RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCI.AL 14s che valgano i giudizt dei Parlamenti quando sono in giuoco loschi interessi e cieche passioni lo insegnarono gli ordini del giorno votati dalla Camera italiana sulla quistione morale. La giustizia, adunque, stava e resta coi Boeri dal punto di vista del diritto inLernazionale. E che il buon diritto stia dalla parte dei Boeri lo riconosce un illustre cultore del diritto iuternazionale, il Catellani, che non é un sentimentalista, e che dopo avere esaltato il piccolo popolo dell'Africa Australe, fa voti pel trionfo degli inglesi in nome dell'interesse italiano (1). Se i Boeri, poi, a parte il loro valore e il loro eroismo, siano meritevoli delle s1mpatie dei popoli civili e di quanti amano la libertà e la giustizia uguale per tuLLi fu dimostralo in risposta al Demolins qui stesso colle parole del massimo storico vivente dell'lnghillerra: il Froude (2). E lo stesso Calellani saviamente ha osservato che non si chiese mai conto alla Ruo;;sia e alle repubbliche americane dell'uso, che avevano fatto della loro indipendenza. Fa pena vedere, inollre, che s'insista ancora sulle crudeltà dei Boeri contro i Negri: essa è certa e deve condannarsi. Ma non si deve dimenticare che non c' é popolo europeo che sia senza peccato, e che abbia, quindi, il diritto di scagliara la prima pietra contro i peccatori; molto meno di tutti gl'ingles1, che nelle loro co11c1uistenell'Asia, nel!' Australia, nell'Africa e nell'America, dovunque, hanno_ mostrato una efferate1za, una scelleratezza senza pari. E lo stesso Froude che confessa che per ogni Negro ucciso dai Boeri nell'Africa Australe gl'inglesi ne l1anno uccisi dieci! Gl'inglesi proclamarono Villoria loro regina, la Pacifica,. nel Daily News, giornale imperialista, un suo corrispondente. Il linguaggio dei Boeri non è una posa, non é una ipocrisia, é la espressione sincera dei loro sentimenti riconoscrnta dagli inglesi; e basta a farne un popolo moral,nente superiore: superiorità splendidamente riconfermala col trattamento dei prigionieri inglesi.« La indole dell'uomo, dice il Catellani, si riconosce nell' ebbrezza del vino o nei trasporti dell'ira. L'indole di un popolo più manifesta apparisce fra gli orrori della guerra. Inilali già dalle insidie della spedizione Jameson, minacciati ora nella stessa loro esistenza di popolo libero, vilipesi dalla stampa britannica come barbari e fedifraghi, i Boeri hanno pur saputo frenare ogni barbara tendenza di rappresaglia, ed hanno co!ldotto la guerra così da poter dare, anziché riceverne, lezioni all'Europa. Mentre gl'inglesi son bastonati a Lipsia e a Heidclberg, e insulta~i per le vie di Bordeaux, quantunque lo stato di pace perduri fra la Gran Brettagna, la Germania e la repubblica francese, i privati ing'esi hanno continuato a vivere indisturbati a Pretoria ed a Bloemfontein dopo eh' era scoppiata la guerra. I prigionieri vi hanno trovato non solo un trattamento umano, ma una accoglienza cavalleresca; i feriti e i malati furono trattati secondo le regole della Convenzione di Ginevra rigorosamente applicate, e il tratto del generale Cronije, che fa passare ai feriti inglesi la parte migliore dei cibi preparati per le proprie truppe, fa sì che non si debba più lodare soltanto « la gran bontà dei cavalieri antichi ». Ma in questo amore per la pace si deve invece scorgere un caraltere che predestina i Boel'i all~ sconfitta e quando celebrarono il sessantesimo anno del suo regno. La storia, invece, dirà che mai tante guerre, tante conquiste e tante stragi furono compiute quante durante il suo reo-no. Epperò, se le imprese di uno Stato si possono impersonare in un individuo, con maggior ragione un giornale irlandese - l'Irishman, se non erro-rappresentò Vittoria la pacifica come una rapace megera che con una fa ~e in mano portava l'incendio e la devastazione sul mondo. Pelloux e il neo ministro della Guerra. alla scomparsaJ E l'avviso di Pan Laleoni: « il mondo non « é maturo per la pace. [ « pacifici saranno disL1·uttidai « non paci Bei », egli scrive. Pur troppo i sentimenti dei popoli civili verso i popoli inferiori rispondo110 ad ungenerale pervertimento morale; quali siano, però, i sentimenti dei Boel'Ì verso gli uomini - Converr.,bbe ch'io innaugurassi il mio ministero cosa di nu0vo ! Oh no l E innegabile. il progresso morale, sebbene non grande, anche nei rapporti internazionali. L'aggressione brutale dei pacijlct, senza occasione, senza ricercato ed artifizioso pretesto, da parte dei non-pacifici, non é più possibile. E quando i pacUi.ci colla libertà e colla prosperità, saranno forti e valorosi come i Boeri, toglieranno la voglia ai non-pacifici di acon qualche gire brigantescamente. Certo la Svizzera pacif ca non sarebbe facile preda dei non-pacifici vicini; e quando tutti - Insegna ai nostri soldati la mia nuova tattica : quando non si può anelar avanti, si torna indietro. (Successo cli Genova). nella stessa loro faso di civiltà si è potuto apprendere dal loro contegno nobile, generoso, umanilar10 verso i nemici del momento; contegno in contrasto spiccato colla durezza di cuore in molte occasioni dimostrata dai generali e dai soldati inglesi in <1uest.1stessa guerra. E senza tener conto della testimonianza di un ministro nord americano è bene si sappia cbe sono sLati proprio gl'inglesi che hanno reso giustizia ripetutamente ai Boeri con una lealtà, che li onora. Reginald F. Collins, cappellano del- !' esercito ingìese, ad esempio, trovatosi a contatto coi Boeri a Spions Kop, scrisse di loro con vero entusiasmo: « Essi non esultavano pel successo militare; parlavano con angoscia dei sol da Li inglesi caduti; sen Livano raccapriccio della vittoria; !Tialecticevano la guerra presente, eh' è la guerra dei milionari ed esclamava·no: Noi siamo uomini di pace e vogliamo ritornare ai nostri campi, ai nostri focolari (3). Ancora più entusiasticamente ha scritto (1) VUa Internazionclle 5 Aprile. (2) Il oalore sociale dei popoli. Rioisfa popolare Anno VI, N. 6. La Rioista Popolare ha consacrato molti a!Lri articoli ai Boeri, che non c'è bisogoo di ricordare. (3) I Boeri chiamano guerra dei milionari quella che si combatte sui loro campi. Più severi gl'inglesi, n0n ubbriacati dall'imperialismo, dissero tale guerra: guerra di brigcmti, prodotta da una politica omicida eJangosa. « Noi, scrisse il Re,rtnolcl's News paper, denunziamo la violenza contro il Tmoswaal come uno dei più odiosi delitti commessidal governo inglese nella lunga carriera di spogliazione contro i popoli deboli; ed ogni inglese che non protesta contro quesla politica da ladri e da assassini deve essere consideratocome complicee responsabile di ciò che si opera dagli uomini di Downing-StrP.et ». (N. 2557. Settembre 1899). Gl'inglesi, non accecali dal Jingoismo, giustamente consicleci saremo adoperati, nella misura delle nostre forze, a far sì che l'Italia e la Francia adoLLino tutte le istituzioni della vicina repubblica, i pacijici pur coltivando l'ideale di p;iustizia e di moralità internazionale saranno in grado di respingere le scellerate aggressioni dei non-pacifici, poiché il diritto si troverà armato della forza. E ciò si nota e si augura, astraendo da quelle considerazioni tecniche, economiche e psicologiche esposte dal De B'och, che dimostrano sempre più improbnbili le grandi guerr,e europee t1·a popoli civili. Questo é uno degli aspetLi della rruistione della giustizia nel conflitto anglo-boero. SLia essa op{)ur no dal !alo dei Boeri, in definitiva poco import& all'amico Pantaleoni; come poco importava se l'avessero dal lato loro i Romani e i Turchi, Serse o Alessandro, Cesare o Clodoveo, cruando vinsero e soggiogarono i loro nemici. • Il ragionamento rigidamente egoistico, che é comune alla scuola economica del Panlaleoni, e che coincide in ciò coi suoi avversari del rigido materialismo storico, ha un difello: rappresenta un anacronismo e nega tutto il progresso compiutosi nella evoluzione politica e morale. Si deride il Congresso dell'Aja, cui si contrappongono la guerra scoppiala all'indomani e la follia degli armamenti; rauo come fangosa questa guerra provocata e promossa dalla Charterecl Compan.'!, che ha fatto cattivi affari nella Rhodesia e che spera farli migliori - e le sue azioni sono salite vertiginosamenLecolle Yittorie di Lord Roberts! - annettendosi il Transwal. La Rhodesia fu tolta colla frode e colla violenza e Lnnugula re dei MaLabeli: gli stessi mezzi si adoperfl,rono per annettere il l\'Iasonaland. Lei Rioista Popolare fu la prima in Italia a demwziare che il Duca di Fife. genero della Regina, ed altri lord e deputati eran,>azionisti della Chartered Companu,
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