RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIAL1 della penisola. Sono i bassi salari che permettono alle industrie italiane, tecnicamente inferiori, di concorrere vittoriosamente colle industrie dei più progrediti paesi europei; ma è vittoria questa la quale, olt,re che lacrimevole, è necessariamente transitoria. perchè destinata a dileguare, non appena l'organizzazione già iniziantesi delle classi operaie italiane consentirà loro di imporre più adeguati salari. D'altra parte i progressi tecnici, che si vanno attuando in Italia, son dovuti, piuttosto che al capitale nazionale, al capitale straniero, il quale preleva sulla produzione paesana un'imposta annuale sotto forma di dividendi ed interessi. i questa non ultima causa della bilancia sfavorevole, che affligge l'Italia dal 1878 in poi, malgrado le falangi di stranieri che scendono annualmente a deliziarsi del suo clima e ad ammirare i suoi monumenti. A tale riguardo è pure a notarsi, come sintomo assai deplorevole, la scarsa partecipazione della bandiera nazionale al commer...:ioitaliano di esportazione e di importazione. Siccome i bastimenti aspirano a prospese per l'esercito e per la marina, dalle pensioni civili e militari e dalle spese di riscossione. Non , imane che il 21 010 dei redditi dello stato pel disimpegn dei pubblici servizi, i quali, a motivo dei mezzi ins1·fficienti, sono male amministrati, o totalmente trascurati. Questa serie di fatti dolorosi - conclude l'Autore -- spiega per sè stessa il vero carattere dei tumultuosi fatti di Milano del maggio 1898, i quali non furono che un grido di dolore del popolo italiano ed una violenta protesta contro un sistema economico, che tutta impoverisce e dissolve la vita nazionale. E se è vero il motto vox popiili, vox Dei, si dee leggere in quella manifestazione popolare la condanna delle istituzioni economiche d' Italia ed il fondato presagio del loro imminente sfacelo. Il breve riassunto, che abbiamo dato di questo notevole scritto, basta ad indicarne i pregi e i difetti. Larghezza di notizie, vigore di argomentazione, eloquenza di stile, sono i pregi innegabili di questo lavoro ; il suo difetto essenziale è una evidente esageracacciarsi pel viaggio di ritorno un carico eguale a quello del viaggio di andata, così una parte delle esportazioni da uno stato si effettua con bandiera estera ei una parte delle importazioni ad uno stato è compiuta con bandiera nazionale; ma poichè il carico de1ritorno non è sempre sicuro e completo, così non si sbaglia affermando, che di regola, negli stati saviamente costituiti, un po' più della metà delle esportazioni e un po' meno della metà delle importazioni si effettuano •con bandiera nazionale. Ma in vece in Italia la bandiera nazionale non trasporta che il 40. 7-44. 5 0r0 delle merci Elezioni di protesta. zione di tinte, un ingranJimento sistematico della verità. E noi stessi, che niuno può accusare di indulgenza verso le deformità dell'ordinamentosociale italiano, dobbiamo apertamente affermare che ciò che l'Autore ci ha dato è un quadro notti rno, interessante, colorito, vibrato, ma non però specchio fedele del vero. Soggiungiamo che talune delle sue considerazioni non sono scientificamente corrette. Così, p. es., non è vero r 1ie la tenuità specifica dei E' -t-· lari in uno stato vi renda possibile la esportazione di merci altrimenti inesportabili ; non è vero che l' im-' posta sui fabbricati sia semE <lalli e dalli, e poi il Batacchio gli '.callerà sulla z cca. (L'Uomo di Pietra di Milano). esporta.te e il 16. 3-29. 7 010 delle importate; il che tradisce uno scarso sviluppo della navigazione in un paese, che pur parrebbe destinato ad una posizione vittoriosa in questo ramo dell' industria. E tuttavia nonostante il grave disagio in cui versa, l'industria della navigazione è negletta dagli statisti italiani, i quali in quella vece prodigano immeritati favori alle società ferroviarie e provvedono alla costruzione di linee ferroviarie inutili, cagione di nuove ferite al già piagato bilancio. La finanza italiana ritrae 1'84 010 del proprio reddito dalle imposte indirette; aggravio tributario è enorme (43 Lire per individuo) e, ciò che è più deplorevole, ricade specialmente sui meno provveduti. I tentativi del Governo, intesi ad alleviare il carico tributario delle classi povere, si infrangono contro il brutale e miope egoismo delle classi ri. ~he, predominanti nel Parlamento. E le somme, che lo statJ viene spremendo dagli affamati lavoratori, sono quasi totalmente inghiottite dal pagamento degli interessi del debito pubblico, dalle pre e nella sua totalità una imposta indiretta. Questi sono errori, di cui si può leggere la confutazione perentoria quasi in ogni trattato di economia politi"a. Ma questi errori evidenti, come le esagerazioni in cui l'Autore è caduto, non tolgono valore al suo scritto, il quale è pur sempre degnissimo di meditazione e di studio. E così questo grido d'allarme, che parte da un paese amico, possa risonare all' orecchio di quei neghittosi, incoscienti e spesso disonesti politicanti, i quali, fra i sorrisi e gli applausi di una borghesia ignara, sospingono il bel paese verso l' abisso economir J e politico! Prof. ACHILLE LORIA, Racco:rnan.dia:rno calda:rnen.te ag;li abbonati che ancora non si son.o :messi in. regola coll' A:rn.:rn..ne a volerlo f"are il più possibile sollecita:rn:ù.ete . ..
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