Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 6 - 31 marzo 1900

106 '1UTIS'IA l'OPOLARB1Jl POLI'!ICA LETTEREE SCIENZESOCIALI * •• Riapertura della Camera. La tregua. Il g_ooerno accede alle iqee dell'Estrema. Il ministero condannato dalla Suprema Corte di Cassazione. Strana sorle del ministero della reazione ! Si chiuse la sessione per arrestare qualche deputalo popolare e per imbastire il p1·ocesso delle urne; si affrettò la riapertura della Camera per fare andare a monte lo stesso processo ..... Infatti l'enormità giuridica, politica e morale del processo delle _urne era t~le ~he. suscitò_ le proteste della fiacca coscienza pubblica 1tahana; e 11governo convintosi che si andava incontro ad una clamoros~ assoluz~or_iedegli accusali, dal fiasc0 colossale, credette salvarsi facendolo_ cadere c_olla riapertura della Camera. Questo sc~po d~ven~e evidente pel fatto, che non fece chiedere J aulor1zzaz10ne a procedere contro i deputati accusati. Il_processo,_ c!ie rimarrà celeb~e negli annali degli errori go_vernat1v1,non produsse di buono che la splendida e convmcen!e a_u!o-difesa di Prampolini, che pubblicò nella_ s~a qiust~zta, non avendola potuta pronunziare dinanzi a1 Gìurat1. . Il decr~Lo-le~ge del _22Qiu~no, contro ogni legge, sappiamo eh era rimasto m piedi. Dal punto di vista del gov~rno e_dei ~onerchic1 costituzionali s'imponeva l'immediata d1scuss1one. Era diversa la condizione dell' Est~e1:1-a, cui giovaYa vedere diguazzare nella illegalità il mm1stero. L'opposizione di Sun Maestà comprese la convenienza della_ immedrnta discussi~ne del Deer~to-legge, che venne ripresentato ben tardi contro t,0gm decenza costituzionale; l' Estre0a, fedele alle proposte fatte in giugno r1_propose che s1 dasse la prece<ienza 11lladiscussione dei disegni di legge d'indole economica; e il go,ve·rno per b~qca dell'on. Visconti-Venosta, con un aitra co~tradd1Z1onelampante prevenne l'Estrema e trovò giusto ciò che aveva combattuto in Giugno mettendosi in perfetto accordo coi... sovversioi I C'era tanta carne al fuoco coi disegni di legge indicali dal _ministero tra quelli che dovevano avere la precedenza sul Decreto-leg~e, che si ritenne da tutti che la poca premura del mrnistero nel discuterlo equivale~a ad un_ seepellimento senza onori funebri né di prima, né di ultima classe. La Camera si mise al lavoro utile colla treoua di Dio· o ' ma ~uesla f~ rotta da ~na_sentenza della Suprema Corte di Cassaz10ne, che dichiarò caducato colla chiusura 4e_ll~Sess~on~ _il disegno di legge sui provvedimenti pohtic1, e qu!ndi illegale la loro applicazione fatta per Decreto Reg10. . Lo schiaffo colpì in pieno viso il ministero della reaz10ne. Quale doveva essere la sua condotta f Ritirare il Decreto-legge del 22 G:ug,no, magari riservandosi di pres~ntarne un'altro analogo. Questo imponeva la logica più elementare. Il ministero., invece, che ci tiene a non rispettarne alcuna, si ribella contro la Cassazione che ay~va _pr?cla_mata infallib_ile quando i suoi 1·espon~i servih gh riuscivano comodi, affretta la discussione di un Decrelo-legge irrito e nullo ai sensi della costituzione caduto colla chiusura della sessione e solennemente pro~ clamato tale dalla Sentenza della Cassazione che si trovò _di ace:ord? colla Corte dei C~nLi, che co~e illegale ed mcostitu:i:10nale non volle mai registrarlo ! L_ab~tt_aglia ricominciò viva ed aspra il 24 febbraio, ed 11ministero ottenne una scarsa mao-oioranza di 32 voti il 2 marzo. 00 * .... La mozione-ghigliottina. Viva la Costituente I L'Estrema tiene fermo all'o~truz~onismo e lo pratica con tanta calma e con tanta mtelhgenza che strappa l' ammirazione agli stessi. a".versari costituzionali; alcuni dei quali - caso nuovissimo - vanno a militare transitoriamente sotto le sue bandiere a difesa dello Statuto. L'Estrema aveva guadagnato immensamente, nella Camera e nel paesè, colla _s1;1parud~nza e co_lla Io:nganimità mostrata in numerosi rnc1denti solleva t1, e d1 fronte alle ripetute prepotenze della maggioranza e del Presidente Colombo· rn~identi e prepotenze che si seppe dopo a quello eh~ mirassero. Ma furono precisameste la calma e la lonoanimità dell'Estrema, che fece p1irdere la pazienza alla 0 mag!tioranza - o meglio al gruppo Sonnmo che n'é il ce~tro direttivo e preponderante. L'impazienza si esplicò QOn la _presentazione della mozione Cambray-Digny ch'è la qurn~essenza della mostruosità logica, politica ~ morale· che 11suo stesso autore dopo pochi giorni fu costrett~ ed anche questo è caso non raro, ma unico - ad emendare. 1 Sanno i nosti-i letLori in che cosa consiste la mozione Cambray-Digny, che su;era in forcaiolismo tutlo quello ch'era stato immaginato sinora dal ministero. della reazione; ad ogni modo giova ricordare che colla medesima s'intendeva aRprovala una riforma misteriosa del regola~ento della ~ame.ra, due giorni dopo la sua presentaz10ne, senzad1scuss1oenesenzavotazion..e.. S~perfluo _parlare dell~ generale indignazione, anche tr-a 1_membri della ma0 g10ranza, che da loro stessi si coi:is.1derava_n9come g}i Etiopi ?ell'Aida prigionieri infelici del mmisLero; piuttosto diremo che alcuni firmatari della mozione-ghigliottina, dichiararono che essa er_a pront?- da quindi~i giorni, e eh~ il Cambray-Digny, mandatar10 del Sonmno, la teneva m Lasca per present~1-~aal 'Y!o,nento opportuno - quando, cioè, l'Estrema sinistra si fosse abbandonata alla violenza e al tumulto. Ma il tumulto e la violenza non vennero, e la mozioneforca v_enne presentata per provocarli. Con ciò rimangono dm~ostrate ad un tempo_: la premeditazione e la pro vocazione grave, per sopprimere, senza pretesti plausibili, o~ni libera discussione. .E il risultato di questa suppu.razione purulenta soprag- ~iunta _su\ can?ro del Decreto-legge f Questo solo: l o~tr~zi<:?ntsmo s1 spostò dal pecreto-le~ge alla mozionegh1ghottma. Non solo; ma l Estrema sinistra per mezzo di Pantano, all'attent?to iniquo e massimo c~.nlro il regime parlamentar e rispose colla presentazione di una mozione invocante la convocazione della Costituente eletta a suffragio universale. Fu incostituzionale la mossa? Cosi voller6 dare ad intendere gli on. Pelloux, Guicciardini e Giolitti, che incautamente provocarono un volo tra la monarchia e la rep~bblica_ - .ed essi soli furono gl' incostituzionali! - ; ma 10cost.1tuz10nale non è, come, rievocando tutti i precedenti s_torici, hanno provato diversi giornali, e come qui stesso dimostra l'on. Mirabelli in apposito articolo. Intanto l'on. Colombo e la sua maggioranza, non contenti delle prepolenze precedenti, e irritati dalla calma del1' Estrenia, vollero commettere l'ultima sopraffazione manomettendo i diritti dei deputali e negando all'on. Pantano lo svolgimento della sua mozione, anche sotto la forma di o~dine del giorno. Quest'u1tima violenza non pote.va e non doveva su - birsi ~enza ~nergica prole.sta; e la protesta avvenne grand10sa, 1 icordante alcune scene culminanti della rivoluzione francese, il giorno 23 marzo - un mese dopo che fu ricominciala la discussione del Decreto-Jeoge - quando, levandosi in piedi, i rappresentanti dell~ Montagna acclamarono e11Lusia'>Licamenteaìla Costituente. La Destra e i Centri aìlibili tacquero e la seduta fu sciolta. La scena si ripelè ali' indomani; ma questa volta la maggioranza al grido: Viva la Costituente I contrappose con altrettanto calore l'altro : Vù,a il Rei creando imprudenlemen te una per-icolosa an Linomìa. * •• In attesa _degli avoenimenti. La brutale provocazione della ma~g10ranz11, la complicilà di Colombo e la testardaggine rnsuperabile del Ministero, hanno crealo una situazione delle più difficili, senza uscita. Senza uscita l' hanno dichi~ra L~ al Presidente Colombo i capi dell'opposlZlone cosl1tuz10nale - Di Rudinì, Zanardelli, Giolitti e Coppino - da lui tardivamente invitati ad un convegno 11giorno 26 marzo. Mentre scriviamo non si sa quale potrà essere la soluzione della gravissima situazione. Il paese comincia a svegliarsi, non oslante le sbirreS?he ri:ii?acce e proi~izioni del governo, che ha a sua d1sposmone parerch1 Bava-Beccaris; e coli' Estrema si dichiarano solidali quanli hanno menle e cuore quanti antepongono gl' interessi del paese a quelli di ;11 disonesto gruppo di ambiziosi, quanti tengono fed·e al re- ~ime p?rl_a1:nenl~re e~ alle lioe!·tà,_ die conl1·as;;egnano 1 popoh c1vd1. L ades10ne entusrnst1ca di d'Annunzio all'Estrema e il suo intervento nella riunione nella Sala Rossa sono indizi del movimento della pubblica opinione; ed è noto che tale avvenimento ha prodotto una profonda impressione in Italia e all'estero. Probabilmente l'Estrema ora come o~a è destinata a soccombere sopraffatta dal numero dei depulati-staffieri,

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