"'-l'J'lSTAPOPOLARB'Dl POLITICALBTTBRBB SCIBNZBSOClALl « - disse - (1) l'eterna responsabilità dei consiglieri « preve1wti che si fecero ascoltare allora, d' avere « spinto il re di Prussia a rifiutare questa corona offerta « da mani borghesi; e Bismarck fu uno di questi con- « siglier\ ». Marx pon era troppo per questa riduzione del Vaterland; egli considerava il piano del 1849 come una diminuzione della Germania; egli aveva orrore dei liberali che dirigevano il parlamento di Francoforte, e non ebbe abbastanza canzonature per il loro cretinismo parlamentare; ciò ha forse una cerLa influenza sui suoi apprezzamenti. In tutti i casi il socialismo scientifico (2), il materialismo storico, il determinismo si trovano deficienti. Kautsky s'esagera forse l'influenza dell'espulsione dell'Austria dalla Confederazione Germanica; l'Austria avrebbe potuto restare, perfettamente, alla testa della Confederazione e favorire le tendenze slave; essa sarebbe stata fin dal 1848 una barriera quasi imprendibile tra il suo impero e la Germania; essa cercava di rialzare le lingue slave; nel 1818 la Dieta di Boemia non era stata aperta in tzeco 1 L'avvenire, delle nazionalità slave non dipendeva dalla k,ro debole importanza in rapporto alle masse di Tedeschi compresi nella Confederazione, ma, come oggi, delle opposizioni locali che si producono nell' interno dell' Austria. *** Il traduttore di questo opuscolo di Marx ha creduto rammentare che il maestro aveva faLto delle predizioni di una precisione persino stupefacehte; egli ci dà due esemfi abbastanza singolari. Ne 18.55,nei suoi articoli sulla guerra di Oriente, _Marx aveva detto che « se Napoleone Ili fosse and1ito alla « guerra di Crimea sarebbe scoppiala in Francia la quarta « e più grande rivoluzione, e che se fosse stato vinto « l'Impero era finito », Era un'opinione sostenibile in parte; era dubbioso però che la caduta dell'Impero avesse profittato al partito rivoluzionario; ma nelle questioni di questo genere tutte le ipotesi sono sostenibili. Il nostro traduttore vide in questo apprezzamento una previsione degli avvenimenti del 1870. « Vi andò nel 1870 e ritornò prigioniero e spodestato». Veramente bisogna avere una fede robusta per troval'e ammirevole che si abbia saputo prevedere che l'Impero non sopravviverebbe né alla disfatta né alla prigionia dell'Imperatore. Se Marx non ha fallo ehe scoperte di questo genere, la sua perspicacia era quella di tutti i giornalisti. Si sa che alla fine del 18 brumaio, Marx aveva scritto: « Il giorno in cui il manto impe- « ria le cadrà alfine dalle spalle di Luigi Bona parte, la « statua di bronzo di Napoleone precipiterà dall'alto della " colonna Vendome ». Qui, avrebbe predetto la Comune e la proclamazione della repubblica in Francia l Bisogna dunque che i testi di Marx abbiano precisamente come quello della Bibbia, parecchi sensi; un senso diretto e storico, un senso sacro e misterioso! Noi sapevamo benissimo, infatti, ciò che Marx aveva voluto dire scrivendo questa frase; ce lo ha appreso lui stesso, nella prefazione dell'edizione del 1869: egli credeva che la leggenda imperiale non sopravviverebbe alla ristaurazione ctell'Impero. Ancora in ciò, Marx s'ingannò; e non poteva che ingannarsi perché riceveva delle informa'zioni da letterati nemici del!' Impero. La campagna fatta contro la leggenda imperiale è stata viva, ma non ha avuto grandi conseguenze: essa ha avuto dei successi nel!' ambiente intellettuale, dispostissimo ajronder, desideroso di essere s~radito al governo. La borghesia è stata poco contenta d1 questa campagna, e, presentemente il napoleonismo è più fiorente che mai. Le trasformazioni che hanno subito le idee francesi tengono a molte contigenze storiche, in ogni caso esse non potevano esser prevedute a mezzo del materialismo storico: sicuramente esse non dipendono dal modo d produzione della vita materiale. (i) Le :princede Bismarck, pag. 256 voi. in i2 G. Bellais editore. Parigi 1899. (2) Si sa che per l' ortodossia marxista il socialismo scientifico ha dato proprie soluzioni in tutte le questioni : in filosofi.a,in storia naturale, in medicina anche (a quel che pare) vi è una scienza speciale ai democratici sociali. « Dov'è che il socialismo non vorrà mettere le mani » dice a proposito della medicina uno scrittore italiano. (Rioista internazionale cli scienze sociali e discipline ausiliarie - Novembre 1898 pag. 452). V'è nel 18 brumaio un' altra predizione che sarebbe bene meditare, avanti di parlare della perspicacità di Marx; egli dice che se Napoleone fosse stato trascinato a far la guerra fuori delle ,frontiere di Francia, la sua armata non avrebbe raccolto degli allori, ma delle bastonate. Io non credo che si voglia veder qui una profezia dei disastri fran,:esi del 1870; in ogni caso i disastri furono. gloriosi e non è positivamente a bastonate che i Tedeschi hanno avuto ragione della noslra armata a Woerth e a GraveloLte. Ma durante tutto il tempo del- !' Impero, forse che l'armata francese non ha raccolti alcuni allori f Forse che le guerre di Crimea e d' Ilalia sono state così ignominiose come quelle che Marx prevedeva f Non conoscendo la Francia che pei racconti che lt facevano dei proscritlti - ed essi stessi non conoscendò spesso che le salo di redazione dei giornali e dei clubs - Marx non poteva che ingannarsi nel modo più grossolano, sull'avvenire del nostro paese. I,suoi errori sono scusabili; ma non bisogna nasconderli. E rendere un ben cattivo servizio· a uno scriltore, per grande che possa essere stato, di trattarlo come .un profeta : c'è il rischio di farlo passare per un Nostradamus! G. SOREL. Il Problema del Catasto (Continua.iione, Ved. num. 5) I celerofili, che alla legge di catasto 1 Marzo !886, desumendo dal titolo per verità inesatto di Perequazione Fondiaria, attribuivano un solo fine quello tributario e quello di ridurre ad alcune provincie, che si pretendevano gravate, l'imposta fondiaria, strepitavano contro questa agitazione e non esitavano a dichiarare la medesima non avere altro scopo che di continuare ad alcune regioni il privilegio di non pagare imposta fondiaria. Nè si acquetavano i probatoristi ricordando il primo disposto della legge, stabilente di dare l'accertamento della proprietà, cosa che nulla aveva a che vedere col1' imposta, e rispingevano come insulsa la fola che vi fossero regioni, le quali non pagassero l'imposta fondiaria dopo la legge del conguaglio del 1864. Ammettevano la spereq_uaz'ionedell'imposta fondiaria non già tra compartimento e compartimento catastale, ma sibbene tra provincia e provincia, tra circondario e circondario, tra fondo e fondo. Negarono che le provincie più aggravate si dovessero trovare fra quelle, che ave• vano chiesto l'acceleramento, ricordando che quelle di Avellino, Caserta, Benevento, pure più 'aggravate di Milano, Cremona, Treviso, Cuneo non avevano chiesto l'acceleramento. Nel 1891 il Comitato pel Catasto Probatorio, prendendo occasione dalla pubblicazione d'una conferenza dell' Ing. Garbarino sul catasto probatorio, vi premetteva un breve cenno sul problema del catasto, nel quale fra altro questo dicevasi : « Il Comitato è vivamente impensierito dell' indirizzo dato ai lavori catastali_oontrario agli interessi deUaterra, giacchè con questi 12,vori non si potrà, mai giungere ad ottenere l' accertamento giuridico catastale, promesso dalla legge 1 Marzo 1886 e contrario a quelli dell'erario, perchè coi rilevamenti per coltura, che oggidì si fanno, si spenderanno molti milioni, ma. non si otterranno i risultati attesi, defraudando le speranze dal Paese concepite .. « Spetta ad ogni cittadino curare che l'avvertito danno, che a nulla siano per servire gli iniziati lavori, venga risparmiato ». Queste parole, che sonarono ben aspre ed ai celerofili ed ai difensori della Giunta Superiore del Catasto non rimasero senza eco, ed il 20 Giugno 1891, nell'Economista d'Italia N. 25, ricordato che nella relazione Messedaglia la spesa preventivata era dai cinquanta ai sessanta milioni 1 di cui già oltre il terzo erasi speso
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