Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 11 - 15 giugno 1900

RIVISTA POPOLA.RE DI P0LlTICA LETTERE E SCIENZ2 SOCIALI 21 I nere più facilmente il vantaggio. ricercalo nella viLa in comune. Non si può amminisLrare il comune, pp1• il bene del più gran numero, senza socializzare, senza entrare sempre più avanti nella via del socialismo. >> Se i socialisti provavano il bisogllo di atLenuare le loro tesi, è che il pubblico si ribellava alle loro teorie astratte ; i loro avver;;ari non si diverLivano nemmeno a discutere le astrazioni, ma denunciavano gli ahusi ai quali aveva condotto la gesLione municipale, pei radicali e i socialisLi. L'ammin;strazione di Parigi si socializza sempre più. io lo vedo be,ie, ma è n~eno nell'intere!;\se del pubblico che nell'interesse degl'impiegati municipali, il di cui numero non cessa di .accrescersi,e che reclamar,o conlinnameote dei più !'orti tura, è stato neces.s.ario..di rimettersi al lavoro in condizioni ancora più cattive, e ne sono resultati dei numerosi malcontenti - ben giustificati - che gli oppositori hanno l!!,rgamenle sfruttato. li governo, precipitando l'inaugurazione, seguiva un fine pubblico assai meschino. Minacciato, tutti· i giorni, di cadere sotto diverse interpellanze, ha creduto arte di buona guerra annunziare che l'Esposizione sarebbe stata aperta per Pasqua, e i suoi avversari, nel timore d'urtare il commercio parigino, non hanno osato sollevare delle questioni grosse, o hanno sostenuto senza energia le interpellanze ; ne,:- suno avrebbe osato d'assumere la responsabilità di una c1"isiministeriale, capace di compromettere il sucsalari.·Nel manifesto diretto contro Lef'ebre, e <li cui io .ho già parlato, si diceva, che questo eonsigliere voleva aumentare ancora le spese del personale dell'as;<istenza; e i pove,·i si lagnano già che questo personale divori il me-. glio del loro patrimonio. Sever pl'ometLeva di reclamare l'esecuzione di tutti i lavori in regia; 8arebbe stata un'altm sorgente di nuovi sperperi: gli operai della città di Parigi non fanno grnn eosa nei canLieri a 1·egia. L'Inghilterraalle strette. cesso dell' Espo,izione. La rnaoovra è riuscita; ma il vantaggio che si è ottenuto è poca cosa, di fronte agli inconvenien Limolto grandi, che sono venuti da questa inaugurazione intempestiva. Per la gran massa del eommercio parigino e degli industriali, il socia lismo si riassumeva praticamente nella continuazione dello spe1·pero attuale; dappertutto si J·eclarnavaoo delle eco- . nomie e una riforma de 11' amministrazione Ciò è valso ai commercianti parigini degli .attacclii farisei della Pe- ,tite · Republique; degli · .attacchi molto impru- «lentie singolarmente pe- .ricolosi pet· l'avvenire. Quanto ai poveri, essi ·si lagnano dappertutto ,dell'assistenza pubblica .e dell' incu1·ia dell' amministrazione prodigio- .samentc costosa. , ' •• > ·'" . . . - , . ' - - . ... ~ . . . ' . (Te,· fo ho già parlato dell'influenza dell'Esposizione; bisogna ancora insistere su questa questione. Molto avevano contato sugli incassi dovuti. all'affluenza degli stranieri per guadagnare molto, sia per metter fine agli imbarazzi anteriori, sia per ritirarsi ,dagli affari; una quantità di gente sarebbe stata ro- -vinata, se i loro calcoli non si fossero verificati, tante spese si erano fatte in vista di questo avve11imento. Si può dire che nell'ora presente vi sia a Parigi una vera iperestesia dell'EsposiziofU!. •Si è aperta invece un mese pìù tardi, e si è reso :assai -difficile di terminare in mo.do conveniente molte fostallaztoni. I lavori si sono dovuti spi~gere con ,un'attività febbrile e per conseguenza l'esecuzione è stata, costosa e pericolosa al tempo stesso; molti 'intrapreoditori hanno perduto del denaro, e molti ,operai liOno stati feriti. Dopo la cerimonia di aperBibliotecaGino Bianco I Il primo mese dell' Esposizione è stato molto_ <:atti \'O per tutte le persone che contavano sugl' inca,;si provenien Li dall'estero. Quei che avevano preso in affitto a dei prezzi favolosi dei. posti ali' l~sposizione, per dei bars, dei restaurants, degli spettacoli, sono stati presi da un timor panico; si son creduti rovinati, e i giornali hanno fallo udire i loro lamenti. I nemici del governo hanno profittato di questo terrore, e l'haon,) 8.ubi to sfr-uttato ; essi han- . no sostenuto che l'Esposizione non potrebbe esser terminala a causa delle enormi difficoltà che risultavano dalla presenza del pubblico, e che. per conseguenza, essa ·sarebbe finita con un fiasco. Le persone che hanno paura delle ro- . vine, sono sempre diVal,re Jacob d1 Stuttgarda). sposle ad accogliere i più brutti pronostici. Io ho già parlato dell'importanza straordinaria ~he il pubblico parigino dà alla visi la dello Czar .. S1 è ammobiliato un palazzo per ricevere i sovram strani-eri. e se es"i non venissero ( comP-, del resto, nel 1889) la popolazione sarebbe estremamente malcon_- lenta. Si sforza di accreditare l'idea che tutto dipende dalla presenza dì Millerand al ministero ; è una manovra grossolana; Millerand non spaventa certo nessuno, ed egli ha mostrato nel suo discorso d'inaugurazione, ch'egli sapeva perfettamente tener il posto che gli era stato confidato; ma, sono le astuzie più grossolane, quelle che non reggerebbero all'esame, che riescono meglio presso le masse rese suscettibili sul punto d'onore, nel medesitno tempo che sono allarmate sui loro interesf:ii. È questa riunione del pun~ di onore e dell'interesse che costituisce il carattere particolare dell'attuale situazione parigina : è essa che sp.iega l' immenso successo dei candidali che si dicono antidrei- /usa;di.

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