RlYISTA POPOLAREDI POLl'fIC~ LETTEREE SCIENZE SOCIALl des~a desidera-La convinzione si sia formata; poiché lo scopo supremo di ogni azione politica dev'essere il conseguimento del maggior bene di tutti, e il bene, per essere veramente tale, non ha da essere imposto secondo criterii, sia pure più illuminati, altrui, ma ha da essere compreso, sentito, voluto da chi deve goderlo. Di qui discende che lo Stato, in quanto dispiega legittimamente l'azione sua in seno alla Società, non è investito d' una fa,:oltà di autodeterminazione, ma trova come supremo limite d'ogni suo allo la coscienza, la volontà del popolo. La quale coscienza e volontà non avendo poi, a sua volta, sopra di sé, alcun effeltivo potere superiore che la determini e limiti ne' suoi indirizzi, è veramente l'ultima ratio della vita politica, la suprema fonte derivativa di ogni legittima autorità disciplinante la vita sociale. E di qui ineluttabilmente discende che la sovranità risiede e non può non risiedere nel popolo, in quanto essa appunto significa quella facoltà di autodeterminazione •di cui non lo Stato, ma bensì il popolo soltanto è e può essere investito. Ora se tutto ciò è vero - e il Presutti, appoggiandosi all'altissima autorità del Romagnosi, lo riconosce espii- .citamente - non è possibile negare che soltanto il po- •polo, il quale effettivamente indirizza e determina l'azione dello Stato, è il solo giudice legittimo del modo come questa azione si svolge: è il solo capace di compiere con nistrativi competenti in ogni singolo caso. Il che equivale, in fondo, a costituire lo Stato giudice e parte in causa, distruggendo quasi affatto i beneficii che l'azione popolare potrebbe, come funzione di controllo, realizzare. Invece di proporre l'istituzione di tanti corpi amministrativi giudicanti speciali, riuscendo a farsi le più strane illusioni intorno alla loro capacità e imparzialità, e spingendosi fino all'assurdo di considerare una certa istituenda Alta Corte di Censura composta di senatori, come una grande giuria emanante (per quanto indirettamente) dal popolo (sic!), non sarebbe stato meglio che il Presutti, con quella competenza e quell' acume di cui ha dato prova in tanti altri punti della ragguardevole sua opera, si fosse studiato di suggerire i modi migliori per guarentire la competenza e indipendenza della magistratura, e così poterle affidare con animo pienamente tranquillo il giudizio sui popolari ricorsi~ Confessiamo che ci ripromettevamo di trovar trattata codesta rilevantissima questione nel capitolo che considera la materia dei traslochi; e siamo rimasti molto delusi non trovandola, invece, neppure accennata. A parer nostro, la questione degli impiegati non può essere risolta se non dando una larghissima estensione all'istituto del!' azione popolare, ed assicurando con la massima cura la buona scelta e l'indipendenza assoluta dei magistrali. E così risolvendo il problema, si riuscirà giustizia ed efficacia sicura quella funzione di controllo che ad organi dipendenti, in qualunque modo, dallo Stato, mal si potrebbe affidare. Il mondo politico odierno cammina lentamente ma sicuramente - come lo dimostrano le riforme istituzionaIndovinello anche a recare un grandissimo beneficio alla generale esplicazione della vita poChi é 1 E forse un guerriero ferito nella guerra del Transvaal 1 Oh! no: é un procuratore imperiale al quale dolgono le mani pei continui sequestri che ha fatto. litica. Questi - in fuggevole sintesi - gli apeunt1 che all'opera notevolissima del Presutti reputiamo che si debbano muovere dal punto di vista della scienza politica pura; mentre, ci piace ripeterlo, non crediamo dovergli lesinare i nostri più sinceri elogi per la trattazione, sempre diligente, coscienziosa ed acùta, della molte_elici questioni amministrative. Vorremmo - se il tempo lo concedesse - rilevare, in questa parte, molte delle egregie e oppo1-tune considerazioni dell'A. ; ma non essendoci concesso entrare ne' particolari, ci limitiamo a ricordare soltanto, in via d'esempio,con quanto illuminalo criterio l'A. risolva l'eterna questione delle pensioni, proponendo di concederle soltanto quando l'impiegato sia divenuto incapace di prestar servizio, •li e le larghe correnti d'idee svolgentisi, in special modo, negli Stati Unili e nella Repubblica Elvetica - verso l'attuazione dei più alti ideali della democrazia: verso il referendum, cioè, applicato su larga scala, e verso la legislazione popolare diretta. Mentre codesti profondi rivolgimenti istituzionali vanno, con moto riguardoso ma perenne e ineluttabile maturandosi nella coscienza delle masse e nella esperienza graduale della vita politica, e mentre si aspetta che l'estendersi (del pari, aIla lunga, ineluttabile) della forma statuale federalistica porga ad essi rivolgimenti il substrato delle circostanze di fatto propizie al loro più rapido e normale sviluppo, nulla può essere più (Neue opportuno e politicamente inGluhlichter di Vienna). trasformando, cioè, il carattere della pensione che ora é prevalentemente un asdwa to, frattanto, che una preparatrice educa,.ione del pop•)- segno per la vecchiaia, in un assegno alimentare per lo ad una esplicazione più vivace ed intensa della propria inabilità al lavoro. attività. E fra le tante misure che dovrebbero prendersi Un'ultima osservazione mi sia infine concessa, che in questo senso (fra le quali ricordo l'educazione civile concerne il grave problema della determinazione della del popolo e l'obbligatonetà del voto, di cui tante volte responsabilità. Ho già detto che il Presutti ha ottimaho proclamato la necessità imprescindibile), non sarebbe mente formulato i criterii pratici di distinzione fra atti certo una delle meno efficaci, quella che riuscisse ad at- politici e atti amministrativi. Sono politici quegli atti tuare la cosciente ed organica contrapposizione dei go- riguardo ai quali manca una sicura e indiscussi!- norma invernati ai ~overnanti, del popolo allo Stato, sottoponendo formatrice che ne disciplini l'esplicazione; sono amminil'azione dello Stato stesso ad un serio, efficace e ben strativi quelli che, per converso, si esplicano conforme disciplinato controllo popolare. a regole precise, date da positive d:sposizioni, dalla Ha intravveduto l'importanza di codesto punto essen- scienza, o dall'esperienza. Di qui una evidente differenzà ziale il Presutti, proponendo una larga esplicazione del- essenziale fra la responsabilità che deriva dal compil'a.z-ionepopolare, che metterebbe in grado ogni cittadino mentodiatti amministrativi,e quella che deriva dal comdi farsi vindice dell'interesse pubblico contro i trascorsi pimento di atti politici. La prima, facilmente e rigorosae gli abusi di tutti gli agenti dello Stato. Ma egli, a pa- mente determinabile caso per caso in modo affatto obrer nostro, ha voluto circondare di troppe restrizioni, di biettivo, ha carattere giuridico; la seconda no. Ora per troppi impacci codesto istituto illtamente civile che, se- ovviare alle continue e pernicio·se confusioni fra elementi condo ìe cose dette, dovrebbe porger modo alla continua che richiedono criterii di giudizio così disparati, il Preaffermazione della sovranità popolare, costituendo un sutti propone che si tolgano agli impiegati politici tutte mezzo efficacissimo di educazione politica delle masse. le funzioni non politiche, affidandone l'esercizio esclusivo Così, per citare un esempio solo, egli propone che l'a- ad impiegati puramente amministrativi, per guisa che zione (o ricorso) popolare non ]?Ossa spiegarsi innanzi ciascuno risponda in un sol modo di tutti i proprii atti iill'aqtorità eiudiziaria, ma bensì mnanzi ai corpi ammi- indistintamente. E lç1 misura, certo, $arebbe buona se
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