Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 11 - 15 giugno 1900

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCTALJ della purezza, perfezione e universalità del gemo. Il genio non è da degenerazione. Chi vuol generalizzare illegiLtirnamente cade nel fatale sofisma. Per ora f'accio punto. Vogliate, illustre filosofo, conservarmi quella bene_ volenza che tanto mi onora. Con profonda e revel'ente stima (Dal Labo1·atorio di Fisiologia della l.;niversità di Camerino): 3 Marzo 1900 Deo.mo GIOVANNI GALLERANJ. vizi all'economia nazionale od allo Stato, non sono ragio~i per accordare a queste persone superiori una magg10r· quantità di diritto. li diritto permane egual• mente lo stesso pel massimo e minimo uomo; varia sol tanto la rimunerazione; e questo è giustizia. ~Ia al temp? · della rivoluzione di febbrajo quanto chiasso non s1 è fatto contro la dichiarazione di questa fondamentale massima dt vita sociale I Si può oggi ancora dubitarn o vi ha ancora 'Chi dubita che l' eguaglianza degli uomini, nel senso one,to di q~esta 'parola, non si possa raggiungere che mercè l associazione? Che cosa è ancora lo sforzo dell'uomo isolato di fronte all'uomo associato? Chi è quel capitalista che può con le sole sue forze mettere in attività l'esercizio delle ferrovie, compiere le opere colossali del]' industria e della vita moderna? Utopfa di ieri, realtà di oggi le fabbricatricidi angeli. L'Utopia del 1848, si è fatta la Realtà d'oggi. Si combatte ancora oggi il principio d' associazione, in quanto per esso ovvero La 1lolce 11\0l'te della g'iovauc legge. (Cont'. v. num. prec.) III. le classi infe1·iori tendono ad impadronirsi del Potere politico; ma questa è l'ultima resist,,nza delle classi di1·igenti ed è già sul morire. A.dunque la necessità del I' associazione degli uomini per raggiungere u11heue comune, qual forma dell'nmana eguaglianza, è principio di vita morale e giuridica, pi=metrato ornai nella coscienza collettiva dei popoli moderni La tendenza a trasfor·mare gli operai salariati in associati, non è forse .ornai una consuetudine? Che co,a sono le partecipazioni degli operai al prnfi Lto d'u,1a ind1Jst1·ia, esercito ta ancora da un solo r,roprieLario 1 Che cosa sono le Cooperative di produzione, se non un avviamento a questa frasformazione del lavoratore? e< Tutli gli uomini sono fratelli,, dice il prirno articolo del Programma. Le classi dirigenLi d' allora, per quanto più vicine al tempo dell'adequatrice rivoluzione francese, non acceLtavano ancora in LutLo il suo rigore questa sen Lenza del vangelo umano. Ma oggi chi oserebbe metterla in dubbio?. Certo nessuno; nemmeno gli ipoct·iti che pensano il con trnrio. e< Ooe non esiste la legalltd, la libertà è una menzogna >> Si governi un paese, come per esempio, oggi l'ltalia, con leggi eccezionali, dimodochè le classi dirigenti comprimano le classi inferiori, e tosto la libertà è una menzogna. Oggi, può essere creduto libero colui che circoscl'ive la sua vita nel puro ambito della funzione · individuale necessaria pe1· la sua esistenza. ìVJa se qualcuno, da quello stato Hohculohc (Gran Cancelliere tedesco) a Miquel : Non è vero, comare, che noi abbiamo la coscienza netta. Uccidere colla violenza... mai; ma semplicemente, nofl ci affanniamo per lei ( legge Heinze) la lasciamo senza aiuto, e così malaticcia se ne va come le altre. Eppure nel 1848, le giornate di giugno, in l'ondo in fondo, erano pure inspirate dalla r.aura della realizzazione di que1, egatioo, e p1·ivalo di ogni slancio intellettuale e morale, volesse usci,·e per prendere parte al dibattito della vita pubblica, tosto per lui cessa ogni libertà. Si associa 1 L\ scio! to. Fa una cçinfel'enza "f è proibiLa. Sc,·ive uu articolo audace? E sequestrato. Ma frattanto la verità della sentenza è universalmente senLiLa e s'irnpoae ad onLa di tutto. Dove si calpesta la legalità, la quale poi non è nemmeno ancora la. g1usLizia, non può più esservi la libertà. Di solito per· combattere i socialisti ed i repubblicani si dice che si vuole da costoro « eguaglian i;a anche di attitudini >> • Ma rra le persone intelligenti e nel mondo politico, non vi è piL1 chi osi ancora. attaccarsi a quell'assurdo per comhatLere il socialismo e la Repubblica. Ormai è nella coscienza di Lutti cbe Biblli~ste~~1aGfn8test{à~c~el'8 maggiori serLustige 874tter di Ber\ino). • slo punto del programma della Re/orme ! e< Il 1·isultalo non potrà essere raggiunto che per l'azione di un potere democratico ». Qual'è quel ministrn c: e oggi non proclami democratico ii pote,·e cli governo che egli esercita? Lo farà solLanLo a parole; ma pure anche quella ipocrisia della parola è un omaggio alla real Là della cosa. 1-'otel'Bdemocratico! Si legga I' Idea Liberale or·. gano dei giovani conservatori ... milanesi ... Ebbene essi, vanno al punto di definir·si conservatori liberali, radicali, sociali. Ma frattanto combattono ogni applica~ione, anche la più tenue dei principii ciie esaltano a parole. E tornando al 1848, il colpo del due dicembre fu appunto determinato dalle clas"i dirigenti d'ali-ora per farla finita col poLere democratico! Il principio della sovranità del popolo, fu riconono~ciuLo nei PlebisciLi: è scriLLo nella formola con

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