Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 4 - 28 febbraio 1900

80 'RJV ISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALl non soltanto nella guerra, ma anche nella preparazione della medesima per la mirabile regolarità con cui hanno compiuto l'armamento dei loro combattent_i e per la rapidità della mobilizzazione compiute con ta~ta_oculatez~a e seo-retezza che lord Wolseley dovette dichiarare, di- o . verse settimane dopo cominciata la guerra, che si era ino-annato completamente nel calcolo delle forze dell'avve~·sario. Sta bene che nella campagna del 1880-81 gli !no-lesi avrebbero dovuto conoscere quanto valessero in o guerra i Boeri, ma questa volta essi hanno anche superate le aspettative. GI' inglesi sbagliarono calcolando l'esercito avversario di 30,000 o al più 40,000 uomini, perché essi sono invece tra 50 e 60,000, e sbagliarono non pensando che essi erano provvisti di un'artiglieria da campagna superiore alt' inglese perché di una portata di tiro molto maggiore, fornita oltre di shrapnels di granate, e perché disponeva di numerosi cannoni Maxim e Nordent'eld, di a_ltri a tiro rapido ultimo modello, e di pezzi grossi da assedio. I Boeri, forniti di eccellente artiglieria e di ottimi fucili, prudenti, conoscitori palmo a palmo del loro territorio, delle cui c~identalità hanno saputo profittare abilmente col rafforzarsi coi trinceramenti nelle loro posizioni, risparmiando più che potettero le loro forze, e seguendo nell'offensiva il sistema di accerchiamento ; sono riusciti sinora a infliggere delle sconfitte agli ingles·. Gl' inglesi che non si erano ammaestrati per la sconfitta di Majuba del 1881, non tennero in conto le qualità superiori guerriere del nemico e sparpagliarono inconsultamente le loro forze. Lord Robert, ora, é deciso a mettere ordine nell'attuale caos con scopi strategici ben determinati, ma le truppe che il governo inglese mette a sua disposizione sono troppo eterogenee e scadenti, e la necessità di difendere le linee ferroviarie, minacciate dai ribelli del Capo che vanno sempre aumentando, é troppo impellente perché ci si possa fare delle illusioni. A tali enormi sacrifici di uomini e di denaro è condannata l'Inghilterra per aver suscitato inconsultamente una guerra ingiusta, la cui durata é incalcolabile, e l'esito dubbio quanto mai. (Nord und Sud - Febbraio). RECENSIONI D.r Anton Menger: Le droit au produit integral du travail. Traduzione di Alfredo Bonnet e prefazione di Charles Andlor. Faris. Giard et Briere. 1900. L. 3,50. Il libro del celebre giurista austl'iaco noto in Halia maggiormente pel magnifico studio sul progetto di Codice Ci·,ile tedesco (Bocca 1894) non poteva in Francia trovare migliore traduttore e presentatore di Bonnet e di Andler. La Introduzione di Andler è davvero magistrale. Vi espone i principi sostenuti dal Menger nell'altro lavoro sopracennato sul progetto di Codice civile tedesco, e riassume e critica acutamente e rispettosamente - con particolarità dal punto di vista storico - le dottrine dello scrittore austriaco. Il quale espone le teorie socialiste aggruppandole sotto tre punti di vista fondamentali: 1 ° il diritto al lavoro; 2° il diritto all'esistenza; 3° il diritto al prodotto integrale del lavoro. Il libro è tutto un succoso riassunto, che alla sua volta non può ridursi; ma noi crediamo farne conoscere le linee generali riproducendo integralmente la conclusione della Introduzione dell'Andler, che contiene la critica sostanziale e il complemento alle idee del Menger. Ecco le sue parole : « Nessuno dei tre principi giuridici del socialismo tradizionald è sufficiente. « Attenersi al diritto al lavoro, è la fame certa per gl' incapaci e i degenerati che ogni società produce. Per i lavoratori validi lo stesso diritto al lavoro é la certezza dello sfruttamento, se un salario sufficiente non vi si unisce, e col ·salario, un'efficace protezione della forza di lavoro, della loro mentalità e della loro indipendenza morale. Il diritlo al lavoro dovrà dunque essere completato col diritto di tJioere da uomo, diritto che modificherà il noslro codice d'obbligazioni, nel senso d'un'eguaglianza più grande fra persone più libere. L'ammirabile critica che Antonio Menger ha fatto del Codice citJile tedesco s'inspira totalmente a questo diritto all'esistenza materialmente assicuralo. Ora, come questo diritto di vivere suppone una requisizione di lavoro, bic;ogna senza dubbio che una relazione esista tra la quantità di lavoro fornito e i beni ripartiti. Questa relazione, tutlavia, non può lasciarsi e una formola economicame~t~ falsa 1~ cura di definirla. Bisogna conservare lo spmto del dtritto al prodritto integrale del latJoro, ma abbandonare i termini. . « Come si stabilirà la relazione vera'? E tutto il problema della giuslizia sociale. Vi è un lato economico ed un lato i;?iuridico. Si vede dunque che per risolverlo, qualche teorico, e notevolmente Marx, ha a torto sprezzato il diritto. Altri, tra i quali bisogna no:er~~·e_ A_ntonio Menger non hanno sufficientemente chiariti i prmcipi della loro ewnomia. . , « Malgrado tutto, il loro errore è lo stesso,_ Menger avendo dell'economia marxistica conservato precisamente i suoi fondamenti contestabili. Una giustizia che non si preoccupi che dello scambio delle quantità uguali ~i lavoro, zoppica. Bisogna che si completi co~ u_nat~rifficazione delle materie prime che in seguito si ripartiranno? proporzionalmente al lavoro fornito da ogn~no: Ogm specie di rendita unita al suolo e ali~ . propr~eta .delle prime così sarà scomparsa. U~a ~u_ant1tadefi?~ta di pr?- dotti del suolo consumabili sara diviso tra tutti m camb10 di un lavoro da convenirsi. Ma vi sarà una rendita unita alla qualità del lavoro. L'organizzazione ~indacale .che sopravviverà alle lotte attuali, garantirà a1l_a~orator1un supplemento di rimunerazione unito alla ~bihtà (zent of ability) o all'utilità urgenti dei loro sforzi (zent of opportunitt;). « Cos\ resta esatto, come ha pensato A. Menger, eh~ la giustizia sociale futura darà ragione da una parte 8 ~ tre sistemi del socialismo tradizionale. E potr~bbe _da~s~ che ciò non sia, se il pensiero generatore dei prmcipI giuridici si costruis~e in realtà con miserie osservate e con esperienze parziali generalizzate. Il diritt~ al latJor?, introdotto dalla Convenzione, ripreso da Fourmer e Loms •Blanc, avrà la sua parte; ma bisogn~rà dare_ la sua parte anche al diritto di vfoere precon~zz~to da 1 comunisti dopo i Quacqueri fino ai discepoli di Cabet. La c~ltura intellettuale superiore e il lusso permesso della vit~ sociale futura dipenderanno dal lavoro di o~nuno, e • 11 vecchio pensiero sansimoniano, che dava a ciascuno secondo la sua opera, rivivrà a sua volta. . . « li socialismo scientifico in via di nascere grnstifica, correggendola, la tradizione utopistica tutta quanta ». Per cwmbiamento d'indiri1t1to e per numer·i arretrati rivolgersi al signor G. MO~TALBANO, Via della Vite N. 'ì'4, ROMA. On. 'Dr. NapoleoneCola;amii proprietariod,irettore-responsabile Roma Tipografia via Gigli d'Oro 16.

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