i8i RfVISTA POFOLÀRE Dr POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Non basta. Lojola piange sull'opera propria. Preoccupato dal fatto che anche i suoi amici e sostenitori della Vandea lombarda - informi il linguaggio del Corriere della Sera all'indomani dell'annunzio del Decreto, che gettava il paese nelle convulsioni elettorali -- gli rimproveravano aspramente il danno arrecato al paese coll'abbandono dei prov_vedimenti . econ~- mici - del resto, non tutti lodevoli, ed alcum perm- 'ciosi per le classi lavoratrici - la Relazione tenta di stabilire delle connesioni tra avvenimenti, che non ne hanno alcuna, e che riescono semplicemente a •provare la follia e la bestialità dei governanti. Sentite, sentite ciò che osò sottoporsi alla lettura del Re e degli italiani: « fu studiata e presentata al Parla- « mento una serie di provvedimenti intesi a favorire « il progresso economico del paese e ad att~nuare « talune asprezze ~i l_eggi fiscali. _Maquan~o in osse- « quio ai pronunziati della magistratura, il governo_ « dovette domandare che si riprendesse l'esame dei « provvedimenti politici ... ». . , . Oh l'indegna menzogna ! Lasciamo andare la bonta dei provvedimenti che dovevano attenuare talune . aspreue di leggi fiscali sottoponendo all'i:riposta di ricchezza mobile i semplici lavoratori ; asciamo correre la opportunità di quei rovvedimenti che dove: vano favorire il progresso economico del paese ... cm si domandavano circa altri QUATTROCENTOCINQUANTA MILIONI per le nuove spese militari. ,, . Ma con quale cinismo si può _asser~re ~~e. _si ritornò alla discussione dei provvedimenti yoht1c1 m ossequio ai pronunziati della magistratura. La su~ prema Corte di Cassazione di Roma, o illustri Jagh1 della politica italiana, disse che il Decreto-legg~ d~l 22 giugno 1899 era caducato, era nullo, era mes1stente ... Se volevate, adunque, almeno per una sola volta, mostrarvi ossequenti alla magistratura, dovevate assolutamente abbandonare un Decretolego-e ch'era caduto colla chiusura della Sessione. Rit~rnando alla discussione dei provvedimenti politici, invece, avete, o signori ministri, tassativan_i.ente disubbi~ito alle ingiunzioni esplicite della magistratura suprema.· . Anche coloro la cui ingenuità confina ~o_lla1:ribecillità qui ~i ~ccorgonb della menzogna_m1rnster1ale ! E perche rrnorrere a questo mendac10 colossale? Per far credere agli imbecilli che al Ministero stavano a cuore i provvedimenti economici intesi a Ja- . vorire il progresso economico del paese, ecc., ecc. Menzogna, menzogna, menzogna! L'Estrema Sinistra vi dette il mezzo di salvare la dignità - una volta commesso l'errore di presentare i provvedimenti politici - senza arrecare dann.o al paese, discutendo i disegni di leggi chiesti con mt~- resse vivissimo: l'Estrema Sinistra ve ne propose il rinvio ; propose che si discutessero nelle se.dute .Po• meridiane i provvedimenti economici e i b1lanc1, e nelle· antimeridiane i provvedimenti politici. Ma il Ministero ostinato come un mulo, inesorabile come il fato, rispose in giugno che i provvedimenti politici erano necessari,. urgenti! Urgenti? Ma il M~nistero tacque su _die~s~ al ria: prirsi della Camera m novembre; ma il Mm1stero h pospose - facendo sua, tutta sua la proposta d.ell' Estrema avanzata in giugno ! - ai provvedimenti economici in febbraio, e tornò a tromrli urgenti in marzo, dopo lo schiaffo assestatogli dalla Cassazione! Necessari; indispensabili ? Lo erano tanto che furono definitivamente ritirati n aprile I I . E basta ; e concludiamo. Siamo di fronte al tr10nfo della follia, della menzogna, della bestialità. Il paese che vi assistesse impassibile o plaudente_ sarebbe un paese degno di tal Ministero. La Rivista. LA FINE DEL SISTEMP ARL~MENTARE (i) In oo-ni paese civile, si può dire, la macchina parlameot~re è guasta, ~ funziona mal~. Basta dare uno so-uardo attorno a 1101. In 1spagna 11Parlamento ad e~orme maggioranza voleva la guerra quando una gran parte del popolo_non la vole_v!3e-d, ora, _per pagarne le spese, vota unposte a cui 11popolo risponde colla rivolta. In !svizzera, recentemente, un solo depùtato respinse la legge _sulla a~s~cu_razioneo~b!igatoria, e nel paese commc1òun~_v1v1Ss1moappos1z10ne, che forse, a quest'ora avrà g1a sepolto la legge. l1; Francia il ministero, se si dimenticano le colpe di alcune leggi così dette sociali, ha il gran n~e!·tio di aver salvato il paese da una g~erra fratr1c1da1 dalla rovina e rnezzo Pàrlamento gh è contro, e gh f'a una lotta' accanita, e la grande Parigi gli eleg&e un Consiglio c<;>r~rnnali~? i:nagg~oran_zac. ompost~ d1 stupidissimi, rid1colo-,1ss1m1naz10nahst1. In Belg10 poco mancò che la ri voluziooe scoppiasse nelle strade contro le leggi votate dal Parlamento; e io In_ghilterra lord Salisbury dovette confessare che fu 1l regime parl'."'ment~re che, impe~ì al gover~o di farn \a guerra coi mezzi e coli _energ1a_necessar1~.In Austr1~ l'ostruzionismo cominc1at•) dai tedeschi conLro gh czechi, è ora ~tilizzato dagli czechi_contro i tedeschi: e la macchina è io piena inoperosità, senza che s1 vegga d'onde p_ossa V$~ir il. salvamento; una cosa sola può r1med1are. la s1tuaz10oe anc~ra_ una .volta: l'articolo 1 l della costituzione. Da 1101r,nfine, 11Parlamento si esaurisce nella lotta infeconda di chi vuole mettere il bavaglio a paese e deputati, e di_clii ?uol conservare i brandelli della libertà ancora es1stent1. Dovunque il Parlameot? è io lotta contr? gran parte del p~ese, cui non. died~ _nè la conco~·.d1aoè l~ pace di cu1 non fa che rn m101ma parte gl 10 teress1, cons~rvando su molti punti (protezioois_rno. ec?.) delizie che si credevano sepolte co1-l'aut1co regime. E tutto ciò non è prodotto da questa piuttosto eh~ da q_uellamaniera d'a-,plicare il s_isteml:; tra i pae?1 accennati ce ne sono a suffragio umver:sale e ristretto a suffrao-io proporziouale e non S1 è proposta co:ne rimedio dei rimedi la rappresentanza pro - porzionale. Ma ove fu applicata, essa non_ condusse che a questo: invece di un partito che s1 pasce al banchetto del governo, •ce ne son molti, dunque più appetiti da s9:ziare; q~anto ~l r~sto. le cose sono andate come prima, anzi pegg10 d1 prima, perchè non c'è più par·tito d'opposizioo~ vera; bast'.1c~e la torta sia divi»a io modo proporzionale, e poi più grossa è, meglio è. . Ora è evidente che questo stato d1 cose non' può durare a· 1ungo; nella lotta tra tutta o gran parte della nazione contro il Parlamento, non sarà quella che perderà; sarà il Parlameuto che verrà abolito. La ripercussione di tale conflitto nelle Ca1:1ereè l'ostruzionismo· esso è un buon mezzo eccez10nale, ma ' . . non può essere un sistema di governo, anzi sar~ forse il becchino del i,;istema parlamentare. Da 1101 ora serve ai difensori della buona causa per lottare contro quei della cattiva, ma _domani, s~ i primi ~ndassero al potere, sarebbero 1 retrogradi a fare 1_ostruzionismo. Ora ostruzionismo prolungato vuol dire anarchia, e nessuna nazione può vivere senza un governo stabile, forte. (1) Pubblichiamo questo a~ticolo ~i un pessimis?JO ou_tré -: ma non giustificabile - perche esso risponde al pensiero d1 molti iu Italia benchè ci venga dalla Sviz1era, dove l' A. insegna all'Univ~rsità di Lausanne come assistente dell'illustre professore Pareto, di cui rispecchia pure le idee. Lo pubblichiamo oggi senza commenti, . com'è nostr:o costume1 ma ci riserbiamo di confutarlo esaurientemente m un prossimo numero. N. d. R.
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