Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 4 - 28 febbraio 1900

RIYISTÀ POPOLARE 'DI POLITICÀ LBT1BRB E SCIENZE SOCJALI 79 vedere. Il misticismo é assai comune Lra letterati appunto perché hanno una cu!Lura scientifica superficiale. Questa fioritura scientifica leLteraria diventa l'anello di congiunzione tra il misticismo incosciente e C[UCllcoosciente perché il romanzo e la poesia si diffondono in ogni classe di persone, e specialmente tra le donne, e Lra i frequentatori dei loro salotti. Così si determina una malattia collettiva che è affine alla neurastenia pe1·che ol'a inalza ora deprime l'animo umano, secondo le relazioni esteriori e le fasi della vita sociale. ( Rivista Internazionale, 5 Febbraio). L'avveniredelle razze inferiori. Il problema s' impone. Non tutte le razze possono essere eliminate e distrutte dalla selezione ed esser destinate a sparire. Se questa é forse la sorte riserbata agi' indigeni dell'Africa Centrale, dell'Australia, della Patagonia, delle foreste brnsiliane, delle isole del Pacifico, non si può dire lo stesso delle razze semibarbare e delle civiltà arretrate come nella Cina, nel Giappone, nell' India ecc. Del resto è ciò necessario~ é colla ~onquista armata o colle arti pacifiche che potranno risvegliarsi'? Le conquista militare se é dannosa pei conquistatori lo é molto più pei popoli conquista ti. Che il metodo delle arti pacifiche sia il migliore lo prova l'esempio della Cina. Essa ha capito che non è suo interesse restar chiusa alle correnti della civiltà, ed lia aperto molti dei suoi porti al commercio internazionale. L'esempio dell'attività occidentale creerà una nuova atmosfera di progresso, e governo, religione e costumi si adatteranno al sentimento del popolo : e la China sarà redenta. Un altro esempio ci viene offerto dal Giappone che ha compiuti tanti progressi in pochi lustri in grazia appunto dell'es·pansione delle idee e della civiltà. Ben diverso é avvenuto in India che si é trovata signoreggiata dall'Inghilterra che ha voluto imporre i.dee, istituzioni, abitudini per le quali gl'indigeni non erano preparati. Da più di un secolo che l'India é in mano degl' inglesi non ha subito alcun cambiamento sensibile nelle sue abitudini e credenze: gl' indiani sono sempre la stessa massa solida, miserabile, superstiziosa, tiranneggiata delle caste che l'Inghilterra trovò un secolo fa. Anche per le Filippine é interesse per la <'iviltà in genere e degli Stati Unili in particolare di lasciare agl'indigeni libertà e autonomia. Espansione ai nostri giorni significa espansione di diritLi commerciali e d'influenza morale, non compra o vendita di terre e di popoli stranieri. - (Gunton 's Magazine). L'artiglieribaoera. Fu nel 1894 che il Governo boero fece la prima ordinazione di cannoni pesanti pagando 2 milioni e mezzo alla casa Krupp, e altrettanti ad una fabbrica austriaca. Tra i primi, ve n'erano du~ del mo- .dell~ più grande allora conosciuto: lunghi 48 piedi, pesanti 120 tonnellate e con proiettili di 2300 libbre ino-Iesi (una libbra inglese é Kg. 0,450), bombe· di acciaio e ferro, e ~h~apnels che contengono 3,000 palle per ogni quarto d1 libbra. Nel 1893 furono ordinati altri 2 milioni e mezzo di cannoni da campagna e da montagna alla casa Krupp. Nel 1886 fu data l'ordinazione di 6 cannoni all'officine del Creuzot, e pni di altri 18, portata 8,000 metri, peso 3,400 libbre, carica 2 libbre, rapidità 8 tiri al minuto. Nel 1897, 1898 e 1899 i Boeri acquistarono 48 cannoni Schneider-Canet a tiro rapido che lanciano shtapnels con 234 palle ciascuno, fanno 2000 tiri al minuto, e hanno una portata di 5500 metri. A Mafeking vi sono 5 batterie di 8 pezzi ciascuna di cannoni ~axim che lanciano 35 bombe al minuto : per manovrarli basta un solo uomo, e sono girevoli con grande facilità sull'affusto in modo da poter essere puntati in ogni direzione. I Boeri hanno acquistato anche 4 batterie di cannoni Veckers-Maxim della portata di 4500 meti·i, e quattro pezzi Long Tom della portata di più di 10,000 metri: due che difendono le gole del Nata!, uno a Ladysmilh e uno a Pretoria. In complesso possiedono da 220 a 230 cannoni ullimo modello, di costruzione così perfetta da superare l'inglese. - (Frankfurter Zeitung - 9 Febbraio). I. Beloch: La popolazionneell'antichità. Indubbiamente i paesi dell'antica civiltà orientale, primi tra tutti l' Egitto e Babilonia, avevano una popolazione densa quando l' Europa era barbara. La Grecia che ai tempi d'Omero era quasi spopolata, collo sviluppo della civiltà crebbe il numero dei suoi abitanti, che si arreslò col sorgere della potenza cartaginese e dei popoli italici ad occidente e del regno persiano ad oriente, e specialmente quando le colonie tolsero alla madre patria il primato nel commercio e nell'industria mondiale. Anche in Italia la popolazione aumentò fino al II secolo avanti l'èra volgare. La decadenza cominciò colla formazione dei grandi latifondi, colla crescente concorrenza degli schiavi ai liberi proletari e colle guerre civili. I provvedimenti politici e legislativi di Augusto, Nerva, Traiano non dettero risultati; solo la sostituzione dei coloni agli schiavi arrestò lo spopolamento delle campagne. Mentre la p~polazione d'Italia andava diminuendo, aumentava nelle provincie. Il fenomeno non si é ripetuto nei tempi moderni : le diminuzioni prodotte da guerre, epidemie, emigrazioni furono presto compensate. Presentemente é in diminuzione in quasi tutti i paesi del!' Europa centrale il numero delle nascite, ma lo é pure quello delle morti, onde l'aumento delle popolazioni é, eccetto in Francia, quasi costante. (Zeitschrift fiir Socialwissenschaft). E. Sella: La posizionedi FrancescoFerrarafra gli econo• misti. Francesco Ferrara contmuò la tradizione economica che ebbe principio con l'abate Galiani, il Genovesi, il Verri ecc., e che seguì con Pellegrino Rossi, con lo Scialoia, ecc. Francesco Ferrara si affermò con la sua teoria del costo di 1·iproduzione. Prodotta una merce, il suo valore é determinato non dal costo di produzione nel quale il produttore é incorso, ma dal C4)sto in cui dovrebbe incorrere colui che la desidera se la vuole avere, sia per produzione, sia per scambio. Francesco Ferrara fonde e riunisce in sé i caratteri dello scienziato e dell'uomo d'azione. Come diffonditore dei principii di libertà occupa un posto suo proprio nella storia. Egli giunse al convincimento della libertà in seguito alla constatazione delle leggi che regolano i fatti economici e i fatti umani. Il Ferrara non si contentò di elaborare le massime premesse universali dell'economia politica, egli vi portò il contributo del suo formidabile acume critico, e della sua poderosa erudizione storica. La prefazione del Ferrara al VI volume della II serie della Biblioteca degli Economisti è un trattato sulla moneta che fa epoca. L'Italia non sarà mai abbastanza grata a lui di averla dotata di una delle collezioni più ricche di economisti alla quale egli legò nelle introduzioni il fiore del suo ingegno. - (Giornale degli Economisti - Febbraio). A. Rogalla von Bireberstem: Considerazioniintornoalla guerranell'AfricaAustrale. Gli agricoltori e pastori Boeri hanno dimostrato attitudini guerresche meravigliose, •

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