Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 8 - 30 maggio 1900

'ltlYlSTA. 'POPOLA.REDl POLI11C.tf LETTERE E SClBNZB SOCIA.Ll bilimenti di beneficenza che decideranno di applicare le condizioni del lavoro dovranno contenere: 1 ° il riposo settimanale ; 2° la fissazione della proporzione stabilita dall'amministrazione relativa pel numero degli operai francesi e stranieri che potranno prender parte ai lavori; 3° la fissazione del salario « normale e corrente ,. stabilito per pr, fessione, e in ciascuna prvfessione per categoria; 4° la limitazicne normale della durata della giornata del lavoro stabilita per professione e in ciascuna professione per categoria; 5° l'interdizi ne dei pagam~nti in generi. Quanto alle costituzioni del salario normale e corrente e della giornata del lavoro, il reg0lamento sarà fissato dall'amministrazione che dovrà riferirsene agli accordi avvenuti tra i sindacati padronali e operai, e, nelle regioni ove non vi sono sindacati, alla decisione d'una commissione composta da un nuinero eguale di operai e di padroni. I bollettini, da cui resulteranno per ciascun contratto la fissazione del salarfo normale e corrente, dovranno essere affissi nei cantieri, e potranno esser riveduti su domanda degli operai o dei padroni, qualora una variazione di condizioni economiche si produca nella regione. Di più è stipulato nei contratti che nel caso in cui una differenza avvenisse tra il salario fissato e H salario effettivamente pagato, l' amministrazione inden - nizzerebbe direttamente gli operai a mezzo di ritenute effettuate su ciò che sarà d.ovuto ali' intraprenditore. Nel caso d'infrazione ai contratti per parte di Ùn intraprenditore, il 1'1inistro di sua propria autorità avrà il diritto di escluderlo da qualunque altra aggiudicazione. gorie : 1 ° i minori di 18 anni ; 2° i minori di i 6 ; 3° gli operai e le operaie maggiori di 16 anni e minori di 18. Per la durata del lavoro vi era un limite massimo di 12 ore'; ma la legge del 1892 fissava la durata secondo le persone alle quali essa si applicava: 1 ° i fanciulli dei due sessi minori di 16 anni non potevano essere impiegati a un lavoro effettivo di più di 10 ore per giorno ; 2° i fanciulli dei due sessi, da i 6 a !8 anni, non potevano essere impiegati ad un lavoro effettivo di più di 60 ore per settimana senza che il lavoro giornaliero potesse mai eccedere le 1 l ore ; 3° le donne al disotto di !8 anni non potevano essere i~piegate a un lavoro effettivo di più di -ii ore al g10rno. Infine la legge del !848 stipulava che il lavoro dell'uomo non potesse eccedere 12 ore, ma il .padrone, dividendo il suo personale in squadre, poteva lasciare il suo stabilimento aperto 15 e anche 24 ore, il lavoro di notte non essendo interdetto. Di più questa legge del 1848 non si applicava che mgli stabilimenti a motore meccanico o a fuoco continuo, e in tutte le officine che occu1avano più di 20 operai. Si comprende che nelle officine miste, per rispondere a questa legge, l' L1dustriale avrebbe dovuto stabilire quattro giornate differenti a un personale lavorante al meiesimo mestiere E quando il fanciullo o la donna era, come nelle filande o nelle fabbriche di tessuti, l'aiuto dell'operaio, si sarebbe dovuto mettere questo nell'impossibilità di continuare nel suo lavoro, ov ero diminuirgli il suo salario, o dargli aiuto, di un operaio adulto, vale a dire imporsi un auinento di prezzo della mano d'opera, Si opponeva, così, l'interesse Come seguito a questi decreti, Millerand ha istituito per la prima volta in Francia la giornata di otto ore negli uffici delle poste e dei telegrafi dipendenti, e i ministri della guerra e della marina hanno introdotto queste clausole nei I nuovi crediti accordati alla Marina hanno denudato la povera aquila germanica che i polizzotti le sequestrano, spaventati dalla sua nudità sovversiva per la moralità pubblica (1). •dell'operaio a quello della donna o del fanciullo, e l' interesse del capitalista a quello dell'operaio. Non restava che una rnluzione. il lavoro per squadre a turno, che.metteva l'ispettore) nell' impossibilità " (Scmplicissùnas cli Monaco) (1) Allusione alla legge Heinze. loro contratti pei lavori e forniture. Un certo numero di dipartimenti e di Comuni hanno pure applicato questo decreto. Noi non ne conosciamo ancora il numero, ma possiamo dire che esso si estenderà quanto più i sindacati saranno numerosi, e quanto più lo domanderanno ai dipartimenti ed ai municipi. * * • Noi dobbiamo ora parlare della modificazione portata alla legge del 1892 sul lavoro delle donne e dei fanciulli. Essa ha permesso di far scoppiare tutte le collere represse di quelli che vedevano ogni giorno gli atti di Millerand dare una smentita alla loro credenza sull' impotenza ministeriale d'un socialista. Con la legge del 1892, che completava la legge del 1848 sul lavoro degli adulti, vi erano tre legislazioni differenti secondo che si trattava : 1 ° di fanciulli e di adolescenti dei due sessi minori di 18 anni; 2° di donne di qualunque età; 3° di uomini adulti. Per fanciulli minori di 18 anni vi erano tre catedi verificare il momento in cui cominciava e in cui finiva il lavoro delle donne. dei fanciulli e degli adulti che, secondo la parola di Marx, imbrogliava le carte. S"i giunse allora, secondo la confessione di Guesde, a delle giornate di 12, 16 e anche di 24 ore per tutti. E Guesde aveva dovuto confessare che il Senato aveva imposto questa legge del 1.892 che aveva rern inapplicabile. Ora, dal momento che qualcuno degli amici di Guesde o di Vaillant ha organiz,ata la classe operaia contro questa legge, perchè in odio a Millerand ne domanda l'applicazione? Eppure essi sanno, da tutti i rapporti degli ispettori del lavoro, dalle affermazioni di Millerand, dalle loro stesse precedenti affermazioni, come dalle lettere dei sindacati, che questa legge è inapplicabile e funesta, ed essi, invece, domandano o il suo mantenimento o lo studio di un'altra legge, vale a dire parecchi anni di discussione e uno scacco dinanzi al Senato! Millerand ha, al contrario, distrutto il vizio della

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