cui la manifattura spuntava appena dal suail.o, comincia a preoccupare seriamente i suoi vicini. Un terzo. già gigantesco impero quasi del tutto agricolo, si mette oggi in buon ordine tra le contrade a lavoro intensi,•o industriale. Tutti quelli che visiteranno l'Esposizione saranno sorpresi, ammirando i Palazzi esleri, del posto che occupano alcuni di essi, e dell'interesse che presentano. Per venire agli esempi, il più caratteristico, i) Giappone, è una sorgente cli ammirazione per tutti quei, numerosissimi, che ignoravano l'ampiezza della sua espansione economica nell'ultimo decennio. Si ebbe la ingenuità di vedere in esso un arcipelago lontano, d'onde venivano soltanto delle lacche bizaccorte, secondo gli altri, per protestarecontro il loro rinnovamento. li licenziamentdoi Pelloux. zarre, degli oggetti d'arte, degli avori e delle sete, meravigliosi. Ora l'Impero del Mikado mostra, nelle suecliversemostre, ch'egli può rivaleggiare con 1a Francia, il Belgio, l'Inghilterra, l'Unione Americana per la solidità dei suoi prodotti. La Russia stessa, della quale non si conosceva sin qui che le estrazioni minerarie e le enormi culture, si afferma come una lavoreria di attivita prodigiosa. Al contrario l'Inghilterra che prima, e nel 188!) per esempio, superava tutte le altre nazioni per l'estensione delle sue gallerie come pel valore delJe sue mercanzie fabbricate, questa Yolta non sorpasso sensibilmente il livello comune. Essa è anche battula, dalle industrie metallurgiche, e talora anche nelle industrie tessili. dalla Germania e dagli Stati Uniti. A fianco dell'Inghilterra, le sue colonie fanno una grande figura, il Canada e l'Au- ,;tralia sopratutto, cosi che ogni tourisle può riconoscere che la colonizzazione non é sempre senza pericolo e che le Allorquando fu questione, anni or sono, cli celebrare la fine del secolo XIX, l'anno 1900, con una rivista generale della produzione contemporanea, il progetto non mancò di trovare una certa opposi- -zione. Si ricordò che la Germania e l'Inghilterra, malcrrado l'enorme slancio ~ella loro attività economica, hanno rinunziato a invitare il mondo a casa loro; si credette al preteso scacco delJa grani-le festa universale di Chicago; s'insistette sulle diverse e gravi conseguenze politiche e sociali che potrebbe trascinare la concentrazione temporanea e fittizia d'un gran numero di persone sul medesimo punto; si finse anche di temere che i preparativi d'una solennità cosi vasta non potessero sospendere la vita di lavoro di tutto il popolo, e volgere la sua attenzione dalle esigenze clelJa produzione. Ci sembra che, pur facendo la loro parte a queste preoccupazioni, e PE1 Loux (ai nuovi guastatori) : l\li raccomando, amici, demo! te. . . demolite. pur riconoscendo che ve ne sono dell'altre, non meno importanti, che militereb- . berocontro l'uso delle Esposizioni, noi pos. iano oggi sotterrare il problema almeno per G o 7 anni. Prendiamo invece l'Esposizione come un fatto; cerchiamo di svilupparne la portata, deduciamone il valore economico e sociale, poiché un tale avvenimento non può essere considerato indifferente riguardo all'evoluzione generale delle società. Il. - Parigi offre in questo momento la raccolta dei -progressi clell'umanita negli ultimi undici anni. Quei che hanno percorso lo spazio compreso tra la fronte delJa Concordia, il TrocaJero e il Campo di Marte a\Tanno già una concezione sufficentissima del macchinario. dei processi cli fabbricazione, e anche delle arti liberali e in<lu<;lriali delle grandi potenze. Ciò che colpi.'ce particolarmente é che la lista degli stati economicamente sviluppati si é molto accresciuta in questi ultimi undici anni. Il tal paese che pareva jnsignificante s'è spinto in prima linea pel valore (Asino di Roma). annessioni britlaniche potrebbero portar pregiudizio alla :VIctropoli. Il valore educativo dell'Esposizione appare qui. Basta passeggiare intorno alla famosa via delle Nazioni, in riva alla Senna, per concepire la rapidità dell'evoluzione che s'è compiuta in dieci anni, nell'Universo. 11 visitatore dopo una sola visita all'Esposizione, comprenderà che l' industrialismo è in pieno sviluppo, nel mondo, che nessun Continente,nessun paese, cosi arretrato che sia, non può sottrarsi alla sua conquista. L'Esposizione é anche il quadro sinottico dell'espansione negli ultimi anni. Da sé sola attesterebbe che l'Estremo Oriente, l'America Australe, l'Oceania, e anche l'Asia, già isolate ne!Ja loro esistenza, sono sottomesse ora alle stesse condizioni cli esistenza che l'Europa latina, o Anglo-Sassone, o Slava; e che l'uniformità di struttura sociale si estende a tutte le terre abitate. Essa mostra come la concorrenza, analizzata dalle origini, persino nel periodo capitalistico cli Forier più tardi criticato e messo al
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