Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 5 - 15 marzo 1900

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALl Aristide Goldbauher: L'essenza dell'Antisemitismo. (Gli ebrei e la satira). L'antisemitismo è venuto dalla Germania del Nord. Gli antisemiti non hanno però avuto la fortuna politica ch'era riser·bata ai loro colleghi d'Austria che si sono impadroniti àei piccoli contl'ibuenti e dell'alta società, facendo dell'antisemitismo una moda. Non per questo è finito fra i tedeschi germanici l'odio verso il semita, si chiami Heine, Meyerbeer, Mendelssohn o Kohn, fabbricante di paracalli. L'antisemitismo rimprovera agli ebrei difetti che sono di tutLe le razze: gli ebrei - tirate le somme - non sono né miglior·i né peggiori degli altri uomini. Quella delle razze superiori è una fantasia dei tedeschi. L'uomo è uomo dappertutto, e il suo bilancio morale si equivale in tutte le latitudini. Da per tutto dove sono stato, ho trovato canaglie e galantuomini, gente di cuore e miserabili. Le differenze fra le razze sono piuttosto esteriori, di forma. La statistica, che non fu mai un'opinione, ci prova che mentre in proporzione, sono maggiori in Austria le condanne di ebrei per truffe, sono rarissime Lra loro le condanne per reati di sangue e violenze. Ciò ristabilisce l'equilibrio perfettamente. Ma certamente gli ebrei non sono puri da colpe per quel che riguarda i progressi dell'antisemitismo. Essi hanno - come religione - delle superstizioni e delle abitudini che fanno perféttamen Le il comodo di qualsiasi ironia. Come strappare dal mondo !'.antisemitismo f Io non ne vedo che uno: ed è l' incrocio. Gli ebrei invece di tendere a restar razza pura dovrebbero fondersi colle a1tre razze: coll'abolizione della propria superstizione disarmerebbero quella degli altri. 7 (.Vita Internazionale - 5 Marzo). J ules Leclercq : Ceylan sotto l'amministrazionecoloniale iaglese. Non v' ha superfice del globo che come l'isola di Ceylan abbia attirata l'attenzione di tutti i paesi e di tutti i tempi. I Bramini la designavano sotto il nome di « risplendente » facendone un paradiso abitato da angioli; i buddisti la paragonavano ad una « perla posta sulla fronte dell'India »; i Chinesi la chiamavano « la terra dei giojelli », i Greci « la terra dei giacinti e dei rubini»; i Maomettani ne avevano fatto « l'eliso dei nostri progenitori», e gli antichi naviganti europei raccontavano che le brezze che erano passate sull'isola ne portavano lontani i prorumi. Ma l'interno di Ceylan per molti secoli fu avviluppato dal mistero; i conquistatori Portoghesi e poi gli Olandesi non ne occuparono che le coste, e non fu che nel 1815, dopo la conquista degl' Inglesi, che fu rivelato il cuore del paese. Gl' Inglesi introdussero la coltura del caffè nella zona montagnosa, e misero iu luce le rovine meravigliose. Ma se i Portoghesi e gli Olandesi hanno lasciata la loro impronta sulle popolazioni dominate, l'Olanda col suo codi.ce di leggi, il Portogallo colla religione cattolica sostituita ovunque a quella della Chiesa riformata olandese, non è stato lo stesso per gl' Inglesi. Essi partendo domani lascierebbero pochi ricordi e rimpianti, perché essi non hanno fatto impressione sul popolo, non sono penetrati in nessuna casa, in nessun spirito, in nessun cuore: sono stati conosciuti soltanto come delle persone attive e poco socievoli, che comprano delle terre, le fanno coltivare, non perdonando mai un torto, e che un bel giorno fanno le loro valigie e spariscono. - (Reoues des deux Mondes - l Marzo). C. Rappoport : li materlalismo di Kant e I' idealismo d Marx. - Il Dott. L. W oltmann nel suo libro sul materialismo storico si è assunto un arduo compito: mostrare che il materialismo di Marx discende e si accorda coll'idealismo di Kant. A questa conciliazione vuol venire perché Lroppo gli ripugna l'eghelianismo, che riesce alla immorale giustificazione del successo - sia questo incarnato in Napoleone 1°, o nella feudale monarchia prussiana. Ma se l'intenzione è buona, essa, però, s'infrange contro un ostacolo gravissimo: le esplicite dichiarazioni di Marx e di Eugels che il loro materialismo slorico fanno discendere dall'idealismo di Hegel. Woltman non si scoraggia perciò, e dichiara che se Marx aderisce al metodo di Hegel e non a quello di Kant egli è che Marx non era compreso ... dallo sLesso Marx (testuale). La verità è diversa: Engels, Mehringe Plekhanoff hanno ragione facendo derivar2 la dotLrina del maestro dall'egltelianismo. Tutta la concezione di Marx è impregnata della idea egheliana e cioè: che la realtà genera e plasma l'idea o l'ideale sociale. Marx professa un profondo disprezzo per coloro che vogliono plasmare la realtà secondo la loro idea. I marxisti non hanno saputo conciliare mai il determinismo storico che spiega col determinismo pratico - la morale - che condanna e giustifica. Ma l'autore del Capitale era personalmente penetrato delle idee di giustizia, di liberta e di dignità umana. Spesso vediamo Marx abbandonarsi tremenle d'indignazione, obliante il suo determinismo impersonale se l'individuo non fa ciò che dovrebbe. vVoltmann scorge jn ciò una contraddizione, e cioè che in Marx l'uomo, il rivoluzionario prendeva il sopravvento sul teorico. Non è accidentale la tendenza al ritorno verso Kant che oggi vediamo in alcuni socialisti (Bernstein, Woltmann, Conradt, Schmid ecc.). L'idealismo critico di Kant, concepito in un modo scientifico e realista, è uno degli elementi chiamati a rinnovare la teoria socialista. La giustizia e la verità sono delle realtà in continua evoluzione. L'uomo con tutti i suoi bisogni e aspirazioni è la sola realtà che c'interessa. La sola che palpita e soffre, cerca e combatte, che sanguina nella disfatta o trionfa nella vittoria. L'uomo si agita nel vuoto se egli spazia al disopra o al di fuori della realtà. L'uomo è una realtà vivente, e come tale è un sistema di forze variabili e perfettibili. E una realtà che dioiene. La relazione fra le due realtà, la realtà umana e la realtà delle cose morte, è stata definita da questo motto ammirevole e profondo di Kant, creatore dell'idealismo critico: « Le idee senza la realtà sono vuote. La realtà senza le idee è cit.ca. » (Reeue socialiste, Febbraio). Victor Bérard: Scienzae forza tedesca. - 1: problema di sapere in che consiste la prosperità attuale della Germania, e se è prospera perché è imperialista, ha un'importanza capitale, poiché l'jingoismo ingl~se, in conclusione, non si appoggia che sull'esempio dei successi dell'impero tedesco, invocato da Chamberlain e dai suoi partigiani. E' il panico commerciale, creato dal pericolo• della concorrenza tedesca, che ha potentemente secondata l'influenza eh amberlanista. La « più grande Germania » politica è diventata anche la <.< più grande Germania » commer0iante, fabbricante, capitalista. L'Impero non dà soltanto dei lavori, ma anche dei frulli. L' Inghilterra ha voluto· assicuritrsi gli uni e gli altri,• facendo come la Germania. Qui è tutto il segreto dell'orientamento che pretende imporre Chamberlain. Ma se la Germania è rius0ita, significa forse che le altre nazioni possano riuscire lo stesso f Non è stata la mano tedesca che ha tutto fatto, ciò che si dice cosi spesso. La solidarietà nazionale e umana, le qualità positive della razza germanica, disciplina te dalle predicazioni morali dei fi-

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