RlVISTA POPOLARE DI POLlTICA LETTERE E SCIENZE SòCIALi i99 j:fro,cede per laudare una grande operazione :finanziaria. A fine di esercitare u a vigoro,a azione sullo spirito del governo ~ del popolo inglese, Cecil Rh.odes acquistò, sia direttamente che indirettamente, tutti i iornali del• l'Africa del Sud. -Alla testa delJo Star del capo fu posto un redattore capo aggiunto del Tirnes, l\1unypenny, che si fece venire espressamente con « un ponte d'oro », affidandogli anche Ja corrisp nclenza del Tirnes. Egli scrisse contro la polizia, la giustizia del Transwaal, sulle pret se oppressio i di cui erano vittime gli ititlander<·, degli articoli infiammati ch'egli telegrafava al '1.'imes dicendo: « Ecco ciò che stampa lo Star, il giornale più impor- « tante e imparzial • del!' Africa el Sud». Anche al Da ly News si dette cume ,·orrisp ndent • 11-redattore in capo di un giornale devoto· a Cecil hhodes. Quanto agli altri giorna i erano stati assicurati primfl coi me,zi ordinari. Si p -rla molto della libertà della stampa in Inghilterra, ma in realtà i giornalisti inglesi non hanno alcuna libertà. I giornali appartengono tut i a dei grossi capitalisti. A ecc,·zione del T·ruth di Labouchèr , ma eh~ è settimanale e costa sei pences (6!'> centesimi) ogni numero, non si è visto mai i·1 Inghilterra un giorn ile posseduto da uno scrittore o in cui uno scrittore potesse scrivere quel che voleva. Quattro giornali solta to avev no fatto opposizione alla guerra: il Daily Chronicle, l'Echo, il Morning Leader la Westrninste·r Gazette. I proprietari <lel Daily Chronicle, i signori Lloyds, grandi proprieta• i di carta, sono subito intervenuti ed hanno mandato vi, l\fassingham, scr:ttore e giornalista cligran valore, di,et ore capo da nove anni del p;iornale· i• proprietari rlell' Echo hanno fatto lo stesso con Hrock. e i soli giornali che hanno conservato qualche indipendenza sono restati i due ultimi. (Humanité Nouvelle - Maggio). Villiam Stead: ll~vero imperialismo. Le pa;ole pron nziate da Lo cl :--:alisbury nel banche to della Lega dell'Impero (30 aprile1 e maliziosamente e insolitamente soppresse nel resoconto del Time~, costitu scono un vero segno del tempo. ed un serio ammonimento per gl'impazienti, che vogliono perturbare la pacifica evoluzione dell'impero. Esse stabiliscono il programma del vero impe,ialismo che vuole ing andire natnralmen·e, e del falso imperia ismo che vuole forzarne lo sviluppo ponendolo nella fornace ardente della guerra. Il vero impe- !ialismo non può essere quello cli lord Rosebe ry, che mganna e mistifica la gente denomi andolo Imperialismo li'bercile. Sono un antico sostenitore de' vero imperialismo, come mi ha ricordato CeciJ Rhodes; il quale mi disse che lui, lVIilner e Garret si ri enevano miei figli, po:chè la loro fede r attinsero nei miei scritti, e specialmente nella Pctfl ;Afall Ga~ette. Mi ritengo un vero imperi,ilista inquan ochè l'ho sostenuto sempre, essenzialmente in un libro pubblicato nel 1884 (La verità sulla ·ff,otta, nel quale affermai la necessità di una ffotta potente; e lo sono, non ostante le lettere che mi chiamano traditore. perchè ho fondato una Rivista clell~ riviste, che in tr~ continenti diversi (Inghilterra, Nord-America e Australia) propugna l'unità del mondo che parla in !lese Rimango imperialista non ostante l' ir t che suscita la mia iìeril. opposizione contro la presente guerra criminosa che l'ln·1gilte ..ra f nell"Africa Australe. Il vero imperialismo non deve caratterizzarsi liberale, ma anti-jingoista. Nel 1879 dissi che la vera politici\. dèl partito liberale è l'imperialismo più il senso comune e i dieci comandamenti di Dio. Il jingois1no ·nvece è l'imperialismo meno il se.1so comune e i dieci comandamenti di Dio. 11 primo è il più- grande istrumento pel male. L'imperialismo jingoista è nato e cresciuto nei music-hall cli Londra, ed è l' arroganza della ricchezza che ritiene che, precisamente a causa clellaricchezza, l'Inghilterra sia giustificata ad adottare come suo motto il sic voleo sic jubeo, pel quale le altre nazioni devono fare o non fare tutto ciò che essa vuole che sia fatto o non fatto. Questo imperialis·mo cli princisbecco fu adottato quando lord Beaconfìelcl regalò alla regina il titolo di Imperatrice delle Indie. Il vero imperialismo è quello del clove•e che a0 segna all'lm 1 ero de li obblighi morali e·l è in contrasto col f ,lso che mira alla con 1uista ed all'aggressione, e si distin.rne pure dal piccolo inglesismo, che S<'gue rigidamente il principio del non intervento. Glaclstone non era un piccolo inglese ; lo era Bright. Il primo principio d~ll'imperialismo vero anti-jingoista consiste in questo: l'Impero clev' essere basato sul consentimento libero dei governati. D_'onde questo corollario: se qualche parte del!' impero détesta 1' Impero stesso, non dev'essere biasimato chi 1.o detesta, ma l'Impero eh 'è venuto meno ai suoi doveri. Il caso dell'Irlanda è tipico su questo proposito. Gl 'irlandesi hanno ragione cli detestarci ed hanno diritt) all'I-lorne rule. (1ladstone ebhe torto solo in quanto non lasciò determinare agli stessi irlandesi il governo che si volevano dare L' attitmline dell'Australia dimostra quali devono essere i legami e i rapporti tra i memb i dell'Impero. Se verso le colonie dell'Australia si volesse adottare una politica di violenza esse costituirebbero una repubblica indipendente come la repubblica degli Stati Uniti. Il vero imperialismo non può volere la libertà in casa propria e negarla 1,lle colonie; il vero imperialismo non conosce differenze di razze e di religione. La politica che si è seguita nell'Africa Australe è la negazione del vero imperialismo; adoperata in Australia avrebbe condotto al distacco ed all'indipendenza cli quelle colonie. L'avere adottato la politica di violenza verso l' Orange e il 'rransvaal, ha condotto dla guerra criminosa presente e ci I a creato una nuova Irlanda ne Capo ecl una Sicilia(?: nel Transvaal. L'imperialismo falso che lta dimenticato i'. senso comune e i dieci comanda 11enti. cli Dio l1a condotto a la guerra .n Africa ecl alla fame nell 'Inclia Spendiamo miliardi in una guerra criminosa e ingloriosa contro una popolazione che ,.on arriva a quella di un sol0 quartiere di Londra e intanto parecchi milioni di uomini muoiono di fame nell'India che fa parte del nostro impero. !l falso imperialismo eccita all'odio contro di no: tutta l'Europa; contro cli essa non abbiamo una buona organizzazione militare 11 vero imperialismo vuole la pace, se ue prin- •cipi morali, propugna una riorganizz,tzione militare a base democratica per la difesa legittim,a dello Stato. l,J-feviev of Hevieu;-Maggio). • Prof. B. Alimena. Per la storia della psicologia colletti'/a. Oggi ch'è venuta in onore la psicologia collettiva si devuno additare alcuni fatti i quali provano, ancora una volta, come, anche nel campo della psicologia collettiva, si può ripetere: nihil sub sole novurn. Oggi, si fa un gran parlare della folla, e si dice che, in essa, il senso mor-ale si abbassa. E bene! Andrea di Isernia, che visse ai tempi cli Federico II di Sicilia, scrisse giil: ultra octo, dicitur mullitutlo innumerosa, qwtP. nihil habet honesturii. Non è chiaro che, in queste poche parole, sia racchiuso tutto il male, che, più tardi, fu detto contro delle folle, anche contro di quelle folle, le quali, mentre superano il numero di otto componenti, non superano il numero di cinquecento· e otto? Non è chiaro, che la storia abbia dei s ngolari ricol'si; e che se: un tempo, Caligola pensò di nominar senatore il proprio cavallo, oggi i popoli, - riabilitando Caligola - nominano, deputati, tanti asini ? Oggi si fa un gran parlare di contagi e cli infezioni criminali, oggi, si fa un gran parlare della moda, che, dopo aver diretto i teatri, i balli e gli abiti, pare che voglia dirigere anche i delitti. E bene, :fin nel diritto romano e, più tardi, cla tanti giureconsulti - dal Pufendorff, al Renazzi - fu insegnato che si dovessero punire, più gravemente, i delitti diventati di moda. Questi non sono che degli esempi ed io li cito soltanto come esempi; ma non sarebbe opportuno che tutti i nostri lettori raccog-liessero dei fatti simili, preparand,), così, i materiali per coloro che, 1,elravvenire, scriveranno la storia della psicologia collettiva 'I La storia della psicologia colletti va, poi, è assai importante, sia perchè essa amrn ,nisce i iroppo audaci, i qua i ci edono che quanto essi dicono 11011 sia stato mai sospettato da altri ; sia perchè essa ammonisce i troppo timidi, i quali credono che ogni idea, eh, par nuova, debba sconvolgere il mondo. (Archivio di psicologia Maggio). Mcirie Mcili. Booker Washingtone i nP.gri agli Stati Uniti. Nella sua Psycologie de la Coloniscition frcinçaise, Leopold de Saussnre constata l'insuccesso degli sforzi dei suoi compatriotti neJJ'assimilizzazione dei popoli in mezzo ai quali volevano installare i loro coloni " Anglo-sassoni, << Tedeschi, Irlandesi, Itali3ni (l !-), Negri, come dei liquidi ~< di differente densità, hanno occupato esattamente nel-
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