RIVIST.A. BOPOL.ARE DI POLITIC..A LETTERE E SCIENZE SOCIALI fosse possibile; ma noi dubitiamo assai che tale essa sia, dato l'intreccio inestricabile che sempre si è verificato ed oggi più che ~ai s~ v_e~ifica,fra 1~ tl_iv~rse. funzion~ pubbliche e fra gh atti r1g1damente d1sc1phnat1, e quelli non affat'to o male disciplinati, che un impiegalo può essere chiamato a compiere. Quasi tuUi gli impiegati così del.ti di concelto (quelli che in Inghilterra si chiamano ojficiers in contrapposizione agli altri, detti employers) sono spesso chiamati, per i!nprescindibile necessità del loro ufficio, a compiere alti che sfuggono alla rio-orosa disciplina di positive disposizioni, nonché a q~ella daLa dai sicuri dettami della scienza e dell' esperienza. Molto meglio si prnyvederà,_ perta!1L~, ~ parer n~str~, attenendosi alla semplice e chiara d1sL1nz1onedegh atti, senza pretendere di istituire una distinzione a!Lresì de' fumionarii che in pratica incontrerebbe difficoltà enormi .e forse' insuperabili. Gli alti arn~ninist_1·at\vid, _a_chiu11- • r1ue compiuLi, gene1·ando una precisa e 1~d_1scutibileresponsabi ità gi_uri_d~ca 1 dovra1~no ~sser_ ~a~Lr11cader_e sotlo il controllo g1ud1z1ar10;e gli aLLipolit1c1, del pari senza rio-uardo alla persona che li avrà posti i11essere, dov?anno esser f'alti ricadere solto i dive1·si controlli politici che il Presutti egregiamente designa ed illustra. Ed a questo profosito non so astenermi dal ricordare un passo in cui i. Presutti mette in luce in modo veramenle lucido e sim paLico,_la sincera larghezz~ liber_ale del~e proprie vedute. « E un concetto - scrive egli - em1nent&rnente illiberale, bueocralico, accentrato1·e, quello per cui il conlrollo parlamentare deve arrestarsi ai ~1inislri e non può se non per 1<1.rome~zo estendersi a tulti gli altri funzionarii. Con ciò _è rad1calm?nle f~lsato lo spirito della forma rappresentaL1va, o meglio la s1 vuol limitare ad un solo degli scopi per cui è sorta, escludendo quello che, dopo tutto, è lo scopo pi;incipale. Si vuole c10è limitarla allo scopo di ottenere una certa influenza del popolo sull'azione del governo, in modo di dirigerla alla soddisfazione dei bisogni di esso, ed in fatto la si esclude dall'altro scopo, che è il più essenziale, come quello che risponde ad un bisogno più urgente, di difendere i diritti e gli interessi del popolo contro gli atti del governo. » E con questa citazione chiudiamo i no,tri brevi appunti, certo inadeguati al valore, all'imp0rtanza dell'opera che con vero diletto e con grande utilità nostra abbiamo lelto e studiato. Non ci resta che raccomandarla vivamente all'attenzione di tutti coloro che della grave e complessa quesLione degli impiegati, che coinvolge tanti vitali interessi privati e pubblici, e vogliono rendersi conto in modo esaurienle; e siamo lieti di t1·ibutare, cos·1, il miglior voto di plauso ali' eg1•egio scriltore che con tanta assiduità e competenza si adoperato nell'ardua impresa di analizzare e riso! vere il ponderoso problema. Prof. MA 'FREDI SIOTTo-Pr~T6R. dell'Università di Urbino • Per il nostro commerc10 coll'America latina E' una vera fatalità che la Spagna, verso la quale nutriamo le più vive simpatie, e che vorremmo vedere risorgere rapidamente, debba essere la nostra più terribile concorrente sul mercato mondiale! In Francia i suoi vini escludono i nostri; e tra non guarì, se non si rinnoverà il trattato del 1892, li escluderà anrhe dalla Svizzera. La stessa concorrenza ci fa su altri prodotti alimentari del Mezzogiorno in Europa.. • Ciò che ci scrive il nostro solerte corrispondente di Madrid ci mostra che la sorella latina ci minaccia anche nelle repubbliche del Sud-America. Questo ·del Lucchesi è un vero grido di allarme, e noi vorremmo che venisse ascoltato tanto ·dal governo quanto dai nostri produttori ed esportatori. LA REDAZÌONE. Madrid, 22 Marzo 1900. Caro Signor Direttore, Ieri maLtina sono arrivati a Madrid sei ufficiali della fre~ata Argentina « Sarmiento >> - invitati dal Go".erno a visitare la Capitale. M1drid ha fatto loro un'accoglienza splendida. Questi ufficiali della marina Argentina, che oggi sono fatti seo-no di straordinaria simpatia, qualche anno fa sarebbe~·o passati inosservati. Oggi la Nazione li accoglie con pomposi aggettivi di fratellanza,. e la stampa inneggia a una futur? unio~e lb~ro-Am_er1c~~a. . Sempre così, questi nostri ca~i fratell~ latu~1,chiudono la stalla dopo che sono scappati i bov1. Prima, ~eno qualche eccezione, nes3uno pensava alle repubbliche ispano-americane; oggi che il commercio. di esportazione diminuisce si ricordano che nell'America del Nord, nella Centrale, in quella del Sud si parla lo spagnolo, e che ci sono molte colonie spagnole. Dunrrue, lo sappiano tuUi i no,,:tri giornalisLi che non leggono la nost1·a Rivista, lo .s~ppiano i no_striesrortator\, e i nostei impiegati del Mm1stero degh Affari Ester_1, oggi, in Spago~, si f~ un ~~ande lavoro p~r attr:arre il commercio dell America latma verso questi porti. Le colome spagnole delle Repu_bbliche Ame~icane, sono ricchissime; sentono vivo affeLto per la Patria Spagnola. Tutti si ricorderanno che durante la guerra hpanoIankee, gli spagnoli dell'Argentina. r:nandaron? grandi quantità di danaro per la S0Ltoscr1z10ne patr10tt1ca, e che regalarono alla Mari~a d~ guerra . un incrociator~ di 5000 tonnellate, costruito m Francrn, che porta 11 nome di Rio de la Plata, altualmente nell.e acque di Buenos-Ayres. . . . . Al Messico pure la coloma spagnola è r1cch1ss1ma e streLtamente unita alla Metropoli. Il nome di Telesforo Garcia, grande amico di Caste_lar,. e ricchissimo commerciante, è in quella Repubblica 11 centro dello spagnolismo. Quest'uomo mantiene vivo in quelle regioni l'affetto alla Spagna, e la colonia ubbidisce sempre ad ogni suo appello, sia con invio di danaro per la ~uerra cogli Stati-Uniti, per la Croce Rossa, per la Marma da guerr~, e con ogni genere di attività _patriotti~a. La po-:- litica mterna trova 11suo eco anche m America, ed 1 Signori Costa_ e Paraiso, oggi_capi della_ Uni?n.Nacional! ricevono contmuamente ades1001 da c1ltadm1 spagnoli di quelle regioni, adesioni spesso accompagnate da offerte incondizionate. Vedete dunque che tesoro per lo sviluppo dei commerci e delle industrie spagnole erano e sono queste colonie. Ma prima Cuba, Puerto Rico e le Filippine bastavano ai bisogni economici spagnoli; oggi mancando quelle terre proniesse, è necessario cercare altrove il bene perduto: eccoci spiegato questo nuovo idillio « hispano-americano ». . . . . . . Lasciando queste cons1deraz1om, veniamo a1 fatti. Parleremo della « Union Ibero-Americana», che è il nucleo frincipale di queste aspirazioni. ~a. Union 1-:-".'-· tende a « bienestar, progreso, engrandecimtento y unt0n de Espana y de todos Los pueblos americanos de raza latina.» Ne formano parte gli americani residenti in Madrid, e gli uomini più importanti della politica, artisti, letterati, industriali, commercia~ti, u!fi_ciali d_ell'es~rci~o e della marina, ecc. Si serve d1 tutti 1 mezzi poss1b1h per creare una corrente di simpatia fra l'America e la Spagna, ed ha rappresentanti in tulte le Repub~liche_Am~- ricane, che cooperano alla propaganda dei suoi fi1:1, Pubblica una Rivista. Profitta del passaggio per Madrid di personaggi americani, per dar loro pranzi e ricevimenti in cui1 maturalmente, vibra la nota « IberoAmericana ». Ora è il momenLo della « Sarmiento » approdata a ~ar?ellona,. doy' ~ sLata accolta. ?On feste ed onori magmfic1. Madrid, 1sp1rata dalla Unt0n, riceve la rappresentanza della ufficialità di questa na":'e-scuola, con tutti gli onori: pranzo a Corte, serata d1 gala al Teatro Real, pranzo al Municipio ecc. ecc. Ma l'ope1·a principale della Uniòn sarà il Congr_es~o Soc;,az y Economico Ibero-Americano, ra tenersi 111 Madrid nella prima quindicina di Ottobr~ dell'a~i:o corrente. La Spagna si trova nei momenti attuah 111 una situazione eccezionale, degna dell'esame delle p~rsone colte. Ha bisogno di un grande mercato colomale, o senza posseder·e colonie, noi crediamo che con perseverante energia può arrivare a conquistarlo.
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