RJYIST.4POPOLARB'Dl POLtTIC.~ LBT1BRB B SCJENZB SOCJA.ll 155 Si comprende da ciò come, da una parte, il Part;to operaio francese abbia potuto sp'egare la sua astensione nell'affare Dreyfus, sotto il pretesto che la decomposizione sociale della borghes'a si opera meccanicamente senza che la parte socialista abbia da intervenire; ciò spiega, dall'altra parte come un tal partito potesse poco apprezzare le riforme di M1llerand tendenti a dare una più grande potenza alla classe operaia. Queste riforme esigono, infatti, un concorso dello Stato e un attività costante· e riflessiva da parte del proletariato. C ò è troppo contrario alla teoria ed alla tattica della fraz one rivoluz·onaria del partito socialista francese, e questo non poteva naturalmente che opporsi in tutti i modi alle riforme di Millerand. PAUL DRAMAS, RIVISTADELLERIVISTE - Francis Charmes: La crisi italiana. Una cosa impreveduta è stata la soluzione che ha avuto la crisi italiane. Essa non è senza dubbio che provvisoria. Sarebbe sorprendente che l'opposizione, « dopo l'immenso vantag- « gio ch'essa ha ottenuto, restasse là, e non spingossa « più avanti le sue rivendicazioni. Essa ronosce oggi un « mezzo sicuro per farle prevalere». I provvedimenti, politici eran0 o non erano necessari f Se lo erano bisognava mantenerli con tutta l'energia; se non lo erano non valeva la pena di agitare il paese tanto tempo e di Il sogno di John Bull Dr. Napoleone Colajanni: Le nostreesportazionDi.a un anno circa si parla con giusto compiacimento del risveglio economico del nostro paese, che dev'esser cosa vera se anche i pessimisti sistematici non lo negano. Gli indizi sono parecchi e di varia impor·tanza, come_ l'aumentato prodotto delle ferrovie, il rialzo dei titoli dello Stato, l'assorbimento dei titoli di rendita che si trovavano all'estero, il gettito delle imposte che ha fatto sembrare reale il pareggio del bilancio. Più significante potrehbe esser ritenuto questo risveglio economico se in pari misura fosse constatato l'aumento di certi consumi: caffè, zucchero, misuratori di un più elevato tenore di vita, e per l'Italia anche la carne, all'estero figurante tra i generi di prima necessità. Ma bisogna andur cauti e non esagerare questo risveglio economico, per non creare possibili delusion;. La ricerca delle cause del lie• Lo fenomeno non è agevole. Un protezionista s stemalico potrebbe pretendere che si raccolgano oggi i frutti delle tariffe doganali del 1887, e nessuno potrebbe dargli torto del tutto, perché alcuni fatti sono dt una evidenza che s'impone. Quali siano questi fatti si può scorgerlo dal movimento delle nostre importazioni ed esportazioni riassunto con chiarezza e imparzialità dal Dott. Leopoldo Sabbatini nel suo libro Per le nostre esportazioni. La nostrà partecipazione alla vita internazionale è sLnta sin'oggi molto limitata, ed ha avuto carattere prevalentemente politico militare. Il movimento commerciale che nel quinquennio 1872-1876 fu di 2 miliardi e 350 milioni, in quello 1893- 1897 è stato di 2 miliardi e 224 milioni, ossia si è avuto un regresso che fa una penosa impressione. L'aumento del 1898 coi suoi~ miliardi e G17 milioni non può dileguarla perché dovuto .alla deficienza de raccolto dei cereLa realtà prolungare una crisi che ha tenuto tutta la sua vita in sospeso, per poi fare una pubblica confessione. Confessione di errore o d'impotenza~ O l'una o l'altra, il go verno si è messo nella situazione più falsa, e la sua autorità morale è incontestabilmente diminuita. Dal momento che ha ritirato il Decreto-legge tanto valeva farlo subito. Il ministero, è vero, ha ottenuto la riforma del regolamento, ma é contentarsi di ben poco, quando si era annunciato e sostenuta con passione la riforma di tutta la legislazione esistente in materia di stampa e di pubbliche riunioni. Se una riforma del regolamento fos- (.\1adrid co,nico di Madrid). ali eà alla relativa maggiore importazione. Ma pel 1899 il mov mento commercale di 2.937,978,000, paragonalo col movimento commerciale di 30 anni fa, di 1651 milioni, non è certam~nte da disprezzare date le nostre vicende politiche e i miliardi e l'attività che abbiamo dovuto spendere nella costruzione di ferrovie, navi, strade ecc. li confronto però colle altre nazioni è disastroso per noi. Infatti le esportazioni degli Stati Uniti che erano di 1 miliardo e 400 milioni nel 1867-68,arrivano a 6 miliardi e 270 milioni nel 189798; Germania : 2 miliardi e se bastata, bisognava pensarci subilo. Oggi tutti sono malcontenti, e gli amici del ministero par·ticolarmeate. Ecco, dunque, a che doveva condurre l'immenso sforzo che si è loro imposto! Al ritiro del decrern legge. Ma l'opposizione che dovrebbe esser soddisfatta e che lo è senza dubbio, si guarda bene dal manifestarle,. Essa si domanda se non si tratti di un'abile manovra per evitare, durante le vacanze parlamentari, l'agitazione che si preparava per domandare la revisione del patto costituzionale stesso. Noi non con,-iglieremmo però il ministero italiano di fare colla discussione dei suoi progetti di legge repressivi la prima applicazione d'un regolamento « votato grazia ad una specie -di colpo di sta- « to parlamentare. L'opposizione direbbe più alto che « se essa non si è lasciata ingannare, si è voluto però e< ingannare il paese con la ritirata simulata dei pro- « getti di legge; e questa attitudine del governo sarebbe « infatti poco adatta a rialzare il suo prestigio scosso 11 Insomma il ministero ha ceduto, e quando s1 cede bisogna adattarsi per avere almeno il beneficio della concessione che si è fatto. Quanto all'opposizione, essa avrebbe un mezzo semplicissimo per provare che aveva ragione e che le leggi repressive non rispondevano a nessuna vera necessità : e sarebbe di adoprarsi con tutte le forze (f) a far regnare l'ordine nel paese. Se il paese resta calmo, come lo è del resto in questo momento, è l'opposizione che diventerà fortissima per dimostrare che queste leggi erano inutili e che essa ha fatto bene a combatterle con tutt.i i mezzi. (Reoue des deux mondes) - (Cronaca politica) - i5 aprile). 866 milioni nel 1874 - 4 miliardi e G50 milioni nel 1898 - Russia 59i milioni nel 1866 - l miliardo e 878 milioni nel 1899 - Olanda 714 milioni nel 1867 - 3 miliardi e 100 milioni nel 1897. - Belgio 650 milioni nel 1866 - 1 miliardo e 652 milioni nel 1898. - Spagna 300 milioni nel 1866 - 8i0 milioni nel 1898. - Gran Brettagna 5 miliardi e 900 milioni nel 1866-70 - 7 miliardi e più nel 1894-98 - Francia 2 miliardi e 900 milioni nel 1866-70, 3 miliardi e 400 milioni Ml 1894-98. - In quanto al rapporto. tra popolazione ed esportazione si ha, per gli anni 1897 e 18\J8, che per ogt;i abitante il valore delle esportazioni è rappresentato da L. 735 Olanda, 260 Belgio, 237 Svizzera, 186 Gran Brettagna, 92 Fl'ancia. 98 Germania, 53 Spagna, 38 Italia, 15 Russia. Che la nostra inferiorità attuale non si debba attribuire alla data dell'origine dello Stato, risulta dal faLto che nel 1872 l'Italia superava nell'esportaz:one la Russia di 322 milioni, l'Austria di 204, l'Olanda di Hs5, il Belgio di 111, mentre nel 1897 queste na -ioni ci superano rispettivamente di 786, 819, 2463, 457 milioni. Le altre nazion, hanno galoppato : l'Italia ha camminato ~ome un magro ronzino. La causa che ha dovuto contr:buire molto nel deprimere la nostra energia produttrice e quindi esportatr"ce, deve scorgersi nella forte pressione tributaria che fa intristire tutta la nostra vita economica. Il Sabbatini non accenna a questo poderoso fattore della nosLra inferio- •rità commerciale e s'occupa dei mezzi per risollevare le nostre esportazioni : servizio dei consoli, musei commereia1i, borse di perfezionamento, agenzie commerciali, consorzi commerciali, Dobbiamo comprendere che par-
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