Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 5 - 15 marzo 1900

'R,JPIST A. 'POPOLÀREDI 'POLITICALBTTEREB SCIENZE SOCIÀLl tariato è analfabeta e senza alcuna tradizione politica. L'esplicita ed onesta constatazione sulle condizioni del Mezzogiorno e della Sidlia, fatta dagli uomini ivi nati e vissuti, e che conoscono a pieno le rispettive regioni, è stata accettata da Filippo Turati e da non poehi altri. Anche l'Avanti! in un momento di chiara visione della realtà, scrisse che, tenuto conto della profonda differenza tra il Nord e il Sud, si poteva affermare che il partito socialista doveva essere bifronte ed agil'e come tale e conformemente alla sua dottrina e alla tattica accettata nei congressi nel Settentrione; ed agire da partito radicale, da semplice partito democratico - come dice il Turati - nel Mezzogiorno e in Sicilia. M:i la proposta se era buona nelle intenzioni non la era del pari per la realizzabilità sua ed anche per la moralità. Questo partito, che - a sorr,iglianza del Pasquino del a commedia siciliana, ladro in campagna è r;alantuomo, in città, - doveva funzionare da socialista rn un punto, e da radi~ale o democratico in un altro, è inconcepibile. Non è possibile che un uomo onesto nasconda le proprie convinzioni e ne predichi delle altre; non è possibile e non è serio il proporlo. Se i socialisti avessero avuto la percezione esatt.a della realtà e l'avessero ancora, nel Mezzogiorno se ne starebbero alquanto in disparte, farebbero la sola propag1rnda possibile ed utile tra gli elementi più còlti, e lascerebbero vivere tranquilli, aiutandoli anche, gli elcmen ti radicali e repubblicani dove ci sono. E pur tropro sono pochissimo numerosi! ,~ '"'''~: .,.~~ - . ✓~F-, -- In quanto alla lotta di classe fu tempo, e non remoto, in cui non c'era l'ombra del dubbio in tutto il partito socialista italiano : ~i credeva che esistesse_ un ~a($lio netto tra il proletariato e tutte le altre c~assi sociah, e che non ci potesse essere alcun punto di contatto tra l'uno e le altre, e che la lotta, quindi, dovesE;e essere continua, irreconciliabile, senza tregua e senza transazioni. Da questa concezione scaturiva logicamente che si dovesse rinunziare a qualunque riforma parziale, a <{Ualunque miglioramento immediato; poiché il proletariato non essendo padrone dei poteri pubblici e non avendo nel suo seno che una piccola minoranza cosciente - in Francia dall'articolo di Sorel sappiamo che tra parecchi milioni di elettori, solo un centinaio di migliaia aprartengono davvero al socialismo - non era suppombile che le altre classi avessero voluto fare gl' interessi dei nemici, che attendevano ansiosi il momento di abbatterle. Ciò contraddiceva decisamente a quel materialismo storico, che costituiva la dottrina fondamentale dei so- ·cialisti, e che escludeva l'intervento di qualunque elemento morale, altruistico, nella dinamica politico-socia le. Tale rigida concezione derivava legittimamente da Marx e da Engels della prima maniera, ed era intesa in modo tale in Italia che dava ai socialisti un'apparenza eroica - per non dire Donchisciottesca - nella sfida lanciata da loro - sparutissima minoranza - contro il resto della Società, contro l'imme!}sa maggioranza. E onesto constatare che gli anarchici, dai quali la Rfoista sin dal primo lfnno su questo argomento riprodusse un lungo articolo (1), ,,idero assai più giusto dei socialisti, e ..egarono la netta divisione tra le classi. I socialisti italiani - parliamo sempre dei più illuminati - hanno anche essi messo giudizio con Filippo Turati alla testa. Invece che cosa hanno fatto e continuano a fare i socialisti? Mentre nel Mezzogiomo e in Sicilia riconoscono che non esistono affatto le condizioni rer lo sviluppo del socialismo, si sono dati - e continuano - con vera voluttà nell'opera di demolizione del partito repubblicano o radicale, di cui, a parole, riconoscono l'utilità della funzione nel momento storico, che attraversiamo. Cosi hanno fatto a Palermo, a Molfetta e in qualche altro luogo, riuscendo a risultati disastrosi: ad allarmare tutto l'elemento liberale, ma non socialista, ·ed a gettarlo nelle braccia della reazione, senza sostituirvi l' azione efficace di un partito socialista, impossibile ad atlecchirvi. Cosi 1 socialisti in teoria hanno detto che volevano sostenere L' orso di Moscovia non ha intenzioni bellicose : sarebbe lieto di entrare pacificamente. Turati rammenta ai suoi amici la necessità del distingaefrequenter, e mette in burletta la formola « cosi << comoda, così semplice, co- « sì semplicista, cosi semplice ciona, dell'unica massa rea- « zionaria.... conglobante e << fondente nella propria teo- « logicale unità tutte le opa- « line striature dei partiti « borghesi »; e constatata la i repubblicani e i radicali nel Mezzogiorno; ma in pratica li hanno sostenuti proprio come la corda sost1e11e l'appiccato! Non si vuole ascrivere questa doloro:;a contraddizione tra il detto e il fatto a malignità; essa deriva certamente dal!' incoscienza che accompagna il fanatismo. E nulla diciamo sulla maggiore intransigenza, di cui ripetutamente hanno dato prova i socialisti indigeni del Mezzogiorno e della Sicilia .... I quali, con una cecità, che da qualcuno ha potuto essere scambiata colli, malafede, si sono stranamente illusi su di alcune manifestazioni elettorali, sino al punto da prendere l'effetto delle relazioni e del valore personale dei candidai.i, dell'aiuto dei clericali in qualche punto, ed anche della compra dei voti - sicul'O: della compra dei voti! - in qualche altro, per effetto della propaganda e della organizzazione socialista I • ,. ,,. Un punto di rrimaria importanza nella dottrina e nella tattica del partito socialista riguarda la concezione della lotta di classe, cui si connette l'altro delle alleanze coi cosidetti partiti affini, e che involge tutta la quistione del metodo, dei mezzi, e che in ultimo riesce alla nota controversia, sollevata dal Bernstein, sulla preferenza da dare al mooùnento o al fine; cioè se mir·are ai miglioramenti parziali ma continui nella condizione dei lavoratori, o guardare soltanto al fine ultimo, alla collettivizzazione delle proprietà e dei mezzi di produzione in generale. (Pasquino di Torino) comunanza d' interessi del proletariato con la magra e media borghesia, su molti punti, avverte che a togliere la semplicità ... sempliciona all'un ·ca massa rea.zionaria sognata - e pur troppo continuamente provocata dai socialisti! - c'è il viluppo d'interessi di consumatori, di produttori, di cittadini, di uomini. (Critica sociale. 1° Gennaio 1900). Non mancano le riserve in prò dell'antica nota della lotta di classe; ma, in fondo, riguardano le finalità storicamente future .... In quanto al presente ... é un altro paio di maniche. E la necessità di guardare al presente s'imp0ne per ragioni speciali all'Italia. Poiché « se il nascente proletariato e 11 la minutissima gente italiana volevano contendere, « con probabilità di vittoria, contro quei mali incombenti « e maggiori, che toglievano loro la vista, nonché la « lusinga, dei più lontani eldoradi; se volevano levarsi « di dosso il pidocchiume e la tigna, che intanto li de- « vastano; era follia sperare da soli. » (Ivi). Questo é addirittura linguaggio da miserabile Socialistoide... e noi temiamo (vorremmo dire: speriamo!) che i compagni finiranno coli' espellere dal partito Filippo Turati. Il quale è tanto eretico da respingere gli aprioris,ni; << da caldeggiare una opportunità politica, diversa « per ogni paese e diversamente apprezzabile, secondo i « momenti e secondo lo stato di crescenza del partito (1) Iacques Mesnil: Il socialis,no non è semplice q_uistione cli tomaco. Anno I, N. 24.

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