Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 4 - 28 febbraio 1900

'R..IYIST.AP.OPOL.A.RB 'Dl POUTIC.A.LETTEREB SClBNZB SOCIALI ostilità si simboleggia, in effelto, nel nome che rappresenta il centro da dove quel potere si esercita : Madrid (1) , - « Madrid non si presenta, in quest'ora, agli occhi del popolo come foco d' intelligenza, come fonte della verità e della giustizia, no: Madrid è una formola in cui si compendiano odii ed aggravii; il popolo volge iracondo i suoi sguardi contro Madrid, riassumendo, in questi giorni avversi, i suoi patimenLi, il suo sdegno, e le sue ferite; questo fluido di rancore, di protesta, di diffidenza contro tutta la Spagna ufficiale, che ha per formola Madrid come ultimo e mostruoso prodotto del nostro accentrame:-ito prese forma nella esacerbazione del regionalismo. (2) » Questa protesta della Nazione contro il passato, le critiche del presente, i timori per l'avvenire sono tanto terribili che io mi domando ogni giorno, ,)gni volta che entro nel Parlamento, ogni volta che leggo un giornale, che odo una conferenza, o vado ad un meeting: Ma che fa questa gente~ È possibile che sieno convinti di quello che dicono ~ Ma è possibile che non succeda nulla, che non scoppi una rivoluzione, che non vi sieno tumulti, ribellioni~ La sera 3 corr. i soci del Circulo Mercàntit applaudivano fragorosamente, come un solo uomo, il Signor Copatria : ma pure più di mille persone applaudirono, con entusiasmo delirante, queste parole pronunziate dal signor Costa, l'anno scorso, all'Assemblea da lui presieduta in Zaragoza : « s~ dovessimo continuare a vivere come viviamo, sarebbe preferibile abbandonarci subito nelle mani della Francia o dell'Inghilterra, mettendo fine alla Storia di Spagna ». Questo è stato applaudito in Ispagna, e per di più a Zaragoza, nella storica città che meravigliò il mondo colla sua resistenza contro l'esercito di Napoleone. Bisogna dunque augurarsi che i governanti pongano presto fine a questo misero stato di cose: il popolo è ancora troppo indietro per dare, colla opinione pubblica, un indirizzo al governo, ma gli uomini di buona volontà, gli uomini che hanno vissuto col popolo, e ne conoscono i bisogni, possono indirizzare il paese verso una mèta di tranqHillità, di pace, di concordia, di lavoro, di moralità. Con un po' meno disMrsi, conferenze, libri inutili, e con un po' più di fatti e di studio cosciente di· quello che avviene al di là dei Pirenei, la Spagna potrebbe essere messa sulla buona strada. E invece di ripetere tuUi gli anni, alla discussione del bilancio, cose fritte e rifritte sull'istruzione e sull'educazione della Germania e dell'Ioghilterra e che so io, sta, che parlando del modo di sostituire l'attuale corpo politico con un altro che meglio interpretasse le aspirazioni dei cittadini, diceva : « Così non possiamo andare avanti. Non bastano le parole, ci vogliono anche i fatti. Noi siamo un popolo di galline. » La guerra Sud-Africana. sarebbe meglio una buona volta mettere il dito sulla piaga, pagare ai maestri elementari gli otto milioni di pesetas che loro si devono ancora, mandar gente all'estero per imparare quello che non si insegna e non si sa; e fare una vera scuola, una vera università, capaci di render europeo questo popolo nobile e intE1lligente. Fino a tanto che esista la attuale « cultura africana » per dirla con Joaquin Costa, lo credano gli spagnoli : nulla redemptio Oggi in Spagna si respira la rivoluzione dapertutto leggete un numero qualunque di qualunque giornale poli~ico; date una scorsa a qualunque èstraLto delle discussioni parlamentari. (Maura monarchico, liberale, ex ministro, ha detto una frase celebre in un suo discorso alla Un nuovo processo per cambiare in oro il sangue umano. LUIGI LUCCHESI Camera: « Se la rivoluzione non viene dall'alto la farà ' ' in basso, il popolo.» Leggete i titoli delle pubblicazioni di occasione, libri, opuscoli, e vedrete che roba. Io lo dico col cuore sanguinante e colle lagrime agli ocahi perché la Spagna è la mia terra natia: se non si cambia strada è un affar serio: non si sa dove andremo a finire. Non mancano gli uomini di buona volontà, dal grande ingegno, e dalla profonda e vasta cultura giuridica e politica, ma il fatto è che non attecchisce nessuna buona proposta, e che si notano quei nuovi sistemi di governo che tanto avevano annunziato i regeneradores. Perché~ Ci sarebbe da parlare un'ora per dire e spiegare questo perché, complesso e oscuro. lo credo che le cause generali, che formano il fondo della filosofia della storia di Buclde, impediscono, e impediranno ancora per molto tempo, il risorgimento di questo popolo. Non v'è un solo organismo sano e tutti sono montati all'antica, essendo restati immobili e petrificati mentre nelle altre nazioni progredivano e progrediscono. Tutti sanno quanto gli spagnuoli siano orgogliosi della loro (1) Macias Picave~: El Problema Nacional. (2) Maura : Discorso alla Camera dei Deputati : 18 Giu{i'no1899. ( Wahre lacob di Monaco). P. S. Ecco la rassegna bi- • . bliografica della Regeneracion da me composta per la Rivista: la credo completa. Le opere sono disposte secondo l'ordine cronologico della loro pubblicazione: J. Ec~egaray: _Quées lo que constituye ta fiwr::a de tas naciones? (Discorso). Madrid, 1898. Tutte le opere che seguono sono state pubblicate nel 1899: . .) . E~ Ferna~dez Vaamonde: De~pues del desastre. (Poes1e~1,Madrid. -. J. Pavon y Viera : Nuestra generacion se impone. Madrid. - Campillo y Cossìo : Lo que hay de mas y de menos en Espane para que ses lo que debe ser y noto que es. Madrid. - V. Fité '. Las desdichas de la patria etc. Nuestra regeneracion. Madrid. - R. M. Labra :. El p_esimismo de ultima hora. (Discorso) Madrid. - Ma~1as P1cav~a: Et problema naciontzl: hechos, causas, remedios. Madrid. - R. Ma : Hacia otre Espana. Bilbao. - P._Pidal; Alerta. E spanai etc. E spana deificate I etc. Madrid. - J. E. Rmz Gomez: La safoacion et engrr::,ndecimiento morat y la Jelicitad de E spana, 'etc. Madrid. - F. Perez, R. Minguez: El problem,a industria[ et et _problema de la paz. Madrid. - Marqués de ,Torre ~~rmosa: Nos regeneramos? Madrid. - S. Alba y Bomtaz: Prologo alla traduzione dell'opera di Demolins sugli Anglo-Sassoni. Madrid. - Emilia Pardo Bazan: La Espana de ayer y la de hoy (Conferencia de Paris).

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