I 54 'R.IV1STA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI legge del !892 e ha reso la legge accettabile dinanzi al-Senato, tanto più che essa è reclama fa dall' insieme degli ispettori del lavoro: egli ha unificato a 1. i ore la giornata del lavoro per tutti, stabilendo inoltre, su domanda di Colliard, che in uno spazio di 2 anni la giornata di 1O ore e mezza fosse applicata e successivamente ridotta a iO ore. Nel medesimo tempo, per permettere a questa legge di non essere un mito, egli fissò le ore di riposo, e interdisse i turni. Questo pro 6 etto di legge, adottato dalla Camera,-nel mentre conduce la classe operaia alla giornata di 10 ore, fa beneficare 1,llL,375 operai di una riduzione effettiva di 1 ora di lavoro. Esso permette inoltre a 603,185 donne di fare realmente le 11 ore di lavoro prescritte dalla legge del 1892, e per esso 431,637 fanciulli vedono la loro giornata nominale di 10 ore, che è poi la loro giornata reale (di~corso di. Guesde) di 14, 16 e 24 ore, portata a 11 ore. E insomma 1'82 °1. della popolazione operaia. che ha avuto beneficii da questa legge, che vede, in uno spazio di 4 anni, la gior• nata di 10 ore .esserle accordata, tanto più facilmente perchè essa vedrà la sua forza sindacale accresciuta, grazie ai decreti di cui noi abbiamo parlato, e perche i capitalisti avranno il tempo di rinnovare il loro macchinario e di organizzare la loro produzione senza che la classe lavoratrice abbia a soffrirne. Alcuni deputati hanno domandato un periodo più •breve per ari:ivare alla giornata di 10 ore, ma i capi d'industria di queste officine miste; in ,,numero di 157,569, non avrebbero potuto essere pronti come non lo sarebbero stati gli operai; e si avrebbe avuta di più la perturbazione della produzione di cui. gli operai avrebbero naturalmente sofferto, a causa dei ribassi dei salari. Si capisce difficilmente come i socialisti abbiano potuto dividersi su di una questione di fatto ch'essi avevano riconosciuta alcuni anni prima, e come avendo dimenticato d',illuminare la classe operaia su di una cattiva legge, e d'organizzare la Difesa sindacale, essi vogliono gettare questa classe operaia contro la riforma proposta da Millerand, e contro l' insieme della politica riformatrice di quest'ultimo. Per comprenderlo, bisogna conoscere la situazione particolare d(:ll partito socialista in Francia. * • • Le opposizioni che si sono rilevate in seno al partito socialista nella sua attitudine di fronte all'affare Dreyfus, l'entrata di Millera.nd nel ministero attuale, e la legge unificante la durata del lavoro, non sono un fatto accidentale, ma proveniente. da concezioni differenti sul socialismo stesso. Noi abbiamo assistito a una serie di riforme che modificano da cima a fondo la situazione della classe operaia di fronte alla borghesia. L'operaio provveduto della potenza politica, padrone della scheda elettorale, è stato chiamato alla potenza economica, al controllo e alla direzione degli organi della produzione eh.e viene cosi poco a poco a conquistare. Non si tratta più soltanto di democrazia politica; si tratta già di democrazia industriale. Grazie a una evoluzione dei rapporti giuridici nel seno stesso della società borghese, la classe operaia si è sviluppata e si è affrancata dalla tutela capitalista, preparando così le vie che devono condurla alla direzione della produzione e alla socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio. E' un processo normale questo, tanto contrario alla tesi dei socialisti rivoluzionari che seguono Guesde e Vaillant, quanto alla tesi dei socialisti e utopistici». Essi rappresentano, è vero, i due poli del pensiero socialista, ma hanno tutti e due un fondo utopistico comune. Cabet negava assolutamente la società attuale, e pretendeva far vivere indipendentemente da essa una società costr'uita secondo un ideale comunista. Presso gli amici di Guesde e di Vàillant noi non abbiamo che - la negazione di questa negazione, poichè se essi pretendono, con ragione, che non si possa n:ontener conto delle condizioni economiche generali, nè realizzare subito le condizioni morale e psicologiche d'una società comunista, essi attendono - senzl:!,preparazione degli elementi umani e materiali della nostra società, ma per il solo giuoco delle forze di quest'ultima - la crisi rivoluzionaria che pr0durrà spontaneamente l'ambiente morale e l'organizzazione materiale di una società colletti vista. E' dunque sempre lo stesso automatismo che presiede alla formazione di queste società socialiste. La differenza sta in questo, che gli utopisti di ieri lo ve• devano immediat-., mentre quelli di oggi lo riservano per domani. Gli uni come gli altri non credoHoal miglioramento possibile della società, nè all'azione democratica dello Stato. E' a lato del mondo attua'e o al di fuori di esso che bisogna porre la salute della classe operaia. Le riforme consentite dal proletariato non possono, secondo Guesde, che consacrar le leggi borghe!:li, e non possono che far sanzionare queste ultime dalla e.lasse operaia. Questa è stata tutta la _sua . tesi per combattere, e là presema di Millerand nèl ministero Waldek-Rousseau e la sua politica riformatrice. Lo Stato, scriveva Guesde in un manifesto redatto insieme a Vaillant e Lafargue, non può essere che l'espressione politica ed economica della classe- capitalista, e, per conseguenza, non può essere che un istrumento di servitù per la classe operaia. Il fatto è che Guesde ed i suoi amici si sono ap- • • poggiati soprattutto sulla frazione più .miserabile e meno colta della c]asse operaia. La parte più facilmente organizzabile del proletariato, come gli opera~ metallurgici e dei trasporti, è loro completamente sfuggita; è soprattutto tra i tessitori e gli operai dei piccoli mestieri, come i sarti e i parucchieri, che si reclu_tanogli aderenti del Partito operaio francese. Ma questo Partito che aveva compreso l'importanza numerica del piccolo proprietario tanto più che sentiva la debolezza della frazione operaia sulla quale si appoggiava, elaborò il suo famoso programma agricolo ch'esso confessò non essere che uno strumento politico. Questo programma è, infatti, la negazione dei principi che il Partito operaio francese sviluppa djnanzi al suo pubblico operaio. Mentre esso a:flerma a questo pubblico operaio ch'egli non deve attendere niente dallo Stato, ma tutto dalla classe operaia stessa organizzata per la conquista rivoluzionaria dei poteri pubblici, mentre che gli dice che la forma collettiva della produzione è la forma superiora a tutte le altre, p~rmettendo essa soltanto il passaggio alla proprietà collettiva, il Partito stesso dice ai piccoli proprietari rurali e ai bottegai: La v.ostra proprietà privata è sacra. perchè ·essa è il frutto del vostro solo lavoro personale, e noi appunto dimandiamo allo Stato di prendere le misure per proteggere questa piccola proprietà fondiaria e commerciale, perchè il socialismo non può che conservare questa piccola proprietà. E Guesde, obbligato di riconoscere dinanzi ai suoi amici che vi era una contradizione e un sofisma, rispondeva : Io lo so bene, ma una volta i piccoli proprietari saranno con noi, una volt!:l che questa maggiorama della popolazione sarà presa nella rete socialista, noi la forzeremo a subire il socialismo impiantato rivoluzionariamente dal proletariato operaio. Ed è, infatti, qui tutta la tattica della frazione rivoluzionaria. Il partito socialista per essa non ha che a organizzarsi in partito speciale, non avendo che a combattere la classe borghese, fino al giorno in cui il fatalismo degli avvenimenti e)onomici, e gli errori politici egualmente fatali della borghes· condurranno il proletariato a dirigere la soc'età e a decretare il social'smo, d'onde deriveranno naturalmente !'organizzazioni e la psicologia nuova.
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