Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 10 - 31 maggio 1900

RlVISTA POPOLARE Dl POLlTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl RlVSf TADELLERlVISTE Achille Faczari La Costituente. Allorche l'Estrema Sinistra parlò della Costituente, i monarchici risposero col grido di viva il Re. Ma sarebb.! gran errore il lasciar credere che la parola Costituente sia in opposiz _oneall'idea monarchica, la quale ·nulla ha. a temere « da quella sola Costituente che in Italia, è possibile, convocata, cioè, dal Re». Opporre_ la Monarchia, e sopratutto la persona del l'e, alla Costituente, condurrebbe ad un assurdo (1) cioè che tutti quelli che votassero per la Costituente vorrebbero abbattere il trono del Re d'Italia. La Costituente spaventa a torto gli amici della Monarchia. Quarant'anni or sono fu compiuto un atto assai più solenne, perchè coi plebisciti si sostituì ai cadnti governi una nuova monarchia, chiamando tutti a vot~re, seuza domandar a nessuno nè l'et:ì, nè la fedina criminale, affinchè il voto avesse appunto quel carattere di unanimità che desideravamo. Qualcuno dirà: Ma quelli eran tempi di entusiasmo; da quel tempo molte speranze si sono dileguate. O-è del vero in questo; ma bisogna osservare che le illusioni riguardano il Governo e il Parlamento, non la Monarchia e l'Unità (?J E' anzi un fatto « indiscutibile » che il sentimento unitario, e « conseguentemente il monarchico « sono in continuo progresso(!) " Certo l'Unità « non ha dato i frutti che i fondatori di essa se ne atten- <I devano, ma nessuno può ragionevolmente f11rne colpa « alla Monarchia ~--· 1, Bisogna cercarla altrove la causa « dei mali che a'fliggono l'Italia: l'abuso del parlamen- « tarismo, ecco la piaga che bisogna curare, e che non , si può curare -e non colla Costituente D Ma v'è di più: l"Italia, specialmente nelle provincie meridionali, soffre di un gravissimo male, e che assai difficilmente ,potrebbe esser rimediato senza l'autorità di una. Costituente. 1 onfondendo l'unità con l"uniformità si è voluto applicare a tutta l'Italia lo stesso sistema ammi·nistrativo senza tener conto che le differenze d'indole degli abitanti, le condizioni topografiche, la varietà del clima, la stessa figura del paese consigliavano un trattamento diverso pei bisogni diversi, riguardan i i tributi, la viaLilità, l'irrigazione, l'irremovibilità dei magistrati e dei funzionari di polizia etc. Non c'è alcnn partito in Italia, nemmeno il Papato, che. potendo. anche con un lieve sforzo, abbattere la Monarchia e con essa l'unit~ d'Italia avrebbe interesse a farlo? Una Costituente in Italia non sarebbe mica un'assemblea eletta col mandato di fare quello che le piacesse in tutto e per tutto, anche se volesse richiamare l'Austria o i Borboni, o restituire Roma al Papa, o mutar le forme di governo o abbattere l'Unit.à. « Una Costituente in- « vestita di questi poteri non può esistere che in un solo « caso: cioè, quando una 1,ivoluzione ab'.,ia distrutto « tutte le istituzioni preesistenti e bisogni rifabbricare " da capo a fondo l'edifizio de'.lo Stato ». Con una mo• narchia esistente e connessa coli' uniti della patria. la Costituen~e ùon può far altro cl-ie rafforzare le parti d·ifett.ose, senza toccar le parti fondamentali, le quali in Italia derirnno da una ragione più vasta e autorevole di q 1alunque Costituente: i plebisciti. Del resto, al Papato non converrebbe mai se per caso gli si volesse rcst tuire Roma, di accettare la proposta. Troppi interessi materiali e morali ne rimarrebbero feriti. Da che è cessato il po• tere temporale, il I'apato ha fatto grandi progressi. Libero dall'odio che ~empre accompagna l'esercizio di detto potere, il Pontefice si è potuto interamente dedicare all'esercizio del suo ministero pel quale gli è as• sicurata la più ampia libertà. Il giorno in cui Roma cessasse esser capitale, i primi danneggiati sarebbero i fedeli del Vaticano, industriali, negozianti, proprietari di case, e Roma diverrebbe un deserto pieno di rovine. Gli alti personaggi della Curia son) troppo intelligenti per desiderarlo. o: Io non so se, ora, offrendosi l occasione, tor- « nerei a presentarmi agli elettori; ma se lo facessi, an- .. ch'io, monarchico convinto e disinteressato, domanderei « senz'ombra dt esitazione la Costituente. La Costituente « può e deve ~ considerarsi una liberazione dall'incubo « dell'imp.Jtenza del parla'Ilentarismo (?) a fare quel tanto « di bene che, da anni parecchi, gl'Italiani inutilmente at- « tendono». (Nuova Antologia - 15 maggio). X. Le cause della guerra del Transwaal. Chamberlain in un recente discorso alle Camere dei Comuni, ha detto che questa guerra era giusta e necessaria, e io sono convinto ch'egli lo pensi davvero. Antico membro del gabinetto Gladstone, il quale avanti di prendere una decisione si domandava se era conforme al bene e alla giustizia, Chamberlain non si preoccupa di tale questione. Originario di Birmingham. la città senza rivali per la fabbricazione delle gioie false; antico fabbricante di viti, arricchito con quelle operazioni commerciali che si chiamano Corner, e che consistono nello strangolamento dei piccoli fabbricanti mediante i grossi; sempre vestito all'ultima moda; cosi giovane, malgrado i suoi 63 anni, come il suo figlio di 37, che è pure deputato e Lord civile dell'Ammirigliato; rimaritato per la terza volta, sono soltanto pochi anni, ad una giovane è brillante americana; egli è il tipo dell'uomo di stato mod rno, up to date, come dicono gl'inglesi. Egli è l'inventore della nuova diplomozia che consiste a gridare ad alta voce ciò che prima un ambasciatore era inc:1ricato di sussurrare all'orecchio rii un altro diplomatico. Egli è della: s..:uola di ( 'ecl Rhodes, il Napoleone del Capo che, a proposito della separazione della politica dagli affarii diceva in un suo discorso, il 16 agosto scorso: « No, « non facciamo più la guerra pel divertimento delle fa- < miglie rea:i, come prima: per noi la guerra è un'in- " traprt'Sa commerciale,. un vero affare ». Si assicura che Chamberlain, do· o aver studiato per anni il proble.ma sud-africano, abbia detto che non v'erano se non due mezzi per risolverlo: o abbandonare ogni controllo su quelle terre e sulle loro ricchezze minerali e rassegnarsi a vedere gli Stati Uniti dell'Africa del Sud. o sopprimere addirittura le due republ..liche. Lasc'ar compiere l'opera di dissoluzione, sarebbe ,:tato un brutto esempio per le grandi colonie d'Australia e del Canadà e un colpo mortale al prestigio dell'Inghilterra in Europa; i 3.JO milioni di uomini di colore, dell'Indus e del Gangé che attendono il Napoleon: pr .detto dagli astrologi indiani, avrebbero visto in ciò unà prova di debolezza; e Chamberlain si decise per l'operazione sanguinosa, non seguendo il consiglio di co10 o che proponevano degli emollienti, della pazienza, molta pa ienza, della circospezione, dicendo che alla lunga il tumore avrebb·~ ceduto, si sarebbe sciolto, oppure .-i sarebbe riasso: bito. Ma, oltre le già menzionate, v:i sono state altre cause che hanno originata la g ·erra. Il primo effetto della gu rra pei capitalisti donà essere quello di· sollevarli dai 75 milioni d'imposte da cui sono colpiti. Hays Hammond, del Consobidated Goltfields, ha dil!hiarato re entemente, in un'assemblea di azionisti, ch'egli riteneva la somma 6 shilli11gs per tonnellata di minerale, come l'aumento dei benefici diretti e indiretti che resulteranno collo stabilirsi del governo inglese, ossia un beneficio totale di 75 milioni L'abolizione del monopolio della dinamite da1·à 6,500,000 franchi. Anche le riduzioni delle tariffe ferroviarie e una legge più severa sui furti degli operai ne'le miniere, d ,r.i. un buon provento. Ma l'oggetto prin · cipale della guerra sarà quello di assicurar3 alle miniere un contingente di lavoratori neri e bianchi, soprattutto neri, di modo che i salari, che formano adesso il 55 ¼ delle spese di produzione, pos,ono essere co:1siderevolmente ridotti. <I Con un buon governo >', dice Hays Hammond, ,( vi sarebbe abbondanza di lavoratori, e l'abbon- « danza dei lavo ·atori permetterebbe di ridurrai salari li. I neri in Africa, rispetto ai bianchi, sono ne!la proporiione cli 4 a I, e il loro lavoro è per l'Africa d ·l Sud, come il lavoro degli immigranti agl.i Stati Uniti, una sorgente immenRa di ricchez1,a. Chi conquista il paese non conquista so'.tanto il suolo e sottosJolo, ma anche il materiale umanJ. Anche i Boeri, è vero, han!lo sfruttato il lavoro dei neri, con una severità, una durezza, una feroc:a straordinaria, ma i procedimenti immaginati dagli ingl :si sono più scientifici, più efficaci nei loi-o resultati, ma anche più rivoltanti. Il giorno in cui Ceci! Rhodes e i suoi a 11ici avranno mano libera nell'amministrazione dell"Africa del Sud, è probabile che introdurranno al Tra1Jswaal le pratiche già applicate o raccomandate nella Rhod-~sia. Se il lavora ,te nero non paga le tasse gli si brucia la capanna senza pietà, nè per donne, nè per bambini, nè,per vecchi. Il conte Grey propone come stimolante al lavoro una tassa di 25 franchi sulle capanne, e un'altra su coloro che non possono provare con un certificato <.l'aver lavorato alemo 4 mesi dell'ann ). Anche I. A. Hobson nel suo libro The War in Soiith Africa ha detto che « il primo resultato della vittoria degli inglesi sarà <I una diminuzione del prezzo della mano d'opera D. Per ottenerla i capitalisti inglesi hanno proceduto come si

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