• RIVlSTA POPOLARE DI POLI'flC-'. LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 109 Se la condizione sociale dei Boeri non si è elevata - ~ molti che li conoscono da vicino la pensano diver- .;,samente, come sanno i nostri lettori - ; se essi non hanno ancora potuto mettere in valore la vasta esten- '8ione di terra che posseggono - e gl'inglesi non seppero fare di più e di meglio - ciò si deve principal- :mente allo stato di guerra latente o aperta nella quale essi sita.uno da oltre cinquant'anni cogl'inglesi, che ne ·:hanno insidia.to sempre l'indipendenza e Ja libertà. Per ~vere l'una e l'altra i Boeri, veri e nuovi Pathers Pil- ,grims, abbandonarono la , ecchia residenza ed emigrarono verso il Nord preferendo combattere giorno ::per giorno cogli indigeni, per acquistare palmo a palmo quella terra, che ora si rimprovera loro di non aver ;;saputo colonizzare. Ebbene c'è dell' altro da chiedere al Demolins sull'attitudine a mettere in valore la terra, dalla. quale ~gli argomenta alla superiorità sociale di un popolo : perchè gl'inglesi non hanno ancora colonizzato intera- :mente l'Australia? perchè nelle campagne laggiù si è ·dediti ad una vita pastorale per nulfa, più elevata di -quella dei Boeri? Eppure in Australia essi non ave- -vano ostacoli speciali da superare; gli scarsi indigeni vi sono stati distrutti e non opposero la centesima ·parte di resistenza opposta dai Negri dell'Africa, che non sono affatto scomparsi; per quanto i negri non ~vessero da lottare contro alcun nemico européo ·forte per civiltà, per capitali, per armi - di una forza, ,~.nzi, straordinariamente preponderante come può essere -quella di uno Stato di circa quaranta milioni di abitanti i(senza c0mprendervi gli altri trecento cinquanta milioni •circa delle colonie della Grande Brettagna) che si move ~ontro le microsc1piche repubbliche dell'Africa Au- -strale, che non Brrivano a mezzo milione di abitanti! Con ciò crediam'l di non avere bisogno di altri ar- :gomenti per confutare il criterio adottato dal Demo- ~lins per riconoscere la superiorità sociale di un popolo. ~Se tale criterio fosse buono e universalmente applica.- bile si dovrebbe concludere che nel ca.so in discusdione ::proverebbe .... la inferiorità del popolo ingler.e. Nor. ~ La IB~~HBci~BZB laliocrtà ~calir'te Sui g,ornali politici è comparsa in questi giorni, come ~rgornento di attualità e di eccezionalità, la notizia di 'Un progetto di legge, diretto a garentire la moralità ·-dell'arte, che il deputato Heinze ha proposto al Reich- :stag germanico, che lo ha approvato in prima e in se- ·conda lettura, e probabilmente (1) lo approverà nella terza -e definitiva. Però, per quanto io mi sappia, non si è cer- ·-cato d'indaga1·e la causa intima del fenomeno : cercheremo di farlo noi molto sinteticamente, sembrandoci che (i) Benché la lcx Hcinze sia stata testé ritirata dal Rcichstag, noi pubblichiamo volentieri questo articolo, che riguarda una quitione, che risorge spesso ora in un punto ora in un altro. I nostri lettori sanno già che la lex Hein~e venne ritirata in -~seguitoall' ostruz-ionismo che ~ socialisti e i progressisti avevano iniziato nel Parlamento gerrnamco. _ Mentre si componeva questo articolo, proprio in Italia, venne <respinta dalla Camera dei Deputati l'autorizzazione a procedere -contro l'on. Gustavo Chiesi, per oltraggio al pudore che si ·"Volle trovare nel suo romanzo : Il corpo cli ballo ! La :richiesta del magistrato milanese, che non si accorse mai delle tur- ·pitudini che si stampano quotidianamente sotto i suoi occhi non ·poteTa essere più sfacciatamente partigiana. In Chiesi non si voleva colpire l'offesa contro il buon costume, ma il valoroso ed one- ~sto repubblicano. La dimostrazione della intenzione vera del Regio :Procuratore di Milano venne fatta luminosamente dall'on. Riccio, insospettabile di simpatie verso i repubblicani - uno dei più fe- •deli membri <lella maggioranza che sostiene l'on. Pelloux ! Poche ·parole ebbero aci aggiungere a difesa della specchiata onestà del Chiesi gli on. Pavia e Colajanni - il primo per rispondere al relatore della Commis,ione, on. Gabba Bassano - un moderato mi- .f.anese ! -, il secondo per ricordare quali alti sei;isi di squisita :moralità si trovano in tutti gli scritti del deputato di Forlì e par- ·-ticolarmente nella sua splendida: Sicilia illustrata. la legge Heinze non sia un isolato fatto, prodotto di uno stato d'animo e di una coscienza morale di un singolo individuo, ma sia il risultato di un sistema sociale, in un suo particolare aspettv, legato e connesso ali' infinita serie dei fatti socia li. Per avere intanlo una sommaria idea della legge, basta conoscere gli art. 184-A e 184-B, per cui, col primo « si punisce con la prigione fino a sei mesi o con la multa fino a seieento marchi chiunque venda a persone in età inferiore di diciott'anni, degli scritti, dei disegni, o delle immagini, che, anche senza essere scostumate, ledano violentemente il sentimento del pudore; oppure, per iscopi affaristici, o nell'intenzione di offendere il sentime11to del pudore, ne esponga di cosifatti sulle pubbliche vie o piazze di pubblica frequenza » e col secondo « si punisce con la prigione fino ad un anno o con la multa fino a mille marchi, chi prepara o· dirige rappresentazioni teatrali, sia di canto che di declamazione, che sieno idonee a ledere il sentimento del pudore e del buon costume. Eguale pena. verrà inflitta a chi, cooperando a queste rappresentazioni, mediante il suo modo di àire o di po1·gere, leda il sentimento del pudore e dei buoni costumi ». Sì che, tra poco l'arte tedesca si troverà legata mani e piedi al termometro etico ed estetico degli ufficiali di polizia che potranno dare a lor talento una tinta grigia su tutta la sfavillante produzione artistica dei secoli. Sia, poiché la proposta Heinze trova una continua smentita nella storia dell'arte: il nudo ha potuto talvolta suscitare scuole artistiche, ad e;;so più o meno devote; ma è oramai indiscusso ed assodato che il nudo, nella vera e grande arte, è la più pura espressione della sensazione estetica: sta lì a dimostrarlo tutta la storia della scultura. D'altra parte, non è nostro proposito intavolare qui una dis0ussione estetica, ma dimostrare ciò che nasconde questa larvata difesa della moralità. L'arte che è stata sempre sovranamente libera, anche nei tempi in cui le hbertà politiche e le verità scientifiche venivano calpestale, in omaggio a dogmi indimostrabili ed a principì di oscurantismo calcolato e reazionario, ora, che nel mondo spira il soffio de!la libertà politica e della libera espressione scientifica, e urge il palpito che preannunzia la redenzione economica, l'arte sarebbe impunemente asservila alle disposizioni restrittive della classe dominante e, docile strumento, tarperebbe in voli brevi l'audace e prorompente remeggio delle sue ali: A ragione dunque gl'intellettuali di Germania, senza alcuna distinzione di partito, han protestato fieramente nel Comizio imponentissimo tenuto nella sala del Berliner-Hadwerker-Verein. C'erano tutti, dai pensatori ed artisti più ortodossi, ai più eterodossi, da Begas, Siebermann, a Momsen, Sudermann, Ebedein, Hauptmann (che aderì con un uobile telegramma). L' Eberlein difese con molto calore i diritti e la libertà dell'arte « Vogliono darci, egli disse, in r.;ano alla polizia. Ma ·che sa questa di arte f Sa essa che il nudo nobilita, che è creazione di Dio, corona della creazione, in onta a lutti i filistei di questo mondo f L'arte parla ai sensi come parla al cuor-e e ali' illtelletto; anche l'arte religiosa è inconcepiLile senza lo studio del nudo. E perciò l'arte deve avere piena libe1là di riprodurlo a piacimento. E se, al Reid1stag, il deputato Roe1·en ha sostenuto che il popolo tedesco potrebbe fare a meno dei libri del Sudermann, io dichiaro allarnente che le opere del Sudermann noi non vorremmo perdede a nessun pat'o. Dopo Nissen, che difose i dritti della drammatica, Sudermann, facendo la storia del dramqia moderno disse: « Non è contro il nuovo dramma, ma contro i nuovi tempi, che costoro combattono. Se la lex Heinze diventasse veramente legge non sarebbero più possibili nello nosLre scene che le frasi reboanti è i costumi principeschi degli antenati (allude all'arte di Sauff e di Windelbrach, prediletta dall'imperatore). In Germania abbiamo una buona dose di principi e dovremo glorificarli tutti 1 Signori, $ino ad ora abbiam creato, tranquilli, opere d'arte. Ora vogliono strapparci dal nostro studio e far di noi tanti agitatori. Sta bene. Lo diverremo e non abbandoneremo la lotta finché non avremo riconquistato il terreno perduto. Dobbiamo giurare di perseverare in questa lotta santa e onorata: Signori e Signore, io lo giuro ». E il giuramento non è stato vano, poiché è incominciata in tutta l~ Germania un'agitazione poderosa, che dal mondo degli intellettuali è scesa nel popolo, sì che
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