RlVJSTA POPOLARE DI POLlT.CA LETTER(l E SCIENZE SOCJAL! -mentre che l'affare Dreyfus ha scosso l'organizzazioae militare quasi dalle f'ondamenta (seco,1do le dichiarnzioni di tutti i difènsol'i dell'esercito), perchè questo affare non era nè una semplice a,t1·azione nè della semplice letteratura Si è veduto allora, molto chiaramente, a quale se- !!no il paese è attaccato alle sue istituzioni militari; -~è si poteva saperlo prima che l'esperienza fosse fatta, e questa esperienza è stata tanto sorprendente, che molti hanno· creduto che il mili tari!:'mo fosse stato risvegliato dall'affare Dreyfus, e sopratutto dagli sfo1·zi tutti a favore della personalità d'un solo indiotduo. Era dif'ficile di essere più ciechi! Le lotte impegnate durante l'affare Dreyt'us furono estremamente vive; si formò al101·a un personale di uomini pronti ad andare nelle pubblich~ riunioni a fare dell'agitazione, e i consel'vatori dispose1·0 così fi nalmente di un'arma che era stato fi.10 allora nelle mani dei repubblicati avanzati. li nazionalismo era, come il bulangismo, un ter1·eno neutro sul quale i diversi partiti conservatori potevano intendersi, e tanto meglio, perchè dopo dieci auni si era _realizzato un gran fatto che, cioè i partiti realisti non avevano più dei capi, e che il papa aveva ordinato al clero di prendere l'etichetta repubblica11a. -\.ll'epoca del bulangismo i realisti cospiravano contro i bonapartisti e contro gli amici d1 Rochel'ort; le divisioni intestine uccisero questo movimento: oggi esse non esistono quasi più, e tutti camminano d'accordo contro la democrazia. L'etichetta repubblicana ha in questo momento una gran parte: si è avuto un bel ricordare che Auffray (il conconente di Lel'ebr!:l),era stato candidato realista e clericale, segretario del- comitato di Destra e della lega orleanista (Petite RepubLique t l maggio) e non ha perduto dei voti proclamandosi altamente t'epubblicano; d'altra parte alla Villette il caadidato nazionalista ritirandosi al secondo scrntinio, si credette che i suoi voti aiutassero il candidato realista. rrta ciò non fu, perchè invece andarono a un socialista, Puris, che fu eletto. Si avrèbbe_ toeto dunque di pretendere che gli elettori nazionalisti, ~ieno necessariamente delle persone che vogliano la rovina della repubblica; può essere che la loro azione conduco. a ciò, ma è certo che vi è Lra loro un gran numero di repubblicl:l.ni. * * * Nel movimento bulangista non pochi dei socialisti subirono Roehefort: essi emno malcontenti, ed e,si andarono verso il profeta del malcontento . . Quando si paragona lo scmtinio del 6 e 19 mag - gio (1) si vede che in molte questioni le persone che a·;evano votato pei socialisti di. secondo ordine, hanno portato i loro voti ai n:ùionalisti. Così nel quaetiere degli Enfants rouges . il canditalo della concentrazione, Lucipia, gu.1dagna 9 J voti, (e il nazionalista ne guadagna 253). Che n'è stato allora dei 276 voti socialisti?. O na parte notevole è andata a lJausset. Nel quartiere della Monnaye, il canclid:t.to della concentrazione perde 63 voti e il nazionali. ta ne guadàgna 3 l5; un socialista ne ayeva avuti 20: al p1·imo scrutinio: essi non sono potuti andare c'.1e al nazionalista. li medesimo calcolo pel quartiere Saint Vinc:::ntet Paul: il candidato della concentrazione perde (1 i Dopo lo scacco del 6 maggio i giornali r,uli<Jàli e socialisti, s'iutesero per sostenere i cauditati thmocratici che avevano avuto il pih. grnn nn111ero d1 1'oti :1! primo scrutinio: si calcolàn.t che qt1est,t eoucentrazione, avrebbe assicnrato lo scacco di q11a~itntti i na- ~ioualisti in ballottc,ggio: la _giorm1t,1 del 13 fil invec.J una grnuclsi ~orpresa per tutti. BibliotecaGino Bianco ·100 vot.i, il nazionalista ne g1iadagna 689, e i socialisti avevano avuto -, ''.G ,·oti al primo scrutinio. Molti elettori. socialisti, sono passati ai nazionalisti spontaneam~nte, r,erchè non er;rno seriamente organizzati, e perc'.,è il Socialismo rappresentava per es,i, una protesta delle più vaghe contro il disagio generale. Vi sono· molti di questi socialisti in Francia, comJ del resto dappertutto ; e non bisogna dar troppa importanza alle statistiche che danno i giornali, che parlano di stupefacente progresso del socialismo. che _bisognerebbe tradu1·re in 1·ece in progresso del malcontento. Questa diserzione sembra più difficile a spiegarsi, per- quel che riguarda gli elettol'i che av@vano votato per dei candidati guesdisti: il partito di Guesde passa, infatti, per e.,sere il più fortemente disciplinato ; non si può ammettflre, che i suoi aderenti avessero formata un'accozzaglia accidentale, che si sarebbe sciolta tra le due votazioni. Nel quartiere, Boniie Nouvelle, quasi tutti i voti delguescliste Villedary sono pas~ati al nazionalista, e La Patrie: organo nazionalista) l'ha rile-· v~to. Nel quartiere di Montroug!J, i voti del guesdista. Osmin, hanno assicurato la riè1scita del nazionalista. Così pure nei pa1·titi socialisti, meglio disciplinati, si è veduto che i voti dei ,ocialisti, esprimevano sopratutto uno stato vago e generale di malco11tento. DeT resto Guesde ba generalmenle evitato di mostrarsi anti-nazionalistl:I., tutte le volle che si è clo-vuto spie- • gare dinanzi al pubblico ; egli sogna di vedere la l"rancia portare a passeggiar1:,, come nel 1794, la bandiera rivolùzionaria uei paesi vicini ; egli !'i è sempre vdntato di essere un patriotta, ed io ho persino letto nel!' Humanité nouvelle (settembre H/99 pag. 365) ch'egli avrebbe fatto affiggere a Roubaix ((dei manifesti patriottici su carta tricolore», Io J-.o pure ricordato nel!' inchiesta fatta, per quella medesima Rivista, sulle guerre e il militarismo, che nel '1898 Guesde diceva in un opuscolo eh' egli si era sempre occupato della condizione dei nostri soldati, ((perchè convinto della grande parte riservata al nostro paese nella p1·ossima rivoluzione, egli voleva una Francia potentissima e invincibile )) l guesdisti potevano dunque intendersi coi .nazionalisti, come ciò è avvenuto a Montrou,qe e a Bonne Nouvelle. Si sono accusati i radicali di non aver votato pei candidati della concentrazione democratica in certi quartieri; ma si dimentica che il radicalismo è so - prattutto legato dalla tradiziorre della scuola rivoh1ziona1·ia, e che questa storia è soprattutto restata popolare pe1' le conquiste fatte all'estero. Gli ammiratori della Rivoluzi.one non scherzano su questa que ,tione; essi sono estremamente violenti nelle loro polemiche contro gli storici che si permettono di criticare le guerre falle al principio di questo secolo, e che non ctmmieano, di nascosto, le gesta delle armate formate dalla Convenzione; lo_ spirito militarista moderno, è tutto intero, uscito da queste nuove armate ove non esistevano più i pregiudizii filosofici degli t:f'ficiali letternti del secolo XVlII. Senza dubbio, molti radicali prntenclono non esser punto militaristi, ma soltanto patriotti oggi i due termini, però, si confondono. Bisognava essere pr.udentissimi oggi delle c1·itiche dell'esercito; Mamice Charnay, candidato socialista . a Auteuil, diceva, i,1 uno dei suoi manifesti, ch'egli era stato un tempo condannato per un libro ove combatteva il falso patriottismo; questo libro (intitolato il Catechismo del soldato), e1·a d_ir-ett.ocontro l'organizzazione degli eser-citi permanenti; egli non avrebbe però osato confc:ssare quest'anno la vera natura della sua pubblica~ione, ed egli non la scriverebbe pii:1 oggi. Dodici anni Ol' sono le pubblicazioni antimilitariste erano dei semplici giuocl1i cli spirito, e dei paradossi letteral'i, dei quali non si faceva caso; oggi
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