RIYIST..4.POPOLARE Dl POLITlC..4.LE1TERE E SCIENZE SOCLALl I I I ~ Berlino diversi meetings si son dovuti sciogliere per la massa immane e minacciosa, che si accalcava indignata. • Veramente chi ben guarda il fondo dei sing-oli fenomeni e, non contento della superficiale ed empirica osservazione, cerca la causa di essi nel complesso meccanismo della vita, rimane poco meraviglialo di fronte a questa manifestazione: la legge Heinze è una delle risultanti dell'orientamento della vita sociale tedesca. Uno studio più 3mpio e podero8o, che una fugace rassegna di osservazioni, occorrerebbe per mettere in luce viva lo stato attuale, il momento storico contemporaneo della Germania, dove lo spirito reazionario delle elassi dirigenti trova la sua ra~ion d'essere nell'indirizzo egemonico militarista ed industriale e di conseguenza protezionista. Nessuno certo avrà dimenticato quei terribili e grandi libri ehe sono l'Atta Troll e la Germania di Enrico Heine, riboccanti d'ironia e di dolore ; il filisteo del festazioni licenziose? La ragione é evidente: l'arte allora era un risultato esclusivo della casta: asse1·vita ad essa, non curava che la sua glorificazione e il seguirsi dilettevole delle immagini fantastiche o sensuali, senza alcuna preoccupazione sociale: l'arte per essa era un diletto, un trastullo, un gioco. Ora però non è così : l'arte, come 0gni altra manifestazione umana, tende a socializzarsi, ed esprime nella sua voce lirr,pida e sonora la idealizzazione della vita reale, osservata nel suo insieme: l'arte, come facoltà essenzialmente sensazionale, tramana il sincero palpito delle anime, nelle aspirazioni e nei sogni. nelle gioie brevi e nei dolori inenarrabili, e assimila il ~uo contenuto universale agi' individui. E i governi incominciano a~_ombatterla, temendo la sua luce mirifica. • ,,.,,. L'arte nel momento attuale present.a un duplice aspetto, che crediamo opportuno dire: positivo e negativo. L'arte che diciamo positiva o dinamica tende a svolprincipio del secolo agonizzante risorge ora, non accompagnato da un illusorio bagaglio romantico e patriottico, ma preceduto e attratto da un fine più promiscuo ed immediato, qual'è la difesa del predominio economico e politico sui popoli. La legge Heinze in caricatura. (1 ) gere ed a propagare quei sentimenti universalmente intuiti,ed a formare un centro di attività assimilate e concordi intorno a quelle idealità da essa rivelate; essa glorifica l' uomo nelle sue aspirazioni, l'uomo pensante ed operante. ~' L'arte che diciamo negativa o critica ha invece il fine di prospettare il passato: in una prima forma essa ha un carattere degenerativo e reazionario (arte storica, neocattolica, preraffaellista ecc.), in una seconda forma, essa ha un cara Ltere cri tico e riflesso (arte ironica, satirica, ecc.); in questo caso tende, in una maniera affatto negativa, a far simpatizzare gli uomini col presente e con l'avvenire, rappresentando il ~ssato triste. La legge Heinze è quindi un sintomo significante : essa, come acutamente osservava Sudermann, è diretta contro i nuovi tempi. Sarebbe da ingenuo pensare che un souteneur, qual'è il deputalo Heinze, avesse inteso sinceramente il bisogno di tutelare il pudore e la morale pubblica. Altro è arte, altro è parodia di arte: gli ufficiali di polizia, potrebbero benissimo, in base a disposizioni che esistono in tutti i codici di questo mondo, proibire uno spettacolo troppo impudico di cafe chantant, ma non hanno il diritto di coprire la Venere di Milo d'un panno nero o di sopprimere una frase di un dramma di Sudermann o di Hauptmann. Ma, ripeto, è da ingenuo pensare che il Signor Heinze abbia fatto un qualsiasi ragionamento di estetica e di morale: egli ha portato l'inizio di una serie di soprusi che si succederanno nel sereno campo dell'arte. Poiché la classe dominante vede nell'arte un'arma micidiale per la propria esistenza: essa Adamo ed Eva In costume decente. r:,In entrambi gli aspetti dell'arte, positivo o dinamico, negativo o critico, (tranne, naturalmente, nella prirµa forma degenerativa e reazionaria, che, appunto perché fenomeno patologico, avrà br-eve durata) la casta dominante, attaccata tenacemente al passato ed a tutti i suoi errori, vede un pericolo imminente. L'arte mina il passalo, ne sorpassa e ne calpesta i pregiudizi, spiega il libero volo verso l'avvenire, e assalta la rocca della doAdamo - Attenti, amici miei, perché quì c'è da perdere un gran bel paese! (Lilstige Blcitter di Berlino). (1) Vedi nota pag. 110. vede che l'arte non segue a cristallizzarsi nel contenuto, come purtroppo si va cristr,Jlizzando ·nella forma, ma intuisce e rivela le aspirazioni e gli idea !i dei popoli, e li rivela, rendendoli sempre più sociabili, formando, in una parola, quel 1nilieu sociale, in cui le idee, cadute in germe, fecondano, patrimonio comune d'ispirazione altissima e di sincera gioia. Essa vede che l'arte accoglie in sè tutti i vibranti palpiti della umanità, che svolge ed incarna i più audaci problemi sociali, dal militarismo al feminismo, e perciò vede nell'arte un pericolo, essendo essa per la sua essenza sociabile, atta a scuotere le anime della massa e degli individui: lo han dimostrato (solenne smentita ai predicatori dell'aristocrazia ...) recenti dimostrazioni contro la legge di cui discorriamo, alle quali han preso parte più di diecimila persone, quale folla immensa non si era mai vista a Berlino! Non è dunque la moralità e il pudore che hanno scosso gli scrupoli del Signor Heinze; poiché io vorrei domandare ai sostenitori della legge: perché in tempi di maggiore reazione, come sotto i governi passati, nel medio evo, 11ellecorti pontificie, si è lasciato libero campo a tutte le espressioni d'arte, anche alle così dette maniminazione. Poiché ha esulato dalle sale auree e si è redenta dal mecenatismo servile e ispira il popolo cosciente, essa è considerata nemica ed è oggetto di persecuzione. La nuova legge per la moralità dunque nasconde un tranello: l'asservimento dell'arte all'imperialismo; già, l'imperatore tedesco in fatto di estetica, ha voluto farla sempre da maestro ; e sia, ma non si consacrino in leggi restrizioni odiose alle libere espansioni dell'arte, che non conosce vincoli. La reazione vuole la morte dell'arte, ma noi siamo sicuri che gl' intellettuali e il popolo di Germania, usciranno vittoriosi dall'aspra battaglia, che il povero Heine una volta tentò combattere col riso e con la maledizione. FRANCESCO PATERNOSTRO D.r NAPOLEONE COLAJANNI L'ITALIA NEL 1898 (Tuni.ulti e reazione). Lire UNA
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