202 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SClENZE SOCIALI Bisogna richiamare alla memoria lo scopo che si prefisse il generale Pelloux sciogliendo la Camera, e ~iuclicarlo vittorioso o disfatto a seconda che il medesimo venne raggiunto oppur no. Se i Comizi fossero stati convocati in seguito ad un conflitto tra la maggioranza della Camera e il ministero, si comprenderebbe facilmente che la vittoria sarebbe stata del governo, quando colle elezioni fosse riuscito a crearsi la maggioranza che gli mancava; ma il ministero la maggioranza ce l'aveva numerosa, fedele, disciplinata, umilmente servile e clispos_a ad ingoiare serpenti vivi, secondo l'immaginoso linguaggio di Matteo Renato Imbriani; ... dunque? Altro era l'obbiettivo da raggiungere: annientare I' Estrema sinistra, che si era data all' os truzionisrno contro i progetti liberticidi del governo; decimare l'opposizione costituzionale ch'era stata complice o simpatizzante colla prima. Questo scopo venne confessato; del resto, anche non confessato esplicitamente, qualunque buon minchione lo scopriva chiaro tenemlo conto della composio:ione della Camera della XX legislatura e degli avvenimenti che vi si svolsero. Ma che fosse confessata la .intenzione cli cacciare, comunqne - e ciò spiegerebbe i metodi elettorali cui si accennò poco prima - la maggior part'e dei rappresentanti dei partiti popolari, emerge chiaramente dalla relazjone che precedeva il decreto di scioglimento e dal discorso del Collegio Romano. Ebbene: le elezioni del 3 giuo-no e ·i ballottaggi del 10 hanno fatto aumentare <li un- terzo circa la Estrema sini tra: essa contava 67 deputati nell'ultima legislatura; ne avra 95 in quella, che s'inaugura oggi stesso. Il risultato non era nemme,10 sperato dai più ottimisti, ccl è stata, perciò, legittima l'esplosione di gioia che da un capo all'altro della penisola si è avuta nelle file della democrazia all'indomani della votazione. Il risultato è stato tanto più grande e più importante, in quanto che i deputati della Estrema hanno attinto nuove forze e nuova energia dal verdetto elettorale. · Il paese, che, a giudizio del ministero della follia e della beslialita, doveva condannare l'oslru~ionismo lo ha invece solennemente approvalo; e i rappresentanti della democrazia potranno con maggiore lena continuare nella difesa delle liberta statutarie pcrchè vi sono incoraggiali dal salutar·e e inatteso risveglio del paese che ha detto, basta! alla sbirraglia alta e bassa che si era creduta onnipoteq.te e impunita a Palazzo Braschi. Tenendo conto della• vera piattaforma elettorale, quindi, la disfatta del ministero, non poteva essere più colossale e più completa; e non potè nemmeno consolarsi colla diminuizione della opposizione costituzionale, che Ìulti alla vigilia delle elezioni prevedevano sicura, ma che· non si verificò. Qui ci fermiamo, e non ci permettiamo alcun commento sulla imprudenza bestiale commessa dal gen:rale Pelloux col_su? ~iscorso del Colle~io Romano. Nel quale, per m1ser1ss1ma arte elettorale - _art~ da volgare ciarlatano cd indegna assolutamente cli un uomo di Stato - volle confondere la propria sorte con quella delle istiluzi_m_1i,e disse agli italiani : ~hi vota per la Estrema Sinistra vota per la repubblica contro la monarchia. . Per la prima volta, nella. s_toria delle M?narchi~ costituzionali si è visto un mm1stro porre agh elettori il clilemma : ~ionarchia o repubblica; dilemma incautamente posto nell'aula di Montecitorio il giorno in cui al grido cli : Viva la Costitu~nte ! si dette un si_gnificato che non vollero assegnargli coloro, che lo emisero. Quale la legittima illazione di questa artifiziosa e imprudente piattaforma l?rescelta dal g~n~ra.l~Pelloux? Questa. sola: il paese 1n molte provmcie s1.sarebbe dichiarato per la repubblica contro la monarclua ! BibliotecaGino Bianco Ci riuscirebbe comodo ed anche gradito insistere su questa conseguenza voluta da un ministro incosciente che per salvare sè stesso ha scoperto la Corona e l'ha fatta anche battere ; ma noi, sinceri sempre, dobbiamo giudicare i risultati, non dalle capziose intenzioni del ministJro della follia e della bestialità, rµa da quelle rette e sincere, esplicitamente poste dall'Estrema nel suo messaggio al paese all'indomani dello scioglimento della Camera : essa si propose la difesa della liberta statutari a e del regime rappresentativo. Niente altro - almeno per ora. Dopo la vittoria strepitosa, l'Estrema ha fatto intendere, per bocca di parecchi suoi autorevoli rappre.:.. sentanti, quali sono i suoi propositi: essa vuole seguire una -politica di discussioni proficue· sui più vitali problemi economici; essa vuole ritornare alla calma dei forti ed al lavoro utile. Non ·esige che la realizzazione di questa sola condizione : la rimozione di un ministero che ha disonorato l'Italia sinchè visse, e che l'appesta ora ch'è virtualmente morto. E alla calma, al lavoro, al retto funzionamento del regime rappresentativo si arriverà cli sicuro, se la maggioranza sentira il dovere cli seppellire il cadavere in putrefazione. La Rivista. Difendiamoil Parlamento ! Nella nota apposta aJl'articolo del prof. Racca nel nu-- mero p.recerlente fu fatta la promessa di rispondergli nel modo più esauriente consentito dall'indole di questa Rivista ; ed oggi mantengo la . promessa nel mo~ento in cui i risultati delle eleziom generali hanno mfuso tanto coraggio nei combattenti in difesa della libertà. Benchè con vinto che non una delle ace use, talora abbastanza strane e volgari, rivolte contro il Parlamento fosse esatta e meritata, pure pubblicai l'articolo del bravo discepolo del Pareto, perchè in esso erano con-: densate e nettamente formulate. tutte quelle che ogm O'iorno. vengono lanciate contro it regime rapp1esenta-: tivo e n&i discorsi privati e nei libri, nelle riviste e nei giornali quotidiani - dalla Nuova Antologia al AfesEaggero. Non è lii µrima volta che la Rivista si occupa di queste accuse; replicatamente s'intrattenne del J-lito1·no allo Statuto vagheggiato da Sonnino, per combatterl_o; del problema poi tico importantissimo che ~i c?mpendia nella parola parlwnentarismo. cli proposito qui stess_o scrisse il Merlino: ed alcune rifurme proposte per el!m111l].rne gl'inconvenienti, Yeri o immaginari, al medesimo attribuiti, discusse con ampiezza e con la sua abituale competenza il professore G. Mosca (1). . . . 11 risveglio attui,.le non deve ~rr_estars1 nella. d fesa del regime rappresentativo, poiche 1 suoi nemici son? ancora numerosi e non pochi sono potenti, e tanto p!U pericolosi in q.uanto che spesso agiscono ins_idiosamente: L'.lisogna insistere in tale difesa poichè tutti g1'1nteres~i offe~i o minacciati, tutte le paure che susc,t_a la 1;1arma del pregresso, tutti g.li atavismi clenunziatt clall amico Fortunato e ridestati dfl. certe apparenze, sono coaltzzatt ai danni d~l Pa• lamento, e costituiscono un pericolo grave per le pubbliche libertà e per la evoluzione sociale pacificamente progressi ;a. (2) : -L'io·noranza assoluta dei più, e quella relativa di molti, che si residua nella deficienza di coltura politica ~1sc?ntratasi anche in individui che possono emergere 111sm- (I) F, S. MERLINO: Petrlamentari~nio. (Rivfst~ pop~· lare. Anno T'I, n 12); G. MoscA: Di clue vossib,li 1noclifiwdoni nel sistema parlamentare. (Rivista popolare, Anno IV, n. ·4 e 5). . (2) Splendida, come sempre, per la forma, vigorosa per la sostanza è stata la difesa c_he del farla~ento ha fatto Giustino Fortunato, nel discorso ai suoi elettori di Melfi.
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