66 7{.IYIS1.4. POPOLJ.RBDI POL111C.4.LETTERE B SCIENZE SOCIA.LI corporativo o economico. No, noi non crediamo punto questo. « Su tutti i tre campi, movimento corporativo, eco nomico e politico, si deve mettere la leva: questa trinità dev'essere mantenuta integra. Allora soltanto si potrà spiegare l'intera forza. « Si deve ammettere storicamente che in nessun paese le tre forme di movimento si sono svolte in maniera uguale. Non voglio neppur dire con ciò che il Partito come tale debba fondare associazioni economiche: ciò sarebbe la cosa più riservata che noi potessimo fare. « Il movimento economicodeve solo essere riconosciuto come una forma necessaria. Se consideriamo da qcesto punto di vista lo scritto di Bernstein, converrete conn.a, se io dico: Bernstein, ci dà più che non ci tolga (approvazioni contrastate), Appunto con la più alta valutazione del lavoro del presente cresce la fiducia che già ora, entro la forma economica capitalistica, si deve determinare la distribuzione del valore prodotto, sostanzialmènte, a favore della classe lavoratrice. E questa fiducia è un elemento vivificatore nella nostra lotta: nella politica, nella corporativa, nell'economica. E questo el :.mento vivificatore, questa fiducia, questa più alta valutazione si esigerà anchi per la conquista del potere politico e per tutto ciò che può venire e che verrà. In un altro luogo io ho già riassunto 'il mio punto di vista su questo: In alto la bandiera della speranza, non solo per un migliore avvenire, r,~asopratiitlo e in prima linea anche per un migliore presente ( viva ap• provazione e strette di mano, zittii). » E W oltmann conchiudeva: e La mia opinione è perciò questa, che io vado in ciò anche oltre Bernstein. In Germania disgraziatamente la lotta economica è stata negletta. Ma oltre alla forza di lavoro si deve concentrare e coalizzare anche la forza di consumo. Ciò che è accaduto tra noi al movimento corporativo, accadrà anche alle associazioni economiche di consumo. Prima si guardava ad esse ostilmente, poi si toUerarono e ora si consente in esse con simpatia - ma si andrà ancora più oltre e si dovrà dire: esse sono un mezzo necessario per l' emancipazione della classe operaia! (applausi). » E un altro, non Elm, soggiungeva alla sua volta : « Il desiderio di Bernstein di vedere accordata maggiore importanza al lavoro del presente ha suscitata in me una speciale simpatia ... » E questo desiderio di non veder dimenticato il presente per l'avvenire e di volgere la mente e l'opera a preparare nel presente l'avvenire, riassume insieme il bisogno e il più determinato indirizzo del movimento socialista, non solo in Germania, ma in ogni altro paese dove esso si va sempre più affermando e progredendo. A ciò si deve tutto l'interesse suscitato del libro del Bernstein, il quale - che che si possa pensare delle sue premesse teoretiche e di certe sue conclusioni concrete - - ha avuto la sua importanza dall'essere sintomo e indizio di questo indirizzo. Sintomi dello stesso fenomeno sono stati in Francia la partecipazione al potere di Millerand e le discussioni che hanno tenuto dietro a quel fatto come alla partecipazioi;i.,,ede' socialisti all'agitazione per Dreyfus e in Italia l'invocata ricostituzione della sinistra o la formazione di un partito di governo, che non compendii l'opera sua in provvedimenti di polizia ma governi e amministri e costituisca un ambiente di aria respirabile, e svolga, per quanto è possibile, le attività sane del paese, creando uno stato di relativo benessere. Sintomi dello stesso fenomeno sono la vessata questione della tattica e de' rapporti con i partiti affini risorgente dovunque, nella stessa Germarùa a proposito delle elezioni per i consessi regionali, e le nuove e più gagliarde speranze che viene suscitando, anche in Germania ora, il così detto socialismo municipale. Ma quanto più il partito, crescente e fatto forte ne' consigli e ne' parlamenti, è costretto a fare della politica interna, estera1 economica, finanziaria, o dell'amministrazione, a venire insomma in contatto con la realtà delle cose, ne nasce un effetto degno di nota. La politica può considerarsi come una scienza in quanto è inspirata e diretta da una concezione organica della vita sociale, ma la straordinaria varietà delle condizioni in cui si svolge, la difficoltà pratica di conoscere o calcolare esattamente tutte le cause, gli elementi, le conseguenze di un determinato avvenimento o provvedimento, lasciano molta parte all'azione istintiva, che poi si risolve in una specie di. spontaneo esperimento. Di qui la deviazione, più o meno consapevole e voluta, dal rigore de' principii; di qui la spinta per vie indirette, che non di rado, pel nesso complicato delle azioni e reazioni sociali, menano alla mèta più presto e più sicuramente delle vie in apparenza rettilinee. Un tale processo di trasformazione sociale, mentre ribadisce l'affermata vanità e inconsistenza di schemi particolareggiati dello Stato futuro, da servire come pedagoghi alla storia, implica d'altro canto e mette in rilievo tutta l' importanza che vengono ad acquistare in un siffatto movimento de' fattori più particolari e anche individuali, come, a vicenda, il colpo d'occhio o l'incapacità di una chiara visione delle cose, la serenità o la passione, il disinteresse o il calcolo, la scienza o l'ignoranza de' dati concreti dell'evoluzione della vita sociale, la leggerezza o la costanza, l'imprevidenza o la prudenza, il caso, come concorso di avvenimenti non capaci d'essere preveduti e quindi prevenuti in tempo. Esaminare, del punto di vista de' criteri sopra esposti, l'indirizzo pratico del movimento socialista in relazione alla situazione de' diversi paesi e specialmente nella sua azione parlamentare più determinata e più visibile, potrebbe essere cosa di molto interesse, tanto per la funzione del partito che per fini più generali, e a cui varrebbe la pena di volgere una volta o l'altra l'attenzione. Prof. ETTORE C1CCOTTI Siamo costretti di rimandare al prossimo numero la continuazione dello studio sulla LEZIONE DELLE COSE (I Socialisti)
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==