Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 9 - 15 magggio 1900

170 RIVISTA POPOLA'R..E DI POU11CA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Da Voi, fra l'alt1·0, i lumi per distinguere bene, nel fatto, il genio dal genialoide, dislinzione in pratica circondata 1ia lanLe difficoltà, anche perchè nelle due calegorie haVYi una complessità di fattori che si sovrappongono all'essenza dell'uno e dell'altro per darne il va".'io tono e la misura. Voi non potete immaginare, nella vostea modestia, con -quanto interesse e reverenza io vada rileggendo il vostro volume, assai più profondo di quanto possa apparire ad un esame superficiale, e con quanto desiderio io attenda l'altro da Voi promesso intorno alle date storiche del Genio. • La verità è una; e le parole della filosofia nella lingua dei fa.tti, come la vostra, e quelle della fisiologia, non potevano essere discordi, per quanto l'immane µoliedro, qual'è il fenomeno del Genio e la legge complessa che ne governa i fatti relativi, si consiauino da punti di visi a diversi, per quanto si risalga alla verità con metodo diverso e per vie opposte, nel tenso che ne è opposta la direzione, ma, pe1' ciò stesso, concorrenti. Essenziale è avere una visione ioLellettuale acuta, quanto onesta, serena e calma, e Voi la possedete. Necessita non p-.:rdere di rnil'a le obb.ez,oni e restare sempre nel campo infallibile dei fatti. Chi è discorde da noi ritiene quanto può venire cos'l sinteli~zato: Ogni fatto evolutivo ne pl'esuppone sempre di necessità uno degenerativo; il genio quindi non c'è se non da degenerazione e squilibrio cerebrale; il genio perciò" è legato alla degenerazione', come effetto da causa ed è in ogni caso anomalia è squilibr·io. magg\orc nella funzione di un altro organo, come dell'o, recch10 e dei centri psico-acustici relativi, ma questo procedimento nella perfezione di attività non è necessario, nè normale; nè può dare il vero genio pe1·fetto, un I versa le. L~ altitudini acustiche eccezionali nel genio vero sono anzi acco111pagnate da perfezione di Lulte le altl'e parti ce,·ebrali, prepara Le nei secoli, cos't che kl'orecch io di Wa,qner e di Verdi (orecchio fisico e psichico) non solo non ebbe bisogno della cecità (fL,ica e psichica) per divenire ed essel'e quello che divenne e fu; ma fu ed è g1°ande anzi pe1·cl1é tullo nel cervello di que,ti Geni s'è evoluto, e perché il loro orecchio fu ed è lumeggiato da una intelligenza perfetta che non ha localizzazioni, ma appartiene a tutlo il cervello. Così potrei dire dèll'occhio (fi~ico e psichico) di Leonardo da Vinci che fu il portentoso scrutatore e traduttore delle bellezze eterne di natura, occhio la cui perfezione non si sviluppò certo sulle rovine di altri organi, ché, anzi, tutti gli altri si manifestarono evoluti più di riuelli dell'uomo comune, ciò che ho dimostrato nel mio libro. Anzi il portentoso del genio di Leonardo consiste, olt1·e che nella profondità, nella mirabile estensione e nell'armonia delle molteplici attitudini. E ciò deve essere perché il genio perfetto, universale, vero, ha bisc,gno della perfezione di tutte le strutture ce1·ebrali funzionanti in un mirabile accordo, gia~chè alla intelligenza perfetta necessita tutta la integrità della sostanza bianca e grigia cerebrale, la quale ultima, per quanto le vie nervose in relazione con essa siauo SCIENZA VECCHIA. E SCIENZA NUOVA. Il medico socialista (al Paese ammalato). - Qui si tratta di anemia : ci vogliono buoni Lrodi e buone bistecche ! Uopo era vedere se l'ultima illai.ione fosse la legittima conseguenza delle premesse, non solo, ma necessita va intendersi bene sul valore delJP, stesse pt\~messe, sulla importanza e significazione dei singoli fatti che si invocano; vedere se questi sono pl'Opr·io riuelli che corrispondono nel loro linguaggio allç1 essenza del genio, e, intendiamoci, del vero geuio. E tutto ciò a presci11dere, corne dirò in appresso, che con questa base neppure l'uomo medio, nQn genio, ma che pur rappresenta tanta evoluzione, sarebbe nor-male. se davvero « ogni pro,qresso si innesta su un regresso » (Genio e degenera$tane di C. Lombroso); a prescindere cioè che la teoria del Lombroso condurrebbe allora per questo stesso princip:o a negare la normalilà ad ogni fauo fisiologico, che sarebbe sempre squilibrio, il genio non rapp1'esentando allora che un caso speciale, più accentuato. La conclusione suddetta non è per noi né legittima, nè vera. Il genio è la più alta fo1·ma di equilibrio funzionale, nella più elevala pe1·fezione delle sl,ulture cerebrali; il genio è il più elevato dei fenomeni fisiologici. Il g-eriio é analisi profonda e sintesi sublime. Vi può essere una evoluzione cerebrale contrastata dalla· patologia e che si accentua e concentra, direi così, per reazione e compenso, nei baluardi di alcune localizzazioni, che sono sempre, in ogni modo, il substrato fisiologico delle manifestazioni funzionali. Ma questa non é la via normale seguita dalla evoluzione. La forma psichica che ne deriva è una forma imperfetta. La sottrazione di un organo, ad esempio di un occhio, con inattività dei centri psico-ottici, può provocare sviluppo Il medico borghese - Siete anemico L. Ci vuol un'altra buona cavata di sangue colle sanguisughe. Vi metteremo dodici agenti delle imposte sul d ..... (As{no di Roma). varie (localizzazione), deve riguardarsi com_e ~n centr? nervoso funzionalmente uno (Flourens, Luc1am, Stefam, Golgi). La sostanza grigia ha il compito di mettere in relazione fra di loro le eccitazioni collegate ai diversi sla ti di coscienza, in modo da rendere possibili_ i va~i processi psicologici, il cui risulta lo finale sono 1 sentimenti, che costituiscono uno stimolo ai movimenti (Stefani) tino alla più elevata estrinsecazione delle att~tudini geniali. Onde è che il fatto anormale, ad esemp10 del musicista cieco, quasi esperimento di natura, pon ~a. ~h_e questo significato, che cioè, nel campo della perfelt1b1hta,. l'orecchio fisico e psichico, come ogni altr·o organo o centro, possiede una grnndissima potenzialità_ che può con mezzi anormali intensivi, essere tradotta 111 a_ttoper reazione, per compenso, ma con risullato finale d1 umlateralità psicologica e di limitazione intellettuale, pe: quanto alcune altitudini siano accentuate; potenzialità rnvece, che, attraverso il cammino più lento de' secoli, può tradursi in atto, ma senza squilibri ed unilatec-alità, per a~ zione del naturale processo evolutivo (genio vero assai più. raro). . E sostanziale precisare, e io mi rivolgo a Lombr~so ~ a Sergi, riferendomi ai loro ultimi lavori, che molti dei fatti evolutivi interpretati, in sostanza, e rispetto alle cause, come degenerativi o di regresso, non sono, per chi non prende di vista l'assieme e non guarda soltanto alla riduzione di funzione di un dato centro, che l'effetto di una più larga differenziazione organica e di una più ampia suddivisione di lavoro, per una più equa e gerarchica distribuzione di attribuzioni funzionali e di energie

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==