RlVlSTA POPOLARE Dl POLTTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 9. E' probabile molto che in Cina nulla si spartisca.~ ~ 10. Qui invece premono alle plebi d'Italia guistioni. che La gelosia delle potenze che hanno reali interessi nella hanno un interesse assai più immediato e vivo; ricorCina, porterà a questo, che se benefizi speciali vi saranno,1 diamoci che vogliono il pane e il sale più a buon meri:lovranno esser limitati. e che probabilmente tutto si ri- cato; che non vogliono pagare imposte a propr:etarii durrà a rendere sicuro il transito di uomini e di mezzi fondiari e a industriali, ma soltanto allo Stato; che in una parte del grande impero. "' vogliono siano servitori, e non già p_adroni, i fonzionarii La spartizione in zone d'influenza di un impero come pubblici; che domandano s1 sopprimano I mandarmi quello cinese, se potrà mai farsi, non potrà ad ogni prima in Italia e poi in Cina; che temono assai più lo modo riuscire di primo acchito. Si consideri in quante · Tsung li yamen di Roma che quello di Pechino ; che riprese si è dovuto procedere alla spartizione parziale già sentono approssimarsi l' ingente carrozzone delle della Turchia, quanto tempo ci si è messo, quanto in- ,;onvenzioni ferroviarie e certi trattati di commercio che completo e provvisorio sia il regime ivi creatosi, e da ciò potrebbero convincerle che meglio vale morire in campo si giudichi delle difficoltà che si oppongono ad una di- aperto e lotta virile come bande di hoxers, anzichè di visione anche soltanto commerciale della Cina. tisi, rachitide e pellagra come proletarii d'Italia. Benefizi speciali potrebbero ora conseguirsi soltanto nel caso in cui la posizione e le forze di coloro che si disputano la preda fossero molto, disuguali. In questo caso il nostro· concorso da una parte o dall'altra potrebbe avere pregio e dovremmo prenderci un compenso adeguato. Se non è così, ogni cosa è differita e giungiamo in tempo quanto più e meglio ci presenteremo all'ora nostra, scelta e preparata da noi stessi. D'altronde tra le cose possibili v'ha pure questa, che la lotta militare con la Cina, anzichè accrescere le rivalità politiche tra le nazioni europee, riesca a mitigarle e spinga un passo più avanti il problema di una federazione europea. Su di che tuttavia deve parere ·per ora prematura ogni speculazione per chi ha coscienza della lentezza con la quale si svol~ono i fenomeni di integrazione politica. Così pure non e il caso di gloriarci :fin da ora che l'azione delle potenze europee in Cina sarà un'opera civilizzatrice. Potrebbe anch'essere, come già fn, un'opera di deteriorazione della civiltà. In Cina l' ostacolo al progresso sta nel governo cinese. I cinesi già alcune volte tentarono di riformarlo o di liberarsene, e i rivoltosi fu. rono abbattuti da potenze europee. Alle potenze europee può convenire oggi, come convenne altra volta, di intendersela con il governo cine 0 e, anzicbè con le popolazioni, se il primo è più maneggevole del secondo e rende più facile il conseguimento dei profitti. Se quindi in Cina si. vada a fare opera di civiltà o di barbarie e di sfruttamento, è cosa che resta a vedersi. 10. Non manca chi s'interessa alla quistione cinese per prevedere gli effetti economici e morali che avrà il nuovo e intimo contatto tra quella civiltà e la nostra. E' una quistione codesta elegante, più di molte altre, ùi equilibrio economico, prima turbato e poi ripristinato. Il meglio è di lasciarla nelle scuole, come ivi si lasciano le quistioni di astronomia o quelle clibatteriologia, perchè il pubblico non ha e non può avere preparazione adeguata per intenderle. Il pubblico non ha nemmeno quel grado di cultura specifica che basterebbe per metterlo in grado di scegliere tra il vero e il falso che in proposito potesse venirgli esposto. Desso è quindi costretto a regolarsi in ragione della fiducia che ha in coloro che della quistione hanno fatto oggetto di studio, co;ì come procede chi, essend·o ammalato, sceglie un medico, o avendo un litigio, affida i proprii interessi ad un av,·ocato. Il timore che più comunemente si manifesta nel pubblico è quello di un allagamento dell'Europa con merci cinesi, che suppongonsi prodotte a minor costo delle nostre in ragione cli salarii bassissimi e di risorse naturali immense in forma di carbon fossile, petrolio, ferro e cadute d'acqua; e l'altro pericolo che si paventa è quello di una invasione di molti e molti milioni clioperai cinesi più sobrii, più modesti nelle loro esigenze, più proficui e più resistenti al lavoro degli operai europei. Entrambi questi pericoli non esistono. Le ragioni per negarlo non possono formularsi e discutersi qui. Ma, può invitarsi chi questi pericoli prevede, di domandare a sè medesimo, se l'occupazione delrindia per parte dell'Inghilterra non sembri un caso analogo a quello di una ipotetica occupazione della Cina per parte di potenze europee, o se il contatto economico stabilito da molto tempo tra l'India e l'Europa non sia un caso analogo a quel contratto eco• nomicamente più intimo che ora sembra in procinto di stabilirsi tra la Cina e l'Europa. E allora dicasi se i rapporti economici avuti con l'India siano stati un disastro o una fortuna per l'Europa. La frase" il pericolo giallo,, non è altro che un grido di battaglia protezionista (1). (!) Leggasi sull'argomènto l'articolo sulle rivalità interna- :1ionali in Cina, pubblicato dalla March. E. L'eviti Demarco nel Giornale det;li Economisti, fascicolo di dicembre 1898. MAFPEO p ANTALF.ONI. Deputato al Parlamento. Nell'estremo Oriente. (Notizie e giudizi americani) Crediamo che i nostri lettori ci saranno grati del riassunto che loro presentiamo di alcuni articoli, eh~ la più implrtante rivista americana - The NorthAmer,can Revieio - ha consacrato, nel numero d1 maggio, al prob1ema di tanta attualità dell'Est.remo oriente. J'lfichailoff vi si occupa della Grande ferrovia siberiana. Se ne cominciò a parlare s·n dal 1850; ma si deve all'enero-ia del ministro Witte se i progetti sono in gran par te r~alizzati materialmente Nel primitivo progetto i diversi tronchi di ferrovie a partire da Chelyabmsl11 ad Omsk, da Omsk ad Irkutsk. da Irkutsk a Mipovaya, da Mipovaya a Stretensk,. da Stretensk a I< harabarowka e da lCharabarowka a Vlad1vostok dovevano percorrere 7533 chilometri. Colla concessione ottenuta dalla China di attrav rsare la Manchuria, fu abbandonala la linea c'ell'Amur e si accorciò il percorso di 5~0 chilometri .. La ferrovia sarà completa nel. 1902 non essenc'o_v1 attualmente da terminare che la lmea della l\Ianchuria. Il più grende risultato sin~ra o_ttenut_o è quello dell'aumento nel numero deo-h 1mmio-ranti: furono sotto 50 mila nel 1890 e supl'-r~rono i 2()0 mila nel 18HI'. Tutte le altre specie d'industria ed di commerci sono da sv1lup: parsi; il granò siberiano comincia a prendere la via dei mercati stranieri; ma il suo sviluppo è stato_ troppo_rapido per le risor_se dell~ linea; cos_ì,nel 1898, 11materiale da trasporto fu msuffictente per p1n dt meta del grano pronto per la esport.azione . .Attua 1mente c'è. una sola Jinea; ma in dil ci anni sarà pronta la seconda. L' America può prepararsi a fornire la mf<ggior parte dei 96~1 milioni di chilogrammi di rotaie, che occorreranno, delle macchine e dei c rri. La maggior parte dei viaggiatori e delle merci Mll'avvenire prender anno a preferenza la via del~a S1heriana per l'Estre_mo Orient_e. Anche adesso è p1u )Jrev_e, quantunque la lrnea ron ~1a tut·a completa. li_ v1ag:g10 da Pario-i o Londra alla Chma o al Giappone rn pnma classe c~sta L. J.EOO; sulla siberiana si spende da 8Ju a 950 lire. Jn un altro articolo è il signor James l\Jardoch che si occupa c'ella posizione della Russia e rlel Giappone nell'Estremo Oriente. In quanto al Giappone si osserva che mentre i suoi armamenti hanno raggiunto un alto grado di efficienza, lascia molto da des:dr rare lo sviluppo interno del paese. C'è maricanza di capitale e di direzione tecnica neffiudustria; le comunicazioni interne sono incomplete, ed lè molto b!l6so il livello dell'educazione, Gli sforzi dei riformatori giapponesi sono volti sopratutto alla difes·a del paese anzichè allo sviluppo interno. Nella Jotfa nell'Estremo Oriente la flotta giapponese è il piimo fattore. Quest'anno il Giappone avrà una flotta di 220,COO tonnellate circa, mentre la Russia, se non manda altre navi nell'Estremo Oriente, non vi avrà che 85 a 90 mila ton, nellate. L'esercito dopo la guerra colla China ~i è a%ai sviluppato, e alla fine del 1898 vi erano 120,800 uom1m sotto le bandiere, 4520 allievi nelle scuole militari ; 115
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