fl!ViSTr1 POPOLAllE DI POLiTICA LETTi:..'R": E SC:l:.'NZE SOCIALl Francesco Giuseppe, non avrebbe più esclamato: Nous en avons assez des catholiques ! * * Le relazioni fra l'Italia e la Germania che raggiunsero il colmo dell'entusiasmo all'epoca del viaggio cli Re Umberto a Berlino (allora, mi dicono, si gridò : Viva salami e maccaroni ! , dopo Adua incominciarono a raffreddarsi. l tedeschi, è vero, non gridarono : «: Viva Menelik ! » nè accesero lumi, ma i commenti ed i giudizi della stampa in quei giorni non furono lusinghieri. E chi disse che l'Italia aveva oramai fatta la sua prova, e chi parlò di morte latina, e chi ricordò le vendette del papa, vicario di Dio, e chi finalmente domandò che cosa stesse a fare l'llalia nella Triplice. D'allora, col crescere della potenza teutonica, la freddezza si é accentuala. ~ Certo, mi diceva un pubblicista a Monaco, la ritirala dall'Africa non fu sentita con piucere a Berlino, la politica incerta degli ultimi tempi ha fatto sorgere dubbi e diffidenze. L'opera del signor ViscontiVenosta, specialmente, che non ha saputo rendersi amica la Francia cd ha dispiaciuto le alleate, ha aggravato la situazione. ' Tutti i giornali si sono affrettati ad annunziare l'arrivo a Napoli della nave e dell'ammiraglio, che doveva strappar Je code a molti mandarini del Celeste impero. Ed un tedesco, con i suoi occhietti insolenti, grosso di birra e di patate, mc lo annunziava con aria di canzonatura! Neanche il Vorwaerts ci risparmia (10 maggio del 1900). Io credo pi11ttoslo che la nostra miserabile politica estera abbia solo offerto la occasione alla manifestazione di cotesto mutamento, la cui spiegazione é data dalla nuova orientazione politica, dovuta alla evolu- >:ione economica, verso la quale si avvia la nostra felice alleala. · Intanto quando l'industria tedesca tentava il colpo supremo, un nuovo avvenimento è venuto, inaspettato. Gli agrari - un partito così forte ,la imporsi (informi il canale dell'Elba) - protcsta11Llo che l' industria si era sviluppata a spese della agricoltura, hanno reclamata la loro parte. E gli industriali non si sono opposti. Essi che un tempo proclamavano solo Deutschlancl ein lnclustriensstaat, oggi chiedono con sicurezza la indipendenza agraria. Dall'altra parte lo sviluppo della agricoltura scientifica, agraria, in questo ultimo decennio é stato semplicemente grandioso; per convincersene basta visitare il Lanclwirtschafls-1lfusewn cli Berlino. Lo stesso Direldoriwn cles CentrctlbanclesDeutscher lnclustrieller, in una pubblica lettera si dichiara risolutamente per un aumento di laril-lc. Cosi gli agrari, nella Commissione parlamentare non hanno trovato opposizione alcuna. li pericolo che minaccia l'Italia é grave. Al dazio sulle carni insaccale, seguirà. rlucllo sulle frutta, sugli agrumi, sugli ortaggi, quello sui vini spumanti per finire ai vini comuni, ai cercali. Nessuno in Italia si accorse cli lutto ciò. Eppure le proposte agrarie non vennero ad un tratto : furono lungamente discusse ed approvate in tulle le Associazioni dell'impero. Il dazio sulla carne insaccala ò stat•Y fin discusso - per la parte giuridica - nell'Associazione internazionale di Diritto. Il grido della stampa italiana, poi, a C')SCfatte, esasperò i huoni tedeschi. La polemica che ne venne ò nota. Ecchè? gli Italiani non dovevano fiatare I essi, dalla Triplice avevano avuto i maggiori benefizi: erano stati aiutali in Africa, so.'tenuli nelle barricatc di Milano (1), avevàno avuto il loro posto nel Mediterraneo (Berliner Tageblatt, 1-l marzo 19{.J()J (~J. N'ln vi dico i C')mmcnti dell'organo degli agrari: la Deutsc!ie Trtges.:eilung. Esso in un articolo < Die· heitige 1Virtscltajlspolitil.-. uncl ihre Folgen) conchiudeva gi'lrni 0r s0no che i trattati cli commercio. stipulati da Caprivi aveYano rovinato l'agricoltura e l'inJustria tedesca(!) lo csp')ncvo i miei timori ad un alto personaggio, proprio in questi giorni, il quale, mi rispondeva, sorridendo: Keine rlngst ! ),°essuna paura! i\Ia gli agrari fanno sul serio : nella loro ridda protezionista essi' pretendono \progctl0 Koenilz) che - per la durata. elci trattali - lo Stato C')mpri i cereali ali' estero, e li venda al prezzo medio degli ultimi dieci anni. In altri tcrrnini lo Stato, secc>ndo essi, rnloo a provvedere più tardi, dovrebbe avere il monopolio dei cereali esteri. << L'Italia merirlionale :;;irisveglia: maggior ragione per premunir;:,i » dicono, Lutti, e dappertutto. Or bene, fino ad oggi, il governo italiano, non ha fatto nessun rcclan1'l, non ha fatto sentir la voce sua. In quei m'lmenti il signor Pelloux eLl il signor Visconti-Venosta avevano la questione del Regolamento da riso] vere ! ~fa ora? Le elezioni! Frattant'l avevamo le fcsw per la maggior età. del Kronprinz tedesco. Quando la carrozza imperiale che trasportava il triste di:scendente di Absburgo eJ il giovane lhhenzollern passò innanzi ali' arsenale, dentro il quale i ric0rdi cli Saclo"'a e di Koeniggralz sono vivi e palpitanti, io pensai che le sorti degli uomini non sono differenti da quelle delle nazioni e elci popoli. ALl 1111 convegno politico, per la Triplice e della Triplice, non pensai, né potevo pensare. Per tutte le cosiddette strade trionfali, infatti, cercai inutilmente una bandiera italiana: le cartoline illustrale, che portavano i ritratti dei due Kaiser, i busti elci medesimi in tulle le mostre, Ja bandiera ungherese sul pett'J formoso delle ragazze da magazzino non facevano pensare alla Triplice, poiché lasciavano ignorare la terza alleata. Poi il Principe cli ::\fapoli passò tra una folla mediocre, quasi n011 visto : qualche saluto ci fu, ma non so se a lui o al superbo Kaiser. I giornali, che fino a quel giorno, sembrava ignorassero la venuta del Principe ereditario italiano, si fecero vivi, e sa!ularon9 senza entusiasmo l'ospite, come avevano fatt0 per gli altri principi stranieri. Poi, di un tratto, là festa fu mutata in una affermazione della Triplice, che lasciò freddo il buon pubblic'l tedesco. I o-iornali non commentarono nemmeno l'avvenimento po1itico. Ed il Principe di Napoli partì, inosservato, come era arrivato. .. * * La Germania, ho detto, la sua méla, ha la sua strada, ha il suo campo _clibattaglia. . Questa méta, questa strada, questo campo, voi lo udite dappertutto: nel Reichstag, nell'Università, nell'Accademia, nel Circolo, nella Vereine, nella Sammlung, nella fabbrica, nell'opificio ! 11 nome della rivale non viene pronunziato, é vero, mentre in Inghilterra, si grida risolutamente Delencla est Germania. Cosi, infatti, conchiud~ la Saturclay Review (3). · (I) Storico ! (2) Scrissi una lettc11·a alla dit·ezione del giornale, la. quale credette opportuno pubblicarla, togli~nclo via proprio i punti in cni iu acceunan• a collest1 problematici Rncrifizi. (3, Leggi uno splll1ulido articolo nelht « \Voche » cl_i Bllrlino : Der kn1npf cler deiitsche•i A1·beit - ilei ProtOnkeu cli Gressen, P,~g. 85ì-5\) (20 ,\faggio 900 . *
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