RIVISTA POPOLARE DI POLlTICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI interferenza, forse agendo, nel senso di Wundt, sulla zona centrale degli elementi che devono essere inibiti e provocando quindi i fenomeni anabolici (integrazione) nel senso di Fano. Gli elementi cellulari invece delle circonvoluzioni ~u cui sono localizzati i centri psico-motori di Hitzig (centri dinamici) avrebbero effetti specialmente dinamici per le loro relazioni diverse con gli elementi dei centri sottostanti, ma d'altronde la 101·0 regione cen• tràle, come gli elementi degli altri centri coeticali, subcorticali, e spinali, può venir comandata dagli impulsi frontali con effetti inibitori, per il determinarsi in quella della integrazione che predomina allora su la di:sintegrazione. Tace allorn ogni sviluppo di energia motoria visibile (lavoro negativo). Questo si estenda ai centri cerebrali sensitivi; si comprenderà allora· come sia pos ibile l'impedimento al libero accesso delle eccitazioni sensi tive attuali nei centri della coscienza (isolamento dal mondo esterno, apparente insensibilità o anestesii,, apparente incoscienza). Ciò dice la logica anche se si accetta la teoria chimica della inibizione. Nel genio e ne!l'estro geniale gli impulsi che viaggiano dai lobi frontali (attivi e in disintegrazione) producono i loro effetti molteplici inibitori con la massima facilità e perl'ezione; d'onde la possibilità della distrazione dal circuito esterno (sensoria!~, e mo tore), concentrazione ed assunzione dello spirito nei profondi, sereni, sconfinati orizzonti della sintesi (vie e centri di associazione) ed apparenti incoscienze, anestesie, amnesie, abulie, ecc. Per converso ne!la epilessia manca o I impero da parte dei lobi frontali sui fatti integrntivi dei centri dinamici (epilessia volgare) n 1a obbedienza di questi . agli impul~i frontali (genì epilettici). d'onde tutta "1 serie, fino al tumulto, dei processi disintegrativi da parte dei centri dinamici. Nel genio puro il giuoco delle due funzioni è perfetto, pronto, e,·oluto. Il genio anche perciò è perfezione evolutiva. Riguardo ai casi poi, citati da Lombroso, e riportati contro la mia dottrina da Cele"ia, i casi cioè di Lenau e }'lfontesquieu, di cui si narra che lasciassero sul mattonato della loro stanza l'impronta del piede convulsamente agitato mentre scrivevano, essi non hanno altro significato che quello di eccezionali anormalità nel modo di compiersi dei proces•i inibitori. Ciò si verifica in patologia per qualunque altra funzione, nè in questo abbiamo argome11to pe1·negare la funzione medesima, se, anzi, non troviamo nell'~ccezione una ragione di più per confermare la l'egola stessa. Taluni « tic convulsivi » in « persone molto eccitabili > sono fatti patolo~ici interpretabili come anomala prevalenza di inibiz·one da parte del cervello su determinati c®tri inibitori più bassi (inibizione della inibizione). el sistema nervoso cenlr(l,le noi possiamo considerare una duplice gerarchia di centri (o di zone cellulari nel senso di \Vundt, o due serie di processi) dinamici gli uni, inibitori gli altl'i, che metton capo i primi alla zona psico-motrice cerebrale, i secondi alle inibitorie prefrontali. Le vie nervose permetLmo un labirintico intreccio che rende possibile fra tutti i centri suddetti relazioni molteplici e complesse. Noi con la nostra volontà possiamç>, mediante l'organo della psiche (la corteccia cerebrale), e •eguire un determinato movimento direttamente (eccitaz1011edei centri dinamici) e indirettamente (inibizione dei centri inibitori, o anche al'l'estarlo se iri atto (inibizione dei , centri dinamici). Tolta la corteccia cerebrnle, o la sua influenza, il dinamismo e l'inibizione si compiono fatalmente e senza briglie, per automatismo o per riflessi. Il cervello propriamente detto è l'organo della BibliotecaGino Bianco volontà anche per le due predette funzioni. Date le relazioni molteplici, di cui più sopra, è facile comprendere come non soltanto sia effettuabile la inibizione di un proce, so dinamico (at'resto) ma ancora la inibizione dell'inibizione, rendendosi così possibile e più facile ·il funzionamento dei cenll'i dinamici e quel perfetto e pronto giuoco nelle funzioni nervose, che senza questo dualismo non si potrebba comprendere. i\folti casi di acceleramento dei battiti del cuore (stati particolari piacevoli dell'animo come la gioia e l'amore) è probabile, dice Foster, siano prodotti da una diminuzione nell'azione normale del suo centro inibitorio nel midollo; giacchè (< il centro cardio inibitorio può esso pure venire inibito da impulsi che gli giungono da varie parti ». Dopo il taglio dei vaghi non si notano negli animali mutamenti di frequenza (prodotti in più o in meno, ad animale sano, dai diversi stati d'animo) per .lo pavento ecc. onde si ammette in generale che lo stato dell'animo (cervello) agisca solame11te sul cenll'O inibitore irritandolo o deprimendolo. (Albertoni e Stefani. Man. di Fisiol. um. Il cdiz., pag. 890). Supponiamo uno stato leggero irritativo anomalo in un punto ubcorticale, ma che stia sopra i centri più bas i su cui agisce la corteccia; e la irritazione sia da al terazioni in silo o refiesse. Può benissimo darsi che lo stato irritativo, incapace per la sua entità. a tradursi in fenornr,ni motori visibili quando per la sua sede non passano impulsi efferenti dalla zona frontale (ripo.so dall'attenzione), se unito nei suoi effetti agli irnpulo:i che viag~riano dal "ervello nell'attenzione, faciliti la conducibilità delle vie verso i centri inibitori sottostanti (o elementi o zone inibitrici cellulari), più che verso i centri dinamici e provochi quindi indirettamente in un dato punto limitato. con la prevalenza della inibizione della inibizione. il fatto dinamico indiretto, piuttosto che la inibizione dei centri dinamici che avviene di norma. Non sono spiegati allora i fatti eccezionali co11vulsivi invocati dal Celesia 1 I fatti di Celesia, in ogni modo, no11rappresentano cl·e l'eccezione e si riferiscono ad individui nevropatici ( cc molto eccitabili ») per quanto geniali. E, in ogni modo, qualunque sia la spiegazione dei fatti eccezionali, quello che è certo, per recenti e si• curi risultali ottenuti dai fisiologi, è questo: che il lobo frontale (organo principale della attenzione e della riflessione - Fe ·rier, Ste.fani) spiega normalmente, se eccitalo, azione inibitrice sui centri sottostanti (Fano - Libertini - Oddi) e che quindi è logico spiegare l'estro geniale nella sua distrazione dal mondo esterno (incoscienza apparente) come fatto eminentement~ fisiologico, da eccitazione o attività (sempre con disintegrazione) del lobo frontale. Per quanto sono venuto espone11do, illustre Maestro, io sono convinto, una volta di oiù, che il ragionamento logico, dall'esame severo dei fatti certi, conduce alla conclusione spa<;sionata che il genio sia dovuto ad un più la1·go e perfetto sviluppo cerebrale, ad una evoluzione a rui HOn è essenziale il fattore degenet"ativo, che, quando c'è, è combattuto dal potere regolatore e dai compensi, a scopo evolutivo. li potere regolatore ed i compe:1si si acuiscon<? allora per reazione fisiologica, con effetto _per_ò ~~ genio incompleto unilaterale. Ed è ap1~unto_ms1mil~ casi che devono essere invocate, a sp1egaz10ne dei fatti degenerativi Jr, anomalie degli a,cendenti, sì splendidamente illustrate, ad e,empio dal Pqtrisi per il Poeta cli Hecanati. t,,fa per Leonardo da Vinci, per &alileo, per Verdi, etc., genii puri, le degenerazioni ed i compensi invano possono essere ricercati a dar ragione della eccellenza del loro pensiero. Le note degenerative stanno in ragione inversa,
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