188 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI sono infinite. I cadaveri troppo numerosi imputridi111conloungo le strade provocando il cholera; le piaghe, che la magrezza del corpo produce presso gli ossi sporgenti, si incrudeliscono e degenerano in ulceri contagiose. Le labbra si screpolano, gonfiano al punto da impedire alla bocca di aprirsi, soffocano talora il misero che la dissenteria mette troppo tempo ad uccidere. Il sangue non circola più, o troppo debole per raggiungere le esiremità che si disseccano, e i diti delle mani e dei piedi che già imputridiscono, cadono dal corpo emaciato che domani sarà cadavere. E piu terribile, é, quando il terrore si cambia 111 demenza ; e la follia passa sui disgraziati riuniti in un J?OOrhouse. A Chaner, in una sola notte, 700 affamati diventarono pazzi per il terrore che li aveva colpiti. La follia dando loro una vita di gesti, una sembianza di vigore, bisognò, per impedire che sacche~~ giassero tutto quel che trovavano attorno a loro, cli metterli in un treno e condurli nelle città piu vicine ove si potessero mettere piu al sicuro tra. mura un po' piu serie. E tutti questi famelici, questi scheletri ridicoli a forza di spaventi, si agitavano e ballavano, cantando tutti con le loro voci quasi estinte. Come io diceva al principio, l'indigeno non ha quasi bisogno di niente per vivere : un pugno di riso al giorno gli basta, e anche la metà. Dieci milioni d'indigeni sono morti durante la fame del 1897, e quest'anno é peggio ancora, perché il flagello si estende fino ai confini verdeggianti e fertili dell'Imalaia e alle provincie marittime. Quale sarà il numero delle vittime? Che si farà per loro ? La stainpa francese ed inglese sono poco tenute al corrente del disastro mostruoso che rovina l'India, e Lord Curzon ha gettato un grido, ha domandato soccorso. Ma la sua voce si perde nel rumore delle cannonate di Bloemfontein, le notizie del Transvaal soltanto interessano l'Inghilterra e il mondo intero l Centomila miglia quadrate di territorio anglo indiano, duecentomila miglia quadrate di territorio del protettorato inglese non sono che un deserto di polvere bianca sotto il sole opprimente dc,lla siccità. Malgrado la mortalità del 70 per mille ogni notte, i poor houses sono troppo pieni, e le jam,ine camps non possono impiegare tutti quelli che si presentano. Intanto il grano e il riso diventano sempre più cari, e il denaro si esaurisce nelle casse di soccorso l Lettera a G. BOVIO Qualche altra osservazione sulla. :fisiologia del genio (Continuaz. v. num. precedente) A convincersi della importanza dell'ambiente sotto questo punto di vista basta pensare al fatto notevole che gli immigrati nell'America settentrionale diventano, nelle generazioni seguenti, più grandi che nella loro vecchia patria, e si prolunga la durata del loro accrescimento (Ranke). Così gli Irlandesi, osset·va il Gould, se immigrati negli anni giovanili nell'America nel nord, io tutti gli Stati del!' Unione sono più piccoli degli indigeni, ma tuttavia sono più grandi negli Stati ove gli indigeni bianchi sono più grandi, e corrispondentemente più piccoli negli Stati in cui anche gli indigeni sono più piccoli. « Anche per la nazionalità la statura non costituisce nessun carattern distintivo, dice il Ranke, mentre tutto accenna ad una certa influenza dell'ambiente, giacchè uomini di nazionalità e d'origine eguali sono assai diversi di statura in luoghi diversi ». La eguaglianza dei popoli antichi (descritti dagli storici) con i moderni, abitanti semprn lo stesso luogo, doro 111crocia,vem1ti con popoli diversi, dimostra la influenza dell'ambiente sulla statura. I contadini, ad esempio, della valle ciel Nilo (oggi Fellah), come osrnrva Broca, hanno conservato completarnente il tipo degli Egiziani antichi, ciò che fa meraviglia, giacchè, dopo la conquista araba, si sono incrociati in vario modo con i conquistatori. E Lombroso stesso nel suo bellissimo lavoro sopra « L'atavismo e la legge di convergenza degli organi nelle razze e nelle specie>>(Rivista di Se. Biol. anno I, ottobre 189J, n. 10, pag. 721-744). dopo d'aver parlato della sopravvivenza del tipo di razze sparite, per la riproduzione, nelle stesse regioni, di forme craniometriche e fisionomiche, discussa !\influenza ancestrale, dimostra, quando questa è ridotta quasi a .1ero, l'importanza dell'ambiente, la cui azione, anche affatto al di fuori dell'eredità, sembra bastare a rendere analogo il tipo di razze ben diverse. Onde 13gli spiega « il processo con cui la legge di convergenza riproduce i tipi secondo le circostanze d'ambiente e di stato sociale »; e mette in evidenza somiglianze che « per l'uomo non possono spiegarsi àe con l'influenza· dell'ambiente: clirna, regime alimentare, genere di vi-ta, abitudini mentali, etc .. influenza che si fa abbastanza forte per controbilanciare ed annullare le influenze etniche >>.E conchiude appunto da molti fatti che « gli organismi mutano sotto l'influenza del- . l'ambiente, » non solo ma, « spesso in un lasso di tempo relativamente breve>>. E viceversa, ma per la stessa ragione, dimostra come il mutamr.oto d'ambiente possa modificare profondamente caratteri antropologici, come ad esempio l'altezza del corpo, per la quale egli pure invoca la taglia dei giganteschi ed agili Patagoni e quella dei Fuegini, che son Patagoni •passati alla fredda terra del Fuoco. Fra i caratteri che egli chiama indifferenti, specifici differenziali, unicamente per la loro relativa persistenza, e che traggono origine da variazioni primarie indotte dagli agenti .esterni e non il risultato di una lunga selezione, come in massima parte i caratteri direttamente e palesemente utili (pure essendo nell'ambiente la causa prima della variazione), e 6 li mette giustamente la grande maggioranza dei caratteri osteologici, da cui dipende la taglia. La statura invero è fra i carattet·i che « se fossel'Odovuti esclu- •sivamente a diversi indirizzi di cèrnita naturale, essi non potrebbero cancellarsi che sotto uniforme selezione ». Ma e< questo essendo un processo ben più complicato e rigido cli trasformazione, la convergenza per effetto di esso richiederebbe a manifestarsi un maggior numero di condizioni, quindi un tempo più lungo e si eserciterebbe forse entro limiti più angusti >>. r Così devesi altrettanto dire per la divergenza, che, come la convergenza, cc è più agevole per i caratteri indifferenti ». Nelle condizioni cli vita noi troviamo e< ht causa principale che da un tipo primordiale fece sgorgare ionumernvoli varietà>> e la ragione, fra l'altro, della taglia diversa. Dunque l'ambiente è il regolatore della statura, per cui non è leçito non tener conto della sua influenza, quando questa è, per i suoi effetti, cosi molteplice e varia, cosi profonda e rapida, anche nei limiti fisiologi~i, come quelli assegnati da I-faoeloc/.c-Ellis per il gemo. Dnnque, se l'ambiente tanto più sviluppa la taglia, quanto migliori sono le SU'e condizioni, cioè più fisiologiche, dalla statistica di Haoeloelc Ellis, avremo un nuovo argomento per negara •la natura degenerativa '
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