Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 12 - 30 giugno 1900

2"? ,- IUVIST,-1 P:JPOLAH,_-;; DI P:JLTTICA L '~TT .,:R -~· E SC "ENZt.' SOCIALI I Partiti Popolarai ll'Estero Diciamolo francamente. Il recente movimento italiano dei partiti popolari - questo movimento che per: usare_ un'.cspre~sione vaga n:a comprensiva, si puo defi111re11movimento della libertà contro la reazione - non è dalla maggioranza dell' opinione estera nè compreso nè amato. Per un complesso di cause che sarebbe difficile chiarire nella loro totali~à, ma dol!o quali· si pu<? indicarne alcune, l'opirnone pubblica estera considera questo nostro movimento, in generale, con collera e disprezzo. Premettiamo, come osservazione aenerale che il ~over_no italia1;0 spende_molti q1;1attri~iper co'mprare 1_corr1sponde(1t1. o pe: ~are ~ubbl.icare articoli, specialmente sm g1orna!1 mglcs1; tanto che il Times pu esempio, por mezzo llel suo corrispondente Stil!: man, _fec? s_empre . campagna in favore cli Crispi e e derngro sistematicamente Cavallotti. Ma è certo che la pri11:a _delle cause lo quali fanno sì che i più falsi concetti rntorno allo cose nostre restino all'estero senza confutazione, quindi, prendano piecle, è la scarsa conoscenza che si ha all'estero delle condizioni intime dell'Italia. L'Italia non fa più, e da gran tempo, la storia. Neppure conta più molto nella s~oria internazionale. Cinquant'anni fa la vita internazionale si limitava sì può dire all'Europa; o allora l'Italia non poteva'. non essere parte considerevole d'un cosi •ristretto scacchiere. Oggi, la vita ìnternaziona!e si svolae in Africa, nell'Estremo Oriento asiatico, nel cuor~ del Pacifico. Quando la H,ussia esplica i suoi piani colossali atLOrno alla Persia o verso la Cina; quando l'Inghilterra prosegue nell'attuazione del suo lunaamente meditato disegno della conquista doll'Afriga · quando gli Stati Uniti piantano un nuovo focolar~ di influenza e di espansione anglo-sasso·ne a Cuba e _alle Filippine; cl:i volete che si occupi cli que·to mmuscolo lembo d1 terra europea, e dei suoi bisogni, ·dei suoi dolori delle sue aspirazioni? Nessuno si occupa e nessuno conosce, quindi all'estero le intime condizioni italiane. E che quest~ sia una causa della disistima in cui si tiene fuori d'Italia il nostro recentissimo movimento per la libertà, lo si arguisce, ex-eontrw:io, da quanto, invece si_pensa nel Cantone Ticino. E questo il solo paes~ e~tero nel quale, sia per la contiguità di territorio, sia po: la frequenza ~lei rapporti, si~ per l'identita ~le~a hna?a,. può farsi_ un esatt_o concetto delle cose 1tahane. td e anche, 10 erodo, 11 solo paese nel quale tutti, perfino i più intransigenti conservatori, seo-uano con viva ~impatia l'opera dei partiti popolari it~liani, o avversrno profondamente e irreducihilmente il governo attuale dello Stato italiano e le persone che lo incarnano. A questa prima causa - la mancante conoscenza delle nostre condizioni - si devono attribuire i o-iuclizi che danno sui recenti avvenimenti alcuni dei° massimi organi dell'opinione pubblica internazionale. Por esempio il New Yo,·lc Herald (edizione di Parioi) recava il 12 d'aprile un articolo dal titolo signifìgativo: Is lcing Humbert lcing of Italy 01· Not? È re Umberto re d'Italia o no? In questo articolo si diceva che l'Opposizione italiana ha dichiarato aporispecie Vos.sisch~ Zeil.tmg) sul proposito di una innocente circolare del nostrn governo circa le condizioni della Russia occidentale. Dil'ò solo che in quest• giorni si e tenuto il soli lo co~gi·csso pangermanico, affùllato di deputati austi·iaci; fra i pr1~1 ,v olf 1,ropose che la ~llean_za fra i due paesi fosse d1cb1ar11ta legge dt Stato. Gli altn discorsi e le I"isoluzioni p_rese m· CO~l\•inconosempre più circa i d,s!ini dell"Austria, circa le ut,ht,\ presenti, che l'Impero 11Ustriaco ricava dalla TJ"iplice. lamento guerra « alle istituzioni fondamentali d'Italia, alla Monarchia, al Re e alla Dinastia» · e che « il p_arti~o con_serv~t_0r_ein Italia e i partiti ~')nserv_ator1_dE._1paesi am1c1 dell'Italia hanno perciò il diritto_ c~1chiedere se re. lJmberto rispondorA ai suoi nem1c1 colla stessa d1r1ttura e colla stessa franchezza ». 11 grande giornale secruitava notando che S. M. ha de?iso di finirla cogli ostruzionisti, che poche onorg1che parole da lui pronunciate assicurarono la rielezio1;0 di Colombo a presidente della Camerl;',, e che egli, al momento opportuno, parlerà. Ag13!u!1geva_ancora che 'il ritiro dei pronredimenti poht1c1 non fu un atto di debolezza· « al contrario è l'.atto di un Govern_o che si sente' potente o che puo se(1za debolezza _permettersi una, concéssione, la. quale, m fonclo, non è neppur tale. E sempre stata. questa l'arte cli governo di uomini di stato enoraici e _diministri conservatori, che conoscono ciò che ~'0- ~ho_no e S?no _r:~oluti a costri~goro al rispetto del Governo cli c111furono col!ocatt a capo. Uno di essi msl,to tempo_ fa definiva _questa politica colla frase: « 11dto per tl popolo, nulla mediante il popolo». Finalmente l'HeNlld, parlando dell'allora prossima riapertura della Camera al 15 maaaio concludeva· Sarà forse questo il momento chg il' re. soddisfa: cendo ai deside_rii d~l partito. conscrvatoré, sceglierii per provare _coi fatti che egh è davvero re d'Italia». Questo articolo è notevolissimo per molti riouaròi. ~l ~atto eh~ qu~ste opinioni, e, diremmo quastquesti 111c1tamont1abbiano trovato la loro via in un articolo di fondo elci New York Fleralcl potrebbe snogerire molto considerazioni. Noi le tralasciamo : t>e preferi:1mo nota:e ancora che un me.·e dopo circa, e. precisamente 11 22 maggio, lo stesso New Yorlc· I-Ierald portava l'intervista del suo corrispondente i:omano con un cx-ministro, il quale oli aYrebbe eletto fra ~ltro : . « Perciò, prima di procecfere aali estremi ~ Clll, credetemelo, egli (il re) è deciso. p~eferirebbe fare appello al paese costituendolo c:riudice della situazione ». E all'obbiezione del ai"hrna:lista che il paese poteva rispondere rinforza~do ( come infatti 3:vvonne) l'Estrema Sinistra, l'ex-ministro avrebbe risposto « Bene! In questo caso finirehhe (almeno per qualche tempo) il Governo Costituzionale in• Italia » (there well be - Jor a time at least - an,. encl_ qf Costituti~nal G_ooernmentin Italy). . Noi n_on vogliamo mclagare se questi pronostici siano giusti o 1'.o. Ci limitiamo a cleplorare che, causa. la _mancanza d1 esatto cognizioni sulla situazione i:._ tal1ana, l?- lingua inglese,_ la lingua d'un popolo che ha decapitato un re o chiamato uno straniero. Gugli~lmo d'Orange, contro un altro re, appunto perché ossi volevano (la frase é testualmente consacrata dagli storici) es.,ore re davvero; la linc:rua d'un popolo che ha creduto lecito portare le a~mi contro ilsuo l_egittimn re Giorgi0_ III semplicemente per sottrarsi ad una tassa eh bollo; venaa prostituita a com?atterc g!i sforzi che fa un altrg popolo per alzarsi, sulla via della libertà, al livello delle nazioni civili! * * Un'altra causa dell'antipatia che su,,cita all'estero· l'azion~ dei partit\ popolari è,, noi creò iamo, la presenza m alcune c1tta estere clun orande a<rcrlorneramont? di op?r3:i italiani. ~on già, intenclia~~ci, che q~iesti _opera! siano yer niente peggiori degli operai d1 altri paesi. Ma e naturale che, quando un buon con~er_vatore vede la sua città invasa da operai forest1or1, constata che questi sono tutti italiani li trova :3-Iquanto romorosi e schiamazzanti come c'omporta 11 nostro t_ornporamento meridionale; o quando, sopratutto, 11 vorle condurre avanti qualche lunoo scio-· P?ro_ ~on intervento di propagandisti italiani, ion riu1110111orso tumultuoso, conferenze, ecc.; è naturale, ◄

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